Giovedì 4 aprile 2013 - Istanbul, stadio Sükrü Saracoglu - Fenerbahce-Lazio 2-0 Europa League - Quarti di finale, gara d'andata - inizio ore 21.05
FENERBAHCE: Demirel, Gonul, Korkmaz, Yobo, Ziegler, Mehmet Topal (70' Erkin), Meireles, Cristian (75' Ucan), Kuyt, Sow (86' Mehmet Topuz), Webò. A disposizione: Gunok, Irtegun, Sahin, Senturk. Allenatore: Kocaman.
LAZIO: Marchetti, A. Gonzalez, Cana, Ciani, Radu, Candreva, Onazi, Hernanes (86' Mauri), Lulic, Ederson (63' Ledesma), Kozak (72' Klose). A disposizione: Bizzarri, Biava, Crecco, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
Arbitro: Sig. Collum (SCO) - Assistenti Sigg. Cryans e Conquer - Quarto arbitro Sig. Mulvanny (SCO) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Madden e Beaton (SCO).
Marcatori: 78' Webò (rig.), 90' Kuyt.
Note: espulso al 48' Onazi per doppia ammonizione. Ammoniti Ederson, Marchetti e Webò per comportamento non regolamentare, Radu, Korkmaz, Meireles e Mauri per gioco falloso. Prima della partita il team manager Manzini ha donato una targa all'ex giocatore della Lazio anni Sessanta Can Bartu. Angoli 6-4. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 43.629
La Gazzetta dello Sport titola: "Europa League, Fenerbahce-Lazio 2-0: Webo castiga su rigore. Raddoppio di Kuyt. Ottima per un tempo la squadra di Petkovic, frenata dall'espulsione al 3' della ripresa di Onazi. Due pali per i turchi, la Lazio chiede un rigore nei primi 45'. Semifinale più lontana".
Continua la "rosea": La luce si è spenta troppo presto. Al 3' della ripresa, quando Onazi lascia in dieci la Lazio (doppia ammonizione). La squadra di Petkovic prova a resistere, ma alla lunga l'onda turca ha sfondato: Webo su rigore apre, poi il raddoppio sul finale di Kuyt. E proprio sul secondo gol turco ci sono i rimpianti più grossi, perché il 2-0 fa aumentare la distanza dal Fenerbahce nel bilancio delle due partite. Punita una buona Lazio, crollata per 43' in dieci uomini. Semifinale di Europa League più lontana dopo questo quarto di andata. Petkovic disegna una Lazio aggressiva e d'attacco per limitare la prevedibile furia turca in avvio: la novità è la presenza di Hernanes a centrocampo, al posto di Ledesma lasciato in panchina. Ederson ha il compito di raccordo tra il centrocampo e Kozak, unico attaccante. I compiti sono molto chiari: aggredire il Fenerbahce già dalla propria metà campo e mettere il silenziatore alle loro fonti di gioco con un pressing asfissiante. In campo, la lezione è applicata alla lettera e la Lazio tiene a bada il primo quarto d'ora di grande atletismo dei turchi, senza rischiare nulla. O quasi: perché l'unica occasione dei padroni di casa cade al 17' quando sulla zampata di Sow ci vuole un super Marchetti, aiutato dal palo, per evitare il vantaggio turco. Quattro minuti prima, però, l'occasione era capitata alla Lazio: splendido assist di Lulic per Ederson, atterrato da Yobo. La Lazio chiede il rigore, l'arbitro lascia correre. Azione comunque molto dubbia. Il resto del primo atto di questo quarto di andata di Europa League è fatto di grande intensità e di una Lazio molto compatta e padrone, per larghi tratti, del campo. Il muro biancoceleste regge e, anzi, Candreva e compagni si rendono spesso pericolosi nelle ripartenze.
La perfetta gabbia biancoceleste perde però un tassello fondamentale dopo appena tre minuti della ripresa: Onazi si becca il secondo giallo (fallo inutile a metà campo su Christian) e lascia la Lazio in dieci per oltre 42'. Tatticamente la partita cambia: ora sono i turchi a guadagnare porzioni di campo e a schiacciare la Lazio che costruisce le barricate davanti a Marchetti. I primi minuti in inferiorità sono di sbandamento: Meireles, in serata, fa il numero subito dopo il rosso a Onazi e coglie il palo interno (è il secondo per i turchi). Ancora Fenerbahce: al 9' Sow non inquadra la porta da pochi metri, e due minuti dopo è Meireles pericoloso esaltando la serata di Marchetti. Petkovic, poco prima di metà ripresa, gioca la carta Ledesma (fuori Ederson) per dare più sostanza al centrocampo, poi dà il via alla staffetta Klose (dentro)-Kozak (fuori). Ma la gara è ormai cambiata, e la pressione turca si fa asfissiante. A spezzare l'equilibrio, però, ci pensa un episodio: poco dopo la mezz'ora, quando un pallone che si alza a campanile cade sul braccio di Radu spingendo il giudice di porta ad assegnare il rigore. Episodio da rivedere. Dal dischetto Webo spiazza Marchetti (33'). E nel finale, al 45', c'è anche il tempo per il raddoppio di Kuyt. Quando per la Lazio la luce si era già spenta. Ma un 2-0 che alimenta i rimpianti.
Il Corriere dello Sport titola: "Lazio scippata in Turchia: il Fenerbahce vince 2-0. A Istanbul un rigore inesistente lancia i padroni di casa. Salteranno il ritorno Onazi e Mauri, diffidato e ammonito".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: La Lazio perde 2-0 ad Istanbul contro il Fenerbahce nell'andata dei quarti di finale di Europa League. Punizione troppo severa per i biancocelesti che hanno dovuto giocare tutta la ripresa in dieci per l'espulsione di Onazi. E che, soprattutto, recriminano (giustamente) per l'assegnazione del rigore che ha sbloccato il match al 78'. Nel finale poi arriva anche la beffa del raddoppio di Kuyt, che nasce da una punizione invertita dall'arbitro Collum. Giovedì prossimo all'Olimpico, ma a porte chiuse, la squadra di Petkovic, priva di Onazi e Mauri (diffidato e ammonito), è chiamata ad un'impresa. Al 12' il primo brivido. Lulic lancia in verticale Ederson che sbuca alle spalle della difesa turca e, dopo un contatto con Yobo, cade in area. I biancocelesti vorrebbero rigore ed espulsione, ma l'arbitro Collum fa segno di proseguire. Marchetti compie un miracolo cinque minuti dopo: Lulic perde palla sul pressing del Fenerbahce, Sow tira di prima intenzione, il portiere devia la conclusione sul palo. La Lazio si difende bene, con un Cana sugli scudi nel ruolo di difensore centrale. Davanti, il giocatore più intraprendente è Ederson, che in un paio di occasioni spaventa il portiere Demirel. Inizia la ripresa e dopo pochi minuti la Lazio si ritrova a giocare in dieci: Onazi, già ammonito nel primo tempo, commette un fallo da dietro a centrocampo e prende il secondo giallo. Dopo un minuto il Fenerbahce colpisce il secondo palo della partita con un tiro da fuori di Raul Meireles. I biancocelesti riescono a resistere fino al 78' quando l'arbitro Collum assegna un calcio di rigore ai turchi per un fallo di mano (involontario però) di Radu in area. Webò trasforma e sblocca il match. Il raddoppio arriva al 90'. Il direttore di gara assegna al Fenerbahce una punizione che doveva essere della Lazio (fallo su Mauri): calcia Topuz, Marchetti respinge, ma arriva Kuyt che ribatte in rete.
La Repubblica titola: "Europa League, Fenerbahce-Lazio 2-0: Webò, Kuyt e l'arbitro affossano i biancocelesti. La squadra di Petkovic tiene bene un tempo (chiedendo un rigore per atterramento di Ederson), poi Onazi si fa buttare fuori e il fischietto scozzese regala il penalty dell'1-0 e la punizione che in extremis porta al raddoppio i turchi. All'Olimpico, fra 7 giorni e a porte chiuse, sarà durissima".
L'articolo così prosegue: Servirà un'impresa. E potrebbe non bastare. La Lazio esce con le ossa rotte dal catino infernale del Sükrü Saracoglu, non soltanto a causa del 2-0 griffato Webò e Kuyt che rischia di segnare definitivamente il futuro continentale dei capitolini. I biancocelesti, comunque non alla loro miglior uscita stagionale, pagano le proprie colpe (ingenuo Onazi, il cui rosso ha inevitabilmente messo in salita la contesa) e quelle altrui: pessimo l'arbitraggio dello scozzese Collum, tanto inflessibile con i ragazzi di Petkovic quanto generoso con l'undici turco. Il tecnico di Sarajevo si affida ancora a Libor Kozak, capocannoniere della competizione, considerando la condizione fisica di Miro Klose, confermata nello spezzone finale: il tedesco, per il momento, non ha molti minuti nelle gambe. La Lazio parte meglio ma rischia grosso già al 4': pallone lungo per Sow, a lato la conclusione dell'ex Lille. Le prime proteste laziali arrivano al 12': Ederson scatta in verticale e viene toccato da Topal, gli estremi per il rigore sembrano esserci, Collum lascia correre. Brividi al 16', quando Lulic in disimpegno si fa respingere il lancio. Il cuoio arriva a Sow che calcia di prima intenzione, Marchetti tocca sul palo. I 45 minuti iniziali vanno in soffitta senza altri grandi pericoli ma con ritmi molto alti: sembra il prologo ideale per una ripresa altrettanto equilibrata, così non sarà.
Non passano nemmeno 120" dal fischio d'inizio del secondo tempo: entrata fuori tempo di Onazi a centrocampo, il nigeriano è già ammonito e viene spedito giustamente sotto la doccia. I romani accusano il colpo, Meireles cerca di mordere alla giugulare al 4' ma il suo destro a giro si stampa sul palo. Il portoghese ha il piede caldo e ci riprova all'11, stavolta col mancino: Marchetti mette in corner. Risposta Lazio al quarto d'ora, con un destro di Candreva che accarezza il palo esterno e termina sul fondo. Il Fenerbahce spinge senza trovare spazi, Petkovic inserisce Ledesma e Klose per Ederson e Kozak ma la partita prende i binari turchi al minuto 32. Corner per i padroni di casa, il pallone si impenna, Erkin salta più in alto di Radu e di testa manda il pallone sulla mano del terzino. I dati di fatto sono tre: il braccio del romeno è largo, la distanza tra la testa di Erkin e l'arto del difensore è irrisoria, è la palla ad andare contro la mano e non il contrario. Per Collum, aiutato dal giudice di porta, è calcio di rigore: non c'è metro univoco a riguardo, né in Italia, né in Europa. A Webó poco importa: destro incrociato dagli undici metri, Marchetti non indovina l'angolo, è 1-0. La Lazio non rischia più nulla, se non in occasione di una sassata da 30 metri di Ziegler, respinta dall'estremo biancoceleste. Al 90', il fischietto scozzese confeziona il capolavoro. Mauri anticipa Gönül, la gamba è piegata anche se il piede è leggermente a martello, la testa del difensore turco è indubbiamente bassa. Collum fischia punizione per il Fenerbahce, ammonisce il numero 6 laziale (diffidato, salterà il ritorno) e assiste al siluro di Erkin, che Marchetti non blocca: Kuyt in tap-in fa 2-0, i turchi hanno un piede e mezzo in semifinale, toccherà alla Lazio cercare di trovare un incredibile sgambetto.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
Cade nell'andata dei quarti di finale l'imbattibilità della S.S. Lazio in UEFA Europa League. In inferiorità numerica per quasi tutta la ripresa, i Biancocelesti incassano un pesante 2-0 in casa del Fenerbahçe SK: nel "catino" del Sükrü Saracoglu sono i gol nel finale di Pierre Webó su rigore e di Dirk Kuyt a decidere la sfida. Schierata con un prudente 4-4-1-1 da Vladimir Petkovic, la Lazio era riuscita a imbrigliare gli attacchi dei turchi. Anche grazie a un po' di fortuna, visti i due legni colpiti dalla squadra guidata da Aykut Kocaman. Con l'espulsione al 47' di Ogenyi Onazi, i piani Biancocelesti sono stati però scombussolati e la pressione dei padroni di casa è stata premiata con due gol nel finale. Che rendono problematica la rimonta nella sfida di ritorno all'Olimpico di giovedì prossimo. Kocaman sceglie una squadra a trazione anteriore con ben quattro giocatori offensivi: in attacco c'è la coppia tutta africana formata da Moussa Sow e Webó, nel quartetto di centrocampo Kuyt e Cristian giostrano sulle fasce. Petkovic da parte sua risparmia tre pezzi da novanta come Miroslav Klose, Cristian Ledesma e Stefano Mauri: Hernanes e Ederson agiscono in appoggio del terminale offensivo, il capocannoniere dell'Europa League Libor Kozák.
La prima, vera occasione della gara è per la Lazio: Antonio Candreva sprinta sulla fascia destra, sul cross del nazionale azzurro svetta di testa Ederson che trova la precisione, ma non la giusta forza per eludere l'intervento di Volkan Demirel. Lo stesso brasiliano ex Olympique Lyonnais reclama poi un rigore per l'intervento di un avversario, ma l'arbitro decide di lasciare correre. Al 17' il Fenerbahçe va vicinissimo al gol. Senad Lulic tenta di liberare l'area, ma trova la respinta di Gökhan Gönül: sul rimpallo la sfera finisce al centro dell'area a Sow che calcia al volo, ma trova la decisiva e reattiva deviazione di Federico Marchetti sul palo. I Biancocelesti rispondono con Onazi che prova il destro da lontano, ma trova la deviazione di Egemen Korkmaz. I romani non disdegnano le ripartenze, Ederson punta Joseph Yobo, lo salta e tenta pallonetto che viene deviato, con la sfera passa a pochi centimetri dal palo di Demirel. Il numero 7 dei Biancocelesti si fa vedere in altre due sortite offensive, poi Marchetti è tempestivo nell'uscita sul sempre temibile Sow.
La ripresa, però, inizia a dir poco in salita per la Lazio. Dopo due minuti Onazi, già ammonito, atterra con un intervento da dietro Cristian: l'arbitro non può far altro che espellere il centrocampista nigeriano. La squadra di Petkovic sbanda, Meireles con un tiro dal limite supera Marchetti ma colpisce il secondo palo della serata per la squadra turca. Sow va di nuovo vicino al gol con un tiro sotto misura, poi il portiere dei capitolini salva su Meireles. Hernanes prova con due conclusioni dalla distanza ad alleggerire la pressione, ma la mira non è quella dei giorni migliori; ben più insidioso il tentativo di Candreva, che però finisce sull'esterno della rete. Inizia la girandola dei cambi, Marchetti si oppone di nuovo a Sow ma a meno di un quarto d'ora dalla fine il Fenerbahçe beneficia di un calcio di rigore, concesso per un intervento di mano in area di ?tefan Radu: dal dischetto, Webó non sbaglia. Entra anche Klose, Marchetti riesce a salvarsi sulla botta di Reto Ziegler (in prestito dalla Juventus), ma poco dopo il 90' respinge la punizione di Caner Erkin sui piedi di Kuyt, che in spaccata insacca. La strada verso la semifinale si fa in salita per la Lazio: all'Olimpico tra sette giorni, senza lo squalificato Mauri, sarà durissima.
Tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:
"Con intelligenza possiamo ribaltare il risultato, non ci diamo per vinti e faremo di tutto per passare il turno". Vladimir Petkovic non si arrende. Il tecnico della Lazio critica l'arbitraggio di Collum e guarda comunque con un briciolo di ottimismo al ritorno contro il Fenerbahçe, oggi vittorioso per 2-0. "Ci siamo fatti male da soli con il rosso di Onazi, anche se nel primo tempo c'era un rigore su Ederson con espulsione del loro difensore. La direzione arbitrale ha pesato tanto, non solo negli episodi chiave ma nella condotta: siamo stati ammoniti per tutto, al ritorno ci mancherà Mauri per un fallo che non c'era e che ha portato al 2-0". Il mister biancoceleste non vuole alzare bandiera bianca prima della sfida di ritorno. "Adesso dobbiamo preparare le prossime partite, sono sicuro che non siamo ancora eliminati. Nel primo tempo abbiamo avuto possibilità, loro in casa nostra non saranno così carichi come stasera, hanno avuto dalla loro un grandissimo apporto del pubblico, che purtroppo noi all'Olimpico non potremo avere. Siamo in una serie di quattro sfide durissime, avremo grandi motivazioni, l'importante è riposare fino a domani per poi tornare al lavoro. Klose e Mauri non so se potranno giocare dall'inizio lunedì, dovrò valutare bene".
Molto polemico anche il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare. "C'era un rigore netto per noi con tanto di espulsione, l'arbitro evidentemente stava guardando qualcos'altro, ha sofferto il peso del pubblico, non mi spiego altrimenti la sua direzione. Il rosso a Onazi è giusto, il rigore per loro è un mani involontario, Radu non vedeva il pallone. È quasi inutile commentare errori così chiari, noi rispettiamo le regole ma meritiamo rispetto per quello che abbiamo fatto fin qui, arrivando ai quarti di finale da imbattuti". Il dirigente biancoceleste cerca di pensare ai prossimi impegni che attendono i capitolini. "Abbiamo fatto una gara ordinata, concedendo pochissimo al Fenerbahçe: l'avevamo preparata bene, ora c'è il derby prima della gara di giovedì, quando ci giocheremo tutto nei 90' di ritorno, siamo ancora in piedi e vogliamo rimanerci fino alla fine. La gente sarà fuori dallo stadio come contro lo Stoccarda, oggi si è visto cosa può fare uno stadio pieno. Il derby? Non abbiamo praticamente tempo per pensare, abbiamo vinto quello di andata e vogliamo farlo anche al ritorno".
Dalla Gazzetta dello Sport:
"Sono sicuro che non siamo ancora fuori". Inizia così l'analisi nel dopopartita di Vladimir Petkovic della sconfitta (2-0) nell'andata dei quarti di Europa League col Fenerbahce. "Con la testa possiamo superare il turno: a Roma, in casa nostra, sarà tutta un'altra storia". Anche il tecnico della Lazio punta l'indice contro le decisioni arbitrali: "Abbiamo meritato un rigore e un'espulsione nel primo tempo. Eppure non ci sono stati dati, pazienza. Ma andiamo avanti anche perché - sottolinea Petkovic - sono sicuro che non siamo ancora fuori". E torna sul tema arbitrale: "Sì, l'arbitro ha condizionato tanto, non solo per i rigori fischiati, ma il modo di arbitrare è stato sempre a nostro sfavore. Per ogni fallo un giallo: al ritorno non avremo né Onazi né Mauri che ha fatto un fallo che non c'era. La prestazione è stata buona anche questa sera. Loro a casa nostra non saranno così pimpanti, così caricati dal loro pubblico. Sono sicuro che con tanta testa possiamo ribaltare questo risultato. Non ci diamo per vinti. Faremo tutto per passare il turno". E vista in chiave derby, Petkovic commenta così la sconfitta di Europa League: "Penso che da una parte è anche positivo aver perso stasera: avremo molte più motivazioni. E' importante adesso riposare e cominciare a pensare al derby. Klose e Mauri? Sono pronti, ma dall'inizio non lo so".
Dal Corriere dello Sport:
"L'arbitro ha condizionato la gara, non meritavamo di perdere, ma sono sicuro che la Lazio non è ancora fuori. Ora pensiamo al derby". Queste le parole di Vladimir Petkovic al termine della partita di Europa League contro il Fenerbahce. Il tecnico della Lazio analizza la sconfitta: "Il fattore ambientale ha pesato - le sue parole a Sky Sport -, abbiamo fatto una buona gara e non meritavamo di perdere ma sono sicuro che la Lazio non è ancora fuori. L'arbitraggio? Credo che l'arbitro abbia condizionato la gara: il rosso a Onazi c'era, ma il fallo di Mauri non c'era. Risultato da ribaltare? La Lazio ci crede, la prestazione è stata buona, abbiamo avuto buone possibilità. Al ritorno loro non avranno la carica che hanno avuto oggi. Faremo di tutto per passare il turno. Ora dobbiamo prepararci per il derby. Klose e Mauri in campo? Dall'inizio non lo so, sono pronti, vediamo se saranno a disposizione". Il direttore sportivo Igli Tare è deluso e arrabbiato al termine della sconfitta della Lazio in Turchia. Deluso ed arrabbiato, ma non per la prestazione della squadra: "Nel primo tempo dopo un quarto d'ora c'era un calcio di rigore netto per noi ed espulsione per loro. Oggi l'arbitro ha sentito la pressione dell'atmosfera. Noi abbiamo fatto una partita ordinata, come l'avevamo preparata". Giovedì prossimo c'è il ritorno all'Olimpico, ma a porte chiuse: "La nostra gente sarà lì fuori. Però uno stadio pieno può incidere sull'arbitraggio. Guardate il rigore concesso a loro oggi, il mani di Radu è involontario. Devono rispettare la Lazio, c'è un po' di rammarico". Lunedì sera c'è il derby: "Ora dobbiamo pensare alla Roma, dopo l'andata vogliamo vincere anche al ritorno. Poi dopo penseremo al Fenerbahce".