Domenica 3 febbraio 2013 - Genova, stadio L. Ferraris - Genoa-Lazio 3-2 3 febbraio 2013 - 3.508 - Campionato di Serie A 2012/13 - XXIII giornata - inizio ore 15.00
GENOA: Frey, Granqvist, Portanova, Manfredini, Cassani (24' Ferronetti), Rossi (68' Rigoni), Matuzalem, Kucka, Moretti, Bertolacci (74' Olivera), Borriello. A disposizione: Tzorvas, Donnarumma, E.Pisano, Tozser, Nadarevic, Immobile, Jorquera. Allenatore: Ballardini.
LAZIO: Marchetti, Ciani, Cana, Radu, Konko, A. Gonzalez, Ledesma (64' Brocchi, 71' Pereirinha), Mauri, Lulic, Klose (46' Kozak), Floccari. A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Stankevicius, Cavanda, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
Arbitro: Sig. Tagliavento (Terni) - Assistenti Sigg. Di Fiore e Giordano - Quarto uomo Sig. Tonolini - Assistenti di porta Sigg. Manganiello e Velotto.
Marcatori: 16' Borriello, 22' Bertolacci, 58' Floccari, 82' Mauri (rig), 95' Rigoni.
Note: pomeriggio di sole, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Ciani, Manfredini, Matuzalem, Moretti, Lulic. Angoli: 6-2 per la Lazio. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 20.000 circa con 1.661 paganti per un incasso di 32.457 euri e 16.755 abbonati per una quota di euro 178.705.
La Gazzetta dello Sport titola: "Genoa-Lazio 3-2 all'ultimo respiro. Marco Rigoni debutta da eroe. Gli uomini di Petkovic recuperano da 0-2 con Floccari e un contestato rigore di Mauri, ma al 95' incassano il gol del k.o. del centrocampista alla prima in rossoblù. Per i biancocelesti un solo punto nelle ultime tre gare".
Continua la "rosea": Una partita da pazzi. Genoa-Lazio finisce 3-2, con i padroni di casa che ribaltano il risultato al 95', dopo esser stati in vantaggio per 2-0 grazie alle reti di Borriello e Bertolacci nel primo tempo. Nella ripresa prima Floccari, poi un rigore contestatissimo di Mauri rimettono la gara in equilibrio. Al 95', all'ultimo respiro, la zuccata vincente di Marco Rigoni, all'esordio in rossoblù. Per il Genoa un balzo in classifica fuori dalla zona retrocessione, per La Lazio uno stop durissimo dopo le vittorie di Juve e Napoli in testa. Ballardini punta su Borriello in avanti con Bertolacci a supporto, rinunciando così a Immobile. Esordio di Cassani e Portanova. Vargas, Floro Flores, Jankovic indisponibili e Antonelli squalificato. Nessuna sorpresa per Petkovic che deve rinunciare a una bella fetta di Lazio. Squalificati Biava e Dias, in difesa ci sono Ciani, Cana e Radu. Out anche Hernanes, Ederson e Candreva, influenzato. Il tandem d'attacco è Klose-Floccari, mai insieme dall'inizio. I primi 45 minuti del Genoa sono probabilmente quelli che i tifosi avrebbero voluto vedere già da diverse domeniche. Belli compatti, grintosi sulle palle da recuperare, i rossoblù iniziano con il rispetto che si deve a chi sta qualche decina di punti in avanti, poi prendono velocemente fiducia e giocano con personalità. Ballardini azzecca tutto ciò che un tecnico può azzeccare in una gara: modulo, interpreti e atteggiamento. E quel Genoa che ha fatto appena 9 punti e ha subito la bellezza di 21 reti in casa è solo una copia sdrucita della squadra di oggi. In gol al 16' Borriello, con un sinistro di controbalzo che si infila sotto la traversa di Marchetti, e al 21' Bertolacci, con un altro mancino imprendibile e altrettanto pregevole. Gol a parte, i due rimbalzano da una parte all'altra del campo come due palline impazzite, a coprire, recuperare e ripartire, supportati dalla mediana. In mezzo la fatica della Lazio a costruire e a trovare un'idea brillante. Troppo isolati Floccari e Klose in avanti. I due provano ad alternarsi quando c'è da abbassarsi a ricevere palla o ad andare in profondità ad attaccare gli spazi, ma questo lavoro non basta. Chissà Petkovic, che oggi deve rispondere con i suoi allo strapotere di Juve e Napoli, quanto rimpiange quell'Hernanes che taglia e cuce in mezzo. E chissà se le certezze di mercato lotitiane restano anche oggi altrettanto incrollabili.
All'uscita dagli spogliatoi dopo l'intervallo subito complicazioni per Petko: non c'è Klose, che nel primo tempo aveva subito un intervento di Manfredini ed era rimasto a terra dolorante. Le prime voci parlano di una probabile distorsione al ginocchio destro. Dentro dunque Kozak. La Lazio fa fatica a tirare, il Genoa si proeccupa di contenere con ordine. Sul piede di Borriello c'è l'occasione per il 3-0, l'attaccante prova una soluzione spettacolare ma troppo difficile. La scossa arriva al 13', con Floccari che si carica la squadra sulle spalle: l'attaccante accorcia le distanze con un destro potente che fulmina Frey e per la Lazio la partita si riapre. Petkovic cambia ancora: via Ledesma, dentro il dinamismo di Brocchi. La sua partita, però, dura appena 5 minuti perché un intervento disgraziato da dietro di Matuzalem - solo giallo per lui - falcia il centrocampista e la sua caviglia. Brocchi fuori in barella ed è l'ora di Pereirinha. La pressione della Lazio aumenta di brutto, come il nervosisimo di Matuzalem che trattiene Cana a ridosso dell'area e fa sbruffare la panchina che vorrebbe il secondo giallo. Il risveglio biancoceleste c'è, la precisione no e Konko manca al 30' la rete del pari, proprio a due passi da Frey. Il finale, comunque, è da pazzi, tanto che Ballardini, in piena trance agonistica, si dimentica di aver finito i cambi.
L'episodio, contestatissimo dal Genoa, è 35': rigore per la Lazio. Mano di Borriello intorno al collo di Cana e Tagliavento fischia tra le proteste dei padroni di casa. Mauri trasforma dal dischetto ed è il 2-2. Il clima diventa rovente: Olivera se ne va in contropiede su un errore di Konko, lo riprende Lulic. Giallo per lui, il Genoa vorrebbe il rosso. Passa un minuto, siamo al 42', e un colpo di testa di Kucka scheggia la traversa. La zuccata, quella buona per i rossoblù, arriva al 95': Rigoni, all'esordio con il Genoa, trova la parabola giusta dopo che Marchetti gli aveva chiuso la porta un attimo prima. Finisce 3-2, con l'eroe di giornata che firma la vittoria e tira via la squadra, seppur di un punto, dalla zona retrocessione. La Lazio si illude, poi resta inchiodata nel finale a quota 43, a -6 dal Napoli e a -9 dalla Juve capolista.
Il Messaggero titola: "Floccari e Mauri da rimonta, poi la beffa".
Continua il quotidiano romano: Contro il Genoa fa tutto la Lazio. Va sotto di due gol, poi rimonta fino al pari, sfiora il gol del clamoroso 2-3 e invece è il Genoa a trovare il gol del successo con Rigoni. Petko perde Klose: distorsione al ginocchio. Due ex romanisti e Rigoni al 95' protagonisti della sconfitta per 3-2 della Lazio per mano del Genoa. Borriello, Bertolacci e Rigoni protagonisti del successo al cardiopalma della squadra di Ballardini, ex allenatore biancoceleste, che ha fermato la corsa della formazione di Petkovic al Ferraris. Con questo successo i rossoblu salgono a 21 punti, e scavalcano il Pescara sconfitto dal Bologna, lasciando il terzultimo posto in classifica, mentre la Lazio resta ferma 43 punti, a meno 6 dal Napoli, secondo, e a +3 sull'Inter. Per questa sfida Ballardini conferma il 3-5-2 ma cambia alcuni elementi inserendo gli ultimi arrivati Portanova e Cassani, rilanciando Moretti alto a sinistra e preferendo Bertolacci a Immobile al fianco di Borriello. Nella Lazio Petkovic ritrova Klose e lo ripropone dal 1'. In difesa, al posto di Dias e Biava ci sono Ciani e Cana. Un Genoa concentrato e determinato che ha ben giocato il primo tempo si porta meritatamente avanti 2-0 contro una Lazio impalpabile che non è mai riuscita a impensierire Frey. Genoa in vantaggio dopo appena 16' con Borriello. Sugli sviluppi dell'angolo dalla destra, Lulic non riesce a rinviare dopo una mischia, arriva Borriello che di sinistro di controbalzo, dal limite dell'area piccola, scaraventa il pallone sotto la traversa. I grifoni poi approfittano dello sbandamento della formazione biancoceleste per raddoppiare al 22' con una strepitosa azione personale di Bertolacci che va via in dribbling a Radu e dai 25 metri scaglia un gran sinistro in diagonale che si insacca a fil di palo alla sinistra di Marchetti.
Nella ripresa la Lazio entra in campo più convinta, anche se al 9' su un cross dalla sinistra di Moretti, Borriello in acrobazia in semirovesciata sfiora l'incrocio dei pali alla destra di Marchetti. Ma cinque minuti dopo arriva il gol della Lazio. Lancio di Lulic in area per Floccari che, sul filo del fuorigioco, controlla e scarica un gran destro sotto la traversa. La squadra di Petkovic vola sull'entusiasmo e al 30' va vicinissima al pari: su un cross dalla sinistra di Lulic, Frey respinge sui piedi di Konko che di sinistro da terra a pochi metri dalla porta manda al lato alla destra del portiere. Finale incandescente e al 37' arriva il pareggio dei biancocelesti. L'arbitro Tagliavento fischia un calcio di rigore per un "abbraccio" di Borriello su Cana. Sinistro preciso di Mauri dal dischetto nell'angolo alla sinistra di Frey e 2-2. Sembra finita ma il Genoa non ci sta e si riversa in avanti. Al 42' colpisce la traversa: su punizione dalla trequarti di Olivera svetta Kucka che di testa colpisce la parte alta del legno. A tempo scaduto arriva il miracolo di Marchetti che vola nell'angolo per deviare in angolo un colpo di testa di Rigoni su cross dalla sinistra di Moretti. Ma un minuto dopo è lo stesso Rigoni a regalare i tre punti ai rossoblu: al 50' su una lunga rimessa laterale da sinistra, Granqvist di nuca prolunga il pallone al centro dell'area dove Rigoni di testa riesce a battere Marchetti per il 3-2 finale.
La Repubblica titola: "Genoa-Lazio 3-2, Rigoni beffa Petkovic. Un gol allo scadere del recupero dell'ultimo arrivato consente ai rossoblù di battere i biancocelesti e conquistare tre punti pesanti in chiave salvezza. Floccari e Mauri (rigore) avevano pareggiato l'iniziale doppio vantaggio dei padroni di casa firmato da Borriello e Bertolacci. Infortunio a Klose".
L'articolo così prosegue: All'ultimo sospiro il Genoa si prende 3 punti meritatissimi e taglia fuori, forse definitivamente, la Lazio, che ora è a - 9 dalla Juventus, dalla corsa per lo scudetto. Non bastano le assenze a giustificare il primo tempo passivo della squadra biancazzurra che dopo soltanto 22 minuti è sotto di due gol. Senza Dias e Biava, fermati dal giudice sportivo, e con Hernanes che dovrà restare fuori per un mese, Petkovic alla vigilia perde anche Candreva (influenza). Così è quasi obbligata la scelta di affidarsi al 3-5-2 con l'albanese Cana regista difensivo affiancato da Ciani e Radu, mentre in avanti tocca a Klose e Floccari. Atteggiamento quasi speculare quello del Genoa, Bertolacci però opera alle spalle di Borriello e dunque si tratta di un 3-5-1-1. Subito in campo Portanova e Cassani che erano arrivati in settimana. È stata un vera e propria rivoluzione quella operata dal presidente Preziosi nel mercato di gennaio: addirittura 9 i giocatori acquistati. Ed è stato proprio l'ultimo arrivato, Marco Rigoni, preso giovedì dal Chievo nelle ultime battute del mercato, ad essere decisivo dopo che il Genoa si era fatto rimontare due gol di vantaggio. La partenza della squadra rossoblù, che si è messa tre squadre alle spalle e dunque finisse ora il campionato sarebbe salva, è vibrante, tanto da sorprendere la Lazio che subisce senza reagire. Soltanto una settimana dopo le polemiche di Torino (fallo di mano di Granqvist ritenuto involontario) c'è un episodio analogo, questa volta, però, con il Genoa in attacco. Il tiro di Kucka si stampa sul braccio di Lulic, ma Tagliavento fa continuare. Conte probabilmente urlerebbe "vergogna", ma l'arbitro ha visto giusto nel ritenere involontario il tocco di mano perché il difensore della Lazio aveva il braccio vicino al corpo e la distanza era ravvicinata. Il Genoa passa comunque poco dopo con Borriello (16' gran botta di sinistro sotto la traversa) e sembrerebbe mettere al sicuro il risultato con Bertolacci (22', gran tiro da fuori).
La Lazio nel secondo tempo si ripresenta con Kozak al posto di Klose (sospetta distorsione al ginocchio), ma soprattutto ha un piglio diverso. Così accorcia le distanze con Floccari (58') e dopo che Konko, a pochi passi da Frey, si divora un gol fatto arriva il pareggio di Mauri (82') su un rigore contestatissimo dal Genoa (Borriello, in mischia, si aiuta con le braccia per respingere di testa su Cana). Quel pareggio faticosamente raggiunto, la Lazio lo butta via, però, al 5' di recupero quando, su azione di rimessa laterale, di testa va in rete Rigoni, che subito prima, sempre di testa, aveva costretto Marchetti ad una grande parata in calcio d'angolo. E Petkovic, allora, giustamente non ci sta: "Sembrava di rivedere il finale della partita di Coppa Italia con la Juventus dove poteva succedere di tutto. In quella occasione è andata bene a noi, questa volta invece, anche se qualcuno sostiene che siamo una squadra fortunata, c'è girata male. Troppe ingenuità, dobbiamo tenere i nervi più saldi, avere più disciplina e organizzazione". Ma la chiosa del tecnico della Lazio è votata all'ottimismo: "Anche questa volta saremo capaci di ripartire".
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Vladimir Petkovic fa un'analisi onesta della sconfitta per 3-2 della sua Lazio contro il Genoa: "E' una sconfitta che brucia, ma siamo stati capaci e lo saremo di nuovo di recuperare. Abbiamo fatto male nel primo tempo e il Genoa è stato bravo a crederci. Nel primo tempo abbiamo subito due tiri e due gol e loro sono andati meritatamente in vantaggio - riconosce il tecnico bosniaco -. Dopo l'1-0 non eravamo più presenti sul campo, eravamo troppo confusi, forse ha pesato la gara di Coppa Italia e non tutti erano al 100%. Nel secondo tempo c'è stata la reazione e meritavamo qualcosa di più ma certe occasioni, come quella di Konko, non si possono sbagliare. Complimenti al Genoa, che ci ha creduto fino alla fine. E a tutti quelli che dicono che abbiamo fortuna possiamo dire che oggi siamo stati sfortunati". Dispiacere per i Brocchi e Klose, che escono ammaccati dalla partita: "Mi dispiace per l'entrata su Brocchi, mi preoccupo per lui, e per Klose e il suo ginocchio". Sulle tante assenze: "Giocando su più fronti abbiamo già fatto tante partite ma non possiamo lamentarci. Dobbiamo proseguire su questa strada e in certi momenti essere più presenti, più concentrati, non dobbiamo lasciare l'avversario così libero di tirare in porta, sono piccolezze che fanno la differenza e su cui dobbiamo migliorare. Dobbiamo essere più saldi con i nervi, più disciplinati e parlare di più". Stefano Mauri commenta così la sconfitta della sua Lazio a Genova: "Il gol alla fine fa male perché è vero che abbiamo regalato il primo tempo, ma nella ripresa con un piglio diverso ed una cattiveria diversa eravamo riusciti a pareggiare. E' un gol che sa di beffa. Sappiamo qual è il nostro campionato, contro il Napoli sarà importante perché possiamo dimezzare i punti di vantaggio dei partenopei. Possiamo raggiungere la Champions, dipende da noi, dobbiamo guardare quelle che abbiamo avanti e non quelle di dietro".
Dal Messaggero:
Palermo, Chievo e Genoa: un solo punto contro avversari di seconda e terza fascia. "Il problema è proprio questo. La Lazio è grande contro le grandi, mentre è piccola contro le piccole. A parte la trasferta di Napoli, infatti, quando abbiamo affrontato le formazioni più forti, non abbiamo mai sbagliato partita»". Stefano Mauri spiega così il deficitario rendimento dei biancocelesti nelle sfide che non hanno il fascino del big match. "Abbiamo regalato il primo tempo, e non è la prima volta che succede. Purtroppo facciamo fatica a preparare bene questo tipo di impegni, ci mancano carica, cattiveria, motivazioni mentali e, anche in questa occasione, siamo entrati in campo molli. Una prima parte davvero brutta, nella quale abbiamo prodotto veramente poco, compromettendo anche l'esito finale perché, quando vai sotto di due reti, diventa complicato recuperare". Nella ripresa c'è stata la metamorfosi. "Nell'intervallo siamo stati critici nei nostri confronti, per la prestazione negativa. Ci siamo detti che stavamo giocando troppo male, che bisognava reagire e fare qualcosa di più. Evidentemente, non avendo niente da perdere, la squadra si è espressa meglio, con maggiore convinzione e così il Genoa è andato in difficoltà. Abbiamo pareggiato meritamente però, dopo il due a due, forse, abbiamo finito per accontentarci lasciando spazio agli avversari. Dopo aver mancato la possibilità per andare in vantaggio ci siamo difesi troppo ed è arrivato il gol in chiusura. Perdere in questo modo è amaro e ci dispiace molto".
Però, considerando che la maggior parte delle formazioni sono medio-piccole, il problema rischia di compromettere le ambizioni di Champions. Ma il capitano resta fiducioso. "In effetti la situazione dev'essere risolta perché, l'andamento delle ultime partite è stato negativo, non in sintonia con le nostre possibilità che restano notevoli. Ha influito pure il fatto di dover giocare incontri a distanza ravvicinata. Contro il Genoa, vista la sconfitta dell'Inter, sarebbe andato bene anche il pari. Ad ogni modo, mi conforta l'aver visto la Lazio crescere nella ripresa. Il nostro obiettivo resta sempre il terzo posto, dipenderà soltanto da noi. Nonostante le assenze, il gruppo resta forte e solido e deve andare avanti. Dobbiamo guardare la squadra che ci precede in classifica e, sabato prossimo, abbiamo proprio lo scontro diretto con il Napoli. Sarà l'occasione per dimezzare il distacco, ci proveremo con la massima convinzione e con l'aiuto dei tifosi. Così come è capitato contro la Juventus, in Coppa Italia. Ci serve una prova di forza per tornare al successo e dare un calcio al momento deludente". Infine il capitano racconta il grave episodio che ha visto protagonista Matuzalem, colpevole del fallaccio ai danni dell'amico Brocchi. "Ero vicino all'azione. Christian ha ricevuto un'entrata durissima da dietro, sulla caviglia già infortunata: '’ho visto piangere per il dolore. Un intervento da sanzionare con il rosso, invece l'arbitro ha estratto il giallo. Matuzalem non si è neppure scusato...".