22 ottobre 2015 - Europa League - Fase a gironi gruppo "G", gara 3 - inizio ore 19.00
LAZIO: Berisha, Konko, Mauricio, Hoedt, Radu, Onazi (11' Gentiletti), Cataldi, Candreva, Mauri (74' Milinkovic Savic), Felipe Anderson (69' Lulic), Matri. A disposizione: Marchetti, Basta, Morrison, Klose. Allenatore: Pioli.
ROSENBORG: An. Hansen, Svensson (76' Konradsen), Bjordal, Eyjólfsson, Dorsin (61' Mikkelsen), Jensen, Selnæs (89' Vulhjàlmsson), Midtsjo, De Lanlay, Søderlund, Skjelvic. A disposizione: Al. Hansen, Reginiussen, Pedersen, Stamnestrø. Allenatore: Ingebrigtsen.
Arbitro: Sig. Gil (POL) - Assistenti Sigg. Sadczuk e Borkowski (POL) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Frankowski e Jakubik (POL) - Quarto arbitro Sig. Sapela (POL) - Delegato UEFA Sig. Nakaidze (GEO).
Marcatori: 28' Matri, 54' Felipe Anderson, 69' Soderlund, 79' Candreva.
Note: espulso al 6' Mauricio per fallo su chiara occasione da rete. Ammoniti Konko, Matri, Milinkovic Savic, Bjordal. Candreva si è fatto respingere un calcio di rigore al 79' ma ha segnato sulla ribattuta del portiere norvegese. Berisha ha neutralizzato un calcio di rigore al 93' assegnato al Rosenborg. Calci d'angolo: 2-3. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 10.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "È grande Lazio anche in 10. Matri e Felipe illuminano. Tris al Rosenborg nonostante l'espulsione in apertura di Mauricio. Sblocca l'ex Juve, raddoppia il brasiliano, chiude un super Candreva".
Continua la "rosea": Olimpico, dolce Olimpico. In coppa o in campionato, in undici o (come ieri) in dieci uomini, con gli spalti semipieni o semivuoti, quando gioca in casa la Lazio sa solo vincere. Il 3-1 sul Rosenborg è la settima vittoria dei biancocelesti su sette incontri disputati in questa stagione sul proprio campo. Una vittoria molto più sofferta di quanto non dica il punteggio finale, ma meritata perché la squadra di Pioli la ottiene giocando tutta la partita in inferiorità numerica. Che si aggiunge alle tante assenze (Biglia, de Vrij, Keita, Parolo e Kishna) con cui il tecnico deve affrontare la gara. Ma se su queste ultime Pioli se la può giustamente prendere con la malasorte, l'inferiorità numerica ha un colpevole preciso: lo scellerato Mauricio. Il difensore brasiliano, dopo appena sei minuti, non controlla la palla più facile del mondo, se la fa soffiare da Skjelvik e pensa bene di stendere l'avversario lanciato a rete. Fallo da ultimo uomo e rosso sacrosanto. La Lazio, che nei primi cinque minuti aveva già colpito due legni (con Hoedt e Mauri), è costretta a ripensare completamente la partita. Pioli (ma anche i suoi, che lo seguono) è lucidissimo nel fare subito la cosa giusta. Via Onazi e dentro Gentiletti per un 4-4-1 a trazione posteriore. Nel senso che la squadra arretra parecchio il suo tradizionale baricentro alto per lasciare al Rosenborg l'iniziativa. Pioli a fine gara dirà che avrebbe preferito giocarla in undici contro undici. Giusto. Ma intanto l'imprevista inferiorità numerica si trasforma in una situazione che gioca a favore dei suoi. Soprattutto perché costringe il Rosenborg a fare l'opposto della gara che voleva: di costruzione invece che di attesa.
I norvegesi faticano a recitare il nuovo copione dettato dalle circostanze. La Lazio, di contro, è scaltra nel resettarsi velocemente: si piazza nella sua metà campo con le due linee da quattro sulle quali i norvegesi vanno quasi sempre a sbattere e riparte in contropiede, sfruttando la buona vena dei suoi esterni Candreva e Anderson. È proprio il romano, poco prima della mezzora, a mettere Matri davanti al portiere avversario: l'ex juventino non perdona per l'1-0. Poi l'azzurro chiuderà anche i conti a dieci dalla fine, ribadendo in rete il rigore paratogli da Hansen. In mezzo c'è gloria pure per Anderson che firma il 2-0 su assist di Matri. Ma c'è, anche e soprattutto, parecchia sofferenza per i romani. Inevitabile quando si gioca tutta la partita in dieci, anche se gli errori che favoriscono il tentativo di rimonta norvegese sono abbastanza strutturali per i biancocelesti e prescindono dall'inferiorità numerica. Il 2-1 di Soderlund sembra la fotocopia di uno dei tanti gol (22 in 14 gare ufficiali) presi dalla Lazio in questo inizio di stagione. E buon per Pioli che il Rosenborg (che domenica conquisterà il suo 23° scudetto) colpisca due pali e non sfrutti altre opportunità. Anche grazie ad un Berisha in formato Europeo (appena conquistato con l'Albania): il portiere salva sull'1-0 su Skjelvik e poi in pieno recupero si concede il lusso di neutralizzare il tiro dagli 11 metri di Soderlund. Rigore giusto (Konko aggancia Konradsen), generoso invece quello concesso alla Lazio (De Lanlay si appoggia appena a Radu). Ma, al tirar delle somme, è un pizzico di fortuna che la Lazio merita. Per la caparbietà, ma anche la lucidità con cui rimedia a una situazione difficile. I biancocelesti portano a casa una vittoria che li isola al comando del girone di Europa League e spalanca loro la strada alla qualificazione al turno successivo.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La SS Lazio gioca in inferiorità numerica quasi tutta la partita, ma batte il Rosenborg BK e conquista la vetta solitaria del Gruppo G di UEFA Europa League. All'Olimpico, nella terza giornata, i Biancocelesti di Stefano Pioli stendono 3-1 i norvegesi con i gol di Alessandro Matri, Felipe Anderson e Antonio Candreva. L'espulsione di Maurício in apertura rischiava di complicare i piani della Lazio, che invece ha conquistato la seconda vittoria casalinga consecutiva e anche il primo posto nel raggruppamento, complice la sconfitta casalinga del FC Dnipro Dnipropetrovsk contro l'AS Saint-Étienne. Un risultato che risolleva il morale dei Biancocelesti dopo il ko in campionato con l'US Sassuolo Calcio e che soprattutto li avvicina ai sedicesimi. Pioli disegna la Lazio con il 4-2-3-1 - Candreva, Stefano Mauri e Felipe Anderson giostrano alle spalle di Matri - e i Biancocelesti partono subito all'attacco. Dopo tre minuti, nella stessa azione, arrivano addirittura due pali: il primo lo centra di testa il difensore olandese Wesley Hoedt, il successivo capitan Mauri che si divora un gol fatto sotto misura.
La gara "rischia" di cambiare volto dopo sei minuti, quando Maurício prima sbaglia banalmente un controllo e poi stende senza troppi complimenti Johan Lædre Bjørdal: l'arbitro opta per la chiara occasione da gol e sventola il rosso al difensore brasiliano. Pioli cambia subito, inserendo Santiago Gentiletti per Ogenyi Onazi, il Rosenborg ha una grande occasione per passare in vantaggio ma sugli sviluppi di un corner Bjørdal manda di un soffio a lato di testa. Al 28' è la Lazio a colpire. Candreva inventa una super verticalizzazione per Matri, che non perdona André Hansen: per l'attaccante in prestito dall'AC Milan è il primo gol europeo con la maglia Biancoceleste. Il Rosenborg reagisce e a sua volta deve fare i conti con la sfortuna. Jørgen Skjelvik con un tiro di sinistro colpisce il palo, con il pallone forse "sporcato" da Etrit Berisha; poi Alexander Søderlund, attaccante con un passato nel Treviso e nel Lecco, anticipa tutti di testa ma deve fare i conti con il montante. La ripresa si apre con una chance per Candreva, che manca l'impatto sullo scarico di Danilo Cataldi; ma al 54' i Biancocelesti raddoppiano.
Il Rosenborg rinvia male un pallone e Mauri serve subito in verticale Matri: l'attaccante scarica all'indietro per l'accorrente Felipe Anderson, che con un piatto destro chirurgico manda il pallone all'angolino. Per il brasiliano è il primo gol stagionale in UEFA Europa League. I norvegesi accusano il colpo, ma al 69' tornano in partita. Skjelvik disegna un cross perfetto per Søderlund, che da due passi di testa schiaccia e insacca il pallone alle spalle dell'incolpevole Berisha. Il 28enne attaccante avrebbe subito l'occasione del 2-2, ma questa volta il suo colpo di testa si perde a lato. A undici minuti dalla fine, comunque, la Lazio mette al sicuro il successo. Viene commesso un fallo su ?tefan Radu e il direttore di gara assegna il rigore: dal dischetto va Candreva, Hansen respinge il tiro dell'azzurro che però insacca sulla ribattuta. Senad Lulic, in campo al posto di Felipe Anderson, si divora il gol del 3-1, mentre in pieno recupero Berisha vola a respingere un rigore di Søderlund, concesso per fallo di Abdoulay Konko. Per i Biancocelesti una serata più che positiva: Pioli e i suoi ragazzi fanno un passo importante verso la qualificazione.
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Stefano Pioli applaude la Lazio senza però evitare qualche critica costruttiva. "I miei giocatori meritano i complimenti, ma dobbiamo evitare certi errori, così rischiamo di complicarci la vita da soli". Ovvio il riferimento all'espulsione di Mauricio. "Ha commesso un errore grave, fa pensare a poca concentrazione". Il tecnico traccia poi le radici del successo sul Rosenborg. "Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto, il sacrificio e lo spirito di gruppo. Questa vittoria ci premette di rimanere in testa, quel che volevamo". Ha brillato l'attacco. "Con caratteristiche che poche altre squadre hanno e se saremo più concreti diventeremo devastanti". Sette successi su sette all'Olimpico. "Giocare davanti ai nostri tifosi deve diventare la forza della Lazio". Sul fronte norvegese, il tecnico Ingebrigtsen ammette: "La Lazio ha più esperienza, ma se non fossimo stati fermati dal palo sull'1-0?".