11 dicembre 2017 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XVI giornata - inizio ore 21.00
LAZIO: Strakosha, Bastos (55' Basta), de Vrij, Radu, Marusic (55' Felipe Anderson), Parolo, Leiva (58' Caicedo), S. Milinkovic-Savic, Lulic, Luis Alberto, Immobile. A disposizione: Vargic, Guerrieri, Wallace, Luiz Felipe, Patric, Lukaku, Murgia, Jordao, Palombi. Allenatore: S. Inzaghi.
TORINO: Sirigu, De Silvestri, N'Koulou, Burdisso, Molinaro, Baselli (75' Obi), Valdifiori, Rincon (85' Acquah), Iago Falque (70' Edera), Belotti, Berenguer. A disposizione: Ichazo, V. Milinkovic-Savic, Lyanco, Fiordaliso, Moretti, Barreca, Kone, Boye', De Luca. Allenatore: Mihajlovic.
Arbitro: Sig. Giacomelli (Trieste) - Assistenti Sigg. Passeri e Crispo e Quarto uomo Sig. Chiffi - V.A.R. Sig. Di Bello - A.V.A.R. Sig. Carbone.
Marcatori: 54' Berenguer, 64' Rincon, 69' Luis Alberto, 73' Edera.
Note: espulso al 45'+1' Immobile per comportamento scorretto. Ammoniti N'Koulou e S. Milinkovic Savic per gioco falloso. Angoli 13-2. Recuperi: 5' p.t., 2' s.t. (disputato solo 1').
Spettatori: 22.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Il Toro marcia sulla rabbia della Lazio. In un minuto dal rigore negato per mano di Iago Falque ai biancocelesti in 10 per la testata di Immobile a Burdisso. Così nel secondo tempo i granata dilagano con Berenguer, Rincon ed Edera".
Continua la "rosea": Altro che sliding doors. Raramente una partita ruota in modo così decisivo attorno a un episodio e in questo caso gli episodi sono addirittura due, nella stessa azione. Il Torino vince all’Olimpico giocando un’ottima gara dall’inizio alla fine, ma chissĂ cosa sarebbe accaduto se al 44’ del primo tempo l’arbitro Giacomelli avesse fischiato un netto rigore per la Lazio (mani di Iago su cross di Immobile). L’azione prosegue, Immobile colpisce il palo e poi abbocca alla provocazione di Burdisso: la sua reazione sfugge all’arbitro, ma non al Var Di Bello che richiama Giacomelli davanti al monitor. Ci si aspetta il rigore per la Lazio e il rosso per Immobile e invece Giacomelli perdona Iago e castiga Ciro. Errore grave, che pesa sul risultato e in parte sui giudizi. Solo in parte, però, perchĂ© il Torino ha interpretato la partita nel modo migliore fin dall’inizio. Il classico 4Â-3Â-3 diventava spesso 4Â-1Â-4Â-1 con Rincon pronto ad andare in pressione alta per sporcare la costruzione della Lazio. Il piano di Mihajlovic prevedeva ripartenza secche dopo aver conquistato palla e non a caso giĂ nel primo tempo vanno al tiro con inserimenti intelligenti Rincon e Molinaro.
Belotti, dopo un gran palo in apertura, conferma il periodo grigio, ma per fortuna di Mihajlovic funzionano bene gli esterni (con Ljajic in tribuna per motivi disciplinari). Berenguer era stato titolare solo nelle prime due giornate e non giocava dal 19 novembre: il gol che sblocca la partita premia la sua insistenza sulla fascia. Nella ripresa, in superiorità numerica, ai granata è venuto tutto facile: il raddoppio di Rincon ha esaltato la splendida prova del General, mentre il terzo gol è la presentazione ufficiale di Simone Edera nel grande calcio al quarto spezzone in Serie A. Alla Lazio, invece, restano i rimpianti. Dopo un inizio difficoltoso, con Immobile ingolfato un po’ come Belotti, la squadra di Inzaghi si era sciolta e negli ultimi dieci minuti del primo tempo aveva preso in mano la partita. Il rigore avrebbe probabilmente cambiato la gara, ma in questo momento alcuni giocatori sembrano in leggero calo. Quella della Lazio contro il Torino è la prima sconfitta subita in campionato da una delle prime cinque contro un avversario piazzato fuori dalla zona Europa League.
Inzaghi sperava di essere l’unico a vincere nelle zone alte della classifica e invece perde un punto rispetto alle squadre che lo precedono e alla Samp che lo insegue. Magari il tecnico avrebbe potuto aspettare prima di sbilanciare la formazione alla ricerca del pareggio: in questi casi c’è chi preferisce tenere lo svantaggio minimo fino agli ultimi minuti per poi provare l’arrembaggio. La natura della Lazio, però, è quella di cercare sempre il gioco e il gol e allora Inzaghi ha provato a spaventare il Toro inserendo subito Anderson e Caicedo. Il gol di Luis Alberto non è bastato però a rianimare la partita, decisa probabilmente da un episodio ma vinta con merito dal Torino.
Il Corriere dello Sport titola: "Espulso Ciro. E' furia Lazio. Alla finr del primo tempo l'episodio che ha indirizzato la gara all'Olimpico. Nella ripresa, con un uomo in piĂą, il Torino ha dilagato e preso i tre punti".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Il Var, se può, deve correggere gli errori dell'arbitro. Così rovina le partite e trasmette un profondo senso di ingiustizia, ancora di più se non basta la tv ad assegnare un rigore clamoroso, dimostrato dalle immagini, come è successo ieri sera all'Olimpico. Lazio penalizzata per la terza partita di fila, come era successo con la Fiorentina e anche domenica scorsa a Marassi, quando Giacomelli (davanti al video) non era intervenuto per assegnare un rigore a Immobile. Ieri l'arbitro di Trieste era in campo all'Olimpico e l'ha combinata ancora più grossa. Rosso a Immobile (tradito dal movimento) per la reazione su Burdisso, ma niente rigore. Di Bello non lo ha aiutato. La Lazio è rimasta in dieci e su quell'episodio, nel recupero del primo tempo, la partita si è piegata a favore del Toro. I granata, sia chiaro, hanno giocato benissimo, legittimando il successo nella ripresa. Chissà , forse avrebbero vinto lo stesso, ma nessuno può dirlo e di sicuro sono stati favoriti. Dopo l'intervallo non è più stata la stessa partita. Impossibile giudicare la Lazio, fallita l'occasione per agganciare la Roma al quarto posto. E così si fatica a non parlare di campionato falsato.
I tifosi della Nord, per protesta, hanno lasciato la Curva nel secondo tempo e al novantesimo erano tutti fuori ad aspettare Giacomelli. Clima rovente all'Olimpico, dove era persino volata sul tetto l'aquila Olimpia, forse percependo l'aria della cattiva serata. Mihajlovic ha indovinato le mosse, ripescando Valdifiori in regia per cercare di colpire la difesa della Lazio con i lanci in profondità , Rincon aspettava Milinkovic e Baselli saliva in pressione su Leiva. A sinistra il tridente completato da Berenguer, scelto al posto di Ljaijc, un altro caso da chiarire. Strakosha è stato salvato dal palo sul destro ravvicinato di Belotti. La Lazio giocava d'attesa e cercava di eludere il pressing granata, ispirata dal movimento di Luis Alberto. Troppo frenetico Immobile, murato in angolo da N'Koulou a colpo quasi sicuro. Lulic giocava più interno che esterno. Marusic si faceva trovare libero, ma i suoi cross erano imprecisi. Una bella parata di Sirigu sulla punizione di Luis Alberto ha anticipato il fattaccio. A un sospiro dall'intervallo l'azione incriminata. Immobile, come a Marassi, ha cercato lo spazio per il cross defilato a sinistra. Il pallone è stato toccato da Iago Falque, braccio largo, era rigore. L'azione è proseguita mentre la Lazio stava protestando, scavino di Milinkovic, inserimento di Immobile, tiro in corsa sul palo. Burdisso si è avvicinato al centravanti azzurro, che l'ha mandato a quel paese. Faccia a faccia, leggero contatto: Immobile ha provato a sfilarsi troppo tardi, l'argentino è crollato a terra. La Lazio invocava il Var, l'Olimpico era una bolgia. Quando Giacomelli si è deciso, niente rigore e rosso a Immobile tra le proteste veementi della squadra biancoceleste e di Inzaghi. Dopo l'intervallo la Lazio è rientrata in campo come una furia, ma con un uomo in meno.
Molinaro ha salvato in scivolata su Leiva, penetrato in area, altra svolta negativa, subito dopo il Toro è passato in vantaggio con Berenguer. Lo spagnolo è sgusciato tra Bastos e Parolo e ha infilato Strakosha in diagonale. Inzaghi si è giocato subito i tre cambi. Fuori Bastos, Marusic e poi anche Leiva. Dentro Basta, Felipe Anderson e Caicedo. Modulo improvvisato. 4-2-1-2. Era lunga la Lazio, fatali gli errori. Luis Alberto ha perso palla Rincon ha raddoppiato. Lo spagnolo, con uno spunto individuale, è riuscito a bucare con un pallonetto Sirigu. L'illusione della rimonta è durata quattro minuti. Mihajlovic aveva appena tolto Iago Falque. Il giovanissimo Edera (classe '97), dopo un errore di Radu, ha indovinato un altro sinistro pazzesco, mettendo al sicuro il colpo del Toro.
Il Messaggero titola: "Furia Lazio. Varo troppo immobile. Il Toro passa 3 a 1 all’Olimpico con l’aiuto della moviola: nessun intervento su un mani da rigore, ma decisiva per l’espulsione di Ciro nella stessa azione".
Prosegue il quotidiano romano: Così proprio non Var. La Lazio urla di rabbia per l’errore clamoroso di Giacomelli che ha condizionato la partita, conclusa con la vittoria per 3-1 del Torino. Succede tutto all’ultimo minuto del primo tempo. Immobile dentro l’area prova il cross, la palla finisce nettamente sulla mano di Iago Falque. L’arbitro fa gesto di no con la mano e fa proseguire l’azione. Il fischietto di Trieste è lì a pochi passi ed è gravissimo che non abbia visto il mani. La scelta la giustifica spiegando ai giocatori in campo che il giocatore granata era molto vicino. Resta il fatto che il braccio fosse molto staccato dal corpo. Delirio. Urlano i giocatori biancocelesti che sfiorano addirittura il gol con Immobile nel proseguito dell’azione. Ciro non ci vede dalla rabbia. Burdisso lo provoca e lui accenna la reazione. Di Bello, assistente al Var, richiama Giacomelli. Le immagini che va a riguardare sono quelle del battibecco Immobile-Burdisso e non del netto fallo di mano di Iago Falque. Rosso a Ciro e niente rigore. Curioso che Giacomelli, domenica scorsa a Genova, fosse assistente al Var e non segnalò un netto mani della Sampdoria. Sempre a Marassi, poi, non vide subito la manata di De Rossi a Lapadula in Genoa-Roma.
Lo scorso anno, invece, diede il rigore al 92’ per un mani di Parolo a Torino proprio contro i granata. L’Olimpico diventa una bolgia. In tribuna Ljiajc battibecca con alcuni tifosi e la polizia lo scorta fuori. La Nord, ad inizio secondo tempo, prima accoglie Giacomelli con assordanti fischi, poi lascia vuota la parte bassa per protesta. Ma è nell’intervallo che succede di tutto. "Uno dei più difficili da gestire" ammette Inzaghi. Tare è scatenato e urla contro gli arbitri. Lo fa talmente forte che si sente anche distintamente anche nello spogliatoio del Toro. Immobile gira tra i compagni con il cellulare in mano mostrando le immagini e continuando a ripetere che era netto il mani di Iago Falque. Inzaghi e il suo vice Farris provano a calmare un gruppo che ribolle di rabbia. "Torniamo in campo e giochiamo. Stiamo corti, bassi e ripartiamo. Ci siamo troppo allungati" queste le indicazioni che nessuno sente perché il pensiero è solo a quell’episodio. In più ci sono anche le parole di Burdisso che scagionano Immobile ad accrescere la rabbia. I biancocelesti in dieci e con il morale a pezzi subiscono l’uno-due del Torino che segna con Berenguer e Rincon. Inzaghi manda dentro Felipe Anderson e Caicedo. Luis Alberto prova a trascinare i suoi segnando un grandissimo gol in pallonetto, ma l’illusione dura poco. La Lazio è troppo sbilanciata in avanti e subisce i contropiedi granata.
E così, poco dopo, è Edera a segnare la rete del 3-1. L’Olimpico si svuota sempre più. In campo nessuno toglie la gamba, l’effetto Giacomelli ha incattivito la partita. Così, Inzaghi toglie Leiva diffidato. Il dazio da pagare è però pesante. Luis Alberto, che disegna linee incredibili sul prato dell’Olimpico, alla fine esce per un problema muscolare (forse solo crampi). La Lazio al triplice fischio continua le proteste. I biancocelesti si sentono penalizzati nella rincorsa alla Champions che temono possa essere compromessa. Il Torino dopo cinque pareggi di fila trova la vittoria scaccia crisi: ottavo posto a -1 dal Milan.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
Var-gogna all’Olimpico. E’ la classe arbitrale a finire sul banco degli imputati: "Ormai gli errori contro di noi sono un’abitudine, col Torino si è perpetrato un grosso scandalo. Ora basta, non ci stiamo più ad essere danneggiati – tuona il ds Tare – perché siamo arrivati a questo punto senza rubare nulla, con un gioco bello e una squadra che ha meritato tutto. Vogliamo continuare ad essere artefici del nostro destino, non è possibile che a deciderlo siano gli altri a tavolino". Al diesse non va giù in particolare il diverso trattamento dei due episodi chiave del match: "Giacomelli non ha voluto rivedere il penalty, questo mi fa pensare male. Il Var va chiamato sia per il rigore chiarissimo che per il contrasto di Immobile con Burdisso. Lo stesso difensore ha detto poi a Giacomelli che non era stato toccato da Ciro, ma lui ha voluto fare di testa sua e ha ribadito che decideva lui. Per la Lazio c’era una grossa chance di fare un passo enorme in classifica, invece l’arbitro ci ha stoppato il cammino. Pretendiamo rispetto per raggiungere obiettivi importanti, non può essere distrutto il lavoro di un anno in tre gare. Non chiediamo nessun favore, solo giuste valutazioni. Con la Fiorentina ho rivisto 10 volte l’episodio prima di scendere in campo ed essere squalificato, ora la rabbia è ancora più grande".
Furioso pure Inzaghi: "La terna ci ha fatto perdere la partita. Alla fine del primo tempo, dopo 4 domeniche di fila, non ce l’ho fatta a non dire al quarto uomo quale scandalo fosse stato consumato. Siamo tutti scossi, ci sentiamo derubati. Con Massa, Giacomelli, Fabbri sono successe troppe cose e ora io sono il primo a farsi domande. Figuriamoci come possa dare risposte ai miei giocatori". I sospetti aumentano a Formello nello sconforto: "Eravamo ripartiti a Genova, dove Giacomelli era al Var e ci aveva già tolto un rigore. Sempre lui l’anno scorso a Torino ci aveva dato contro un penalty per un mani di Parolo al 94’ identico a quello di Iago Falque. Stavolta non sappiamo se dobbiamo prendercela col Var Di Bello". E’ tosta adesso rialzarsi di nuovo: "Se avessimo vinto saremmo in zona Champions, invece ora dobbiamo guardarci le spalle dalle inseguitrici e sarà difficile dimenticare quello che è successo. La situazione diventa sempre più pesante, nella ripresa la Lazio aveva perso la testa in campo, è impossibile ragionare dopo tutti questi errori. Dovremo tornare lucidi già giovedì in Coppa Italia". Prima della trasferta di Bergamo dove la Lazio sarà pure orfana d’Immobile: "Il giudice sportivo vedrà le immagini, non c’è nulla – assicura Inzaghi - Sarebbero una beffa due giornate di squalifica. Burdisso mi ha detto personalmente che Ciro non lo aveva toccato". Lotito resta in silenzio, per lui parla il responsabile Diaconale: "Inoltro una protesta ufficiale a nome del presidente, non meritiamo più questo trattamento. La società è indignata per una serie di comportamenti ripetuti che danneggiano la Lazio e alimentano il sospetto che ci sia un disegno preciso per affossarci. Ce lo dicano e giocheremo solo in Europa League". Il 15 febbraio a Bucarest.