16 dicembre 2019 - Cagliari, Sardegna Arena - Campionato di Serie A, XVI giornata - inizio ore 20.45
CAGLIARI: Rafael, Cacciatore, Klavan, Pisacane, Lykogiannis, Nandez, Cigarini (80' Oliva), Ionita (83' Faragò), Nainggolan (90'+4' Deiola), Joao Pedro, Simeone. A disposizione: Aresti, Ciocci, Pinna, Mattiello, Pellegrini, Walukievicz, Cerri, Ragatzu. Allenatore: Maran.
LAZIO: Strakosha, Luiz Felipe, Acerbi, Radu (80' Caicedo), Lazzari, Milinkovic, Leiva (64' Cataldi), Luis Alberto, Lulic (56' Jony), Correa, Immobile. A disposizione: Proto, Guerrieri, Bastos, Patric, Parolo, Berisha, Marusic, André Anderson, Adekanye. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Maresca (Napoli) - Assistenti Sigg. Longo e Di Vuolo - Quarto uomo Sig. Abisso - V.A.R. Sig. Pairetto - A.V.A.R. Sig. Ranghetti.
Marcatori: 8' Simeone, 90'+3' Luis Alberto, 90'+8' Caicedo.
Note: ammonito al 21' Nandez, al 32' Klavan, al 46' Ionita, al 56' Pisacane ed al 69' Cataldi tutti per gioco falloso, al 20' Luis Alberto per proteste, al 90'+8' Caicedo per comportamento non regolamentare. Angoli: 2-10. Recuperi: 1' p.t., 8' s.t.
Spettatori: 16.299 per un incasso di Euro 213.284,00.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Ottovolante da brividi. Indomabile Lazio. Rimonta oltre il 90'. E' a -3 dalle prime. Ottavo successo consecutivo: nei minuti di recupero vanno a segno Luis Alberto e Caicedo".
Continua la "rosea": Nelle ultime tre partite, la Lazio ha mangiato cinque punti alla Juventus e quattro all’Inter. L’ottava vittoria consecutiva, che la porta a meno tre dalla coppia di regine, però più che una confermata iscrizione alla lotta scudetto, è un prodigio di carattere e forza. Perché quando iniziano i 7 minuti di recupero, i laziali sono sotto di un gol; Luis Alberto pareggia al 93’ e potrebbe finire qui, visto che più volte il Cagliari ha mancato il colpo del k.o.. Invece la banda di Inzaghi fiuta la preda, non si ritira nell’esultanza, sfonda ancora a sinistra come nella scena del pari. E Caicedo è sublime nel gesto tecnico, racchiude nella potenza del salto tutto il desiderio della Lazio di stravolgere una serata che poteva finire molto peggio. Prodigio e polemiche. Già il pareggio aveva deluso il Cagliari, a lungo troppo ritirato nella sua metà campo, ma con colossali errori in contropiede. Puoi sbagliare una volta, due, ma se continui la punizione è inevitabile contro una squadra che aveva sempre segnato almeno due volte nelle ultime dieci uscite. Quando parte il recupero, Inzaghi ha già puntato il tutto per tutto, togliendo Radu e mettendo Caicedo, con tre punte e una difesa a quattro.
Il Cagliari si lamenta per l’eccessivo tempo concesso oltre ai sette minuti segnati. La rete gela le tribune 25 secondi dopo il 97’, però Maran ha effettuato un cambio che ha prolungato l’agonia. Maresca sembra un notaio, però le interruzioni ci sono state e indica i 30 secondi in più. Ma in campo dopo scoppia ugualmente il caos. Le conseguenze. Anche nella partita più sofferta degli ultimi tempi, con Immobile e Correa che hanno perso la cattiveria davanti alla porta, la Lazio si conferma così una rompiscatole di lusso per il titolo. Se manterrà anche la maturità attuale, senza smarrirsi come a inizio stagione, e qui a inizio partita, l’obiettivo minimo della Champions League può anche stare stretto. Certo, l’avvio è da dimenticare, soprattutto in vista della Supercoppa che si giocherà in Arabia Saudita. Cagliari beffato. Maran viene battuto dopo tredici risultati utili consecutivi, quando pensava di aver vinto: non andava k.o. dal primo settembre e finora ha perso soltanto in casa. I suoi, mentre la Lazio sonnecchia, somigliano molto a un branco di lupi assetati di gol. A conferma, la rete di Simeone appena scatta il minuto otto. E i rossoblù non devono nemmeno affaticarsi troppo nella costruzione perché l’esultanza sgorga da un fallo laterale su cui Joao Pedro inventa una sponda-cross e il Cholito brucia Radu. Altri laziali svagati in area, Luiz Felipe e Acerbi.
Riscaldata subito l’arena, anche se non c’era bisogno, il Cagliari per venti minuti scherza a velocità doppia, pressing feroce e sfruttamento degli errori, però non riesce a raddoppiare. Nainggolan, il migliore dei suoi, e Joao Pedro sono sulla trequarti (4-3-2-1) a buttarsi negli spazi e a schermare le partenze. La Lazio poi prende metri e falli, il Cagliari sta troppo basso, però agli ospiti manca spesso l’efficacia nell’ultimo passaggio. Se Immobile fallisce la botta che avrebbe dato altro sapore alla contesa all’avvio dei due tempi, Lulic lo imita prima dell’intervallo. Tre chance di fila, fra cui un contropiede supersonico di Nainggolan sventato da Strakosha, potrebbero mandare negli spogliatoi il Cagliari con maggior profitto. Opportunità che poi Maran rimpiange quando anche Giovanni Simeone, Joao Pedro e Faragò (scivola davanti alla porta) fanno urlare di rabbia l’arena. Due coperture maldestre a centro area e la Lazio vola via per bussare a Juve e Inter.
? Il Corriere dello Sport titola: "Lazio infinita. Il Cagliari si arrende. Nel recupero Luis Alberto e Caicedo (al 98’!) sorpassano i rossoblù, avanti con Simeone. Maran ko dopo 13 partite. Inzaghi all’8a vittoria di fila sale a 3 punti da Inter e Juve".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Extra Lazio. Non parlate di Leicester e di scudetto, anche se questa squadra fa sognare il suo popolo e ora Juve e Inter sono distanti appena tre punti. Lassù, dove osano le aquile, sono arrivati Luis Alberto e Caicedo, firmando una rimonta mai vista. Due gol, nei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro Maresca, per ribaltare il Cagliari e gelare la Sardegna Arena, già proiettata verso la Champions. E’ finita tra le polemiche e con il ds Tare in campo a discutere con la panchina rossoblù. Maran era convinto di aver portato a termine l’impresa. Esce tra i rimpianti, perché Nainggolan, Simeone e Joao Pedro non hanno avuto la lucidità per chiudere il conto. Il recupero lungo è giustificato dal regolamento. Luis Alberto ha pareggiato al 93' e i 30 secondi supplementari concessi dall’arbitro ci stavano per la sostituzione (Deiola per Nainggolan) consumata durante l’extra-time. Così, dopo 97 minuti e 25 secondi, è arrivato il raddoppio di Caicedo, abilissimo a sfruttare il cross di Jony. Il graffio della Pantera per l’ottava vittoria consecutiva della Lazio. Bravissimo Inzaghi.
Cambi indovinati per l’assedio. Ha finito con tre punte, due trequartisti, solo due difensori centrali e due ali come terzini. Tutti avanti a confezionare il sorpasso all’ultima curva. Il Cagliari, sotto pressione, ha ceduto di schianto. Non si possono concedere 45 cross e 10 angoli pensando di arrivare in fondo senza prendere gol. Maran aveva costruito la sua partita senza concedere campo ai contropiedisti della Lazio. Squadra corta e compatta, raccolta in pochi metri, contrasto e ripartenze innescate dai due trequartisti. Nainggolan e Joao Pedro sistemati a sostegno di Simeone e in pressione su Radu e Luiz Felipe. La Lazio non riusciva a costruire. Luis Alberto era dentro una gabbia, Nandez lo braccava e il belga riceveva palla alle sue spalle. Proprio con l’ispirazione dell’ex romanista è nata l’azione capace di rompere l’equilibrio. Lazzari ha murato Lykogiannis e sul fallo laterale la difesa si è fatta sorprendere. Joao Pedro di testa, Simeone ha fulminato Radu e ha sparato in rete. Solo Leiva riusciva con i suoi lanci ad aprire il gioco. Maran aveva scelto Lykogiannis, più difensivo rispetto a Luca Pellegrini. Lazzari spesso andava a sbattere sul greco oppure i suoi cross erano preda di Klavan e Pisacane.
Inzaghi, davanti alla panchina, era furioso. Poco Correa, ancora meno Milinkovic. L’unica buona occasione era capitata in avvio a Immobile. E’ stato Strakosha, a un sospiro dall’intervallo, a tenere in partita la Lazio con un miracolo su Nainggolan lanciato in contropiede e poi mettendo in angolo il colpo di testa di Joao Pedro. Dopo l’intervallo la Lazio ha alzato il ritmo e aumentato il palleggio, dimostrando una personalità enorme. Non ci stava a perdere. Crossava solo Lazzari, Inzaghi a sinistra non sfondava, così ha richiamato Lulic per inserire Jony e poi ha tolto Leiva (diffidato) affidando la regia a Cataldi. Così ha allargato il fronte, ma non riempiva l’area, mancava peso. Sono stati Simeone e Joao Pedro, ancora in contropiede, a divorarsi la palla del raddoppio. La Lazio non ha mollato, esibendo un carattere mai visto. Simone ha sganciato Caicedo per Radu. Difesa a quattro, anzi a due, con Lazzari e Jony esterni. Avanti le torri, anche Milinkovic era salito in area, si è inserito persino Acerbi per costruire il gol di Luis Alberto. La Lazio non si è fermata, il Cagliari era alle corde, steso all’ultimo respiro dalla capocciata di Caicedo.
? Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano:
? Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
L'ha vinta anche lui. L'ha vinta tanto lui. Che non si è fermato un attimo, è uscito sempre e comunque dai confini dell’area tecnica, ha vissuto, come sempre, la partita, come se la stesse giocando anche lui. Simone Inzaghi ci ha creduto innanzitutto, ha azzeccato i cambi, soprattutto l’ultimo, forse quello della disperazione, quando ha spedito in campo il suo amuleto Felipe Caicedo che l’ha ripagato col gol della vittoria al settimo minuto di recupero. L’ottava vittoria della Lazio di fila porta in altissimo, issata al terzo posto, ma a tre dalla vetta, occupata da Inter e Juve: Inzaghi è felice e lo dimostra: "Non vengono per caso otto vittorie di fila. Stavolta non era semplice, i ragazzi sono rimasti sempre in partita lucidi. Il Cagliari è una squadra forte, ma la mia squadra era padrona della partita, ha palleggiato bene, ci ha creduto, ha insistito e l’ha vinta". Il primo tempo, sicuramente, è stato di sofferenza per la Lazio che ha subito il gol di Simeone in avvio e che, comunque, ha subito anche alcune ripartenze in cui i rossoblù hanno fallito occasioni facili per il raddoppio: "Abbiamo avuto in partenza un’occasione con Immobile, non sfruttata, il Cagliari, invece, è andato in vantaggio subito. E quindi si è messa in salita. Ma l’abbiamo controllata e raddrizzata. Perché, poi, il Cagliari ha corso dietro di noi. Ci sono stati due episodi in cui ho capito che potevamo recuperare: sul salvataggio di Joao su Immobile e sul rigore non dato, lì ho capito che qualcosa poteva davvero succedere. Attaccavamo, cercavamo in tutti i modi di arrivare in porta, chiaramente, dovevamo concedere anche qualche ripartenza, e il Cagliari ha fallito il raddoppio e in una occasione Acerbi è stato molto bravo, ma il pallino lo abbiamo avuto noi". Inzaghi è concreto sui sette minuti di recupero concessi e contestati dal Cagliari, deluso per il finale: "È stato applicato il regolamento alla lettera. Dopo la partita abbiamo analizzato tutti i minuti con cambi (uno io e Maran lo abbiamo insieme), interruzioni ed entrate in campo dei medici. Credo proprio che quei minuti ci stessero assolutamente, non c’è nulla da dire". I cambi, stavolta, si sono rivelati decisivi per una Lazio che veniva anche dalla fatica di coppa a Rennes. "Tre giocatori che mi danno una risposta così... Non posso che essere felice. Cataldi, Jony e Caicedo. Bravi. Per Caicedo ho dovuto aspettare qualche minuto in più perché era il terzo cambio. Tutti quanti sanno che giocatore è. Anche se all’inizio qualcuno a Roma storceva il naso. Conoscendolo, invece, mi sono imposto per tenerlo alla Lazio dopo il primo anno. Ora è arrivato al terzo. Non fa il titolare, ma è un grande giocatore, Ha davanti due attaccanti come Correa e Immobile. E quindi non è semplice, ma è un super professionista, si allena bene, è molto amato dai compagni".
Dal Corriere dello Sport:
Gol da impazzire, è una bellissima follia la Lazio lassù. Gol che ha scatenato l’entusiasmo e quasi ha fatto scoppiare un rissa. Sono piombati tutti in campo, anche il diesse Tare, volato direttamente dalla Tribuna Aurorità. Festeggiava il colpo del suo Panterone, festeggiava i suoi ragazzi-eroi. E’ arrivato faccia a faccia con alcuni uomini dello staff tecnico di Maran, tra cui il preparatore atletico De Bellis, probabilmente scocciati per l’intrusione, l’hanno placcato e placato. E’ stato un gol incredibile, ha creato un’esplosione di gioia (per la Lazio), di nervi (per il Cagliari). Terzo gol consecutivo, tutti dopo il novantesimo. Un altro colpo che può essere memorabile, che fa arrivare la Lazio in posizioni paradisiache: "Bisogna continuare così ma non voglio parlare di scudetto. Il nostro obiettivo è la Champions, ma ci sta che la gente parli di tricolore. Noi siamo coscienti che è ancora lunga. Bisogna rimanere umili ma è sotto gli occhi di tutti che stiamo facendo una grande stagione. Ogni squadra ha la sua ambizione. Dopo la vittoria col Sassuolo avevo detto che questa squadra aveva imparato molto dal passato. C’è stato un altro mio gol e di questo sono contento, il nostro gruppo merita tutto questo". Segna e risegna, ha inserito il pilota automatico: "Il Cagliari è la rivelazione del campionato, questo campo era difficile da espugnare, quindi ha più valore questa vittoria. Dobbiamo pensare partita dopo partita". Caicedo uomo della Champions per non dire altro, la parola proibita non l’ha voluta pronunciare. Mai così goleador, asso nella manica di Inzaghi. "Penso che farmi trovare pronto è il mio lavoro. Ringrazio Dio per l’opportunità, anche stavolta. La squadra ha fatto una grande partita contro una squadra forte come il Cagliari". Il Panterone, stravolto, s’è strappato la maglietta di dosso, ha corso per tutto il campo, ha mostrato i muscoli alla Ronaldo: "Cosa è successo negli ultimi minuti? Questo è frutto del lavoro di Inzaghi e dello staff, di quello che fanno in settimana. Quest’anno stiamo dimostrando di avere quella cattiveria che è mancata due anni fa. Siamo più maturi, la nostra mentalità è cambiata. Questa vittoria vale oro, adesso pensiamo alla Supercoppa. Vogliamo vincerla, abbiamo chance di farcela". La classifica, però, non vuole vederla: "Ogni partita sarà una finale". Prima della partita aveva parlato Tare. "Siamo consapevoli del lavoro degli ultimi anni. Questo gruppo ha talento e forza, dobbiamo andare passo dopo passo. Lo scudetto non fa paura, ma abbiamo degli obiettivi. Prima raggiungiamo quelli, poi se a tre o quatto giornate dalla fi ne saremo in lotta allora proveremo anche a vincerlo. Ma chi vuole bene a questa squadra deve restare cauto".