Sabato 16 maggio 2015 - Genova, stadio L. Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-1 16 maggio 2015 - Campionato di Serie A - XXXVI giornata - inizio ore 20.45
SAMPDORIA: Viviano, De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini, Acquah (62' Rizzo), Palombo (81' Okaka), Obiang, Soriano, Muriel, Eto'o (62' Bergessio). A disposizione: Romero, Cacciatore, Muñoz, Wszolek, Duncan, Marchionni, Coda, Correa, L. Djordjevic. Allenatore: Mihajlovic.
LAZIO: Berisha, Basta, Ciani, Gentiletti (76' de Vrij), Radu, Parolo, Ledesma, Lulic, Candreva (83' Mauri), Klose (70' F. Djordjevic), Felipe Anderson. A disposizione: Guerrieri, Strakosha, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Cataldi, Onazi, Perea, Keita. Allenatore: Pioli.
Arbitro: Sig. Mazzoleni (Bergamo) - Assistenti Sigg. Manganelli e Vuoto - Quarto uomo Sig. Galloni - Assistenti di porta Sigg. Tagliavento e Giacomelli.
Marcatori: 54' Gentiletti.
Note: ammoniti Palombo e Silvestre per gioco scorretto. Angoli: 5-6. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: paganti 3.766 per un incasso di euro 65.085,87, abbonati 18.077 per una quota di euro 153.730.
La Gazzetta dello Sport titola: "Blitz Champions. Gentiletti-gol lancia la Lazio. Roma alle spalle. Biancocelesti a +2 per una notte: mercoledì c'è la finale di Coppa Italia, poi il derby. Samp: l'Europa è a rischio e oggi può essere superata dal Genoa. Il ritmo laziale, un enorme Candreva e le mosse di Pioli schiantano i blucerchiati".
Continua la "rosea": Se uno dovesse giudicare dagli ultimi 90', per il secondo posto non ci sarebbe storia. Da un lato l'«andamento lento» della Roma contro il Milan, una settimana fa, sanzionato dalla sconfitta. Dall'altro una Lazio impressionante che corre, aggredisce, anticipa e raddoppia come fosse quella degli 8 successi consecutivi: la Samp è schiantata da questi ritmi infernali, da un Candreva enorme e dalle mosse di Pioli che vince alla grande la sfida con Mihajlovic. L'1-0 firmato Gentiletti, al rientro dopo 8 mesi, è anche poco (pur se viziato da un fallo di Klose). Probabilmente alla Roma riuscirà oggi il controsorpasso, d'altra parte l'Udinese di questi tempi non è il massimo ma poi nel derby servirà molto di più. E anche la Juve, se vuole davvero il «triplete», non potrà affrontare in Coppa Italia questa Lazio come ieri l'Inter. Impressionante la Lazio lo è fin dall'inizio. Impressionante e sorprendente. Merito soprattutto di Pioli, alla cui disposizione tattica Mihajlovic non trova mai contromisure. La chiave è Candreva: per i tabellini, centrale del 4-3-1-2 dietro Klose-Anderson; ma, per una notte, personificazione del concetto di «calciatore totale». Candreva sconquassa i blucerchiati per 83', fino al cambio per sfinimento. In fase di non possesso tende ad allargarsi a destra, per chiudere la fascia, poi taglia subito in diagonale verso il centro: così affolla la mediana, zona dove la Lazio è sempre in superiorità e in anticipo, e fa ripartire contropiede irresistibili. Una quindicina, forse più. E mai che la Samp riesca a chiudere il suo dribbling, ostacolare la corsa, spezzare il possesso palla. Anche perché attorno si dispiega in velocità mezza Lazio, con Basta ala aggiunta a destra, Lulic esterno alto sull'altro versante e Anderson che incrocia aspettando l'appoggio (mentre Klose tiene occupati i due centrali della Samp).
Che il gol arrivi su angolo, quindi palla inattiva, è soltanto un caso. O forse per troppa fretta di concludere. Il gol, appunto, farà discutere. Nato da una delle tante ripartenze laziali, calciato da Ledesma e timbrato da Gentiletti al 9' s.t.: nessuno, tranne il replay tv, si accorge della furbata di Klose che tiene Viviano. Però non si può mettere in discussione il successo laziale, né sottovalutare gli incroci romantici del calcio: proprio su questo campo, Genoa-Lazio, Gentiletti s'era rotto il crociato otto mesi fa. E qui il suo gol potrebbe essere fondamentale nella rincorsa al 2° posto che vale i gruppi di Champions (e un'estate meno frenetica). Pioli, bravo ad aggredire subito la Samp, piazzando i suoi uomini sui centrocampisti avversari in modo da liberare la corsia di Basta e lasciare in inferiorità Regini, passa quindi al 3-4-2-1. Nuovo modulo con il quale imbriglia il tentativo, solo tentativo, eh, della Samp di offendere col 4-3-3 entrati Okaka e Bergessio. Anzi, così la Lazio conquista la supremazia totale della mediana e arriva al tiro altre 10 volte. Se la partita è bella, non avrebbe sfigurato in Premier con i suoi cambi di gioco, la velocità, i lanci spettacolari, un po' di merito va alla Samp, anche per le sue colpe. Molto più improvvisata della Lazio, all'apparenza più lunga (in realtà è solo illusione ottica dettata dal minor movimento), di sicuro meno pronta sulle fasce. Miha si affida troppo al lancione lungo per Muriel, sperando che succeda qualcosa, ma Eto'o non è l'iradiddio di Mou e Soriano deve sacrificarsi per i buchi lasciati da Obiang e Acquah. In più Palombo è lento. E ci si mette anche Obiang che, finalmente su un'azione laterale di De Silvestri, arriva in corsa tutto solo e di piatto spreca il più facile del gol. Sarebbe stato 1-0 a fine primo tempo, nel quarto d'ora migliore della Samp prima di riperdere il filo del gioco e aprirsi ai contropiede. Non tutto è perduto per l'Europa League, il contrario, visto il k.o. dell'Inter, i guai del Genoa (che oggi potrebbe effettuare il sorpasso) e il calendario. Ma col fiatone.