12 marzo 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXVII giornata - inizio ore 15.00
LAZIO: Reina, Patric, Acerbi, Radu (83' A. Pereira), Marusic, Milinkovic-Savic, Leiva (70' Escalante), Luis Alberto, Fares (70' Lulic), Correa (76' Caicedo), Immobile (76' Muriqi). A disposizione: Strakosha, Alia, Hoedt, Musacchio, Parolo, Cataldi. Allenatore: S. Inzaghi.
CROTONE: Cordaz, Magallan (46' Djidji), Golemic, Luperto, P. Pereira (70' Benali), Molina, Petriccione (88' Di Carmine), Messias, Reca (65' Rispoli), Ounas, Simy. A disposizione: Festa, Crespi, Cuomo, Rojas, Zanellato, Vulic, Henrique, Riviere. Allenatore: Cosmi (in panchina Tardioli per squalifica del tecnico titolare).
Arbitro: Sig. Rapuano (Rimini) - Assistenti Sigg. Prenna e Capaldo - Quarto uomo Sig. Giuia - V.A.R. Sig. Di Paolo - A.V.A.R. Sig. Di Iorio.
Marcatori: 14' Milinkovic, 30' Simy, 39' Luis Alberto, 50' Simy (rig), 84' Caicedo.
Note: ammonito al 53' Djidji ed all'83' Petriccione entrambi per gioco falloso, al 78' Rispoli per comportamento non regolamentare. Angoli 5-1. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t.
Spettatori: partita a porte chiuse per emergenza Covid 19.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Caicedo l’uomo del destino. Ma che fatica col Crotone. Per la Lazio arriva il settimo successo di fila in casa. Decide l’ecuadoriano con il quarto gol last minute".
Continua la "rosea": Qualche minuto in anticipo rispetto alle sue abitudini, ma pur sempre al tramonto della partita, quando le speranze di agguantare i tre punti cominciavano pericolosamente ad affievolirsi. È sempre Felipe Caicedo l’uomo della provvidenza che regala la vittoria alla Lazio. Non in pieno recupero, come spesso gli è riuscito in passato, ma comunque a sei minuti dal 90’ (è il suo quarto gol quest’anno negli ultimi dieci minuti, sono 7 considerando anche la scorsa stagione). Tre punti d’oro. Il settimo successo interno di fila in campionato arriva per i biancocelesti al termine di un match giocato però sulla stessa falsariga degli ultimi tre disputati tra Champions e campionato e conclusisi con altrettante sconfitte. Già, non è un momento felice per la banda Inzaghi. Che ha perso la brillantezza di inizio 2021 ed accusa una evidente stanchezza, sia fisica sia mentale. Si spiegano così i black out che consentono al Crotone di recuperare per due volte il vantaggio dei padroni di casa e di avere addirittura l’occasione per portarsi in vantaggio (neutralizzata da Reina su Rispoli) qualche minuto prima della sentenza finale di Caicedo. Cali di concentrazione che riguardano anche uomini-chiave come Acerbi (che lascia tirare Simy sul gol dell’1-1) e che soprattutto annebbiano le idee della coppia d’attacco Immobile-Correa.
I giri della manovra non sono quelli dei giorni migliori (colpa soprattutto degli esterni che non spingono), ma per fortuna di Inzaghi i due gioielli di centrocampo ci sono. Milinkovic apre (piatto di precisione su cross di Radu), Luis Alberto riporta in vantaggio i suoi dopo il primo pari calabrese (rasoiata dal limite su sponda di Immobile) e sul loro asse arrivano le due palle-gol più significative che precedono il 3-2 di Caicedo (sulla prima Milinkovic manda fuori di testa, sull’altra il serbo inquadra la porta, ma Cordaz si supera). Simy e non solo. Se della prova della Lazio c’è da salvare il risultato e poco altro, per il Crotone è l’esatto contrario: tutto bene, tranne il punteggio. Che non è un particolare secondario per una squadra che si trova con l’acqua alla gola. Ma dopo la vittoria sul Torino Cosmi (a soffrire in tribuna perché squalificato) ottiene un’altra prestazione vera dai suoi, al netto della distrazione finale (e fatale) che consente alla Lazio di vincere. Ma l’interpretazione della gara è comunque giusta. Sia dal punto di vista tattico (il 3-5-2 con cui i rossoblù si mettono a specchio con la Lazio complica non poco le cose ai padroni di casa) sia dal punto di vista temperamentale. E poi davanti c’è un terminale stilisticamente non impeccabile, ma tremendamente efficace. Simy inventa il primo pareggio, poi propizia il rigore (suo l’assist per Messias che viene steso da Fares) che lui stesso realizza. La classifica è quella che è, ma alla salvezza è giusto continuare a credere.
? Il Corriere dello Sport titola: "La zampata di Caicedo rilancia la Lazio. La squadra di Cosmi rimonta due volte con Simy dopo le reti di Milinkovic e Luis Alberto. Ma all’84’ ci pensa l’ecuadoriano. Tre anni fa a Crotone fece un errore fatale, ora tiene aperta la corsa Champions".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Era destino fosse proprio Caicedo, tre anni dopo il f?lop di Crotone, a tenere in corsa la Lazio e riaprire uno spiraglio per la Champions, affondando Cosmi quasi all’ultimo respiro, specialità della casa. Nel 2018, allo Scida e senza Immobile, l’ecuadoriano fallì l’occasione decisiva davanti a Cordaz per segnare il gol della sicurezza e agganciare il quarto posto che avrebbe consentito a Inzaghi di evitare il sorpasso dell’Inter all’ultima giornata. Ieri, all’Olimpico e subito dopo aver sostituito la Scarpa d’Oro, ha firmato il 3-2 piegando le mani del portiere del Crotone. Mancavano sei minuti alla fine. Gol pesantissimo e con il significato di una liberazione: Caicedo ha stoppato il tiro di Escalante e ha colpito con un destro al volo, scaraventando in rete i fantasmi del passato e le scelte sbagliate dell’ultimo periodo. Già, perché il Panterone (complice la fascite plantare) era stato messo da parte e dimenticato in panchina nonostante i suoi gol a gennaio avessero permesso alla Lazio di riprendere quota. E anche ieri sarebbe dovuto entrare prima, molto prima, e non alla mezz’ora della ripresa, quando Inzaghi ha deciso di cambiare l’intero attacco, passando da Immobile e Correa a Caicedo e Muriqi. Almeno una delle due torri sarebbe servita in anticipo per aumentare il peso in area di rigore, dove non a caso cercava l’inserimento Milinkovic: un colpo di testa fallito e un tocco al volo intuito da Cordaz dopo la solita imbeccata di Luis Alberto.
In ritardo. Così è crollato il muro del Crotone, chiuso a doppia mandata ma eff?icace nel palleggio e nel ripartire in verticale, ispirato da Messias e dal lavoro di raccordo di Ounas. Comprensibile la rabbia di Cosmi, seduto in Monte Mario per scontare un turno di squalifica. La doppietta di Simy già salito a quota 12 in campionato, gli aveva permesso di rimontare due volte la Lazio e di accarezzare un sogno, svanito sul contropiede fallito da Rispoli, liberato davanti a Reina da un lancio geniale dell’ex Napoli. Dal possibile 2-3 al colpo del ko, assestato da Caicedo. Era giusto tenere Immobile, fresco di Scarpa d’Oro, anche se non è nel suo periodo migliore e non segna da sei partite: si poteva sbloccare due giorni dopo la sfarzosa cerimonia in Campidoglio. Inspiegabile insistere così a lungo su Correa, appena 3 gol in campionato, colpi di tacco senza senso dentro spazi chiusi e in una partita in cui servivano fisico e gioco aereo. Ciro ora avrebbe bisogno di un sostegno diverso e di un attaccante che gli crei spazio, alleggerendo la pressione delle difese avversarie.
Lentezza. Il Crotone è vivo, lo ha dimostrato dall'inizio alla fine, non è mai uscito dalla partita. La Lazio non è ancora guarita, ha vinto soffrendo, beccando due gol evitabili e dimostrando di non possedere una condizione atletica adeguata. E’ diventata lenta, prevedibile, macchinosa: arriva spesso seconda sul pallone e, anche quando controlla il gioco, viene inf?ilata con eccessiva facilità di rimessa. Radu è entrato nelle azioni del gol di Milinkovic (destro al volo) e del raddoppio di Luis Alberto (tiro dal limite su assist di Immobile), ma il suo rientro non è bastato per tappare le falle difensive. Diff?icoltà sistemica a chiudersi di tutta la squadra. Disarmanti i due gol concessi ai calabresi. Magallan ha superato Luis Alberto e ha appoggiato a Simy, Acerbi è caduto e il nigeriano ha beffato Reina con una puntata nell’angolo. Da un angolo a favore, è nato il contropiede del 2-2 in avvio di ripresa: il Crotone ha ribaltato il gioco con due passaggi prima che Fares, ingenuo e in ritardo, stendesse Messias. Rigore ineccepibile trasformato da Simy. La partita così si è trasformata in un corpo a corpo risolto all’ultimo round da Caicedo, l’uomo del destino.
? Il Messaggero titola: La Lazio salva in zona Caicedo. Vittoria sofferta contro il Crotone: Felipe torna decisivo nel finale di gara. I calabresi rimontano con Simy prima la rete di Milinkovic e poi di Luis Alberto".
Prosegue il quotidiano romano: Caicedo segna e la Lazio vince. Più che una teoria è un teorema. Settimo gol in campionato dell’attaccante ecuadoriano e settimo punto portato ai biancocelesti. E’ servita una zampata al minuto 83, sì proprio in piena zona Caicedo, per avere ragione del Crotone. "Sempre tu" scrive la moglie sui social. Finisce 3-2 e la Lazio ritrova la vittoria dopo tre sconfitte di fila tra coppa e campionato. Nel momento più difficile Inzaghi si gioca la carta vincente. Quel jolly per troppo tempo rimasto nel mazzo. Colpevolmente. Stagione complicata per Felipe iniziata al top con il gol vittoria al Torino al minuto 98 e quello del pari alla Juve al 95esimo. Poi la panchina. Molta. Tanto che a gennaio sembrava destinato a lasciare i biancocelesti. Il ko di Correa e il ritardo siderale di Muriqi hanno fatto in modo di rilanciare le quotazioni del panterone che infatti gioca e segna: rete alla Fiorentina e al Parma. Gioca un gran derby contro la Roma e inspiegabilmente finisce nuovamente seduto. Inzaghi sembra non vederlo più. Non gioca nemmeno quando è palese che qualcuno dovrebbe riposare. Non a caso nelle ultime cinque partite prima di quella di ieri i biancocelesti hanno segnato appena quattro gol. Felipe ha masticato amaro, ha mostrato con estrema classe il suo malcontento per scelte che premiavano sempre altri.
Ieri si è rifatto con gli interessi dimostrando che farlo giocare, soprattutto alla luce del periodo nero di Correa, non è più una scelta ma è obbligatorio. "Il mister ha deciso che i titolari sono altri ma io lavoro per trovare spazio a testa bassa" ha rimarcato a fine partita. Alla Lazio servono i gol per centrare la Champions e scalare posizioni. Non è stata certo una gara semplice quella di ieri. La Lazio da qualche tempo è preda della paura. Che quando ti si attacca è subdola. Rende complicate anche le cose più semplici. Ti manda nel pallone. E così è stato per bene due volte. Il gol di Milinkovic (bravo Inzaghi a suggerire il passaggio a Radu) sembrava aver messo la partita in discesa. Niente da fare. E’ bastato poco per far tremare le gambe e regalare il pareggio a Simy. Copione che si è ripetuto tale e quale dopo il nuova vantaggio di Luis Alberto (con 8 gol è il secondo miglior marcatore della squadra). Altra disattenzione colossale da calcio d’angolo a favore, ripartenza del Crotone e obbrobrio di Fares che in copertura stende in area Messias. Rigore che Simy trasforma con estrema freddezza (5 su 5 segnati). Rete numero 12 in serie A superato il record del connazionale Obafemi Martins che stabilì ai tempi dell’Inter.
Inzaghi cambia mezza squadra e come detto pesca Caicedo, jolly ancora una volta vincente. Resta ancora una volta a bocca asciutta Immobile. Sesta partita di fila senza reti, mai il digiuno per lui era durato così tanto. A fine partita però è stato comunque festeggiato. Il bomber ha trovato una torta con la Scarpa d’Oro all’interno come a ricordagli che è lui il miglior marcatore d’Europa in carica. Una sorpresa fortemente voluta dal presidente Lotito per coccolare il suo attaccante. "Capita agli attaccanti di passare un peridoo senza gol, è un momento dove la palla non entra. Ciro ora deve lavorare e credere in se stesso" le parole del tecnico Inzaghi. La rincorsa. Ora testa alla partita di Champions in casa del Bayern. Servirà un miracolo. Ma in ogni caso si scioglierà un nodo che tiene la Lazio prigioniera. Poi si dovrà correre, e tanto per recuperare il terreno perso in chiave quarto posto. Lo scudetto dei biancocelesti come rimarcato dallo stesso allenatore più volte. Dopo aver ritrovato i tre punti ora serve la continuità. Biancocelesti al settimo posto e con la partita da dover recuperare. Il Crotone resta invece fanalino di coda. Nemmeno la cura Cosmi sembra funzionare.
? Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Felipe Caicedo ha rispolverato la sua specialità della casa per riportare la Lazio alla vittoria: il gol sui titoli di coda della partita (il quarto stagionale). Il Panterone era a secco dal 10 gennaio quando fissò il 2-0 di Parma. Un digiuno che si collega anche ai problemi accusati per una fascite plantare. Ma nel suo tragitto per arrivare al settimo gol in campionato (una rete anche in Champions) c’è tanta attesa consumata in panchina. Ed evidentemente mal digerita. "Il mister ha deciso che i titolari sono altri, ma io lavoro per trovare spazio a testa bassa", ha rimarcato il 32enne ecuadoriano, alla Lazio dal 2017. Il gol al Crotone, importantissimo nel momento della stagione biancoceleste, gli permette anche di chiudere un conto in sospeso con un avversario che tre anni fa lo portò sul banco degli imputati per la mancata qualificazione in Champions. In particolare, per un clamoroso errore nella gara di Crotone del 13 maggio 2018 che non fece incassare i tre punti, decisivi per il verdetto finale.
Valori. "Questa vittoria è arrivata grazie al lavoro di tutti - ha spiegato Caicedo -. Ho avuto la fortuna di trovare il pallone in area all’ultimo e di metterlo in rete. Non è stato solo merito mio. Tutte le squadre hanno avuto delle difficoltà. È un momento difficile per noi, venivamo da diverse sconfitte. Il nostro gruppo è forte per questo. Contro il Crotone siamo stati uomini e umili, così abbiamo portato la vittoria a casa". La sua prova ha calamitato i consensi di Inzaghi nel dopo partita. "Felipe sa della stima che ho per lui ed è reciproca. Grandissimo calciatore e professionista. Ha avuto qualche problema a gennaio e febbraio e non si è potuto allenare al massimo, in quel periodo ci sono stati tre gol di Muriqi e poi abbiamo anche Correa e Immobile. La concorrenza in attacco è tanta, ma Caicedo cerca sempre di farsi trovare pronto. Col Crotone ha segnato l’ennesimo gol importantissimo". Intanto, il tecnico per le frasi blasfeme pronunciate nel corso della gara casalinga col Sassuolo del 24 gennaio scorso ha patteggiato la somma di 4.000 euro di ammenda. Amaro Cosmi. Era a sua volta squalificato Serse Cosmi, sanzionato dopo aver bestemmiato nella gara col Torino. E dalla tribuna è cresciuta ancora di più l’amarezza del tecnico del Crotone per il k.o. alla fine. "Se fossi stato in panchina, poco prima del 3-2 della Lazio, avrei fatto due cambi. A quel punto, non so come sarebbe andata a finire. Il gol di Caicedo era evitabilissimo...".