12 gennaio 2019 – Roma, stadio Olimpico - Coppa Italia, Ottavi di finale - inizio ore 15.00
LAZIO: Strakosha, Bastos, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic (77' Neto), Milinkovic, Leiva, Luis Alberto (63' Berisha), Lukaku (62' Durmisi), Caicedo, Immobile. A disposizione: Proto, Guerrieri, Patric, Silva, Badelj, Lulic, Murgia, Parolo. Allenatore: S. Inzaghi.
NOVARA: Benedettini, Cinaglia, Chiosa, Bove, Visconti, Sciaudone, Ronaldo (57' Buzzegoli), Nardi, Manconi (57' Cattaneo), Schiavi (73' Mallamo), Eusepi. A disposizione: Di Gregorio, Drago, Migliavacca, Sbraga, Fonseca, Cordea, Kyeremateng, Stoppa. Allenatore: Viali.
Arbitro: Sig. Abbattista (Molfetta - BA) - Assistenti Sigg. Prenna e Cipressa - Quarto uomo Sig. Dionisi - V.A.R. Sig. Serra - A.V.A.R. Sig. Di Vuolo.
Marcatori: 12' Luis Alberto, 20' Immobile, 35' Immobile, 45'+2' Milinkovic, 49' Eusepi (rig).
Note: esordio in una competizione ufficiale con la maglia della Lazio per Pedro Neto. Prima della gara i capitani ed i portieri delle due formazioni hanno scambiato le maglie di Silvio Piola e Felice Pulici. Al 35' Benedettini respinge un calcio di rigore ad Immobile che però segna su ribattuta. Nessun ammonito. Angoli 6-1. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 13.000 circa.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, avanti in Coppa vergogna in Curva. Apre Luis Alberto e con il Novara è una passeggiata. Biancocelesti avanti 4-0 già nel primo tempo: a segno pure Immobile (2) e Milinkovic".
Continua la "rosea": Riattaccare la spina. In match così (primo impegno dopo la sosta, avversario di due categorie inferiore) il problema principale è quello: riattivare subito certi meccanismi, mettere da parte l’abulia postÂ-vacanze. La Lazio lo fa e il resto viene da sĂ©: partita e qualificazione giĂ chiuse dopo venti minuti, definitivamente sepolte prima dell’intervallo. Grazie, appunto, ad un’interpretazione della gara degna delle giornate piĂą importanti. Proprio come aveva chiesto Inzaghi, che non voleva correre rischi. L’unica speranza del Novara, dirĂ alla fine con onestĂ il tecnico Viali, era quella di trovare una Lazio con la testa ancora alle spiagge di Dubai o delle Maldive (dove molti suoi giocatori hanno trascorso la prima settimana dell’anno nuovo). E l’occasionissima capitata in apertura sui piedi di Schiavi (neutralizzata da uno straordinario Strakosha) aveva illuso i piemontesi che le cose potessero andare effettivamente così. Ma, appunto, si è trattato solo di un’illusione, perchĂ© poi la Lazio ha acceso i motori e annientato senza pietĂ la formazione avversaria. Lo ha fatto con i colpi (e i gol) dei suoi uomini migliori.
Doppietta di Immobile che non segnava da un mese (prima rete sulla respinta del portiere Benedettini che gli aveva parato il rigore, seconda con un comodo tocco sul traversone di Lukaku), singoli gol per Luis Alberto e Milinkovic. Su assist dello stesso Immobile quello dello spagnolo, con una magistrale punizione dal limite quello del serbo. Ancora una volta ha funzionato, eccome, la formula fantasia. Quella che prevede l’utilizzo di due punte (accanto a Immobile stavolta c’era Caicedo perché Correa è stato bloccato dall’influenza) e dei due trequartisti Luis Alberto e Milinkovic sulla linea della mediana. Da quando Inzaghi l’ha escogitata (nella partita col Cagliari prima di Natale) la Lazio ha vinto 3 partite su 4 (e pareggiato l’altra), realizzando complessivamente dieci reti e subendone solo tre (tutte su rigore). Sembrava un azzardo, si è invece rivelata (almeno per il momento) la quadratura del cerchio. Perché ha riacceso la squadra e, soprattutto, ha rivitalizzato i suoi "grandi malati", Milinkovic e Luis Alberto. Il serbo ha realizzato ieri il terzo gol in quattro partite (nelle precedenti diciannove ne aveva segnato uno solo), dando più in generale la sensazione di aver ritrovato la confidenza in se stesso e nelle sue giocate (prima della marcatura ha anche colpito un palo con un tiro da fuori e conquistato il rigore).
Stesso discorso per il "gemello diverso" Luis Alberto, tornato al gol dopo quattro mesi. Se girano quei due e Immobile riprende a segnare con la consueta regolarità Inzaghi può di nuovo sognare. Anche perché in mezzo al campo è tornato a dirigere le operazioni un certo Leiva. Con un play così puoi permetterti anche due centrocampisti offensivi mascherati da mediani senza che gli equilibri ne risentano troppo. Certo, i prossimi avversari dei biancocelesti si chiamano Napoli e Juve e lì, necessariamente, il discorso cambierà . Anche perché la formula fantasia qualcosa concede sempre. Ne ha beneficiato pure il Novara, che grazie al rigore trasformato in avvio di ripresa da Eusepi (mani di Luiz Felipe) è uscito dall’Olimpico con la soddisfazione del gol della bandiera. Piccolo, ma meritato premio per una squadra che ce l’ha messa tutta, ma che di più non poteva fare.
? Il Corriere dello Sport titola: "Flipper Lazio, ai quarti divertendosi. Quattro reti in 48’, Novara a segno su rigore con il Var che fa ancora discutere. Ora Inter o Benevento. La partita, divario netto, risultato mai in discussione".
Luis Alberto, doppio Ciro, la scienza balistica di Milinkovic. Quattro colpi in 48 minuti, giocando a poker, divertendosi. E di gol ne mancano nel conteggio per lo spirito misericordioso della Lazio e per colpa dell’arbitro Abbattista. Il fischietto, aiutandosi e confondendosi col Var, nel primo tempo non ha concesso un rigore alla Lazio (braccio sinistro di Schiavone) salvo assegnarne uno al Novara per lo stesso motivo (braccio sinistro di Luiz Felipe dopo l’intervallo, gol di Eusepi). Il primo era più chiaro del secondo (Luiz Felipe ha ritratto il braccio incriminato). Questo per dire che il rapporto Lazio-arbitri-Var è sempre complicato: ultime tre gare all’Olimpico, tre rigori subiti. Quisquilie, almeno ieri. A Inzaghi è bastato il primo tempo più il recupero per sbarazzarsi del Novara, per staccare il pass per i quarti di Coppa, aspettando la vincente di Inter-Benevento (in campo oggi). Ottavi passati per l’ottava stagione di fila. E’ la Lazio del dolce stil novo: Milinkovic e Luis Alberto ancora mezzali, Caicedo vice Correa (out all’ultimo per influenza) più Ciro ultrabomber di ogni competizione (gol in campionato, in Europa e in Coppa Italia per il terzo anno di fila). Troppa grazia. Simone ha schierato per la quarta volta consecutiva tutti gli uomini d’attacco, macava solo il Tucu all’appello.
I solisti hanno spazio e fanno l’orchestra. Per adottare la formula fantasia c’è bisogno di tagliare un regista o un mediano. In Coppa è rimasto in panchina Parolo, contro il Toro era toccato a Leiva. Il regista brasiliano s’è piazzato al suo posto contro il Novara, sta carburando. Il test è servito soprattutto in ottica Napoli. Inzaghi, senza Wallace e Correa (out), ha fatto giocare la maggior parte dei titolari, è stato un rodaggio post-vacanze. Al San Paolo mancherà Marusic (due turni di squalifica), a destra forse toccherà a Lulic. Partita da "ricchi e poveri". La Lazio, attaccando con i suoi big, ha travolto il Novara (Lega Pro), è andato a picco dopo 20 minuti (2-0), ha dato pochi segnali di vita. Inzaghi ha modificato solo la difesa (Radu era squalificato): dentro Bastos accanto a Luiz Felipe e Acerbi (nelle Coppe gioca spesso sul centrosinistra). Marusic è partito a destra, è uscito per infortunio. A sinistra s’è rivisto Lukaku, titolare per la prima volta, ha sprintato con continuità ed efficacia, senza sembrare un viandante. Lukaku si gioca il posto per Napoli, se ritroverà forma e motivazioni sarà d’aiuto. La chiave tattica della nuova Lazio sta nella posizione ibrida di Luis Alberto: parte mezzala, svaria dietro le punte. Se sta bene (come adesso) cambia la Lazio.
Inzaghi ha utilizzato l’assetto-fantasia contro Cagliari, Bologna, Torino e Novara. Può farlo anche a Napoli. La Lazio ha giocato piacevolmente, indovinando l’approccio. Caicedo non segna (si sa), ma è sempre lui l’uomo che lega meglio centrocampo e attacco. Non c’è stata partita. Il Novara, dopo i primi assalti laziali, s’è reso pericoloso in contropiede con Schiavi (paratona di Strakosha). La Lazio ha iniziato a martellare e a colpire a ripetizione. Viali ha impostato il Novara con il 4-3-2-1, a fine primo tempo è passato al 3-5-2, s’è messo a specchio per evitare le scalate ai suoi, per agevolarli nelle marcature dirette. E’ cambiato poco. Nel secondo tempo palleggio oratoriale. Inzaghi, dopo un anno e mezzo, ha fatto esordire il baby Pedro Neto, un Millennial (classe 2000). E’ stato accolto dagli "olé" del pubblico, c’era voglia di scoprirlo. S’è presentato con un doppio passo, ha prodotto due palle gol sprintando sulla fascia. Lazio-Novara era iniziata nel ricordo struggente di Silvio Piola e Felice Pulici. L’omaggio alla storia.
? Il Messaggero titola: "Lazio, quattro passi avanti. Coppa Italia: doppio Immobile, piĂą gol di Luis Alberto e Milinkovic Savic poker dei biancocelesti che superano il Novara e volano ai quarti di finale".
Prosegue il quotidiano romano: Tutto facile, come previsto. La Lazio gioca la prima del nuovo anno, rifila quattro gol al Novara e centra i quarti di coppa Italia. Ora aspetterà la sfida di quest’oggi tra Inter e Benevento per conoscere chi dovrà affrontare il 30 gennaio. Meglio di così non poteva cominciare il rientro dalle vacanze per la formazione biancoceleste di Inzaghi che sin dalle prime battute fa capire ai piemontesi che sarà una partita durissima. E così è stato, anche perché i padroni di casa chiudono il primo tempo col punteggio di 4-0, chiudendo la pratica con i tre uomini simbolo della Lazio: Immobile, doppietta, Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Sono proprio loro tre che spadroneggiano in mezzo al terreno di gioco e guidano i compagni di squadra verso una vittoria facile, facile. Al di là di quello che accadrà sul mercato, la gara di coppa Italia ha fatto capire ancora una volta che se questi tre giocatori girano, per la Lazio tutto diventa più semplice, anche poter competere fino alla fine per la Champions League. Il segnale più importante, soprattutto in vista della sfida del San Paolo di domenica prossima, arriva dal bomber laziale che aveva chiuso il 2018 con l’amaro in bocca, non riuscendo a segnare nelle ultime quattro gare di campionato dell’anno. Ieri Ciro ha finito la gara col sorriso, con due gol (sette reti su otto incontri di coppa Italia con la Lazio) e con la consapevolezza di poter rientrare a contendere il titolo di capocannoniere a gente come Ronaldo e Icardi. In scia del centravanti pure Milinkovic e Luis Alberto. Entrambi hanno messo in evidenza giocate di qualità , con lo spagnolo che è tornato a segnare con facilità , dribbling e diagonale, mentre il serbo ha realizzato una splendida punizione. Anche questo un evento, considerato che non accadeva dalla passata stagione.
Tutto bene, insomma, calcolando pure che davanti non c’era un avversario irresistibile. Inzaghi aveva chiesto concentrazione e l’ha avuta, con risposte significative pure dalla difesa e dal centrocampo, vedi le prove di Lukaku, che ha giocato la prima da titolare in questa stagione, e Durmisi entrato nella ripresa. Risposta confortante anche per Pedro Neto, il talento portoghese, che ha giocato quindici minuti, ma dando la sensazione di essere davvero interessante. Soddisfatto, e non poteva essere altrimenti, Simone Inzaghi che, come tutti gli allenatori, temeva l’effetto del rientro dalle vacanze e cali di concentrazione. "Non è mai facile affrontare gare di questo genere, soprattutto se si rientra dopo un periodo di stop", le parole del tecnico che elogia la prestazione della squadra. Inoltre il tecnico fa capire che a Napoli potranno esserci delle novità e la più significativa, vista la squalifica di Marusic (uscito malconcio): "A sinistra abbiamo Lukaku e Durmisi, quindi Lulic può giocare anche a destra, l’ha fatto altre volte e si è comportato bene". La sensazione è che il capitano al San Paolo verrà spostato a destra, con Lukaku a sinistra. Tornerà Correa, ma difficile che Inzaghi si presenti davanti ad Ancelotti con una squadra offensiva. C’è ancora una settimana per preparare la sfida, per il momento la Lazio e Inzaghi si godono la vittoria, il gioco e i gol ritrovati.
? Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Un passettino alla volta. In Coppa Italia e sul mercato: "So che in società stanno lavorando per me". Simone Inzaghi non molla una competizione e sbriga la pratica Novara in soli venti minuti. I restanti 70’ sono serviti per arrotondare il risultato e come prove generali in vista della trasferta di Napoli. Ecco, la corsa Champions: ripartirà domenica prossima al San Paolo. Il difficile viene ora. La sessione di gennaio potrebbe dare una mano all’allenatore nel girone di ritorno: "Qualora ci fosse la possibilità faremo qualcosa. E naturalmente sarà per migliorarci...". Zappacosta il nome caldo per la fascia destra. Il tecnico, con i quarti di Coppa in tasca, pensa però già alle soluzioni per le prossime partite. "Lulic sta facendo grandi cose sotto la mia gestione, impiegarlo sull’altra fascia potrebbe essere un’opzione per il futuro. Non avremo Marusic contro Napoli e Juventus, ma c’è Patric da quella parte a disposizione. E poi anche Lukaku e Durmisi: piano piano stanno tornando, entrambi hanno avuto dei problemi nel girone d’andata, saranno un’arma in più da qui in avanti".
La Lazio ha liquidato il Novara e adesso aspetta la vincente della sfida tra Inter e Benevento (in programma oggi pomeriggio a San Siro). Inzaghi ha elogiato la prestazione dei suoi e spiegato le scelte di formazione. Altro che turnover e impegno preso sotto gamba: "Di volta in volta decido chi mandare in campo. Venivamo da parecchi giorni di riposo, per questo ho scelto i migliori. Abbiamo fatto un primo tempo perfetto, avevo chiesto ai ragazzi una grande prova di concentrazione, siamo entrati con lo spirito giusto. Stiamo giocando un buon calcio, sono soddisfatto. Non è mai facile riattaccare la spina in questo modo, siamo stati fermi dieci-quindi giorni, la pausa è stata lunga". La Lazio si è rialzata dopo un periodo buio. Quella con il Novara è stata la terza vittoria nelle ultime quattro gare: "Siamo in un ottimo momento, nel secondo tempo potevamo concretizzare di più. I segnali positivi sono arrivati da tutti, anche da chi è subentrato nella ripresa".
L’unica pecca? Il gol subito. "Dispiace, avrei voluto chiudere con la porta inviolata". Punito il tocco con il braccio di Luiz Felipe: "Voleva ritrarlo, da quest’anno stanno dando tutti questi rigori. Bisogna fare in modo che le cose cambino, non si possono affrontare gli avversari con le braccia dietro. L’ultimo penalty così non fischiato risale a Iago Falque e a Lazio-Torino della scorsa stagione. Finché non ci sarà una regola unica, ci porteremo avanti questo problema". Conquistata la qualificazione, si può puntare il mirino sul Napoli: "Ci faremo trovare pronti. I miei giocatori hanno iniziato il 2019 nel migliore dei modi, si sono presentati col piglio giusto". Servirà l'apporto di tutti, anche degli elementi della rosa poco utilizzati: "La squadra è matura, piena di professionisti. Con il Novara ho fatto entrare Berisha, Durmisi e Pedro Neto, hanno risposto bene. Neto sta crescendo, è giovane ma molto intelligente. Ha davanti attaccanti importanti come Immobile, altrimenti avrebbe esordito prima. Si è integrato benissimo, meritava questa soddisfazione". Inzaghi prova a coinvolgere tutti per la seconda parte della stagione. Il quarto posto, biancoceleste al giro di boa del campionato (+1 sul Milan, +2 sulla Roma), può passare per i calciatori meno impiegati finora. Magari anche dal mercato.