Giovedì 20 settembre 2012 - Londra, White Hart Lane - Tottenham Hotspur-Lazio 0-0 Europa League - Fase a gironi, gara 1 gruppo J - inizio ore 21.05
TOTTENHAM HOTSPUR: Lloris, Walker, Caulker, Naughton, Vertonghen, Dembélè (94' Manson), Bale, Sandro, Lennon (82' Townsend), Defoe, Dempsey (76' Sigurdsson). A disposizione: Cudicini, Huddlestone, Gallas, Dowson. Allenatore: Villas-Boas.
LAZIO: Marchetti, Cavanda, Lulic, Dias, Biava, Ledesma, Mauri (92' Ederson), Onazi (80' Zarate), Hernanes (94' Ciani), A. Gonzalez, Klose. A disposizione: Bizzarri, Scaloni, Kozak, Floccari. Allenatore: Petkovic.
Arbitro: Sig. Ovidiu Alin Hategan (ROU) - Assistenti Sigg. Zoltán Székely e Octavian Sovre (ROU) - Assistenti di porta Sigg. Dan Tudor e Kovacs - Quarto arbitro Sig. Cristian Nica (ROU) - Delegato UEFA Sig. Adonis Procopiou (CYP) - Osservatore arbitro Sig. Johannes Reijgwart (NED).
Note: ammoniti Biava, Dias, A. Gonzalez e Mauri per gioco falloso. Angoli 6-2 per il Tottenham. Recuperi: 0' p.t. e 4' s.t.
Spettatori: 25.030.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio indenne a Londra. Col Tottenham è 0-0. Primo tempo di marca inglese ma le occasioni migliori le hanno i biancocelesti soprattutto con Gonzalez, traversa. Anche la ripresa vede il predominio degli Spurs ma la banda Petkovic regge e non demerita. Tre reti annullate ai padroni di casa (restano grossi dubbi su 1° e 3° gol)".
Continua la "rosea": Con Petkovic non si scherza. Il tecnico bosniaco conduce la sua Lazio fuori da White Hart Lane senza subire gol e con un punto meritato ed importantissimo. Inizia bene l'avventura biancoceleste in Europa League. Lo 0-0 col Tottenham ci sta tutto, gli Spurs segnano tre volte (gol sempre annullati dall'arbitro) e dominano nel primo tempo ma le occasioni migliori le ha la Lazio che spreca un paio di volte in contropiede e colpisce una traversa con Gonzalez. La Lazio finora ha solo vinto (tre su tre in campionato e due su due in coppa), il Tottenham dell'ex fenomeno Villas Boas finora ha solo deluso (un successo in Premier nelle prime 4 giornate). Eppure a White Hart Lane gli Spurs partono favoriti, se il Chelsea (da queste parti maledetto) non avesse vinto l'ultima Champions all'ultimo rigore, sarebbero tra le big d'Europa ed invece sono scivolati giù. Obiettivo dichiarato, arrivare fino in fondo (ultimo trionfo la Coppa Uefa 1983/84, quasi trent'anni fa) ma Petkovic alla vigilia non si è nascosto: "A Londra per vincere".
In realtà il tecnico bosniaco sembra accontentarsi di resistere alle folate offensive delle due pericolose ali degli Spurs, Lennon e Bale. Klose è troppo isolato e il Tottenham domina a centrocampo ma non sa concretizzare ed è la Lazio a rendersi molto pericolosa in contropiede con il tedesco che però arriva due volte in ritardo su invitanti assist dei compagni di squadra. I londinesi segnerebbero pure un bel gol (cross di Bale e tuffo vincente di testa di Dempsey) ma l'arbitro annulla per un fuorigioco che, se c'è, è millimetrico. La Lazio a questo punto si sveglia e mette la testa fuori dalla propria metacampo ed al 42' crea la più grossa occasione del primo tempo con Gonzalez che colpisce di controbalzo la traversa con un destro potentissimo dal limite dell'area. Nella ripresa la banda Petkovic regge bene l'urto. Il Tottenham si stanca quasi subito e di occasioni vere e proprie ne crea davvero poche. Va a segno altre due volte, con Defoe che appoggia in rete un assist di Bale e poi con Caulker di testa su calcio d'angolo ma l'arbitro rumeno Hategan annulla sempre. In realtà il gol del difensore sembra valido, la spinta su Mauri non tale da giustificare l'interruzione del gioco. Detto questo però va aggiunto che la Lazio non ha sofferto come nel primo tempo ed è quindi assolutamente meritato il punto con cui inizia l'avventura in Europa League. Le vicende Zauri e soprattutto Mauri potevano avere conseguenze negative e distrarre l'ambiente biancoceleste che invece ha retto bene.
Il Messaggero titola: "Lazio, buon pari a Londra con il Tottenham. Traversa di Gonzalez, buon pari. Gli inglesi recriminano per due reti annullate".
Continua il quotidiano romano: Petkovic conferma le voci della vigilia e riduce al minimo in turnover: in difesa rientra Lulic, con Cavanda al posto dell'acciaccato Konko, mentre a centrocampo fuori Candreva e chance per il giovane nigeriano Onazi. Davanti ancora l'insostituibile Miro Klose. Si temeva il fortissimo Bale sulla sinistra e invece i primi pericoli vanno dalla destra: il nazionale inglese punta Lulic con continuità e va spesso al cross. Ma la Lazio è comunque veloce e compatta nelle chiusure e non rischia. Ed è proprio dei biancocelesti la prima palla gol del match: al 7' palla filtrante del solito Ledesma per Lulic che mette dentro basso per Klose, ma il tedesco non ci arriva per un soffio. A metà primo tempo vengono fuori anche le doti dei londinesi: veloci e imprevedibili, invertono gli esterni e proprio da un'azione a rientrare di Bale dalla destra nasce un cross che Dempsey in tuffo di testa devia in rete. L'arbitro annulla per dubbio fuorigioco. Ora la Lazio subisce molto: il Tottenham ha il pallino del gioco e riesce ad arrivare di continuo al cross. Ma la difesa inglese è molto alta e gli spazi per ripartire non mancano. Se ne accorge Mauri, che servito in profondità offre un pallone per il tiro al volo dell'accorrente Klose, ma il tedesco clamorosamente cicca ancora.
Il Tottenham fa la partita, ma le occasioni sono tutte degli uomini di Petkovic. Un cross di Lulic viene liberato corto dalla difesa inglese e Gonzalez in corsa colpisce al volo dai 22 metri senza pensarci due volte: traversa interna e palla che schizza via, Lazio vicinissima al vantaggio. Il primo tempo si chiude in parità, un risultato tutto sommato giusto: il Tottenham ha guidato la partita, soprattutto con le incursioni dei velocissimi Bale e Lennon e recrimina per un gol annullato in fuorigioco. La Lazio ha però creato più occasioni da gol e paga un Klose con le polveri bagnate. Le squadre rientrano in campo con gli stessi 22 che hanno finito il primo tempo e anche il film della partita sembra lo stesso: Tottenham a costruire, Lazio in contropiede. Ma dopo un primo tempo quasi da spettatore Marchetti diventa protagonista, con un'uscita quasi alla disperata su Lennon lanciato a rete. Si scatena un flipper, alla fine libera Onazi. Ora la Lazio soffre: i bianchi di Villas Boas sono pericolosi su punizione e anche su calcio d'angolo e si vedono annullare un altro gol (questa volta giustamente) per fuorigioco di Bale. Ma al 70' gli inglesi protestano per un altra rete non convalidata: ennesimo angolo tagliato di Bale, Caulker stacca più alto di tutti e mette in rete di testa, ma l'arbitro fischia una sospetta trattenuta su Mauri. Nel finale le squadre sentono la stanchezza e i ritmi si abbassano: i due tecnici provano a inserire forze fresche e Petkovic rischia addirittura la carta Zarate al posto del mediano Onazi, ma le difese hanno la meglio.
La Repubblica titola: "Lazio solida e concreta. Con il Tottenham è 0-0. Buon pari dei biancocelesti a White Hart Lane: due reti annullate agli inglesi, ma i biancocelesti, pur meno brillanti del solito, giocano con personalità e vanno vicino al gol con Gonzalez che coglie una traversa clamorosa".
L'articolo così prosegue: Bella come a Verona, la Lazio non è, nel suo debutto in Europa League (girone J) a Londra. Poco importa: conta invece che Petkovic scopra l'ennesima prestazione di carattere di un gruppo che fonde bene la tecnica alla corsa. Dal campionato, la squadra capitolina porta con sé lo spirito di sacrificio che emerge nella compattezza. Basti la fase difensiva impeccabilmente svolta da Klose... Le ripartenze, dinanzi a un avversario forte fisicamente, sono meno brillanti, non hanno in Hernanes lo scintillante eroe visto dentro i confini patrii. Eppure le occasioni fioccano, senza trovare il bersaglio grosso perché in campo internazionale anche la minima esitazione si paga. Ne scaturisce uno 0 a 0 che è specchio di un match sostanzialmente equilibrato e che premia una Lazio che costruisce nella fatica la fortuna di certe circostanze... difficili. Del Tottenham si temono le ali e quelli che possono aiutarli. In effetti Lennon, in avvio, è un fattore sul match, Lulic non lo riesce mai a prendere. La Lazio però è quella di Verona: difende con umiltà, ma una volta recuperata la sfera, grazie al moto perpetuo e alle scelte essenziali, a sua volta si fa sentire. Klose non arriva a finalizzare in avvio un traversone basso di Mauri inseritosi in un palleggio pigro degli Speroni. Lo scampato pericolo scuote i londinesi che per una ventina di minuti schiacciano la Lazio nella propria metacampo. Ma è una ripartenza regalata a Lennon dal distratto Lulic a regalare l'unico brivido per la porta di Marchetti nei primi 45', quando l'aletta - per fortuna ospite - pecca di altruismo cercando in area Bale, anziché concludere, e il gallese di testa alza la mira.
C'è da dire anche di un gol annullato a Dempsey, unico guizzo dell'americano giunto dal Fulham, per fuorigioco da rivedere. Il finale di tempo è di marca ospite: e arriva la grande occasione, un'invenzione di Gonzalez che raccoglie in corsa, dal limite, un rilancio corto, di testa, del belga Vertonghen e lascia partire un siluro di collo piede destro che batte Lloris ma si infrange sulla trasversale. Alla fine di un primo tempo corretto e ben diretto dal rumeno Hategan, il risultato di 0 a 0 sta addirittura stretto alla Lazio. La ripresa è più sofferta: un po' perché alla lunga la fisicità maggiore degli Speroni emerge, molto perché la fatica si fa sentire in una squadra che fa del movimento senza palla, continuo, e dell'appoggio tra reparti, il suo credo calcistico. Eppure gli unici concreti pericoli arrivano da calci piazzati. Va a segno Dembelè, in mischia, ma l'arbitro intravvede nello stacco dell'omone di centrocampo dei londinesi un appoggio irregolare su Mauri. E annulla con metro certamente non anglosassone. I pericoli causati dalla manovra arrivano sempre sulla destra dell'attacco inglese, là dove Lulic macchia con una prova decisamente opaca, il suo ritorno in campo da titolare. La solidità del gruppo di Petkovic riesce a ovviare anche a questo, solidità di cui è esemplare rappresentante, stavolta, Gonzalez. Splendido nel coniugare qualità a quantità. Non sarà un genio della lampada, come Hernanes (stasera fuori dal gioco), ma il suo sacrificio e il suo essere ovunque è la firma concreta all'utile pareggio finale.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La S.S. Lazio prolunga la sua imbattibilità in questo avvio di stagione. I Biancocelesti portano via un ottimo pareggio nella temuta trasferta contro il Tottenham Hotspur FC e iniziano con il piede giusto il cammino nel Gruppo J di UEFA Europa League: a White Hart Lane finisce 0-0. La squadra di Vladimir Petkovic si presentava a questo appuntamento europeo con un biglietto da visita di cinque successi in altrettante gare ufficiali, ma non era mai riuscita a vincere nelle ultime sette partite giocate in Inghilterra. A Londra la Lazio ha retto l'onda d'urto del Tottenham di André Villas-Boas, senza rinunciare a giocare e colpendo una clamorosa traversa con Álvaro González: un punto che conferma l'ottimo stato di forma dei Biancocelesti, che hanno mostrato grande personalità. Tre volti nuovi nel Tottenham rispetto alla formazione reduce domenica scorsa dal primo successo in Premier League contro il Reading FC. In porta c'è l'esordio da titolare di Hugo Lloris, acquistato nelle ultime ore di mercato dall'Olympique Lyonnais, al posto di Brad Friedel, mentre Steven Caulker e Clint Dempsey sostituiscono rispettivamente William Gallas e Gylfi Sigurdsson. Cambia per due undicesimi, invece, la Lazio che ha battuto al Bentegodi l'AC Chievo Verona: in difesa Abdoulay Konko è rimpiazzato da Senad Lulic, a centrocampo il 19enne Ogenyi Onazi rileva il febbricitante Antonio Candreva.
L'avvio è di marca Tottenham, che si appoggia molto ad Aaron Lennon, una spina nel fianco sulla destra. Il 25enne nazionale inglese mette in imbarazzo Lulic, ma il suo cross non riesce a raggiungere Jermain Defoe. Il bosniaco si riscatta poco dopo quando, sull'assist di Hernanes, serve un ottimo cross rasoterra a Miroslav Klose, che però non riesce ad arrivare all'appuntamento per la deviazione. Gli Spurs, però, continuano a premere. Dopo il triangolo con Defoe, Lennon cerca Bale sulla sinistra ma la difesa della Lazio libera; il pallone torna a Lennon che crossa di nuovo per Bale, che colpisce di testa: Federico Marchetti non si fida e alza il pallone sopra la traversa. Al 21' la squadra di Villas-Boas passa. Bale crossa dalla destra e Dempsey mette dentro in tuffo, ma il gol è annullato per fuorigioco. Dopo la mezzora la formazione di Petkovic si sveglia dal suo torpore. Stefano Mauri prova a servire Klose con un cross interessante, ma il bomber tedesco manca il tiro e per poco non innesca la ripartenza dei padroni di casa. Al 40' i Biancocelesti costruiscono l'azione più pericolosa di tutto il primo tempo. Sul traversone di Lulic, il belga Jan Vertonghen libera di testa ma lo fa proprio sui piedi di González, che con un fantastico tiro al volo centra la traversa con Lloris battuto.
Nella ripresa la Lazio si fa subito notare con un'ottima azione. Klose pesca bene in area Mauri, ma il centrocampista perde il tempo per la conclusione. Così è di nuovo Lennon, servito nello spazio da Defoe, a seminare il panico nell'area Biancoceleste: Biava, Luis Pedro Cavanda e Marchetti riescono in qualche modo a salvarsi. Al 56' Dempsey serve filtrante Bale, che anticipa il portiere Biancoceleste e serve Defoe, che non sbaglia: la rete, però, non è convalidata per il fuorigioco del gallese. I padroni di casa insistono e Sandro, di testa, sciupa un'ottima opportunità sulla punizione tagliatissima di Bale, con il suo colpo di testa che sfila a lato. Al 71' il Tottenham si vede annullare un altro gol. Sul corner di Bale, Caulker sovrasta Mauri e insacca di testa, ma commettendo fallo sul centrocampista della Lazio. Arrivano i primi cambi. Villas-Boas mette dentro Sigurdsson e Andros Townsend al posto di Dempsey e Lennon, Petkovic inserisce addirittura Mauro Zárate per Onazi, aumentando il peso offensivo della Lazio. L'ultimo brivido alla Lazio lo fa correre proprio Townsend, che schiaccia troppo il colpo di testa e non inquadra lo specchio. Finisce 0-0, la squadra di Petkovic porta via un punto importante da White Hart Lane.
Tratte dal Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
"Che sapore lascia il punto di questa sera? Sicuramente è un bicchiere mezzo pieno perché giocare contro questo avversario a Londra, sul loro campo, non è così facile", commenta a fine match Vlado Petkovic. Giudica positivamente la prestazione della sua squadra a White Hart Lane contro il Tottenham: "Penso che oggi abbiamo dimostrato sia capacità di soffrire che di assumerci responsabilità in certi momenti, girare la palla e creare occasioni. I giovani hanno tenuto molto bene, dimostrando che abbiamo una rosa ampia e che in questo periodo posso contare su tutti i giocatori. Turnover non calcolato, ma ragionato - risponde Petkovic -. Domani si deve vedere come stanno i giocatori, qui abbiamo fatto anche a meno di tre giocatori che sono rimasti a letto. Domani devo decidere, ma un altro cambio posso anche farlo". Intanto a fine partita Villas Boas ha fatto i complimenti al collega. "Sì, ma anche io penso che sia stata una bella partita, c'è stato un buon livello di gioco", commenta Petkovic. "Il risultato mi va bene, abbiamo giocato contro una squadra dalle qualità importanti", dice anche Il tecnico del Tottenham Villas Boas. "Abbiamo anche messo la palla in rete un paio di volte ma l'arbitro non è stato d'accordo. Sono contento comunque per la squadra, se continuiamo così spero di arrivare alla qualificazione. Petkovic mi ha sorpreso perché ha proposto un gioco più difensivo di quello che mi aspettavo. Credo che il punteggio sia giusto. La Lazio mi piace molto, fa un calcio propositivo, anche se l'ha mostrato più in Italia. Oggi non tanto".
Dal Corriere dello Sport:
"Il bicchiere è mezzo pieno, perché non era facile giocare su questo campo e contro questo avversario. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo capace di saper soffrire e di prenderci responsabilità, far girare la palla anche sotto pressione". Inizia così l'analisi di Vladimir Petkovic del match contro il Tottenham ai microfoni di Sky Sport. Una partita che ha visto la sorpresa Onazi titolare e la scelta di Cavanda per contrastare Bale, due soluzioni che hanno ripagato il tecnico: "Giocatori che si inseriscono nella squadra con ritmo e personalità come loro dimostrano che abbiamo una rosa larga e che posso contare su tanti giocatori". Per questo in campionato potrebbero esserci altri cambi: "Turnover? Non calcolato ma ragionato perché si deve vedere giorno dopo giorno, già da domani come stanno i giocatori e chi avrò a disposizione (Candreva stasera è stato bloccato dalla febbre), penso che un altro cambio comunque potrebbe esserci". Fanno piacere comunque i complimenti di Villas Boas al fischio finale: "Sì, mi ha detto che è stata una bella partita, una vera partita, con un buon livello di gioco".