27 febbraio 2021 – Bologna, stadio Renato Dall'Ara - Campionato di Serie A, XXIV giornata - inizio ore 18.00
BOLOGNA: Skorupski, De Silvestri, Danilo, Soumaoro, Mbaye, Dominguez (74' Schouten), Svanberg (74' Poli), Orsolini (74' Skov Olsen), Soriano, Barrow (83' Palacio), Sansone (78' Vignato). A disposizione: Da Costa, Ravaglia, Annan, Antov, Khailoti, Juwara. Allenatore: Mihajlovic.
LAZIO: Reina, Patric (68' Pereira), Hoedt, Acerbi, Lazzari (46' Lulic), Milinkovic, Leiva (68' Cataldi), Luis Alberto (76' Caicedo), Marusic, Correa, Immobile (68' Muriqi). A disposizione: Strakosha, Alia, Musacchio, Parolo, Akpa Akpro, Fares. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Giacomelli (Trieste) - Assistenti Sigg. Paganessi e Palermo - Quarto uomo Sig. Di Martino - V.A.R. Sig. Massa - A.V.A.R. Sig. Preti.
Marcatori: 19' Mbaye, 63' Sansone.
Note: ammonito al 9' Danilo, al 40' Patric, all'81' Hoedt tutti per gioco falloso. Al 17' Immobile fallisce un calcio di rigore. Angoli 4-7. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: partita a porte chiuse per emergenza Covid 19.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Ritmo e testa, Bologna vola. Lazio in crisi dopo il Bayern. I gol di Mbaye e Sansone premiano la gara intensa dei rossoblù. Immobile spreca un rigore sullo 0-0".
Continua la "rosea": Il Bologna non è il Bayern ma la Lazio non è più la Lazio. E Sinisa, con scarpe alla modissima e molto biancocelesti, incarta Inzaghi alla sua centesima panchina in doppiopetto-Bologna. I ritmi e la testa: ecco cosa ha fatto la differenza. I rossoblù hanno viaggiato ai trecento all’ora e i laziali in folle; Immobile ha fallito il rigore che poteva spalancare le scintille della rinascita e Sinisa ha trovato prima il suo Ibra (Mbaye) e poi il raddoppio di Sansone a corredo di una gara perfetta, asfissiante, scorrevole nelle coperture e nei giochi offensivi che hanno ubriacato le coperture laziali come se là dietro scorressero... birre alla spina. Ovviamente bavaresi. Giochi e rigore. Il primo tempo è sembrato un "tutorial" da playstation: attacchi manovrati e leggeri, appoggi di prima, sviluppi e conduzione svelta, rapida, sciolta, pulita. Il Bologna non è certo il Bayern ma ha il pregio (pur senza Tomiyasu e, all’ultimo momento, Dijks) di trovarsi come nel proprio salotto: si annusa, si guarda anche con la coda dell’occhio e si accoppia quasi alla perfezione nei vari giochi offensivi e nelle coperture ragionate e svelte. La Lazio - che ha Acerbi centrosinistra assieme a Patric e Hoedt a formare il terzetto difensivo - ha il consueto sviluppo prepotente ed elegante, sia per i suoi interni di velluto (Luis Alberto e Milinkovic-Savic) sia perché Immobile e Correa si incastrano alla perfezione.
Il problema è che quando la gara può avere una svolta, i due "punteros" di Inzaghi confezionano ma sbagliano pure il setpoint al minuto 17’: il Tucu viene toccato da Dominguez appena dentro l’area, per Ciro pare una formalità portare in vantaggio i suoi e invece Skoruspki ammutolisce i laziali bloccando un calcio di rigore rasoterra davvero bruttoccio. Sansone "9". Il Bologna, sventata la soglia dell’inferno, riprende a giocare: Sinisa urla come un dannato chiedendo l’aggressione alta. Che c’è, anche grazie al duo-dinamico di mezzo Svanberg-Dominguez, coppia già perfetta col Sassuolo una settimana fa. La mossa, però, è uno scambio degli attaccanti costante e ricercato: Barrow si mette spesso largo (a sinistra e destra), lasciando la mattonella da "9" a Sansone o Soriano e innestando una serie di giochi che portano Orsolini più dentro al campo e Mbaye più alto ad attaccare. È nelle pieghe di un dispositivo così che nasce l’1-0: azione che parte da De Silvestri, fa tappa con un tiro al volo e da zona centrale di Orsolini che, non trattenuto da Reina, offre a Mbaye la ribattuta facile anche perché non coperto da Lazzari. Da quel momento, la playstation riprende: perché la Lazio trova Skorupski con Lazzari, Correa e Marusic; il Bologna fa sudare Reina con Barrow, Soriano e Dominguez.
Simone... rovesciato. Ecco: e la Lazio? La più brutta e annodata dell’ultimo periodo, quello che l’aveva vista vincere 7 partite delle ultime otto. Simone ha provato a cambiare uomini, a rinfrescare idee e gambe finendo poi per rovesciare il modulo, da 3-5-2 a 3-2-5 e vedendo Skoruspki invalicabile anche su Marusic nel finale. Ma il Bologna era già "on fire" da un pezzo, sia perché sul... pezzo dal 1’, sia per il modo in cui ha costruito il raddoppio: azione da destra con Barrow, Orsolini, Soriano e ancora Barrow che invita Sansone a infilare in maniera spettacolare il 2-0. Morale: il Bologna torna a battere la Lazio dopo dieci anni. E la Lazio, non vincendo, rischia di perdere due volte (post-Bayern) la Champions.