Sabato 26 gennaio 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Chievo 0-1 26 gennaio 2013 - 3.506 - Campionato di Serie A 2012/13 - XXII giornata - inizio ore 18.00
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu (74' Kozak), Candreva, A. Gonzalez (62' Hernanes), Ledesma, Brocchi (46' Mauri), Lulic, Floccari. A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Cavanda, Zauri, Stankevicius, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
CHIEVO: Puggioni, Sardo (30' Vacek), Dainelli, Andreolli, Cesar, Jokic, Guana (68' Seymour), L. Rigoni, Cofie, Paloschi (74' Stoian), Théréau. A disposizione: Squizzi, Provedel, Papp, Farkas, Costa, M. Rigoni, Hetemaj, Moscardelli, Ekuban. Allenatore: Corini.
Arbitro: Sig. Giacomelli (Trieste) - Assistenti Sigg. Rosi e Crispo - Quarto uomo Sig. Rubino - Assistenti di porta Sig. Calvarese e Abbatista.
Marcatori: 61' Paloschi.
Note: la gara è stata interrotta al 12' del primo tempo per circa quattro minuti causa un intervento di ripristino sulla rete della porta difesa da Federico Marchetti danneggiata dopo un intervento del portiere biancoceleste. Ammonito al 20' Dias, al 36' Vacek, al 60' Biava tutti per gioco scorretto, al 73' Hernanes per simulazione. Calci d'angolo: 6-3. Recuperi: 5' p.t., 2' s.t.
Spettatori: 30.000 circa con 6.625 paganti e 20.495 abbonati.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio-Chievo 0-1. Paloschi letale, festa gialloblù. I gialloblù si confermano tabù per i romani, che interrompono la serie di 16 risultati utili consecutivi. Partita da dimenticare per i biancocelesti senza idee e troppo frettolosi. Ospiti compatti, ordinati e implacabili in attacco".
Continua la "rosea": La Lazio cade e si fa male. Il Chievo espugna l'Olimpico col settimo gol di Paloschi in questa stagione. I biancocelesti, irriconoscibili, confusionari e senza idee, interrompono così la serie di risultati utili (stop a 16) e non eguagliano il record di vittorie casalinghe consecutive (record della Lazio di Zoff). E sorride così la Juventus leader in campionato e rivale martedì in Coppa. Resta per la Lazio ben saldo il tabù Chievo, battuto in casa solo una volta nelle ultime 11 in casa: 6 volte pari e 4 volte k.o. i biancocelesti. Se Corini non cambia e si affida al Chievo annunciato, con Cesar che riprende il suo posto in difesa, Vladimir Petkovic sorprende mescolando le carte nella formazione della Lazio, con un turnover per far rifiatare alcuni giocatori in vista della sfida di martedì in Coppa Italia contro la Juventus. In panchina vanno Hernanes e Mauri e in campo ci sono Gonzalez e Brocchi, annunciati non al meglio in settimana. Sorprende la presenza dal via di Brocchi, che non giocava titolare dal 17 novembre contro la Juventus. Le scelte non aiutano una Lazio confusionaria e troppo frettolosa in un primo tempo da dimenticare. Un solo tiro in porta degno da segnalare. E' di Konko al 23': Puggioni ribatte coi pugni in angolo. Per il resto si fa preferire un Chievo ordinato. Nella Lazio Ledesma prova a dare ordine, mentre Lulic e Konko cercano spazi sulle fasce. Nel Chievo bravo Rigoni e tutta la difesa, che non concede nessuna giocata semplice al reparto avanzato laziale. Un tiro anche dei gialloblù: di Paloschi che ha provato a sorprendere da centrocampo Marchetti: la palla è finita alta.
Petkovic corre ai ripari e nella ripresa inserisce Mauri. La Lazio prova a ragionare di più, ma non riesce a mantenere un pressing costante a tutto campo, con Ledesma che continua vanamente a costruire. La Lazio impegna Puggioni nei primi minuti della ripresa prima con Candreva e poi con Floccari, il Chievo serra le file e prova a ingolfare la sua trequarti puntanto sulla capacità di Théréau di dare profondità alla squadra e impensierisce sempre di più i padroni di casa. Petkovic decide così di inserire anche Hernanes, con la Lazio che continua a sbattere sul muro gialloblù senza trovare un briciolo di fantasia per variare sul tema. Ma non fa in tempo ad entrare, il brasiliano, prima che il Chievo passi. Al 16' Théréau sfonda a sinistra e mette in area: botta di Jokic che si stampa sulla traversa, sulla ribattuta Paloschi arriva per primo e beffa Marchetti. E' un gol che il Chievo ha costruito con tanta solidità difensiva ed eccellente dinamicità dei due davanti. La Lazio non reagisce come dovrebbe: fin troppo frettolosa, nervosa, e inevitabilmente non trova spazi nella difesa gialloblù commettendo una serie di errori imperdonabili. Dias di testa consegna la palla a Puggioni, Petkovic inserisce anche Kozak per Radu a 20 minuti scarsi dalla fine. La Lazio col 3-4-1-2 crea poco e quel poco lo sciupa, come al 31' con Mauri servito da Floccari: il tiro è incredibilmente alto da due passi. Poi solo tanta, tantissima frenesia e pochissima testa. E il Chievo, con qualche apprensione finale, porta a casa una vittoria preziosissima.
Il Corriere dello Sport titola: "Paloschi stende la Lazio. Il Chievo vince 1-0. Nell'anticipo della ventiduesima giornata la squadra di Corini passa all'Olimpico grazie al gol al 61' dell'attaccante gialloblù. Finisce dopo 16 turni la striscia positiva dei biancocelesti".
Continua il quotidiano sportivo: La Lazio cade in casa. Nell'anticipo delle 18 della ventiduesima giornata di serie A la squadra di Petkovic perde 1-0 contro il Chievo. Finisce quindi la serie utile della squadra di Petkovic che non perdeva da 16 turni. All'Olimpico decide un gol di Paloschi nel secondo tempo. I biancocelesti, in campo rimaneggiati (Hernanes e Mauri in panchina), hanno provato a fare la partita ma si sono scontrati con il muro difensivo del Chievo e sono comunque apparsi meno brillanti del solito. E' una brutta battuta d'arresto per la Lazio che rischia di andare a -8 dalla Juve (impegnata nell'anticipo serale contro il Genoa) e di farsi superare dal Napoli (in campo domani al Tardini contro il Parma). Chance anche per l'Inter che vincendo contro il Torino può andare a -1 dal terzo posto. Petkovic opta per il turnover in vista della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus e lascia in panchina Hernanes e Mauri. In campo, al loro posto, Gonzalez e Brocchi. Con Klose ancora fuori per infortunio, unica punta del 4-1-4-1 di Petkovic è Sergio Floccari. In difesa coppia di centrali formata da Dias e Biava con Konko e Radu esterni. Nel Chievo Corini sceglie la via della prudenza e opta per una difesa a 5 formata da Sardo, Dainelli, Andreolli, Cesar e Jokic per proteggere la porta difesa da Puggioni, ormai titolare dopo la cessione di Sorrentino al Palermo. A centrocampo la dinamicità di Guana, Rigoni e Cofie a supporto delle due punte Paloschi-Théréau.
E' una Lazio che prova subito a fare la partita contro un Chievo attendista. Al 6' prima occasione per la squadra di Petkovic: servito in area da un cross dalla sinistra di Lulic, Floccari si gira e appoggia sulla destra per l'accorrente Candreva ma il tiro del centrocampista finisce in tribuna. Il Chievo non sembra volersi scoprire più di tanto e l'unica occasione degna di nota per la squadra di Corini è un tiro da centrocampo di Paloschi. L'attaccante scuola Milan vede Marchetti fuori dai pali e prova a sorprenderlo con un bolide da metà campo ma il pallone non centra lo specchio della porta. Brividi, però, per i tifosi laziali. Dopo dieci minuti la squadra di Petkovic si rifà sotto con Floccari che sfrutta un appoggio sbagliato di Paloschi e serve Konko che lascia partire un destro potente ma centrale, respinto con i pugni da Puggioni. La Lazio continua a gestire il possesso palla ma il Chievo si chiude bene (anche dopo l'uscita dell'infortunato Sardo, sostituito da Vacek) senza lasciare spazi alla squadra di Petkovic che non riesce a costruire altre azioni da gol prima della fine del primo tempo.
Nella ripresa Petkovic ripresenta una Lazio con più qualità: a centrocampo c'è Mauri al posto di Brocchi. I biancocelesti si schierano con un 4-2-3-1 con Gonzalez-Ledesma davanti alla difesa e il neo entrato a supporto di Floccari. Il copione della partita, però, non sembra cambiare perché il Chievo non lascia varchi alla Lazio e riparte in contropiede. Su una ripartenza clivense arriva l'episodio che sblocca il match: Théréau sfonda sulla sinistra, salta un paio di giocatori, fa sedere Konko e serve all'indietro Jokic: tiro a botta sicura dell'esterno che si stampa sulla traversa. Sulla ribattuta, però, Paloschi anticipa tutti e firma il gol del vantaggio del Chievo che gela l'Olimpico. Petkovic corre ai ripari e decide di giocarsi la carta-Hernanes che entra in campo al posto di uno spento Gonzalez. Al 68' Dias prova a suonare la carica ma il suo destro da dentro l'area è debole e non mette in difficoltà Puggioni che blocca senza problemi. Passano pochi minuti e Petkovic tenta il tutto per tutto: fuori Radu, dentro Kozak. Corini risponde richiamando in panchina Paloschi al posto di Stoian. La Lazio aumenta il peso offensivo e va vicina al pareggio con Mauri il quale, su assit di un generoso (forse troppo) Floccari, spara alto da posizione ravvicinata. La squadra di Petkovic continua a spingere ma la difesa del Chievo non si fa sorprendere. All'Olimpico finisce 1-0 per il Chievo che batte una Lazio un po' in confusione e meno lucida del solito. Lazio che rischia di andare a -8 dalla Juve (impegnata nell'anticipo serale contro il Genoa) e di farsi superare dal Napoli (in campo domani al Tardini contro il Parma).
La Repubblica titola: "Lazio-Chievo 0-1, Paloschi interrompe la serie biancoceleste. I gialloblù veronesi passano all'Olimpico 1-0 con un gol dell'attaccante al 16' della ripresa e si confermano bestia nera dei biancocelesti a Roma. La squadra di Petkovic (che fa entrare Hernanes e Mauri solo nella ripresa) stavolta non riesce a rimontare: sconfitta dopo 16 partite tra coppe e campionato".
L'articolo prosegue: Perde l'imbattibilità, la Lazio di Petkovic, nell'occasione meno prevedibile, in casa contro il suo tabù Chievo. Un classico del calcio. Così la serie utile si ferma a 16 partite. Ma è più grave la frenata in ottica Champions: un punto nelle ultime due gare. Ora rischia di essere staccata dal Napoli e avvicinata da Inter e Fiorentina. Ma questa sconfitta non è arrivata per caso: la Lazio ha pagato la stanchezza del triplo impegno in otto giorni - spenta nel primo tempo, nervosa e inconcludente nella ripresa - ma anche gli errori di Petkovic. Aveva già sbagliato a Palermo, il tecnico di Sarajevo: in vantaggio 1-0 all'intervallo, nella ripresa aveva arretrato in difesa Cana, consegnando il centrocampo all'aggressiva reazione del Palermo. Stavolta l'errore è nella formazione iniziale: due titolari fondamentali come Hernanes e Mauri, forse i giocatori più decisivi della squadra, in panchina per far posto a Brocchi e Gonzalez. Va bene il turnover in vista della sfida con la Juve di martedì, ma è incomprensibile la scelta di rinunciare agli uomini di qualità contro un avversario che si difende con dieci uomini dietro la linea della palla, come ha fatto stavolta il Chievo di Corini. Lo avevamo visto più coraggioso in altre occasioni, il tecnico dei veronesi: all'Olimpico invece ha approntato un bunker micidiale, con tre difensori centrali contro un solo attaccante, Floccari. Sulle fasce, Sardo e Jokic "bassi" per aspettare Lulic e Candreva, in serata negativa. In realtà il bosniaco non riesce proprio a esprimersi ai livelli della scorsa stagione, e il centrocampista romano ha perso la verve e l'ispirazione dei primi mesi della stagione. Poteva servire un pivot come Kozak in attacco al fianco di Floccari, almeno i tre stopper di Corini avrebbero avuto qualche grattacapo in più.
Nel primo tempo la Lazio ha costruito una sola occasione da gol, sprecata da Candreva: difficoltà prevedibili, senza la fantasia di Hernanes e gli inserimenti di Mauri. E le statistiche biancocelesti quando Klose non c'è restano inquietanti: cinque partite in campionato, zero vittorie. Il tedesco dovrebbe tornare martedì contro la Juve, per la semifinale di ritorno di Coppa Italia che ha condizionato in modo così pesante le scelte di Petkovic. Bravo il Chievo ad approfittarne, con il furetto Paloschi implacabile nel punire in contropiede la serata-no della Lazio. Per l'attaccante dei veronesi - ora undicesimi in campionato, scavalcato provvisoriamente il Toro - è l'ottavo gol in campionato. Non ha convinto, infine, l'arbitraggio di Giacomelli: incomprensibile, in particolare, un'ammonizione per simulazione nei confronti di Hernanes, che aveva subito un netto fallo da Cesar al limite dell'area. E quei due minuti di recupero, davvero scarsi considerando le quattro sostituzioni nel corso della ripresa e il tempo perso, hanno fatto infuriare l'Olimpico. Ma la colpa di questa sconfitta certo non è dell'arbitro. E neanche dell'immobilismo sul mercato, rimproverato dalla curva a Lotito con il classico coro "caccia li sordi"...
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
"È stata una giornata no, dopo così tante giornate positive può capitare, ma dobbiamo pensare positivo. Io le partite le indovino ma ogni tanto sbaglio, mi prendo mie responsabilità. Importante è che la squadra sia convinta che si possa iniziare un nuovo ciclo di vittorie". Vladimir Petkovic analizza così la prima sconfitta della Lazio dopo 16 gare utili, tra campionato e coppe. Un ko quello col Chievo sul quale pesano le scelte iniziali del tecnico che ha lasciato in panchina Mauri e Hernanes. "Ma rifarei le stesse scelte. I giocatori devono essere al 100%. Loro due non avevano riposato abbastanza per fare novanta minuti. Abbiamo perso una partita che non meritavamo - spiega Petkovic ai microfoni di Sky -, gli avversari hanno avuto una sola occasione che hanno sfruttato. Abbiamo fatto fatica, gli avversari ci hanno messo in difficoltà, con nove giocatori dietro la palla. Ma noi non abbiamo giocato il nostro miglior calcio". Una Lazio stanca, che sembra risentire dei tanti impegni cui servirebbero forze fresche. "In certi momenti alcuni giocatori devono dare di più, giocare a questi ritmi è difficile. Questi giocatori hanno fatto bene finora, ma adesso non mettiamoli in croce". Facile parlare di mercato: "Giocando in tre competizioni, ci vorrebbero giocatori di alta qualità. Se si trovano altri giocatori devono essere più forti e migliori di quelli a disposizione. C'è ancora qualche giorno di mercato, ma difficile dire adesso se servono dopo una sconfitta. La situazione era la stessa anche prima della partita. Non siamo gruppo che sogna - conclude -, viviamo la realtà e cerchiamo di fare il massimo possibile".
Dalla Gazzetta dello Sport:
Petkovic dopo il k.o. col Chievo: "Le esclusioni di Hernanes e Mauri dal primo minuto? Non erano al 100%, non erano riposati per rendere al massimo. Noi poco brillanti? Stanchi sì, siamo stanchi. Ma non fatemi domande sul mercato. Se arriva qualcuno deve essere più forte di chi c'è, altrimenti non serve per migliorare la squadra. Oggi non è il caso di parlare di mercato, non sarebbe bello: non abbiamo meritato di perdere, il Chievo ha sfruttato l'unica occasione avuta. Giochiamo da inizio anno ogni tre giorni, è molto difficile chiedere ad alcuni giocatori di tenere sempre un ritmo altissimo, ma i miei giocatori non vanno messi in croce per una sconfitta. Abbiamo fatto fatica perché loro erano sempre dietro la linea della palla in nove. Una giornata no può capitare. Dobbiamo pensare positivamente e ripartire. Anche io ogni tanto sbaglio e mi prendo le mie responsabilità. Lo scudetto? Noi non abbiamo sogni, pensiamo solo a fare bene sempre. Comunque vada alla Juve non finirà qui". Lulic: "Era difficile giocare contro una squadra che si copre bene e fa male in contropiede. Dobbiamo ripartire in fretta". Lotito sul mercato: "Noi di giocatori ne seguiamo tanti. Abbiamo una serie di obiettivi e ci auguriamo che qualcuno di questi venga concretizzato. Sono obiettivi che servono per rinforzare la rosa, per integrarla e non certo per sostituire i giocatori che riteniamo già molto validi".
Da La Repubblica:
La maledizione continua. Il Chievo si conferma bestia nera della Lazio vincendo 0-1 all'Olimpico. Cabala e numeri a parte, però, qualche colpa questa volta ce l'ha anche Petkovic che a sorpresa, pur avendo Klose ai box, decide di lasciare in panchina Mauri ed Hernanes in vista della gara di martedì con la Juventus: "Da allenatore - spiega il bosniaco - ho il dovere di guardare anche un po' più in là. Ho comunque tanti giocatori in rosa e loro due non erano in condizione per giocare 90 minuti". Ma l'assenza della loro qualità si è sentita eccome. La Lazio non è riuscita a ingranare sulle fasce con Lulic e Candreva, e il Chievo con Paloschi ha punito in uno dei pochi tiri in porta: "Una giornata no ci può stare dopo tanti risultati utili. Loro hanno fatto un tiro in porta e hanno segnato, noi invece, pur non giocando benissimo, abbiamo creato tanto senza concretizzare. Accettiamo il risultato a testa alta, l'importante ora è non buttare tutto via per una sconfitta. Dobbiamo essere convinti di poter ricominciare un'altra striscia di vittorie". Sul mercato, il tecnico biancoceleste ha preferito glissare: "Non credo sia opportuno parlarne dopo una sconfitta. La squadra fino a questo momento si è comportata benissimo e non ha senso metterla in croce dopo un risultato negativo. Se deve arrivare qualcuno, comunque, deve essere più forte di quelli che ho già a disposizione".
Deluso, al termine della partita Stefano Mauri: "È normale - spiega ai microfoni di Lazio Style Channel - che ci sia rammarico per aver perso una gara in casa. Ma dobbiamo guardare avanti perché fino ad oggi abbiamo fatto bene. Pensiamo a martedì quando giocheremo una partita fondamentale per andare in finale di Coppa Italia". Oggi l'avversario è stato un Chievo che, come prevedibile, ha passato gran parte della gara a difendersi: "Sapevamo di affrontare una squadra organizzata che sa ripartire bene negli spazi e non era facile creare occasioni da gol. Abbiamo giocato abbastanza bene, dovevamo essere più veloci nel far girare palla ma soprattutto più movimento senza palla in profondità". Anche Senad Lulic ha commentato la gara: "Siamo stati anche sfortunati. Non abbiamo giocato una grande partita, anche perché era difficile trovare spazi. Succede. Dobbiamo guardare avanti e da domani pensare alla partita di martedì". Con la Juventus sarà gara vera: "Per fortuna già martedì si gioca, così possiamo dimenticare questa brutta partita. Vogliamo fare una grande partita per andare in finale, c'è voglia di rivalsa". La Lazio, però è apparsa un po' fuori forma: "Un po' di stanchezza c'è. È normale se si gioca ogni tre giorni non essere sempre al 100%. Per questo il mister oggi ha fatto dei cambi".