Giovedì 30 agosto 2012 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Mura 05 3-1 Europa League - Play off, gara di ritorno - inizio ore 21.00
LAZIO: Bizzarri, Scaloni, Biava, Dias, Cavanda, A. Gonzalez (61' Rozzi), Onazi, Hernanes (79' Konko), Lulic (69' Candreva), Zarate, Kozak. A disposizione: Marchetti, Ledesma, Mauri, Klose. Allenatore: Petkovic.
MURA 05: Drakovic, Marusko, Travner, Kramar, Janza, Bohar (46'Buzeti), Horvat (84' Kouter), Vas (43' Kozar), Majer, Eterovic, Fajic. A disposizione: Cipot, Barbic, Gruskowiak, Lotric. Allenatore: Bogatinov.
Arbitro: Sig. Trattou (CYP) - Assistenti Sigg. Soteriou e Charalambous (CYP) - Quarto arbitro Sig. Tsaggaris (CYP).
Marcatori: 30' Kozak, 42' Zarate, 55' Kozak, 89' Travner.
Note: ammoniti Horvat e Rozzi. Angoli: 10-1 per la Lazio. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 20.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Doppio Kozak più Zarate. La Lazio passeggia sul Mura. Europa League: non c'è partita all'Olimpico, 2-0 già all'intervallo (Kozak e Zarate), poi l'attaccante ceco chiude la contesa nel secondo tempo".
Continua la "rosea": Una passeggiata di salute per la Lazio contro il Mura: dopo il 2-0 dell'andata pratica chiusa già nel primo tempo ed Europa League conquistata senza troppi patemi. Kozak è il protagonista assoluto della serata con due reti (e tante opportunità per la tripletta), ma c'è spazio anche per la gioia ritrovata di Zarate, ammirevole nel tentativo di convincere Petkovic a dargli maggior spazio. Ampio turnover di Petkovic: panchina di lusso che può contare su Marchetti, Konko, Candreva, Ledesma, Mauri e Klose; spazio per Zarate e Kozak davanti, Onazi davanti alla difesa, Scaloni e Cavanda sulle fasce e Bizzarri in porta. In tribuna, al fianco del presidente Lotito, anche il nuovo acquisto Ciani, difensore prelevato dal Bordeaux. Ti aspetti un Mura se non altro propositivo per tentare di ribaltare il pesante doppio svantaggio dell'andata, ti ritrovi 11 timorosi dietro la linea della palla. Le paure di Petkovic della vigilia sulla possibile deconcentrazione dei suoi, vengono spazzate via dall'incomprensibile atteggiamento degli sloveni: così, la Lazio controlla in avvio e dopo la mezzora dilaga. Prima Kozak si disimpegna nella specialità della casa (lo sfondamento centrale), poi Zarate raccoglie un pallone a centro area e solo soletto lo piazza all'angolino. Al 42' la partita - ammesso che sia mai stata aperta - è già blindata. Prima dell'intervallo i biancocelesti rischiano di dilagare: Drakovic sembra Garella quando col piedone, nel giro di 10 secondi, respinge su Lulic e Scaloni.
Il secondo tempo non entra neanche nel vivo che Kozak, impietoso, spegne le timide velleità avversarie con una cavalcata solitaria e un diagonale imprendibile. Anche l'iceberg Petkovic, così, può cominciare a sciogliersi: a partita chiusa c'è spazio per il giovane Rozzi, che rileva Gonzalez. L'attaccante delle giovanili biancocelesti non mostra timori reverenziali, tanto che passano solo 4' e finisce sul taccuino dell'arbitro per un'entrata sopra le righe a centrocampo. Prima della fine, a Europa League definitivamente conquistata, c'è anche la doccia anticipata per Lulic ed Hernanes. Domenica c'è il Palermo e Petkovic non vuole correre rischi. Il gol di Travner a 2' dalla fine, non farà perdere il sonno al tecnico biancoceleste, che potrà continuare a cullare splendidi sogni europei.
Il Corriere dello Sport titola: "Doppio Kozak più Zarate: sì, la Lazio va! Facile vittoria sul Mura: due reti per la punta ceca. L'argentino mette la firma: è fase gironi dell'Euroleague".
Continua il quotidiano sportivo: Sì, questa può essere ancora la Lazio di Kozak e Zarate, tre gol per stendere il Mura e mettere il sigillo sull'ingresso ai gironi di Europa League. Hanno giocato e deciso la partita i due attaccanti che oggi, all'ultimo giorno di mercato, rischiano ancora di partire. Petkovic non ha convocato Floccari e Rocchi, gli altri due attaccanti che hanno scelto di restare alla Lazio, scartando (sino a ieri sera, a meno di ripensamenti) le possibilità di cessione. Di sicuro, considerando Klose seduto in panchina, il campo dice che non ci sarebbe bisogno di rinforzi. Davanti sono anche in troppi. E la notte dell'Olimpico, finita tra gli applausi a scena aperta, ha scolpito un'altra verità: questa comincia a essere veramente la Lazio di Petkovic, capace a tratti di giocare un calcio divertente e soprattutto efficace, fatto di palleggio alternato a travolgenti fiammate. Più Hernanes stellare, al centro del gioco, vero colpo di fine estate. Peccato per il gol preso alla fine e realizzato da Travner, abile a sfruttare l'unica disattenzione concessa dalla difesa. Rispetto a Bergamo, Petkovic ha messo due punte di ruolo ed è tornato ad affidarsi al 4-4-2 delle prime amichevoli estive. La Lazio ha impiegato venticinque minuti a trovare le misure giuste sul campo, soprattutto perché il Mura difendeva in dieci e perché Kozak e Zarate, circondati da troppi sloveni, stentavano a ingranare. Il centrocampo, però, ha destato subito una buona impressione. Bene il nigeriano Onazi, rapido di palleggio e di pensiero. In crescita esponenziale Hernanes, mai visto a questi livelli, calato nel ruolo di mezzala, disposto alla corsa e al sacrificio senza rinunciare al talento e ai suoi colpi di classe. E' servita al 24' una punizione a girare, sventata da Drakovic, per accendere Maurito, forse anche troppo nervoso e smanioso di sfruttare l'occasione. Da quel momento, accelerando il ritmo e prendendo velocità come chiede Petkovic, la Lazio ha cominciato a stritolare il Mura, messo sotto assedio.
Alla mezzora è arrivato il gol di Kozak. Zarate ha tentato il tiro al volo ed è stato rimpallato. Sul contrasto, il ceco ha arpionato il pallone e con una zampata di sinistro lo ha sparato sotto la traversa. Sull'entusiasmo la squadra di Petkovic ha continuato a spingere, accorciando le distanze tra i reparti con la copertura degli spazi. Bravo Bizzarri a negare il pareggio a Fajic, che si è costruito da solo l'occasione, bevendosi con un doppio dribbling Biava e Dias, ma in campo c'era solo la Lazio, ispirata da Hernanes, quasi travolgente nelle sue azioni. Sembrava volare il Profeta da una parte all'altra del campo. Kozak di tacco ha servito Zarate, la botta al volo dell'argentino è stata alzata sulla traversa da Drakovic, ma il portiere sloveno al 42' è stato costretto ad arrendersi. Raid e passaggio filtrante di Scaloni: Maurito ha stoppato e di esterno destro in diagonale ha infilato in rete: non segnava con la Lazio dal 22 maggio 2011, a Lecce. In avvio di ripresa Maurito, senza trovare l'angolino, ha sfiorato il bis. Al 9' è arrivato il terzo gol firmato da Kozak, rapido a recuperare un pallone perso da Janza e poi a battere Drakovic in uscita. Ultima mezzora di show e occasioni a raffica. La Lazio c'è.
Dal Messaggero:
Vladimir, detto Vlado, Petkovic, una settimana fa, era stato chiaro: "Chiudiamola in Slovenia". Detto, fatto. Preso in parola: quella sera sono bastate due zampate di Hernanes e Klose per sistemare un Mura non certo trascendentale. Ieri sera è stato poco più di un allenamento, tant'è che il tecnico ha optato per un corposo turnover in vista dei prossimi impegni, a cominciare dalla prima casalinga in campionato, domenica contro il Palermo. Risultato: la Lazio non soffre mai e vince ancora con il Mura 05, passa il play off ed entra di slancio nella fase a gironi (oggi, ore 12.45 diretta Premium calcio, conoscerà le tre avversarie del girone, che saranno dodici) di Europa League: due volte Kozak - forse la sua ultima con la maglia biancoceleste e una Zarate archiviano una pratica già virtualmente chiusa all'andata; Lotito è in tribuna, sorride e festeggia con il nuovo arrivato Michel Ciani, che esordirà proprio domenica in campionato. Petkovic non teme sorprese e contro il Mura manda in panchina gente come Marchetti, Konko, Ledesma, Candreva, Mauri, Klose, e punta su Cavanda (avanzando Lulic nella linea dei trequartisti), su Onazi in mezzo al campo al fianco di Hernanes e davanti su Kozak, alle cui spalle giostrano Zarate, Gonzalez e, appunto Lulic. Un 4-2-3-1 (o 4-4-2 in fase di non possesso) rispetto al 4-3-3 di Bergamo. C'è anche Scaloni, gratificato dalla fascia di capitano, oltre che autore di una dignitosa prestazione.
Se non conta il risultato, ciò che sale all'attenzione è la prestazione dei singoli, soprattutto di quei giocatori messi alla prova da Petkovic. Zarate è uno di questi. "Mauro ha giocato bene, alla fine gli ho fatto fare il mediano per tirargli fuori quelle doti di sacrificio, che pretendo da tutti, può tornare utile", dirà il tecnico a fine partita. L'argentino, sempre nel vortice di mercato, comincia fiacco e pensi, non è serata. Pian piano Maurito si scioglie, prima sfiora il gol con una punizione, poi propizia il vantaggio di Kozak, botta dal limite dell'area, ("Libor è bravo ma può migliorare", riferisce Petkovic) e quasi allo scadere del primo tempo raccoglie un passaggio in area di Scaloni e, indisturbato, piazza il destro vincente e si becca gli applausi dei quindici mila dell'Olimpico. In mezzo c'è gloria anche per Bizzarri, che frena con una paratona un'incursione pericolosa di Fajic (non impeccabile Biava nel contrastarlo). Un altro che risponde presente è Onazi, diciannove anni, ma gioca come un trentenne. Il giovane si farà, anche presto. Più indietro, ancora timido, Cavanda, che però contro i modesti sloveni nemmeno sfigura. La ripresa comincia sempre con Zarate in cattedra, tempo due minuti e sfiora la rete del tre a zero. Fallisce Mauro, non sbaglia Kozak, che ruba un pallone a tale Janza e due minuti dopo si invola verso la porta per la terza rete della serata. L'avversario, già inesistente di per sé, inesorabilmente, sparisce. La Lazio non si ferma, continua a spingere e a proporre il suo calcio, divertendosi: vanno bene anche i più rodati, come Lulic, Hernanes, come Gonzalez e Dias. Entra Rozzi (fuori Gonzalez), Petkovic passa al 4-3-3, ma è un dettaglio.
Il giovane attaccante della Lazio fa pure in tempo a beccarsi un'ammonizione a tempo di record per un fallaccio su Janza e qualche istante dopo a ricevere l'applauso dell'Olimpico per una discesa interessante. C'è spazio pure per Candreva (per Lulic) negli ultimi venti minuti e per Konko (per Hernanes) negli ultimi dieci. Ma la partita è finita da un pezzo. Anche se sul gong segna il Mura con Travner. Una distrazione piccola piccola che Petkovic mal digerisce. "Abbiamo giocato bene, con la cattiveria giusta, ma quel gol subito mi ha fatto arrabbiare", le parole del tecnico a fine partita.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
Terzo successo in altrettante partite per la S.S. Lazio. Contro l'ND Mura 05, nel ritorno degli spareggi di UEFA Europa League, i Biancocelesti si impongono 3-1 e conquistano un'agevole qualificazione alla fase a gironi: allo Stadio Olimpico decidono la sfida la doppietta di Libor Kozák e il guizzo di Mauro Zárate, mentre nel finale arriva il gol ospite con Jure Tavner. Il compito si presentava agevole per la squadra di Vladimir Petkovic, che aveva messo al sicuro il passaggio del turno imponendosi 2-0 all'andata in Slovenia. La Lazio però ha affrontato con concentrazione l'impegno, conquistando la terza vittoria in altrettanti incontri ufficiali disputati quest'anno e regalando una bella serata al pubblico biancoceleste. Che ha potuto festeggiare il ritorno al gol di Zárate, uno dei suoi beniamini. Petkovic fa abbondante ricorso al turnover e cambia per sei undicesimi la squadra vittoriosa sul campo dell'Atalanta BC all'esordio in campionato. In difesa ci sono Lionel Scaloni e Luis Pedro Cavanda, a centrocampo Ogenyi Onazi e in attacco il duo formato da Zarate e Kozák: rifiatano Abdoulay Konko, Cristian Ledesma, Stefano Mauri, Antonio Candreva e Miroslav Klose. Tra i pali spazio ad Albano Bizzarri al posto di Federico Marchetti. Oliver Bogatinov, tecnico degli sloveni, presenta un abbottonato 5-4-1 con l'attaccante bosniaco Nusmir Fajic terminale offensivo.
L'avvio fila via senza sussulti, per vedere la prima conclusione bisogna attendere venti minuti abbondanti: il destro di Hernanes, comunque, termina alto. Ci prova anche l'attaccante argentino, con una punizione insidiosa, ma Filip Drakovic è bravo a rifugiarsi in angolo; sugli sviluppi del successivo tiro dalla bandierina, il numero 1 sloveno si ripete sul colpo di testa di André Dias. Alla mezzora, però, la Lazio sblocca il risultato. Kozák è bravo ad arpionare un tiro sporco di Zárate e con una conclusione secca sotto la traversa fa centro. I Biancocelesti insistono, l'attaccante argentino vuole fortemente il gol, ma – smarcato da un tacco di Kozák – trova l'opposizione del portiere avversario. Si guadagna gli applausi anche Bizzarri, che si supera deviando in corner il bolide di Fajic, bravo a liberarsi prima di Giuseppe Biava con un tunnel e poi di Dias con una finta a rientrare. Al 42' Zárate riesce a realizzare la rete tanto inseguita: il numero 10 riceve palla dal connazionale Scaloni e con un destro chirurgico insacca, "sbloccandosi" con la maglia biancazzurra dopo la stagione trascorsa in prestito all'FC Internazionale Milano. La squadra di Petkovic chiude il primo tempo in attacco, ma Drakovic si supera sui tentativi in successione di Senad Lulic, Scaloni ed Hernanes. Bogatinov prova a mischiare le carte a inizio ripresa, inserendo Rok Buzeti al posto di Damjan Bohar; ma sono ancora i padroni di casa a sfiorare la terza rete, con Zárate.
Per il 3-0 però non bisogna aspettare molto: al 55' un errore di Erik Janža libera Kozák, che con un piatto destro in diagonale infila il pallone all'angolino. Petkovic regala l'esordio in UEFA Europa League al giovane (18 anni) Antonio Rozzi, che rileva Álvaro González e rimedia subito un cartellino giallo; poi inserisce Candreva, che rimpiazza Lulic. Vuole il gol personale Hernanes, a segno in entrambe le gare precedenti, ma sul tiro del brasiliano Drakovic è attento. Onazi sfiora il gol di sinistro, poi il nigeriano lascia il posto a Konko. Kozák di testa, Candreva e Rozzi vanno vicinissimi al bersaglio, ma è il Mura a trovare la rete della bandiera, con Travner sugli sviluppi di una punizione battuta da Mate Eterovic. La Lazio conquista comunque agevolmente e con merito la qualificazione ai gironi di UEFA Europa League: l'attenzione si sposta ora al sorteggio di Montecarlo.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Ora serve una notte di grande calcio con il Palermo per innamorarsi. Ma questa comincia a essere davvero la Lazio di Petkovic, che ha già conquistato il gruppo e dopo ogni partita, prima di rientrare negli spogliatoi, va a stringere la mano a tutti i suoi giocatori. Tre gol al Mura e una sola disattenzione in difesa: è finita tra gli applausi dell'Olimpico, che si è divertito e ha salutato l'ingresso ai gironi di Europa League. Segnali buoni, altri progressi nel gioco, la doppietta di Kozak, il ritorno di Zarate, l'esplosione di Hernanes centrocampista, la qualità e la corsa che sono emersi con chiarezza dopo venticinque minuti di fatica per sbloccare il risultato. Dopo il blitz di Bergamo, è arrivata un'altra risposta positiva dal campo. Petkovic chiedeva e cercava conferme. E' rimasto soddisfatto, ma prima di venire a parlare della partita con gli sloveni, si è chiuso negli spogliatoi con il presidente Lotito e con Tare. Un fitto colloquio, l'ultimo vertice per approfondire le ultime mosse del mercato ed evidentemente prendere qualche decisione fondamentale sul destino di Floccari (bloccato dal tecnico) e Kozak (il più richiesto, ritenuto incedibile dalla società), ma anche del capitano Rocchi e di Zarate. Devono uscire due attaccanti per portarne dentro uno (è balzato in pole il polacco Zyro del Legia Varsavia, ma ci sono anche Abdellaoue dell'Hannover e Olic del Wolfsburg), ma sino a ieri sera tutto era ancora bloccato. Il confronto notturno avrà partorito una svolta? O saranno cambiati gli obiettivi?
Dopo mezzanotte e il confronto con i suoi dirigenti, Petkovic ha applaudito la Lazio. "Mi è piaciuta la concentrazione, la cattiveria e la scioltezza con cui ha giocato la squadra. Non mi è piaciuto questo gol che alla fine non dovevamo prendere". Inevitabile chiedere del mercato: "Ho fatto tardi perché una parte della squadra si è allenata e poi perché è normale scambiare delle opinioni con i dirigenti. Al momento non ci sono novità. Vediamo cosa succede. Mancano ancora venti ore alla chiusura delle trattative, ma non mi aspetto niente". Promosso Kozak. "Ha realizzato due gol, può migliorare, ha dimostrato che può far valere le sue doti e rivelarsi importante". Fiducia a Zarate: "Si è mosso meglio e di più per la squadra. E quello che voglio. Negli ultimi quindici-venti minuti l'ho impiegato da mediano proprio per sviluppare questo obbligo al sacrificio. Ha dimostrato che può essere utile per questa squadra. Dipende solo da lui". Ecco il concetto importante: "L'ho detto alla squadra. Giocano i migliori. Sette attaccanti sono tanti, ma loro devono soltanto mettermi in difficoltà. E meglio averli i giocatori che non averli". Scelte tecniche, una garanzia per il gruppo. Oggi si chiude il mercato, da domani non conteranno i contratti, le scadenze e le spalmature al momento di compilare la formazione. Petkovic non ricadrà negli errori commessi da Ballardini tre anni fa e anche la società lo guiderà meglio di quanto fece con il romagnolo. L'ultimo pensiero del tecnico bosniaco-croato è stato riferito al Palermo: "E' una partita importante. Non abbiamo snobbato il Mura, ma nei pensieri dei giocatori c'era la necessità di chiudere in fretta il discorso e concentrarsi sulla sfida di domenica. Il Palermo viene da una brutta sconfitta e non ci voleva perché vorranno riscattarsi. Noi cercheremo di vincere. Mi aspetto di confermare questo momento positivo e mi auguro che ci siano altri progressi".