10 dicembre 2015 - Europa League - Fase a gironi gruppo "G", gara 6 - inizio ore 21.05
SAINT ETIENNE: Moulin, Brison, Karamoko (27' Sall), Pogba, Polomat, Diomande (57' Pinheiro), Clement, Bahebeck, Corgnet (64' Bamba), Eysseric, Maupay. A disposizione: Ruffier, Malcuit, Suljic, Saint Louis. Allenatore: Galtier.
LAZIO: Berisha, Basta, Mauricio, Hoedt, Konko, Felipe Anderson, Cataldi, Parolo, Oikonomidis (84' Candreva), Matri (74' Morrison), Djordjevic. A disposizione: Guerrieri, Gentiletti, Murgia, Biglia, Klose. Allenatore: Pioli.
Arbitro: Sig. Blom (NED) - Assistenti Sigg. Langkamp e Boonman (NED) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Higler e Janssen (NED) - Quarto arbitro Sig. van Dongen (NED) - Delegato Uefa Sig. Astiazarán Iriondo (ESP).
Marcatori: 52' Matri, 76' Eysseric.
Note: ammoniti Brison, Hoedt, Mauricio e Cataldi tutti per gioco scorretto. Angoli 6-2. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 30.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Matri ci mette il timbro. Lazio rianimata in Coppa. Pioli si dà un'altra chance. Pari biancoceleste a Saint Etienne: l'allenatore, imbattuto in Europa, conserva la panchina. Sarà decisiva la Samp lunedì".
Continua la "rosea": Ah, se Pioli potesse giocare sempre in Europa. A quest'ora non sarebbe minimamente in discussione, anzi sarebbe elogiato come e più dello scorso anno. Con buona pace soprattutto di Lotito, combattuto come non mai tra le ragioni della classifica (del campionato) che lo spingerebbero ad un esonero immediato e quelle del portafoglio che (con un anno e mezzo ancora di contratto che ha l'allenatore) lo inducono a temporeggiare. Decisiva sarà la partita di lunedì con la Sampdoria, ma intanto l'atmosfera di Coppa rianima una Lazio che da un mese e mezzo a questa parte dà segni di vita solo quando sente la musichetta dell'Europa League. Anche a Saint Etienne la Lazio, in una gara inutile ai fini della classifica (già ampiamente delineata con 90 minuti d'anticipo: biancocelesti primi e francesi secondi), la squadra di Pioli ha dimostrato di essere tonica e volitiva. L'esatto contrario di quanto appare in campionato. Era stato così nei turni precedenti, è stato così anche contro la squadra francese. Pioli ha interrotto la serie di vittorie consecutive, che si è fermata a quattro, perdendo così la possibilità di centrare il record assoluto di successi di fila in una coppa europea. Ma è comunque riuscito a chiudere il girone eliminatorio imbattuto, come aveva chiesto alla vigilia. E se Berisha non si fosse distratto (dopo però aver in precedenza salvato più volte il risultato) sarebbe probabilmente arrivata un'altra vittoria.
Oltre che la distrazione del portiere, peraltro, la Lazio ha pagato anche la tendenza manifestata nel finale a tirare i remi in barca, dopo aver abbastanza agevolmente controllato la gara per un'ora abbondante di gioco. Pioli, come da copione, ha schierato una squadra imbottita di riserve (come anche il suo collega francese Galtier), proponendo solo tre giocatori che, salvo ripensamenti, saranno titolari lunedì contro la Sampdoria (Basta, Hoedt e Parolo). Alle cosiddette seconde linee il tecnico biancoceleste chiedeva una prova d'orgoglio. L'ha avuta solo in parte. Bene i due attaccanti, Matri e Djordjevic, che quindi insidiano Klose per il match di lunedì. L'italiano ha sbloccato la gara in apertura di ripresa, sfruttando l'ottimo lavoro fatto al limite dell'area da Konko (altro "rincalzo" che si è disimpegnato molto bene). Anche il serbo si è dimostrato in palla, tranne però in fase realizzativa: ha avuto la palla che avrebbe chiuso il match, l'ha sprecata male. Ad offrirgliela è stato un Felipe Anderson che però, a parte questa azione, ha ancora una volta deluso. E' stato lui tra l'altro, perdendo un pallone di facile gestione, ad innescare l'azione del pareggio francese. Da rivedere invece Cataldi, che è andato a corrente alternata. Nel complesso, tuttavia, la Lazio non è dispiaciuta. Il 4-4-2 proposto da Pioli è parso aiutare la squadra ad esprimersi in maniera più costruttiva. Non è un caso che il pareggio sia arrivato quando l'allenatore (con Morrison per Matri) è tornato al 4-2-3-1. La nota dolente, in ogni caso, si è confermata ancora una volta la difesa. Con i due centrali, Hoedt e Mauricio, sempre in difficoltà.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La S.S. Lazio continua a dare il meglio di sé in UEFA Europa League. Già certa della qualificazione e del primo posto nel Gruppo G, la squadra di Stefano Pioli pareggia 1-1 sul campo dell'AS Saint-Étienne e chiude imbattuta il girone: Alessandro Matri porta in vantaggio i Biancocelesti, raggiunti poi da Valentin Eysseric. Reduce da cinque sconfitte nelle ultime sei partite di campionato, la Lazio ha confermato la sua recente, migliore propensione alle sfide europee, almeno a livello di risultati. Anche se la gara in Francia non metteva in palio nulla visto che le due squadre avevano già raggiunto i rispettivi obiettivi. Il secondo gol in UEFA Europa League di Matri ha portato avanti i Biancocelesti, che tuttavia non sono riusciti a conquistare la quinta vittoria in sei partite del raggruppamento. Il primo pericolo lo creano i francesi con un colpo di testa di Benjamin Corgnet, che finisce alto di poco. Gli ospiti reagiscono con Matri, servito bene da Dušan Basta, ma il destro dell'attaccante si spegne sull'esterno della rete. Corgnet è il più ispirato nelle fila del Saint-Étienne e una sua conclusione a giro costringe a un non semplice salvataggio Etrit Berisha.
La Lazio ci prova a sua volta con Felipe Anderson, che trova però l'opposizione di Moustapha Bayal Sall, in campo al posto dell'infortunato Karamoko. Dopo un altro tiro del brasiliano, nell'occasione un po' egoista, si chiude il primo tempo: le squadre vanno al riposo con il risultato fermo sullo 0-0. In apertura di ripresa la squadra di Pioli passa in vantaggio. Matri, che poco prima da ottima posizione aveva dilapidato la bella iniziativa dell'australiano Chris Oikonomidis, è favorito da un rimpallo e davanti al portiere avversario insacca: 1-0 per i Biancocelesti. Che si divorano subito il 2-0 con Filip Djordjevic, che colpisce il palo con un tocco sul cross di Felipe Anderson. La reazione dei Les Verts è affidata alla verve di Jean-Christophe Bahebeck, ma Berisha è sempre reattivo sui suoi tentativi. Il portiere dell'Albania, in ottima vena, si oppone anche a Corgnet e ancora Bahebeck, ma a un quarto d'ora dalla fine è costretto a capitolare: questa volta Berisha è rivedibile e sulla conclusione dalla distanza di Eysseric la traiettoria del pallone lo sorprende. Il Saint-Étienne di Christophe Galtier attacca a testa bassa alla ricerca di una vittoria di prestigio, ma prima Sall si divora il gol, poi Neal Maupay sciupa tutto solo sugli sviluppi di un cross rasoterra. Allo Stade Geoffroy-Guichard finisce 1-1.
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Il primo passo è stato compiuto. Era quello meno difficile, ma pur sempre importante. Ora Stefano Pioli può concentrarsi su quello successivo, che sarà per lui decisivo: il match di lunedì con la Samp che - parole del tecnico - "Dobbiamo assolutamente vincere". Alla partita della verità, per lui e per la Lazio, il tecnico arriva con un risultato positivo in una gara inutile ai fini della classifica, ma fondamentale per capire se la squadra c'è ed è ancora con lui. Da Saint Etienne arrivano risposte affermative su entrambe i fronti. E questa è la cosa più importante, al di là di un 1-1 che consente ai biancocelesti di chiudere il girone di Europa League senza sconfitte, proprio come aveva chiesto Pioli alla vigilia. "Ci tenevamo a far bene - commenta l'allenatore alla fine - e ci siamo riusciti. Mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra che ha avuto voglia di giocare ed attaccare contro una squadra fisica che in casa ha sempre fatto molto bene. Resta solo il rammarico di non aver vinto la partita. Purtroppo non siamo riusciti a chiuderla, pur avendo avuto gli spazi e le occasioni per farlo. Ma va bene così". Sui singoli Pioli preferirebbe non esprimersi, ma un paio di eccezioni le concede. "Oikonomidis all'inizio era emozionato, ma poi è andato molto bene. Ha lavorato con attenzione e disponibilità. Felipe Anderson deve invece imparare ad essere più continuo".
Nel complesso, però, la Lazio è stata promossa. Bene anche quei giocatori chiamati a ribaltare le gerarchie che per il momento li hanno relegati al ruolo di seconde scelte. Come Danilo Cataldi: "Sto bene, spero di poter aiutare sempre di più la squadra. Abbiamo fatto una buona partita, avremmo potuto vincere per come si erano messe le cose, ma credo che alla fine il pari sia il risultato più giusto, visto che entrambe le squadre hanno avuto parecchie occasioni". E ora sotto con la Sampdoria, la gara-verità della Lazio. "Lunedì dobbiamo vincere - dice Cataldi -, non abbiamo alternative. Questa partita di Saint Etienne è una discreta iniezione di fiducia, può essere un buon trampolino di lancio per il campionato, dove dobbiamo assolutamente migliorare la classifica". E poi a febbraio si tornerà a pensare all'Europa League. "Ce la possiamo giocare con tutti in coppa. Ci faremo trovare pronti qualunque sia il sorteggio", promette Cataldi.