Sabato 30 marzo 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Catania 2-1 30 marzo 2013 - 3.519 - Campionato di Serie A 2012/13 - XXX giornata - inizio ore 15.00
LAZIO: Marchetti, Biava, Cana, Radu, A. Gonzalez, Ledesma, Onazi (64' Ederson), Hernanes (75' Klose), Lulic, Candreva, Saha (63' Kozak). A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Crecco, Pereirinha, Mauri, Stankevicius, Antic, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
CATANIA: Andujar, Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese, Izco, Lodi, Biagianti (86' Doukara), Barrientos, Bergessio, Gomez (78' Castro). A disposizione: Frison, Terracciano, Rolin, Ricchiuti, Salifu, Cani, Keko, Petkovic. Allenatore: Maran.
Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti Sigg. Paganessi e Crispo - Quarto uomo Sig. Petrella - Assistenti di porta Sigg. Russo e Ostinelli.
Marcatori: 50' Izco, 79' Legrottaglie (aut), 81' Candreva (rig).
Note: pomeriggio nuvoloso e piovoso, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Marchese, Ledesma, Lodi, Barrientos, Marchetti. Angoli: 15-5 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 30.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio-Catania 2-1: Izco illude, Legrottaglie (autogol) e Candreva rilanciano Petkovic. La squadra di Petkovic domina, ma si ritrova sotto con un rimpallo. Rimonta grazie a un autogol di Legrottaglie, poi Candreva su rigore. Finisce 2-1".
Continua la "rosea": Torna grande la Lazio. Nel gioco, nel punteggio e nel carattere. Sotto con un gol-beffa, quello di Izco che devia alle spalle di Marchetti un rinvio di Radu, dopo aver dominato (una traversa e due occasioni fallite), trova il pari grazie a un autogol di Legrottaglie e mette la freccia con un rigore di Candreva. Superiore la squadra di Petkovic, che ritrova il gol spezzando il digiuno che durava dal 25 febbraio. Una rimonta anche in classifica, dove la squadra di Petkovic si avvicina al quarto posto della Fiorentina sconfitta e stacca Roma, Inter e gli stessi siciliani. Se ci trovassimo a teatro, staremmo senza dubbio assistendo ad un monologo. Nel primo atto della sfida dell'Olimpico, la squadra di Petkovic travolge sul piano del gioco il collaudato 4-3-3 di Maran. Ritmo, organizzazione e un Candreva in giornata di grazia sono gli elementi che lasciano senza fiato i siciliani, costretti ad arretrare rifugiandosi nel bunker alzato davanti ad Andujar. Spinge, corre e macina gioco la Lazio, che però si trascina dietro un peccato originale. Quello di non riuscire a ritrovare la via per il gol (mancava dal 25 febbraio, Lazio-Pescara 2-0).
Eppure, le occasioni non mancano: al 9', Candreva a tu per tu si fa ipnotizare da Andujar. Non c'è bisogno di un miracolo del portiere del Catania un minuto dopo il quarto d'ora, quando Saha, con la porta spalancata, non inquadra i pali producendo qualcosa di inguardabile. Nell'assalto laziale c'è anche il tempo per annotare la traversa di Cana. E siamo al 28': ottima Lazio, Catania arroccato. Ma il pari resiste. La doccia fredda, che non t'aspetti, arriva pochi minuti dopo il ritorno in campo: cinque giri di lancette, e un rilancio apparentemente innocuo di Radu sbatte su Izco. La parabola è velenosa e beffa Marchetti. Come un regalo trovato nell'uovo, il Catania si ritrova improvvisamente in vantaggio. La Lazio di Petkovic accusa il contraccolpo, e si avvia a scomparire lentamente dalla gara. La carica la suona proprio il tecnico laziale che inserisce in pochi minuti Ederson, Kozak e poi anche Klose (al rientro dopo 54 giorni di stop per l'infortunio). Proprio i nuovi attori dell'Olimpico graffiano la gara in maniera determinante. Accade tutto in due minuti. Prima, al 34', Legrottaglie intercetta il traversone di Radu e beffa Andujar. Punteggio: 1-1. Due minuti più tardi la progressione di Ederson è devastante, costringendo Bellusci al fallo da rigore. Dal dischetto Candreva non perdona, mandando la Lazio alle stelle. E lunedì 8 c'è in programma il derby con la Roma staccata di tre punti.
Il Messaggero titola: "Carattere Lazio, il sogno continua. Con Klose è corsa Champions".
Continua il quotidiano romano: Due minuti che cambiano la partita e potrebbero anche cambiare volto all'intera stagione. Magia del calcio capace di trasformare indicibili sofferenze, in gioia esplosiva che contagia e rasserena l'intero ambiente biancoceleste. Dal baratro ai sorrisi, nello spazio di pochi secondi, il tempo necessario per evitare la disfatta, cambiare il destino del pomeriggio e rinsaldare il quinto posto. Con un autogol e un rigore, quanto basta. In questo modo, una giornata che sembra più grigia del cielo livido, che regala scrosci di pioggia, si trasforma in positiva perché la Lazio guadagna 3 punti pesantissimi su Roma, Inter e Fiorentina, tutte sconfitte, toglie dalla scena europea il Catania e resta in corsa per un piazzamento Champions. Alla luce dell'emergenza continua, che sta vivendo la squadra, il successo sul Catania assume un peso specifico immenso perché, oltre a rimpinguare la classifica, restituisce consapevolezza, credibilità e fiducia al gruppo in vista dei prossimi delicati impegni. A complicare ulteriormente la situazione arriva, in extremis, anche l'infortunio a Pereirinha che costringe Petkovic a schierare Gonzalez esterno basso, sulla fascia destra. Però l'allenatore bosniaco, scelte obbligate a parte, ci mette del suo sbagliando la formazione. Una squadra che fatica enormemente a segnare, e che deve rinunciare a Klose, Floccari, Mauri e Kozak, non può fare a meno anche della fantasia e della classe di Ederson. Portarlo in panchina è un errore che la Lazio paga perché, in fase offensiva, costruisce davvero poco, pur dominando l'avversario che pressa con continuità, su ogni zolla di campo, riuscendo a renderlo inoffensivo.
Una traversa su carambola, dopo ottima percussione di Cana, e un tiro di Candreva, alzato in angolo dal portiere, sono i pericoli costruiti in tutto il primo tempo. Una supremazia costante ma senza costrutto. I biancocelesti non sfruttano neppure i 10 corner, quasi tutti calciati in maniera approssimativa da Candreva. E spreca anche quei pochi palloni alti che spiovono nell'area etnea, in quanto i 3 centravanti di ruolo sono tutti fuori. Saha, alla prima partita dall'inizio, stecca in maniera clamorosa, risultando il miglior difensore del Catania. Ha due occasioni da sfruttare e sono altrettante figuracce: nella prima, al culmine di una bella iniziativa di Onazi, calcia addirittura in fallo laterale, nella seconda colpisce fiacco e centrale, di testa, da posizione invitante. Mai una sponda, né un assist, latita enucleato dalla manovra, si muove poco e diventa sempre facile preda dei difensori, non lascia tracce. In queste condizioni è impresentabile. Con gli ospiti il vantaggio, anche se in maniera fortuita (respinta di Radu e palla che colpisce Izco e finisce in gol), Petkovic impiega fin troppo tempo a di toglierlo di scena.
La partita cambia con l'innesto di Ederson che, grazie alla rapidità di movimento, ai guizzi, alle intuizioni tattiche, fa saltare il fortino del Catania, proprio nel miglior periodo dei siciliani. Il brasiliano serve a Hernanes un pallone che il Profeta calcia alto dal limite, poi inventa uno slalom irresistibile fra 3 difensori e regala a Kozak un pallone da mettere in porta sul quale, però, il ceco arriva con leggero ritardo. Infine va a conquistare il rigore nettissimo, costringendo Bellusci a un fallo plateale sul quale l'arbitro Massa non può esimersi dall'indicare il dischetto. Cosa che fa, invece, pochi minuti prima, quando Izco tira la maglietta di Kozak che cade a terra in area: più sì che no, ma forse il fallo comincia fuori. Non è un caso che il ritorno al gol della Lazio (400 minuti di digiuno) coincida con il rientro in squadra di Klose. Appena un minuto dopo il suo ingresso, lungamente applaudito dal pubblico, Legrottaglie, magari spaventato dalla presenza del tedesco alle spalle, devia in rete un normale cross di Radu dalla sinistra. E, dopo un altro minuto, arriva il rigore che, trasformato algidamente da Candreva, consente alla Lazio di interrompere una serie nera diventata preoccupante. Un campione come Klose è decisivo sempre, anche quando non segna: basta che ci sia, perché i compagni ne avvertono il carisma e gli avversari lo temono. Con lui in campo la Lazio può guardare con rinnovata fiducia alle prossime sfide con Fenerbahce, Roma e Juventus.
La Repubblica titola: "Lazio-Catania 2-1, talismano Klose entra ed è rimonta. Bella partita della squadra di Petkovic che però ha rischiato di perdere: siciliani in vantaggio con Izco, poi entra il tedesco e arrivano l'autogol di Legrottaglie e il rigore di Candreva. Ancora cori razzisti dalla curva, fischia il resto dello stadio".
L'articolo così prosegue: Talismano Klose. Sarà un caso (non lo è), ma appena entra il tedesco la squadra di Petkovic si sblocca: è tornato in campo, dopo due mesi, al 30' del secondo tempo, con il Catania in vantaggio, e nel giro di pochi minuti, dal 34' al 36', la Biancoceleste ha ribaltato il risultato, con il pubblico dell'Olimpico impazzito di gioia. Insomma è rientrato Klose ed è tornata la vittoria, dopo tre sconfitte consecutive e un girone di ritorno fin qui da incubo (8 punti in 10 gare prima di questa). Il successo - meritatissimo, va detto - riporta invece la Lazio a ridosso della Fiorentina e le consente di staccare la Roma a una settimana dal derby. Può ancora aspirare al terzo posto, ed è quello che Petkovic chiedeva a questa delicatissima partita, la prima di un ciclo terribile di 17 giorni, tra Fenerbahce (andata e ritorno), derby e Juventus. Ha meritato la vittoria, la Lazio, perché in particolare nel primo tempo ha dominato. Solo che non è riuscita a concretizzare il gioco prodotto, anche per colpa di un Saha - debutto da titolare per il quasi 35enne francese - che ha perso confidenza con il gol. Non a caso, non segna da un anno. E' stato lui a divorare l'occasione più clamorosa, al 15': a porta vuota è scivolato e il pallone, colpito con un destro sbilenco, è finito malinconicamente verso la bandierina del corner. Poi c'è stato un siluro di Candreva e una traversa di Cana, alla fine dell'azione più bella della partita. Il Catania non è mai riuscito a ripartire con le sue tre frecce, Gomez, Barrientos e Bergessio.
Il calcio però è tremendo: se non sfrutti le occasioni, ti punisce. Così i siciliani passano al 5' della ripresa: Radu rinvia su Izco, ne esce un pallonetto che beffa Marchetti. Sfortunatissima, la Lazio. Ma anche colpevole, perché non è facile segnare giocando con una sola punta. Tanto più che Mauri non sta ancora bene (panchina) e Ederson viene lasciato inizialmente fuori. Quando entra, il brasiliano cambia la gara: con un dribbling formidabile arriva in porta, ma all'ultimo istante Marchese anticipa Kozak (il ceco aveva sostituito Saha). La Lazio però - schierata con Gonzalez terzino destro al posto dell'infortunato Pereirinha (ma non tutti i mali vengono per nuocere, si sa) - continua a spingere, protesta per un presunto fallo da rigore di Alvarez su Kozak, Petkovic tenta il tutto per tutto con lo stesso Kozak e Klose davanti e Ederson trequartista (era uscito Hernanes, ancora una volta incapace di trascinare la squadra): alla fine il pareggio arriva, stavolta è fortunata lei, la Lazio, perché è Legrottaglie a deviare nella propria porta un cross di Radu. Due minuti dopo, Bellusci stende Ederson: rigore trasformato da Candreva, tra i migliori. A pochi secondi dalla fine quasi-rissa, l'arbitro Massa calma tutti con un paio di ammonizioni. Nel primo tempo, insulti della Nord all'Uefa ("Maiale scusa se ti ho chiamato Platini", lo striscione) e soliti cori antisemiti, fischiati dal resto dello stadio. Giovedì la Lazio va a Istanbul, c'è la sfida di andata con il Fenerbahce. Poi, lunedì prossimo, il derby. Ma con tre punti di vantaggio, l'attesa per i tifosi laziali è meno carica d'ansia.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Vladimir Petkovic ritrova il sorriso. I tre punti contro il Catania hanno messo in mostra tutto il carattere della Lazio, che nonostante lo svantaggio ad inizio ripresa, è riuscita con le unghie e con i denti a ritrovare il gol e la vittoria. Da questo punto di vista il tecnico dei capitolini non ha dubbi che i tre punti siano meritati: "Dopo l'1-0 del Catania ho avuto paura di perdere, ma in novanta minuti abbiamo creato e giocato. C'è stata tanta sfortuna in quell'occasione, non è stata colpa di Radu. La squadra ha giocato benissimo, in alcune situazioni siamo stati sfortunati ma i ragazzi ci hanno creduto e sono stati bravi a rimontare. Oggi c'è stata solo una squadra sul campo, chiunque lo può dire e l'episodio del gol subito avrebbe ucciso tante squadre. Noi però ci abbiamo creduto fino in fondo e giocando un bel calcio. Abbiamo meritato questa vittoria che ci darà morale anche per l'Europa". Già l'Europa. Giovedì si torna subito in campo e la trasferta contro il Fenerbahce non sarà certo agevole: "L'infortunio di Pereirinha non ci voleva. Ha avuto un piccolo stiramento, uno stop da 5 a 10 giorni, se non sarà al massimo della forma non lo utilizzerò a Istanbul. Con Gonzalez terzino abbiamo dovuto fare di necessità virtù e il ragazzo ha dimostrato di saper giocare in quella posizione. Peccato che non ci siano tutti, ma io mi devo concentrare su chi ho a disposizione. Spero di recuperare qualche giocatore, ma chi ci sarà ad Istanbul andrà lì per vincere".
Parole chiare di Petkovic che poi analizza l'esordio dal 1' di Saha: "Non penso che abbia fallito. Sicuramente ha avuto qualche difficoltà perché era la prima volta dal primo minuto. E' arrivato non molto preparato fisicamente, dopo diversi mesi di stop. Oggi ha avuto due bellissime occasioni e se avesse segnato, la sua prestazione sarebbe stata tutto di un altro valore. Sono contento per come ho visto il giocatore e può solo crescere". Inevitabile un commento sul derby contro la Roma di lunedì prossimo, una gara che potrebbe decidere le sorti della stagione in campionato: "Abbiamo la fortuna di avere ancora una partita prima del derby così lasciamo fino a venerdì prossimo il tempo di concentrarci su questa partita, ma sicuramente saranno tutte partite importanti quelle che arrivano adesso e faremo di tutto per vincerle. È una vittoria strameritata, venivamo da prestazioni non positive, siamo ripartiti al meglio dopo la sosta". Molto soddisfatto per i tre punti della Lazio contro il Catania è Candreva, autore del rigore decisivo: "Questo che stiamo per affrontare è un mese determinante, ci sono tante partite importanti. Oggi però devo fare i complimenti a tutta la squadra, ma soprattutto a Gonzalez che ha fatto un'ottima partita da terzino. Il derby? Inutile sottolineare che è una partita molto sentita, ma prima c'è l'Europa League dove vogliamo far bene. Facciamo la corsa su noi stessi, poi alla fine vedremo cosa succederà. Noi crediamo al terzo posto".
Grande grinta anche per Ederson, il giocatore che sostanzialmente ha spezzato in due la partita: "Siamo stati bravi a mantenere la calma dopo l'1-0 del Catania. Con tanto carattere siamo andati a prenderci il pareggio e poi a completare la rimonta. Siamo contenti ma dobbiamo preparare le prossime gare che saranno altrettanto importanti. Perdere stasera sarebbe stato un dispiacere molto grande, vista la partita che abbiamo fatto, però ci si è messa anche la sfortuna come in occasione della traversa nel primo tempo. Questa vittoria è importantissima perché ci da fiducia e tanta voglia di continuare a lavorare su questa strada, perché quando vinci mentalmente recuperi anche meglio. Contro il Fenerbahce sappiamo che sarà difficile, ma andarci con i tre punti e una vittoria ci da più serenità. Con la sosta abbiamo potuto lavorare bene fisicamente tutti quanti, e ora siamo freschi e pronti ad affrontare questo finale di campionato che sarà molto impegnativo. Lotto e lavoro ogni giorno per essere sempre titolare, vogliamo sempre andare in campo, ma spetta al mister chi mandare in campo, siamo sempre pronti. Sono tranquillo e cerco di lavorare per la squadra. Mi sento benissimo, da quando sono rientrato non ho mai smesso di lavorare per riacquisire il livello fisico migliore".
Dal Messaggero:
Contro il Catania, la Lazio ritrova Klose (out per infortunio da due mesi) e, soprattutto una vittoria che mancava dal 25 febbraio (2-0 col Pescara). Grazie al 2-1 agli etnei, i biancocelesti muovono così la classifica in ottica europea, rosicchiando punti sulla Fiorentina e, staccando Inter e Roma, prendendosi il quinto posto in classifica. L'atmosfera amarcord di un Olimpico che ha ricordato l'anniversario della morte di due campioni del passato come Bob Lovati e Giorgio Chinaglia è stata sporcata però dal coro antisemita "Giallorosso ebreo" scandito nel primo tempo da parte della Curva Nord ma comunque pesantemente criticato dal resto del pubblico presente allo stadio che ha rivolto bordate di fischi al settore occupato dallo zoccolo duro della tifoseria biancoceleste. "Oggi c'era solo una squadra sul campo - dice il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic -. La sfortuna sul gol subito avrebbe ammazzato qualsiasi squadra ma ci abbiamo creduto sino in fondo. Questa è stata una bella vittoria, e dopo le ultime tre sconfitte è stata fondamentale a livello umorale". "È una vittoria strameritata, venivamo da prestazioni non positive, siamo ripartiti al meglio dopo la sosta", gli fa eco ai microfoni di Sky Candreva, autore della seconda rete laziale.
Di umore opposto l'allenatore degli etnei, Rolando Maran. "Si deve continuare a sognare l'Europa - dice -. Ovvio che con un risultato diverso sarebbero migliorate le prospettive. Sapevamo che non sarebbe stato facile e non lo è stato soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo preso due gol proprio quando eravamo in controllo della gara e per come si era messa la gara e ci dispiace molto". Archiviata la pratica Catania, la Lazio pensa ora all'andata dei quarti di Europa League con il Fenerbahce. "La vittoria è un'ulteriore spinta per il futuro e per la prossima partita in Europa - sottolinea Petkovic -. Adesso trascorriamo tranquillamente la Pasqua con le famiglie e poi ci concentreremo per la partita di Istanbul. Il giorno prima spiegherò ai ragazzi come si muove la squadra e l'ambiente che troveranno lì. Spero di caricarli". Salterà la trasferta Pereirinha, infortunatosi nella rifinitura di ieri: "Ha avuto un piccolo stiramento, uno stop da 5 a 10 giorni, se non sarà al 100% non lo utilizzerò a Istanbul, lì ci servirà un'ottima gara e un ottimo carattere", conclude il bosniaco. Il ritorno poi si giocherà in un Olimpico deserto per il secondo turno a porte chiuse inflitto dalla Uefa per il comportamento "razzista" di parte dei tifosi biancocelesti. E contro il massimo organismo del calcio europeo si è schierata nuovamente la Curva Nord. "Uefa=Mafia", è stato lo striscione esposto durante il match. Prima, però, la tifoseria ne ha dedicato uno direttamente al presidente Uefa Michel Platini: "Maiale, scusa se ti ho chiamato Platini", sequel di quello esposto in Lazio-Fiorentina ("Platini maiale da te nessuna morale").