Home league match played on 18 August 2024.
Kicked off at 8:45 PM

Domenica 18 agosto 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Venezia 3-1 Campionato di Serie A, I giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Provedel, Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic, Guendouzi (87' Castrovilli), Rovella (65' Vecino), Dele-Bashiru, Noslin (76' Isaksen), Castellanos (87' Pedro), Zaccagni (76' Tchaouna). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Pellegrini, Patric, Dia, Hysaj, Nuno Tavares, Cataldi. Allenatore: Baroni.

VENEZIA: Joronen, Zampano, Gytkjaer (85' Raimondo), Oristanio (53' Pierini), Altare, Sagrado (53' Haps), Svoboda, Duncan, Sverko, Andersen (85' Lella), Ellertsson (70' Crnigoj). A disposizione: Grandi, Stankovic, Lucchesi, Doumbia. Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: Sig. Tremolada (Monza) - Assistenti: Sigg. Imperiale e Vecchi - Quarto uomo: Sig. Sacchi - V.A.R.: Sig. Gariglio - A.V.A.R.: Sig. Chiffi.

Marcatori: 4` Andersen, 11` Castellanos, 44` Zaccagni (rig.), 81` Altare (aut.).

Note: Esordio in serie A e in una partita ufficiale con la maglia della Lazio per Dele-Bashiru. Esordio in una partita ufficiale con la maglia della Lazio per Noslin, Tchaouna e Castrovilli. Ammonito 32' Sagrado, 52' Castellanos, 71' Noslin. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: .42.000 circa

Il Corriere dello Sport titola: "Lazio e Taty, è festa. Il dopo Immobile inizia con Castellanos subito protagonista: segna, si procura il rigore realizzato da Zaccagni e colpisce due legni. Poi l’autogol di Altare. Il Venezia mette i brividi all’Olimpico passando in vantaggio con Andersen, ma i biancocelesti reagiscono grazie alla grande carica dell’argentino".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: In attesa di Juve e Atalanta, dentro una pazza apertura di campionato, Baroni è balzato in vetta con la Lazio e i suoi vecchi amici del Verona. Una tripletta per stendere il Venezia e strappare gli applausi convinti dell’Olimpico. La Curva Nord ha contestato duramente Lotito, ma erano in 42 mila allo stadio e non è mancata la passione intorno alla squadra. E’ stata la notte del Taty, vero trascinatore. Un gol, una traversa, un palo e il rigore provocato per il raddoppio di Zaccagni. Ha guidato la rimonta, respingendo subito la concorrenza di Dia, appena acquistato. Una leggenda come Immobile (nuovo re di Istanbul: ieri sera doppietta) resta irraggiungibile, ma è bello sapere che l’argentino, finalmente titolare e senza pressioni, possa sostenerne l’eredità. C’è stato tanto altro da vedere.

TATY ESPLOSIVO. La Lazio ha preso male, dopo neppure tre minuti e da un fallo laterale, il gol di Andersen. Rovella è inciampato, appoggio di Ellertsson e il danese ha fulminato Provedel. Peggio ancora il Venezia si è fatto riacciuffare. Ci ha pensato l’argentino a scongelare subito l’Olimpico. Castellanos ha aggredito Svoboda, gli ha rubato palla e ha beffato Joronen: 1-1 all’undicesimo. Suo il timbro sul primo tempo della Lazio. Tignoso, aggressivo, pericolosissimo nel gioco aereo, di testa è andato due volte vicino al raddoppio e infine ha guadagnato il rigore del 2-1, trasformato da Zaccagni a un sospiro dall’intervallo.

PRESSIONE. Poco Venezia, quasi inesistente, a parte gli spunti velenosi di Ellertsson. La Lazio ha chiuso all’intervallo con il 76% di possesso e 7 tiri di cui 4 nello specchio, ma non è stato impressionante il palleggio. Semmai hanno colpito l’intensità, lo spirito, la capacità di togliere il ragionamento ai giocatori di Di Francesco. Notevole il motore e la velocità di Dele-Bashiru (un po' meno il piede altrimenti sarebbe ancora al City), un rubapalloni capace di entrare subito in sintonia con l’Olimpico per la predisposizione al recupero. Centrocampo dinamico, di contrasto e di forza con Rovella e Guendouzi. Persino un trattore come Duncan è entrato in crisi. La difesa a tre del Venezia era un invito, ma Baroni cerca il dominio sulle corsie esterne: in mezzo non ha i ricami di Luis Alberto e aspetta Castrovilli. L’attacco pendeva dalla parte di Zaccagni. Non per caso la Lazio ha finito di accendersi quando Noslin è entrato in partita combinando bene con Lazzari. L’olandese ha scodellato sulla testa del Taty la palla del possibile 2-1 e ha inventato, dopo aversaltato Zampano in dribbling, il cross da cui è nato il rigore.

FLESSIONE. L’argentino, scatenato, ha colpito anche la traversa, complice la deviazione di Joronen. La Lazio ha continuato ad attaccare senza chiuderla subito, anzi concedendo degli spazi. Dopo un’ora a tutto gas, il prevedibile calo e qualche difficoltà a gestire. Dentro Vecino per Rovella. Baroni ha cambiato gli esterni d’attacco sganciando Isaksen e Tchaouna. Haps ha fallito due volte il pari. Sospiri e affanni in attesa del contropiede giusto, l’imbucata di Guendouzi, la discesa di Lazzari e l’autogol di Altare. Sarebbe stato poker (e doppietta) se Taty non avesse timbrato il palo con un destro da antologia.

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