15 marzo 2018 – Kiev (Ucraina), Olimpiyskyi Stadion - Europa League - Ottavi, gara di ritorno - inizio ore 19.00
DYNAMO KYIV (DINAMO KIEV): Boyko, Kedziora, Burda, Kádár (45' Shabanov), Pivaric, Shepeliev, Buialsky, Morozyuk (57' González), Moraes, Tsygankov, Besedin (70' Mbokani). A disposizione: Rudko, Khacheridi, Alibekov, Shaparenko. Allenatore: Khatskevich.
LAZIO: Strakosha, Luiz Felipe, de Vrij, Radu, Patric (72' Marusic), Parolo, Leiva, Luis Alberto, Lulic (69' Lukaku), Felipe Anderson, Immobile (82' Caicedo). A disposizione: Guerrieri, Bastos, Murgia, Nani. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Gil Manzano (Spagna) - Assistenti Sigg. Nevado Rodriguez e Barbero Sevilla - Quarto uomo Sig. del Palomar – Addizionali Sigg. Del Cerro e De Burgos.
Marcatori: 23' Leiva, 83' de Vrij.
Note: ammonito al 18' Luiz Felipe, al 56' Moraes, al 66' Shabanov, al 90'+3' Buialsky tuti per gioco falloso. Angoli: 4-7. Recuperi: 3' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 52.369.
La Gazzetta dello Sport titola: "Una Lazio da sballo. Apre Lucas Leiva. Chiude De Vrij. Conquistata Kiev. La squadra di Inzaghi domina e segna un gol per tempo in casa Dinamo: Anderson è super".
Continua la "rosea": Da Pippo a Simone. L'Olimpiyski di Kiev sorride ancora alla famiglia Inzaghi. Venti anni dopo la magica serata del fratello maggiore (tripletta alla Dinamo con la maglia della Juve e bianconeri alle semifinali di Champions dopo l’1Â-1 dell’andata), anche a Simone riesce l’impresa di ribaltare un pari interno (2Â-2) e staccare il pass per i quarti di Europa League, miglior risultato nelle coppe (eguagliato) per la Lazio targata Lotito. Vittoria limpida e qualificazione ampiamente meritata. Ma molto piĂą sudata di quanto non dica il punteggio finale. Esclusivamente per colpa della Lazio, però. Capace di mettere al sicuro il risultato solo nel finale dopo aver dilapidato una mezza dozzina di occasioni per chiudere la gara molto prima ed evitare di arrivare così ai minuti conclusivi con il fiato corto. Questo è stato peraltro l’unico neo di una serata per il resto perfetta, con Inzaghi bravo ad azzeccare tutte le mosse e i suoi uomini determinatissimi a prendersi una qualificazione che, dopo la gara di andata, si era messa in salita. Niente turnover (appena due le novitĂ rispetto alla partita di domenica a Cagliari: Patric e Anderson per Basta e Lukaku) e centrocampoÂ-fantasia, come annunciato. Con Luis Alberto sulla linea della mediana, ma pronto ad aggiungersi a Felipe Anderson alle spalle di Immobile.
Tanto chiaro quanto tremendamente efficace il progetto tattico di Inzaghi: bucare centralmente la difesa degli ucraini. All’Olimpico, una settimana fa, la Lazio lo aveva fatto (un po’ fortuitamente) solo in tre occasioni, ed erano arrivati due gol e un palo. Nella fredda Kiev è invece il canovaccio dall’inizio alla fine. Una trama rispetto alla quale l’allenatore della Dinamo Khatskevich non sa che pesci prendere. Tutto preparato alla perfezione, tutto tremendamente efficace. Tutto, tranne gli errori sottoporta. Sì, perchĂ© dopo aver giĂ sprecato un paio di opportunitĂ sull’1Â-0 (Immobile e Luis Alberto) e dopo aver sbloccato la gara con Leiva a metĂ primo tempo (di testa, su angolo di Luis Alberto), la Lazio dĂ quasi l’impressione di non voler infierire. Protagonista in negativo, una volta tanto, proprio l’uomo che dall’inizio della stagione sta facendo volare la banda Inzaghi. Ma anche ai cecchini implacabili capita talvolta di prendersi una pausa. Certo, vedere Immobile non capitalizzare tre palle gol grandi così non è roba da tutti i giorni. Non lo aiuta neppure l’arbitro Manzano che non punisce il portiere Boyko (che interviene di mano fuori dall’area per fermarlo) e poi non vede il fallo ai suoi danni di Kadar mentre era lanciato a rete.
Ma anche i suoi compagni non sono da meno. Patric riesce a mandare alta una palla che doveva essere solo spinta in rete e anche Luis Alberto non inquadra la porta. Ma lo spagnolo, fresco papĂ , è comunque letale negli assist. Suo quello dell’1Â-0 e pure (con la collaborazione di Luiz Felipe) quello del 2Â-0. Che firma De Vrij, il quale ancora una volta dimostra di non essere minimamente condizionato dal giallo sul controllo antidoping per cui indaga la Nado Italia. E così, nella serata piĂą delicata, Inzaghi ritrova la sua Lazio. Di nuovo compatta, concentrata e (anche) con un pizzico di fantasia in piĂą. Grazie alla formula dei due trequartisti dietro Immobile. E pensare che mancava pure Milinkovic (rimasto a Roma per un risentimento muscolare). Far coesistere lui con Luis Alberto e Felipe Anderson è la nuova frontiera da raggiungere per Inzaghi. Se ci riesce, ogni traguardo diventa possibile per la sua squadra. In campionato come in Europa.