12 dicembre 2019 - Rennes (Francia), Roazhon Park - Europa League – Fase a gironi, gruppo E - VI giornata - inizio ore 18.55
RENNES: Salin, Boey, Gnagnon, Nyamsi, Doumbia, Da Cunha (77' Del Castillo), Grenier, Léa Siliki (74' Camavinga), Tait, Ghobo, Siebatcheu (70' Niang). A disposizione: Mendy, Da Silva, Morel???????, Guitane???????. Allenatore: Stéphan.
LAZIO: Proto, Bastos, Vavro (74' Falbo), Acerbi, Lazzari, Parolo, Cataldi, Luis Alberto (59' Berisha), Jony, Caicedo, Immobile (68' Adekanye). A disposizione: Guerrieri, Luiz Felipe, Lulic, Correa. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Jovanovic (Serbia) - Assistenti Sigg. Stojkovic e Mihajlovic - Quarto uomo Sig. Simovic.
Marcatori: 30' Gnagnon, 87' Gnagnon.
Note: esordio in una competizione ufficiale, con la maglia della Lazio per Falbo. Ammonito al 47' Nyamsi ed all'89' Cataldi per gioco falloso, al 58' Salin e Luis Alberto, all'84' Jony tutti per comportamento non regolamentare. Angoli 9-3. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 25.000 circa, incasso non comunicato.
? La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio di Coppa va a casa senza gloria. La doppietta di Gnagnon e la vittoria del Cluj sul Celtic eliminano i biancocelesti".
Continua la "rosea": E' vero, sarebbe servito un miracolo, che non ci sarebbe comunque stato perché il Cluj ha vinto (invece di finire k.o.) con il Celtic. È vero, non è a Rennes che la Lazio ha gettato una qualificazione ai sedicesimi di Europa League che non doveva fallire. È vero, era difficile trovare motivazioni per la squadra di Inzaghi specie dopo che dalla Romania arrivavano notizie negative. Tutto vero, ma c’è modo e modo di uscire da una competizione europea. E la Lazio ha scelto quello peggiore. A conferma della sua stagione assolutamente bifronte. Straordinaria, oltre le più rosee previsioni, in campionato. Deludente, oltre ogni immaginazione, in coppa. Stagione europea già ampiamente compromessa in precedenza ed ora anche ufficialmente finita. Resterà in ogni caso una macchia, anche se la marcia in campionato dovesse continuare ad essere trionfale. Le scelte di Inzaghi. Erano dieci anni, dalla stagione 2009-10, che i biancocelesti non uscivano nel girone eliminatorio della "loro" coppa (questa è stata l’ottava partecipazione in Europa League, nessun’altra squadra italiana ne ha collezionate tante). E come in quell’occasione la Lazio è uscita perdendo 4 partite sulle 6 del girone (considerando anche la scorsa stagione, sono state otto le sconfitte dei biancocelesti nelle ultime dieci gare di Europa League). A fine partita Inzaghi ha ammesso che quest’anno sono state fatte delle scelte, che ha voluto e dovuto puntare sulle cosiddette seconde linee e che alla fine questa politica non ha pagato. Vero. Una lezione da tenere presente per la stagione che verrà, specie se la prossima Europa dovesse essere quella più prestigiosa della Champions. Ma forse qualche rincalzo migliore servirebbe anche per il prosieguo di questa annata.
Lazio assente. Sì, perché a Rennes, ancora una volta, hanno steccato tutti i panchinari, in particolare i nuovi acquisti Vavro e Jony ed anche Adekanye, entrato nel finale. Male pure gli altri, compresi i quattro titolari superstiti (Acerbi, Lazzari, Luis Alberto e Immobile) che si sono adeguati allo scarno copione della serata. Unica nota lieta il debutto nel finale del giovane Falbo. La Lazio è parsa priva di mordente sin dall’inizio, quando invece si poteva ancora sperare nel miracolo qualificazione. Zero motivazioni, zero voglia di aggredire la partita. L’esatto contrario di un Rennes che invece ci teneva ad uscire dalla coppa con una bella prestazione ed una vittoria, la prima di questa stagione europea e la prima contro una formazione italiana. I francesi l’hanno ottenuta grazie a ritmo ed agonismo da partita vera e un pressing a tutto campo che ha tolto alla Lazio i residui desideri di reagire. Il 2-0, maturato grazie alla doppietta del difensore Gnagnon, è stato più che meritato. Con un solo neo. La rissa che a metà ripresa avrebbe dovuto portare l’arbitro Jovanovic ad espellere il portiere Salin. Ma per la Lazio sarebbe cambiato poco. Il Cluj era già sul 2-0 contro il Celtic e la qualificazione evaporata da tempo.
? Il Corriere dello Sport online titola: "Rennes-Lazio 2-0: Inzaghi dice addio all'Europa League. La squadra biancoceleste gioca male e viene sconfitta in Francia senza mai tirare in porta. Decide una doppietta del difensore Gnagnon".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Bella e scintillante in Italia, mediocre e zoppicante in Europa. La Lazio dai due volti abbandona la competizione europea nel peggior modo possibile, senza combattere, senza il necessario mordente, senza nemmeno un tiro scagliato verso la porta di Salin. Il Rennes fanalino di coda del girone che nulla aveva più da chiedere a questo torneo vince 2-0 e sbatte fuori la squadra di Inzaghi che ha dimostrato quanto indigesta sia stata l’Europa League in questa stagione. La doppietta del difensore Gnagnon decide una partita che la Lazio ha giocato male fin dalle prime battute, dimostrando tutte le sue lacune in ambito europeo. A condizionare l’andamento del match anche le notizie che giungevano dalla Romania con il Cluj capace di battere per 2-0 il Celtic e di prendersi il pass per i sedicesimi di finale. Lazio europea, che delusione! Serviva una grande prestazione per tentare l’impresa, una gara da Lazio, soprattutto quella dell’ultimo periodo. Invece il primo tempo è tutto il contrario. Abulica, ferma sulle gambe, incapace di costruire una che sia una azione da gol. La squadra di Inzaghi subisce passivamente l’avversaria senza il mordente necessario in serate così. Immobile e Caicedo non trovano mai rifornimenti, Luis Alberto sembra lontano parente del fuoriclasse ammirato da un mese a questa parte. In difesa, poi, il duo centrale Vavro-Acerbi regala brividi a ripetizione. In questo scenario il Rennes gode, giocando la sua onesta partita che basta e avanza per portare a casa il malloppo.
Pronti, via e nei primi dieci minuti i francesi costruiscono tre palle gol che solo l’imprecisione degli attaccanti e l’attenta risposta di Proto non si trasformano in vantaggio. La Lazio latita e soffre da morire le veloci incursioni di Lea Silliki e Da Cunha. Il vantaggio transalpino arriva da calcio d’angolo al 31': Gnagnon in area laziale è bravo a difendersi dal ritorno di Acerbi e a battere Proto con un tiro preciso sotto misura. La reazione biancoceleste non c’è e, anzi, il Rennes sfiora il raddoppio in chiusura di tempo con un tiro a giro di Da Cunha fuori di poco. Lazio, tanto nervosismo nella ripresa. La difficile notte laziale continua anche nella ripresa. Il Rennes gestisce senza problemi il vantaggio, gli ospiti continuano ad essere confusi e scollati tra i reparti. La disastrosa partita collettiva manda in tilt i nervi dei giocatori che si lasciano andare a falli o reazioni fuori luogo. Al 57’ è clamorosa la rissa scoppiata in campo per un fallo di Jony su Lea Silliki. Inzaghi, capita l’antifona, toglie il nervosissimo Luis Alberto (già ammonito e a rischio rosso) per inserire Berisha. Il Rennes risponde inserendo l’ex Milan e Toro Niang per Siebatcheu. La partita scorre via senza ulteriori sussulti con la deludente Lazio ormai rassegnata all’eliminazione dall’Europa. Inzaghi leva Immobile e Vavro per Adekanye e il baby Falbo (all’esordio assoluto). All’87’ arriva il bis di Gnagnon, bravo a ribadire in gol una corta respinta di Proto su un diagonale di Niang. E’ la rete che chiude una partita mai davvero in discussione. La Lazio dice addio all’Europa League nel modo più triste.
? Il Messaggero titola: "Lazio, Rennes va plus. Brutta prova dei biancocelesti che perdono 2-0 in casa dei francesi e salutano l'Europa League. Doppietta di Gnagnon. Inzaghi ammette: "Quest'anno abbiamo fatto altre scelte. Parolo e Acerbi: "Approccio sbagliato, eliminazione giusta".
Prosegue il quotidiano romano: Tutto come da copione. La Lazio saluta l’Europa League. C’era bisogno di una impresa ma in casa del Rennes non c’è stata nessuna sorpresa. A dir la verità i biancocelesti non si sono proprio visti. I francesi vincono per 2-0 (doppietta di Gnagnon) rendendo inutile anche il successo del Cluj contro un Celtic pieno di riserve. Lazio al piccolo trotto e senza motivazioni fin dal primo minuto. Partita noiosa che si è accesa solo per ingiustificato nervosismo dei giocatori del Rennes: graziato il portiere Salin. Si poteva però evitare la figuraccia dell’ennesimo ko europeo soprattutto contro una squadra che aveva collezionato un solo punto nelle prime 5 giornate. Come Ballardini. La testa è inevitabilmente a Cagliari visto che la corsa per la Champions va decisamente ad un’altra velocità. La scelta era stata fatta tempo fa e alla fine tutto è andato come da copione. Troppi tre impegni per una rosa che può contare su tredici titolari al massimo. La paura più grande di Inzaghi era quella di trovarsi a marzo, nel momento clou della stagione, con giocatori esausti o infortunati per via delle tante partite attaccate. Ecco perché ci si è posti davanti al bivio e si è scelto di prendere la strada che portav aall’uscita. A dispetto anche dell’inevitabile figuraccia. In un girone così abbordabile chiudere con appena 6 punti è davvero poca cosa.
Non succedeva dalla stagione 2009-2010 di non arrivare ai sedicesimi. Immediato il paragone con Ballardini che per forza non può far piacere a Inzaghi. Ma è inevitabile. D’altronde il cammino europeo dei biancocelesti negli ultimi anni racconta di ben 9 sconfitte nelle ultime 11 gare in trasferta. Il turnover, parziale per via dei vari infortuni, qualche indicazione l’ha data. Certo più di quello che si è visto si poteva e doveva fare. Quanto meno per salvare, la faccia. Sono mancate proprio le motivazioni. Ci mettono più cattiveria i bretoni, quasi dovessero fare l’impresa. "La qualificazione, è stata persa con le due sconfitte con il Celtic. Per come è andata è giusto essere eliminati: se facciamo 6 punti su 18 evidentemente qualcosa non va. Non doveva essere oggi la partita della svolta. Speriamo che ci serva da lezione" commenta in modo lucido Parolo a cui fa eco Acerbi: "Sbagliato completamente l’approccio, usciamo meritatamente". Sincero a fine gara il tecnico Inzaghi quando ammette che "Quest’anno abbiamo fatto altre scelte". L’unica nota positiva da segnalare è l’esordio del giovane Falbo classe 2000: "In questi giorni avevo i brividi, quasi le lacrime agli occhi. Sono il ragazzo più felice del mondo". Serviva un’impresa ma non c’era nemmeno troppa voglia di farla. Diciamolo francamente in casa del Rennes è andata al piccolo trotto. Decisamente un’altra squadra rispetto a quella che strabilia in campionato. Si è badato più a non farsi male che ad altro. Non a caso, a giochi praticamente fatti, Inzaghi ha richiamato sia Immobile sia Luis Alberto. Inutile sprecare energie preziose. Lunedì c’è una sfida importantissima contro il Cagliari. Uno scontro diretto. Vincere vorrebbe scavare un bel solco. "Sarà una gara contro un avversario molto forte, fisico e tosto. Ci aspettano tutti e dobbiamo dimostrare di valere quello che stiamo fecendo. Sarà una partita ad alti ritmi, dove dovremo essere bravi, reattivi. Ripetere la partita con la Juve", sottolinea Parolo. Insomma ora non ci sono più scuse: bisognerà centrare la Champions.
? Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La Lazio cade in Francia e saluta la UEFA Europa League prima della fase a eliminazione diretta. In casa del Rennes, nell’ultima giornata del Gruppo E, i Biancocelesti sono battuti 2-0 dai francesi, ma sarebbero stati eliminati anche con una vittoria visto il successo del Cluj sul Celtic: è la doppietta di Joris Gnagnon a condannare al ko la squadra di Simone Inzaghi. I padroni di casa di Julien Stéphan, a caccia del primo successo nel girone, partono forte. Lucas Da Cunha prova il tiro a giro ma trova l’opposizione dello slovacco Denis Vavro, poi Silvio Proto riesce a neutralizzare la conclusione dalla distanza di Gnagnon. Il portiere belga si salva anche sul sinistro di James Lea Siliki, ma alla mezzora è costretto a capitolare. Sponda aerea di Sacha Boey, Gnagnon - difensore in prestito dal Siviglia - elude la marcatura di Francesco Acerbi e con un bel tiro fa centro: 1-0. Prima dell’intervallo il Rennes va vicino al raddoppio, ma il sinistro di Da Cunha finisce fuori di pochissimo. Nella ripresa Inzaghi sostituisce Luis Alberto con Valon Berisha, poi Acerbi ha un’ottima occasione ma il suo colpo di testa sul cross dello spagnolo Jony finisce alto. Sacha Boey, due volte, non trova lo specchio della porta, mentre Ciro Immobile lascia il posto al giovane ex Liverpool Bobby Adekanye. Proto salva in un paio di circostanze la Lazio, ma a tre minuti dalla fine non può evitare il secondo gol personale di Gnagnon, che segna dopo la sua respinta su Flavien Tait. Finisce 2-0 per il Rennes, che ottiene il primo successo nel raggruppamento. I Biancocelesti di Inzaghi, invece, salutano la competizione con non pochi rimpianti.
? Tratte dal Corriere dello Sport online, alcune dichiarazioni post-gara:
La Lazio va fuori dall’Europa League. Perde con il Rennes per 2-0 e il Celtic non fa il favore contro il Cluj. Fine del cammino europeo per la squadra di Inzaghi. Il tecnico biancoceleste, ai microfoni di Sky Sport, ha parlato del momento: "Ci aspettavamo una partita così in uno stadio quasi esaurito. Nel primo tempo dovevamo fare meglio, ma loro hanno messo più intensità. Poi dopo la notizia del Cluj avanti ci siamo fermati e ho fatto dei cambi. Dove abbiamo sbagliato? Nelle altre partite, escludendo questa di stasera, non abbiamo raccolto quando dovevamo. Il girone non era semplice. I rimpianti sono negli altri match, per i risultati soprattutto e negli episodi decisivi siamo mancati. Le mie scelte? Le rifarei. Ho il dovere di impiegare tutti i giocatori. Ho avuto risposte buone e non, è comunque impensabile che giochino sempre gli stessi. Lunedì abbiamo una partita difficile, il Cagliari è forte. Siamo fiduciosi, vogliamo fare una ottima partita". C'è tanta amarezza nelle parole di Marco Parolo dopo la sconfitta contro il Rennes e l'uscita di scena dall'Europa League. Il centrocampista biancoceleste, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato: "L’Europa non l’abbiamo persa questa sera, ma sicuramente potevamo fare meglio per chiudere in bellezza. Con il Celtic abbiamo perso la qualificazione, ci hanno condannato quei due match. Con il Cluj è stata una partita sbagliata, con gli scozzesi gli episodi non ci hanno girato a favore. É mancata cattiveria, anche la fame, nonostante le prestazioni ci siano state. Un vantaggio per il campionato? In ogni partita si può crescere, l’Europa League ti dà questo. Quando si esce è una sconfitta per tutti, non è una cosa positiva. Ora concentriamoci sul campionato e sulla Coppa Italia". Il difensore Acerbi, nel post partita, ha parlato anche lui della sconfitta: "L’approccio è stato molto sbagliato, così come la mentalità. Il Rennes ha strameritato. Volevamo giocare, ma è mancata cattiveria. Questo è un segnale, serve un esame di coscienza, in ogni partita bisogna dare il massimo. La vittoria del Cluj non è una giustificazione. Siamo stati altalenanti, in alcune partite meritavamo di più, ma siamo fuori meritatamente. Ora bisogna dare il massimo, anche in amichevole. La mentalità deve essere sempre vincente. Ci tenevamo a passare il turno. In campionato stiamo andando alla grande, ma è ancora lunga. Ora recuperiamo, c'è il Cagliari, sarà dura. Bisognerà essere più preparati".