Sabato 5 gennaio 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 2-1 5 gennaio 2013 - 3.501 - Campionato di Serie A 2012/13 - XIX giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias (74' Ciani), Radu, Ledesma (74' Floccari), Mauri, A. Gonzalez (62' Candreva), Hernanes, Lulic, Klose. A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Cavanda, Diakite, Cana, Brocchi, Rozzi, Kozak. Allenatore: Petkovic.
CAGLIARI: Agazzi, Perico, Del Fabro, Rossettini, Avelar, Dessena (56' Cossu), Conti, Ekdal, Nainggolan, Ibarbo (85' Avramov ), Sau (75 Nenè). A disposizione: Camilleri, Eriksson, Murru, T.Ribeiro. Allenatore: Pulga.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Meli e Preti - Quarto uomo Sig. Grilli - Assistenti di porta Sigg. Mazzoleni e Velotto.
Marcatori: 62' Sau, 79' Konko, 86' Candreva (rig.).
Note: serata serena, terreno in buone condizioni. Espulso al 32' il tecnico del Cagliari Pulga per proteste, all'83' Agazzi per doppia ammonizione (perdita di tempo e gioco scorretto) e Cossu per proteste. Ammoniti: Dias, Dessena e Conti. Angoli: 7-1 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 30.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio-Cagliari 2-1 in rimonta. Rabbia rossoblù, chiudono in 9. Konko e Candreva su rigore ribaltano il risultato dopo la rete di Sau. Una traversa e un palo per i biancocelesti. Ululati per Ibarbo, espulsi Agazzi e Cossu in occasione del penalty fischiato su Klose. La squadra di Petkovic a -5 dalla Juve".
Continua la "rosea": Dodici mesi fa, alla prima uscita del nuovo anno, la Lazio cadde pesantemente a Siena. Stavolta, dopo lo spavento, s'alza in cielo e sale altissima a -5 dalla Juventus, blindando il 2° posto, anche se il 2-1 al Cagliari farà discutere. Sardi avanti con Sau a inizio ripresa, rimedia Konko su azione di calcio d'angolo, poi al 38' Agazzi stende Klose e Candreva dal dischetto firma il successo. Proteste vibranti dei rossoblù che restano in 9 per le espulsioni dello stesso Agazzi (doppio giallo) e Cossu (proteste). Orsato non aveva mai fischiato rigori dall'inizio del campionato, la Lazio non aveva mai vinto in rimonta. In attesa del sogno Lampard, per il quale spende un "sì" il presidente Lotito nel prepartita, Petkovic punta ancora su Hernanes-Klose per scardinare l'abbordabile avversaria. Il Cagliari, reduce da cinque sconfitte consecutive, pensa soprattutto a non prenderle e se davanti ha la velocità di Ibarbo per il contropiede, dietro deve fare i conti con una difesa baby sorretta dalla coppia Rossettini-Del Fabro (17 anni) per badare all'attacco biancoceleste. Dopo un quarto d'ora di studio, è una punizione della Lazio a dare la scossa: al 17' Hernanes calcia dai trenta metri, palla sulla traversa. Sulla ripartenza Ibarbo scappa a Radu e trova Sau che scarica su Nainggolan: sul primo tiro si supera l'ex Marchetti, sul secondo, a porta vuota, salva Dias.
C'è tempo ancora per un gran controllo al volo di Klose che prima scarta Agazzi, ma poi al momento del tiro incrocia troppo e manda fuori clamorosamente. Il Cagliari, rimasto senza il tecnico Pulga (espulso per proteste dopo un fallo in attacco fischiato a Sau) s'arrabbia col quarto uomo Grilli richiamando l'attenzione sugli ululati razzisti indirizzati a Ibarbo che riportano subito alla mente la protesta di Boateng. Parte della curva biancoceleste applaude per dissociarsi, poi nella ripresa restano "solo" i fischi. Fischiano di sicuro le orecchie ad Agazzi quando al 5' del secondo tempo Mauri calcia dalla bandierina e Del Fabro, nel tentativo di liberare, sfiora quel tanto che basta per mandare la sfera sul palo. La Lazio spinge ma non dà mai l'impressione di sfondare mentre il Cagliari, con la sostituzione Dessena-Cossu, avanza il baricentro per tentare il colpaccio. Sei minuti, tanti ne passano prima del vantaggio rossoblù: Sau si muove tra i reparti e dal limite beffa Marchetti con un preciso rasoterra. Mani nei capelli per Petkovic che vede allontanarsi la capolista Juve. In panchina, dopo 9 stagioni, non c'è più Rocchi e l'alternativa Floccari, dentro alla mezz'ora, non punge.
E' ancora un tiro dalla bandierina, però, a riportare a galla la Lazio. Al 34' Biava si avvita sul dischetto per servire il liberissimo Konko: pareggiare è un gioco da ragazzi. Passano 4' e Orsato macchia una direzione di gara perfetta assegnando un rigore alla Lazio per il contatto Agazzi-Klose: il tedesco entra in area e calcia in porta prima di essere travolto dal numero 1. Palla alta sulla traversa, l'arbitro indica il dischetto ed espelle il portiere per doppio giallo. Se ne va anche Cossu per proteste, mentre Ibarbo lascia il posto al secondo di Agazzi, Avramov. Candreva è gelido e dal dischetto non sbaglia. La Lazio spicca al volo, ma lascia dietro sè una scia di polemiche.
Il Messaggero titola: "Lazio, rimonta da grande. Konko-Candreva gol, rabbia Cagliari. In quattro minuti i biancocelesti passano da 0-1 a 2-1. Il secondo gol su calcio di rigore: proteste del Cagliari, espulsi Agazzi e Cossu".
Continua il quotidiano romano: Finisce 2-1 tra Lazio e Cagliari. Partita vivace e piena di colpi di scena. Cagliari in vantaggio con Sau, poi il pari di Konko e il rigore molto discusso dal Cagliari trasformato da Candreva. "Non siamo l'anti-Juve", aveva detto ieri Vladimir Petkovic, ma la Lazio, conquistando pur a fatica contro il Cagliari il dodicesimo risultato utile consecutivo si assicura il secondo posto al giro di boa del campionato, a cinque punti di distacco, almeno temporanei, dai bianconeri. Con il 2-1 ai rossoblù di Pulga, alla sesta sconfitta consecutiva, la formazione del tecnico bosniaco pareggia il record di punti fatto segnare dalla Lazio di Eriksson, 39 dopo 19 giornate, e dimostra una continuità invidiabile. L'altra faccia della medaglia è una prestazione piuttosto povera in una partita che i biancocelesti, sotto 0-1 fino a 10 minuti dalla fine per un gol di Sau, raddrizzano grazie ad un'iniziativa di Konko e ad un rigore concesso da Orsato per entrata di Agazzi su Klose. I numeri, al di là della prestazione, dicono comunque che la Lazio è certo una squadra concreta e che potrà fare strada, avendo anche interrotto una tradizione negativa che da due stagioni la vedeva sempre sconfitta alla ripresa dopo la sosta natalizia. Il Cagliari esce sconfitto ma può recriminare, essendo sceso all'Olimpico con una difesa rabberciata, ma che comunque non si e fatta mettere sotto se non in un finale convulso. Tra le note generali, c'e da dire che la lezione di Busto Arsizio non è stata utile per tutti, visto che alcuni occupanti della Curva Nord alcuni sono stati indirizzati fischi al giocatore di colore del Cagliari Victor Ibarbo quando veniva in possesso del pallone.
La partita, dopo un avvio quasi soporifero, si accende al 17' quando Hernanes su punizione per un fallo su Klose colpisce la traversa da quasi 30 metri. Un minuto dopo, brivido per la Lazio, quando Nainggolan si trova da solo davanti a Marchetti, pronto a gettarsi ai piedi dell'attaccante rossoblù. La Lazio fatica a trovare spazi nella difesa schierata dei sardi, che regge abbastanza bene l'urto, peraltro non impressionante. Tanti errori in fase di costruzione dei biancocelesti facilitano il lavoro degli ospiti. Al 32' i sardi perdono il loro allenatore, espulso dall'arbitro per proteste. Cinque minuti dopo, Klose spreca la più chiara occasione da gol: liberato in area da Hernanes, si decentra a destra dopo aver superato Agazzi ma il suo tiro incrociato finisce di poco a lato. Nella ripresa la Lazio preme di più, ma l'unica vera occasione al 5' è la quasi autorete confezionata dal sardo Del Fabro, che colpisce di testa per liberare su angolo di Mauri e la palla finisce sul palo. Con una Lazio poco incisiva, il Cagliari va in vantaggio al 17' quando Sau si libera al limite dell'area e batte Marchetti. Un colpo per i biancocelesti, quasi incapaci di reagire adeguatamente, ma al 35' Konko è bravo e fortunato a trovarsi al posto giusto a due passi dalla porta di Agazzi e in scivolata infila in rete su angolo di Mauri prolungato da Biava. Il pareggio galvanizza i padroni di casa e 5' dopo Klose in area viene atterrato da Agazzi un attimo dopo aver concluso. Per l'arbitro è rigore. Il portiere ospite è espulso per doppia ammonizione (protesta e fallo) ed esce anzitempo anche Cossu, per proteste. Candreva dal dischetto batte Avramov, fatto entrare al posto di Ibarbo, e lancia la Lazio in orbita. Non tutto è oro quel che luccica, ma intanto la squadra di Petkovic è lì in alto e sembra intenzionata a rimanerci.
Il Corriere dello Sport titola: "Festa Lazio, furia Cagliari sull'arbitro Orsato. I biancocelesti vincono 2-1 in rimonta al termine di una partita molto nervosa per alcune scelte arbitrali contestate dalla squadra ospite. Sardi avanti al 61' con Sau. Pari di Konko al 79' e gol decisivo di Candreva su un rigore contestatissimo all'83' che ha portato a due espulsioni e al giallo per Conti".
Continua il quotidiano sportivo: Sì, è davvero una Lazio infinita quella di Petkovic. La macchina biancoceleste riparte dopo le feste nello stesso modo in cui aveva finito il 2012: vincendo. Il 2-1 in rimonta contro il Cagliari suggella il terzo successo consecutivo, dodicesimo risultato utile di fila e, soprattutto, 39 punti in classifica, come la Lazio dello scudetto targata Eriksson. Quella contro il Cagliari, però, non è stata una partita semplice. Tutt'altro. La squadra capitolina ha vinto senza convincere, arrancando nel primo tempo e reagendo solo dopo essere passata in svantaggio. Il gol decisivo, poi, è arrivato su un penalty contestatissimo concesso dall'arbitro Orsato che ha fatto infuriare i giocatori del Cagliari. Ma andiamo con ordine. Primo tempo molto equilibrato con il Cagliari veloce e ben messo in campo, sempre pronto al raddoppio e rapido nelle ripartenze. La Lazio non sciorina calcio come al solito, colpa anche di un Klose non irresistibile e di un Ledesma stranamente impreciso. Tutto ruota attorno ad Hernanes, pericoloso e sempre pronto alla conclusione. Per vedere la prima, vera occasione da gol bisogna attendere venti minuti. Il "profeta" Hernanes cerca il gran gol su punizione da trenta metri con palla sulla traversa. Trascorrono sessanta secondi e sul capovolgimento di fronte il Cagliari sfiora il vantaggio con una chance clamorosa fallita da Nainggolan che, a due passi dalla porta laziale, spara addosso a Marchetti, comunque coraggioso nel gettarsi davanti all'avversario. Sulla ribattuta dello stesso Nainggolan è Dias a salvare sulla linea. Lulic, ancora a caccia del primo gol stagionale, prova un diagonale da ottima posizione neutralizzato a terra da Agazzi. Alla mezz'ora il Cagliari si ritrova senza guida tecnica a causa dell'espulsione dell'allenatore Pulga per proteste, proprio come avvenne contro la Juventus prima della sosta natalizia. Il primo tempo si chiude con una nitida palla gol non concretizzata da Klose che, sulla verticalizzazione di Hernanes, dribbla Agazzi ma poi a porta vuota non riesce a centrare la porta.
Nella ripresa il copione non cambia. La Lazio continua a mostrare scarsa brillantezza e poche idee. Il Cagliari prosegue nella sua partita fatta di grande agonismo e ordine tattico. Passano cinque minuti e i biancocelesti colpiscono il secondo legno della serata con la deviazione di testa del difensore Del Fabro che mette i brividi al suo portiere Agazzi. La svolta del match arriva al 61' grazie a Sau che, con un rasoterra chirurgico dal limite, insacca il pallone alle spalle di Marchetti. Il vantaggio sardo sblocca la Lazio che, più con il cuore che con le gambe, cerca la rimonta. Candreva, entrato nella ripresa al posto di Gonzalez, ha due occasioni da gol ma in entrambe le circostanze la difesa del Cagliari riesce a salvarsi. Agazzi, però, deve arrendersi al 79' quando, a seguito di un angolo, Biava prolunga la traiettoria del pallone spizzando di testa e permettendo a Konko il facile tap in a pochi passi dalla porta. Il pareggio regala una scarica d'adrenalina ai capitolini che prima sfiorano il gol con lo stesso Biava e poi si conquistano un rigore contestatissimo per un contatto fra Agazzi e Klose lanciato a rete. Secondo giallo della serata per il portiere e rosso diretto a Cossu, espulso per proteste. Sul dischetto va Candreva che non sbaglia e trafigge Avramov. Il Cagliari si scaglia contro l'arbitro Orsato, reo secondo i sardi di aver concesso un penalty inesistente. Sotto di due uomini e sotto nel punteggio, un furioso Cagliari si arrende, lasciando spazio alla festa della Lazio, adesso seconda a cinque punti dalla Juventus capolista.
Tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:
Si gode una vittoria sofferta che significa la sicurezza di restare al secondo posto, Vladimir Petkovic, che dopo il 2-1 al Cagliari analizza la prova della Lazio: "Dopo la pausa non si sa mai in che condizioni si arriva, stasera era molto importante vincere, anche per aprire l'anno nel migliore dei modi. Il rigore? Dal campo non ho visto niente, mi sono girato e ho guardato che il pallone andava sopra la traversa. Il contatto c'è stato, quando il contatto è avvenuto il pallone era ancora in campo", spiega il tecnico biancoceleste. "In realtà non abbiamo sofferto tanto. Sicuramente per un'ora abbiamo visto un Cagliari ben messo in campo, con tanta corsa e aggressività. Ma noi sapevamo che non potevano tenere 90 minuti lo stesso ritmo: l'ho detto anche ai ragazzi nell'intervallo e questo si è puntualmente verificato. Nel primo tempo hanno avuto un'occasione con Nainggolan, ma noi ne abbiamo create diverse nel corso della partita, pur non giocando bene come al solito. In settimana abbiamo fatto un lavoro importante e stasera non eravamo brillanti. Siamo riusciti a reagire. Era importante conservare la voglia di vincere la partita, la concentrazione, è stata importante anche la nostra reazione. Il Cagliari era ben messo in campo, per un'ora è stato molto aggressivo, perché in possesso di una buona corsa, io lo avevo detto ai miei giocatori". Sugli ululati verso Ibarbo, peraltro zittiti dai fischi del resto dello stadio: "Cori razzisti all'Olimpico? Non ho sentito niente di anormale, però bisogna sempre condannare chi compie questi gesti".
"Il rigore? L'ho chiesto ad Hernanes, mi ha detto se me la sentivo, io ho detto di si e l'ho tirato". Antonio Candreva spiega ai microfoni di Sky Sport il retroscena del momento decisivo del match. "Penso che siamo sulla strada giusta. Oggi non era facile, dopo la sosta natalizia non è mai facile riattaccare la spina, ci siamo riusciti, abbiamo sofferto, però, serve anche soffrire. Il Cagliari è un'ottima squadra, non merita questa classifica, ci ha impensierito e abbiamo vinto. Volevamo solo la vittoria, possiamo arrivare lontano, siamo un grandissimo gruppo, dobbiamo fare la strada su noi stessi. Sappiamo che mancano ancora 19 partite da qui alla fine, abbiamo ancora l'Europa League, quindi, la strada è lunga e dobbiamo continuare così". Inevitabile parlare dell'episodio del rigore e del fatto che Klose avrebbe confessato che per lui il penalty non c'era. "Io sono andato direttamente sulla palla e non ho sentito queste parole". Sul fronte mercato, il presidente Lotito ha parlato di Frank Lampard: "Non dico nulla, ma solo che quello che cerchiamo, normalmente lo raggiungiamo. Ci vengono attribuiti tanti giocatori, noi siamo sempre presenti sul mercato e su chi riteniamo possa accrescere il potenziale della squadra. Le considerazioni della stampa sono solo chiacchiere da bar. Noi consideriamo preso un giocatore quando c'è un contratto sottoscritto e depositato in Lega".
Dal Messaggero:
Ritmo scudetto. La Lazio di Petkovic comincia l'anno nuovo così come aveva finito quello vecchio. La formazione biancoceleste batte il Cagliari e conquista l'ottava vittoria all'Olimpico, la quinta consecutiva. Il dodicesimo risultato utile di fila che porta la truppa laziale a girare a 39 punti in classifica, dietro la Juve capolista. Mai nessun allenatore nell'era Lotito era riuscito ad arrivare così in alto, tanto da superare nell'ordine Mancini e due ottimi predecessori come Rossi e Reja, ma soprattutto eguagliare Eriksson. Tanti sono stati i punti che nella stagione 99-2000 fece Svennis con la Lazio che poi vinse lo scudetto. "Che effetto mi fa? Sinceramente nessuno, sono contento ma di più perché abbiamo vinto e ottenuto un successo importante", la filosofia di Petko, un allenatore che si sta facendo apprezzare non solo a Roma ma in tutta Italia. A lui però questo genere di complimenti interessano fino a un certo punto. O meglio gli fanno piacere, anche se preferisce che arrivino a fine stagione, con la speranza che la Lazio riesca ad ottenere una qualificazione in Champions League. E' questo, al momento, l'unico vero obiettivo di Petko. "Sappiamo bene dove vogliamo arrivare - spiega - ma se vogliamo mantenere questo piazzamento, dobbiamo viaggiare su questo tipo di media-punti, altrimenti ogni discorso è inutile. Adesso ci godiamo questa vittoria che è fondamentale e poi anche bella perché arrivata in un momento complicato".
Fino al pareggio di Konko in pochi speravano di riuscire addirittura a vincere, forse tranne lui, mister Vlado: "Fa piacere che dopo l'1-0 abbiamo reagito, in modo incredibile, quasi inaspettato, da grande. Abbiamo tenuto la testa fredda e vinto meritatamente. Il Cagliari è stato molto aggressivo, ci ha messo in difficoltà sul piano della corsa, ma se vediamo le occasioni, noi ne abbiamo avute di più sia nel primo che nel secondo tempo, e anche non essendo brillanti abbiamo meritato di vincere. Questa rimonta è importante perché ci fa capire che la squadra c'è anche nei momenti difficili". A fine partita c'è stata parecchia polemica sul rigore, argomenti che di solito Petkovic preferisce non affrontare, ma stavolta vuole dire la sua: "Il rigore? Se guardate bene il pallone era ancora dentro il campo quando c'è il contatto tra Klose e Agazzi, quindi da regolamente, c'è eccome. La palla non si sa dove va quando c'è il contatto. Sono interpretazioni, abbiamo avuto la fortuna che l'interpretazione dell'arbitro ci ha favorito e non penso assolutamente che sia sbagliata".
Sulla posizione in classifica e sul traguardo che può raggiungere la Lazio, Petko si nasconde, anche se fino a un certo punto: "Stiamo meritando la posizione che ricopriamo, ma alla fine contano i fatti. Stasera era importante tornare con il piede giusto, abbiamo fatto anche una mini preparazione per non essere subito in forma al cento per cento e per questo motivo la vittoria vale ancora di più. Noi l'anti-Juve? Sicuramente dobbiamo guardare in avanti e ottenere più punti possibili. La Juve ha tutte le possibilità di rimanere prima, è la miglior squadra del campionato, noi stiamo facendo bene e abbiamo un gruppo affiatato. Poi i risultati ci stanno aiutando e questo ci dà convinzione. Siamo contenti, ma dobbiamo migliorare ancora e vi assicuro che possiamo". Chiude Lotito che fa i complimenti alla sua Lazio ma anche al Cagliari: "Ho visto due belle squadre e una gran partita. Il rigore? Il regolamento è chiaro, quindi non ci sono dubbi sul fatto che ci fosse". Il patron è stato chiaro pure sulla situazione Zarate e per la prima volta ha ricevuto l'appoggio della curva che ha esposto lo striscione "Zarate vattene".