2 dicembre 2020 – Dortmund (Germania), BVB Stadion - Champions League – Fase a gironi gruppo F, gara 5 - inizio ore 21.00
BORUSSIA DORTMUND: Burki, Piszcek, Akanji, Hummels, Morey, Bellingham (88' Witsel), Delaney, Guerreiro (62' Schulz), Reyna, Reus (76' Sancho), T. Hazard (76' Brandt). A disposizione: Unbehaun, Hitz, Zagadou, Dahoud, Moukoko, Passlack. Allenatore: Favre.
LAZIO: Reina, Patric, Hoedt, Acerbi, Marusic, Milinkovic (79' Caicedo), Leiva (69' Akpa Akpro), Luis Alberto (79' Escalante), Fares (69' Lazzari), Correa (69' Andreas Pereira), Immobile. A disposizione: Strakosha, Alia, Radu, Parolo, D. Anderson, Cataldi, Luiz Felipe. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Lahoz (Spagna) - Assistenti Sigg. DevĂs e del Palomar - Quarto uomo Sig. Munuera Montero - V.A.R. Sig. Hernández - A.V.A.R. Sig. Sánchez – Delegato UEFA Sig. Eliasson (Svezia) - Osservatore arbitro Sig.Tutk (Estonia).
Marcatori: 44' Guerreiro, 67' Immobile (rig).
Note: nessun ammonito. Angoli 1-5. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t.
Spettatori: gara disputata a porte chiuse per emergenza Covid-19.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Ora serve un punto. Immobile di rigore e Lazio in crescita: pari a Dortmund. Il pass è vicino. Haaland va k.o. nella rifinitura. La squadra di Inzaghi rimonta e sfiora il successo. Martedì scontro diretto con il Bruges all’Olimpico".
Continua la "rosea": Si deciderà tutto martedì all’Olimpico, ore 18.55. La Lazio sapeva che anche in caso di sconfitta a Dortmund sarebbe stata padrona del suo destino, visti i quattro punti di vantaggio sul Bruges prima dei match di ieri. Adesso sono due perché riesce a pareggiare, ma tenta fino all’ultimo di togliere pressioni e tensioni all’appuntamento finale con i belgi, in un periodo sovraccarico di impegni. Ci prova con maturità e una crescita rinfrancante nel secondo tempo, dopo che nel primo aveva cercato di controllare tenendo palla, senza mai arretrare (baricentro finale a quasi 55 metri). E le ultime opportunità per cambiare l’1-1 sono proprio della Lazio, con Immobile che fa volare Bürki su un gran tiro da fuori area e Pereira che fa altrettanto su punizione. I motivi. Immobile ancora a segno, come all’andata, per il quarto centro in tre eurogare. E’ il migliore, anche se non viene stuzzicato dal duello con Haaland. L’attaccante dai 16 gol in 12 partite di Champions, con sei centri in questa stagione, deve restare fuori a causa di un malanno muscolare occorsogli durante la rifinitura. Senza il norvegese, Inzaghi preferisce non sistemare tre difensori centrali veri ma esclude Luiz Felipe per schierare Patric. Di fronte a loro infatti c’è un trio mobile e senza prime punte, vale a dire Reyna, Reus e Thorgan Hazard. Nessuno dei tre occupa costantemente la posizione di centravanti.
Reyna resta arretrato, chiude anche su Leiva nelle partenze, fa da raccordo sulla trequarti e di rado si posiziona in prima linea. Nella ripresa invece copre più a destra dove sale anche Acerbi. Reus e Hazard si scambiano restando però larghi. Lo spazio centrale resta libero per gli inserimenti e il gol di Guerreiro nasce proprio sfruttando quella terra senza padroni. Perché la Lazio riesce bene a togliere velocità e ripartenze ai gialloneri; per quasi tutto il primo tempo usa il palleggio avanzato per tenere lontano il Borussia. Luis Alberto, Leiva e Milinkovic gestiscono il centrocampo, Fares a sinistra sale più di Marusic. Immobile cerca la verticalità , Correa è leggero negli scontri però usa la sua tecnica per prevalere. Occasioni Lazio. La banda di Inzaghi prova ad arrivare a Bürki con lo scambio corto o con un’azione sempre rasoterra da un lato all’altro. Nella prima scena il portiere impedisce il vantaggio a Correa, nella seconda Acerbi non chiude bene davanti alla porta ma era in fuorigioco. La Lazio è attenta nelle due fasi fin quasi all’intervallo, quando da un rinvio di Reina nasce la percussione che porta all’1-0, rifinita da Hazard per il portoghese e con Reus che toglie spazio a Patric ma sembra in fuorigioco.
La carica di Ciro. Già all’andata, Immobile si era preso una gioiosa rivincita sul club che lo aveva preso e poi incolpato di tante sventure nel 2014. Adesso il grande ex non è esplosivo nella prima parte, ma fa crescere tutti dopo, va a cercare il pallone togliendosi anche dalla zona centrale, poi si ripresenta più carico al limite dell’area e stanga al volo verso l’angolo ma Bürki si distende ed evita il pari dopo un’ora. Quando si scalda il cannoniere principe, migliora la fase offensiva e un fallo di Schulz su Milinkovic determina il rigore del pari, realizzato dal capitano. I primi tre cambi di Inzaghi danno freschezza (Lazzari, Akpa-Akro e Pereira per Fares, Leiva e Correa), mentre la prima sostituzione di Favre si rivela un danno. Schulz per il marcatore Guerreiro: il figlio di un italiano che porta però il cognome della madre è protagonista sul penalty, poi fallisce il raddoppio. Risultato "da squadra". Inzaghi chiude con Caicedo a fianco di Immobile e Pereira trequartista, dimostra una buona personalità di squadra restando in avanti anche nel finale, non si rintana mai, senza falli (nessun ammonito) va a cercare il recupero alto anche se dall’altra parte entrano Brandt e Sancho. Il Borussia è qualificato, ma la Lazio è ancora imbattuta in questa Champions, se mantiene questo stato si iscrive agli ottavi. E potrebbe anche puntare al primo posto.
? Il Corriere dello Sport titola: "Ciro e la Lazio sino alla fine. II Borussia senza Haaland non fa paura. Guerreiro gol, ripresa tutta laziale ma Burki nega il raddoppio. Immobile ancora decisivo: firma il pari su rigore e avvicina i biancocelesti agli ottavi. Basta un punto contro il Bruges. E si può anche chiudere in vetta".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Assedio e rimpianti. E’ finita con il Borussia Dortmund alle corde e un’altra prodezza di Burki, volato all’incrocio dei pali per schiaffeggiare in angolo la punizione velenosa di Andreas Pereira, l’ex Manchester United sganciato da Inzaghi per l’ultimo assalto. I tedeschi hanno resistito, strappando un pareggio che li mantiene al primo posto del girone e garantisce la qualif?icazione con un turno d’anticipo. Alla Lazio, tuttora imbattuta, non bastano gli applausi e un orgoglio inf?inito. Servirà un altro sforzo martedì all’Olimpico con il Bruges per l’ingresso agli ottavi. Simone avrà due risultati su tre a disposizione per centrare un’impresa che avrebbe meritato di raggiungere al Signal lIduna Park. Immobile, nel suo vecchio stadio, ci ha messo la f?irma segnando (su rigore) il quarto gol in tre presenze e ha mancato per un soff?io la doppietta, negata due volte dal portiere svizzero del Dortmund. Ha trascinato una Lazio piena di orgoglio e di coraggio per rimontare il gol concesso a Guerreiro in fondo a un primo tempo equilibratissimo. Ciro è stato grande protagonista e in attacco ha riempito la scena da solo. E’ saltato il duello con Haaland, fermato da un infortunio.
A scacchi. Un bel vantaggio per Inzaghi, ma il potenziale tedesco resta enorme. Favre ha scelto Reus finto centravanti puntando sui tagli di Reyna e Tlrorgan Hazard. Sancho in panchina con Witsel. Più robusta e dinamica la linea mediana rispetto all’Olimpico con il recupero di Delaney accanto al baby prodigio Bellingham. Partita a scacchi sino all’intervallo. Primi quindici minuti di palleggio infinito, con una qualità tecnica altissima, del Borussia. La Lazio, raccolta dietro la linea della palla, scivolava bene senza concedere corridoi e farsi ingannare per l’imbucata. Intorno al ventesimo ha preso campo e coraggio, è venuta fuori con personalità e girava palla con calma. I tedeschi si erano messi in pausa dopo un avvio pieno di aggressività , pronti a saltare sulle caviglie di Leiva e di Milinkovic, recuperato dal Covid, non ancora ai suoi livelli. Soliti ricami di Luis Alberto, mancava l’acuto negli ultimi 30 metri. Immobile per tre volte ha provato ad appoggiarsi a Correa, quasi mai capace di proteggere la palla, murato da Burki in uscita l’unica volta in cui è riuscito a scavalcare l’ultima linea giallonera. Era come se la Lazio fosse contratta e non trovasse la forza per assestare il ko. Così è successo a Milinkovic quando ha tentato l’assist per Acerbi (in fuorigioco) invece di tirare davanti alla porta.
Beffa e Ciro. Solo una volta la Lazio si era fatta trovare scoperta, perdendo male palla. Botta di Hazard respinta da Reina e tocco fuori misura di Reus. Il rilancio sbagliato del portiere spagnolo, preferito a Strakosha, ha invece creato i presupposti per il gol del Borussia a un sospiro dall’intervallo. Guerreiro s’è inf?ilato e ha chiuso il triangolo con Hazard bucando la difesa. Reus, in posizione di fuorigioco, ha impedito l’intervento di Patric. La squadra biancoceleste non s’è persa d’animo ed è tornata in campo con più convinzione nella ripresa. Si sono visti solo slanci e coraggio. Un trascinatore Acerbi, anche Immobile è salito in cattedra. Burki ha risposto con una prodezza sul suo diagonale in corsa. Ancora sulla fascia destra Milinkovic, steso da Schulz, ha guadagnato il rigore trasformato da Ciro. Cambi. Mancavano altri 23 minuti più recupero, è nata un’altra partita. La Lazio ci credeva e inseguiva il raddoppio. Favre ha sganciato Sancho e Brandt. Inzaghi ha rovistato tutto quello che poteva in panchina e ne ha cambiati cinque. Sono entrati Lazzari, Akpa, Pereira, poi anche Escalante e Caicedo. Freschezza, velocità , coraggio. Burki in tuffo per due volte (su Immobile e Pereira) è arrivato dove il sogno laziale si stava per materializzare. Questione di centimetri.
? Il Messaggero titola: "Lazio rimandata la festa. I biancocelesti pareggiano a Dortmund ma non riescono a strappare il pass agli ottavi solo per il successo del Bruges".
Prosegue il quotidiano romano: La festa, attesa venti anni, è rinviata. Niente ottavi matematici. Che invece si prender il Dortmund grazie al pareggio di ieri contro la Lazio. Una grande partita dei biancocelesti condita dall'ottavo gol di Immobile stagionale, il terzo in Champions. Due alla sua ex squadra, il settimo di f?ila per il bomber laziale. Migliore vendetta di così non poteva esserci per la Scarpa d'Oro che in Germania, al termine della stagione 2014 fu definito uno dei peggiori acquisti del Dortmund. Decide ancora lui che su rigore riagguanta i tedeschi in vantaggio con Guerreiro. E pensare che sul finale prova anche il colpo da ko ma Burki si supera. "Abbiamo giocato con la mentalità delle grandi squadre. Meritavamo di più" sottolinea Ciro. E ha ragione perché il pari va stretto alla Lazio. Soprattutto per il grande secondo tempo. E in una notte di sogni e di campioni alla squadra di Inzaghi è mancato anche un pizzico di fortuna: il Bruges ha vinto.
Da grande squadra. Avrebbero voluto una vittoria da dedicare alla memoria di Arturo Diaconale, nel giorno in cui ricorreva anche il 44° anniversario della morte di Tommaso Maestrelli. Tutto rinviato: basterà un punto nello scontro diretto di martedì all'Olimpico. Detto questo, vincere in Germania non era affatto semplice eppure la Lazio ha giocato da grande squadra. Considerando anche che il Dortmund, con quella di ieri, è imbattuto nelle ultime nove partite casalinghe della fase a gironi di Champions (6 vittorie, 3 pareggi). Ma la prestazione della Lazio dimostra che i biancocelesti sono cresciuti tantissimo e a questi livelli possono dire la loro. In questa fase a gironi non hanno mai perso. Inzaghi e Favre sorprendono nelle scelte. Il tecnico del Dortmund che deve rinunciare ad Haaland: il bomber norvegese non è nemmeno in panchina per un problema muscolare, sceglie quindi di non dare punti di riferimento ai marcatori biancocelesti. Il laziale risponde schierando Reina in porta, una scelta dettata soprattutto dal fatto che lo spagnolo è bravissimo con i piedi.
La (var)iabile Ciro. Il Dortmund pressa altissimo soprattutto sugli uomini chiave laziali e così Pepe è un giocatore in più da cui far partire l’azione (anche se sul gol è proprio lui a sbagliare il rilancio). Delicato anche il ruolo di Luis Alberto che si abbassa molto per andare a prendere palla cucendo il gioco. Il resto è affidato alla velocità e alla qualità di Correa e Immobile. Il primo tempo è divertente e giocato a gran ritmo con le due squadre che giocano molto alte e con pressing asfissianti. Impressiona la personalità dei ragazzi di Inzaghi che se la giocano alla pari contro una delle squadre più forti della Champions. Unica sbavatura proprio nei finale quando la Lazio sbaglia una marcatura e Guerreiro fa 1—0. I biancocelesti lasciano un buco centrale pauroso dove i tedeschi s'inf?ilano con troppa facilità . Nella ripresa la Lazio ha più mordente e si vede. Diventa padrona del campo e mette sotto i tedeschi. Soprattutto a destra. Ed è da lì che nasce l'azione del rigore (fischiato dopo un suggerimento del var all'arbitro) procurato da Milinkovic toccato in area dall’ingenuo Schulz subentrato proprio a Guerreiro. Come detto Ciro non sbaglia. Nel f?inale prima lui e poi Pereira su punizione hanno la chance per vincere ma Burki è ancora fenomenale. Alla f?ine va bene così. La Lazio si regala un'altra grandissima notte Champions.
? Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
Sempre Immobile: la Lazio riprende il Borussia. A Dortmund i Biancocelesti vanno sotto, trafitti da Guerreiro, ma pareggiano grazie a un rigore del loro bomber: la sfida finisce 1-1. Per qualificarsi alla squadra di Inzaghi basterà non perdere martedì contro il Bruges.
Una splendida Lazio mantiene l’imbattibilitĂ in UEFA Champions League ma deve ancora aspettare l’ultima giornata per festeggiare la qualificazione agli ottavi. In casa del Borussia Dortmund i Biancocelesti vanno sotto a fine primo tempo, trafitti dal portoghese RaphaĂ«l Guerreiro, ma riportano in equilibrio la sfida con un rigore di Ciro Immobile. Al Westfalenstadion finisce 1-1. Grazie a un secondo tempo super - e al quarto gol nella competizione del suo bomber - la squadra di Simone Inzaghi sul campo dei vice campioni di Germania ha conquistato il terzo pareggio in trasferta di fila, sempre con il risultato di 1-1. "Rischiando" nel finale di far sua l’intera posta. Martedì all’Olimpico, contro il Club Brugge che questa sera ha sconfitto lo Zenit San Pietroburgo, le basterĂ non perdere per staccare il pass per la fase a eliminazione diretta. I Biancocelesti hanno un’ottima opportunitĂ in avvio. JoaquĂn Correa e Immobile duettano alla grande, El "Tucu" si presenta a tu per tu con Roman BĂĽrki ma il portiere svizzero dei padroni di casa riesce a fermarlo.
Potrebbe firmare il vantaggio anche Francesco Acerbi, servito da Sergej Milinkovic-Savic, ma il difensore della nazionale azzurra, da ottima posizione, calcia fuori. I Gialloneri, orfani della loro stella Erling Haaland, si fanno vedere alla mezzora. Pepe Reina, ancora preferito in Europa a Thomas Strakosha, risponde al bolide di Thorgan Hazard, con il capitano Marco Reus che fallisce il più facile dei tap-in. Un minuto prima dell’intervallo, il Borussia Dortmund passa in vantaggio. Guerreiro dialoga con Hazard e batte il portiere avversario con un preciso rasoterra. Nella ripresa Reina deve subito dire di no al quasi omonimo Giovanni Reyna, poi la Lazio inizia a macinare gioco e costruire occasioni. Patric, in transizione, prova il destro dalla distanza ma manda alto, mentre Immobile calcia dal limite con grande rapidità ma trova pronto alla risposta Bürki. I Biancocelesti, comunque, trovano lo spunto per il pareggio. Nico Schulz, da pochi istanti in campo al posto del goleador Guerreiro, stende in area Milinkovic-Savic e l’arbitro assegna il rigore: dal dischetto, Immobile spiazza il numero 1 avversario e trasforma con la consueta precisione.
Inzaghi decide un triplo cambio, inserendo Manuel Lazzari, Jean-Daniel Akpa Akpro e il brasiliano Andreas Pereira. La squadra di Lucien Favre si rende pericolosa sugli sviluppi di una punizione di Manuel Akanji, con il danese Thomas Delaney che calcia a lato dopo la deviazione della barriera. Ma il finale è tutto della squadra di Inzaghi. Bürki si salva sul destro di Immobile e si oppone anche nel recupero all’insidioso calcio piazzato di Pereira. Finisce 1-1, con la Lazio che vola a 9 punti, seconda nel Gruppo F proprio alle spalle del Borussia Dortmund. L’8 dicembre la squadra di Inzaghi potrà completare l’opera all’Olimpico.
? Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
No, non era fuori partita: stava prendendo la mira. Famelico sotto porta per soddisfare la sete di vendetta: sempre Ciro Immobile, una costante nel tabellino dei marcatori. Non si diventa Scarpa d’Oro a caso, il suo curriculum è un aggiornamento continuo: 9 gol in 10 partite stagionali, 4 nelle 3 di Champions League disputate, 3 nei 2 confronti con Borussia Dortmund, che lo acquistò nel 2014 per poi rinunciarci soltanto dodici mesi dopo. "Sono soddisfatto, ma meritavamo qualcosa in più. E' arrivato almeno il pareggio, la sconf?itta avrebbe portato tanto rammarico per come abbiamo giocato. Nel f?inale ci siamo catapultati in avanti, anche Acerbi e Hoedt. Questa è la mentalità giusta, scendiamo in campo con la voglia di vincere ogni gara". Immobile è l’emblema della Lazio, pronta a rialzarsi a soli tre giorni dallo scivolone con l’Udinese: "Il primo tempo non è stato alla nostra altezza - ha detto a Sky - anche se non è stato disastroso. Abbiamo tenuto bene, il gol subito è arrivato per un errore su un disimpegno. Mi è piaciuta la reazione, soprattutto gli ultimi 20'. Volevamo vincere, ci abbiamo provato in tutti i modi, volevamo raggiungere la qualificazione e stare più tranquilli. Però siamo orgogliosi e ci prendiamo la grande prestazione".
Carica. Immobile il trascinatore ha ricordato l’esperienza in Germania. I suoi scarpini sono ridiventati bollenti una volta tornato in Italia con la maglia della Lazio. "Quando torni in un posto in cui sei stato è normale provare delle emozioni. Ho ritrovato lo stesso freddo, sono contento di aver rivisto alcune persone conosciute a Dortmund". Forse la felicità non è stata reciproca visto il timbro su rigore con cui ha realizzato il pareggio. Non fosse stato per Burki avrebbe piazzato all’angolino anche il destro del 2-1: "Non solo io ho cercato di segnare, sono felice della squadra, il risultato ci dà la carica giusta per le prossime partite", ha conf?idato subito dopo a Lazio Style Channel. Orgoglio. Ora alla Lazio basterà un pareggio con il Bruges per centrare la qualif?icazione agli ottavi: "Se me l’aspettavo una classif?ica così? Al momento dei sorteggi ho visto tanta emozione negli occhi dei compagni. Questa competizione è un sogno, l’abbiamo inseguita per 4anni. La giochiamo al massimo e ci mettiamo passione. Possiamo commettere degli errori, spesso sono dettati dall'inespenienza. Ci sta portando avanti l’entusiasmo, molti di noi hanno esordito in Champions in questa stagione. La voglia di fare bene ci ha fatto nascondere le lacune e non abbiamo perso nemmeno una partita, neanche con tantissimi calciatori fuori per covid. Non era un girone complicatissimo per la Champions, ma neanche semplice. Noi giochiamo in tutti gli stadi con l’emozione della prima volta e senza paura". Come averla con un bomber del genere.