24 gennaio 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XIX giornata - inizio ore 18.00
LAZIO: Reina, Patric (67' Parolo), Acerbi, Radu, Lazzari (75' Lulic), Milinkovic-Savic, Leiva (75' Escalante), Akpa Akpro, Marusic, Correa (67' Caicedo), Immobile (86' Muriqi). A disposizione: Alia, Furlanetto, Armini, Hoedt, Fares, Czyz, A. Pereira. Allenatore: S. Inzaghi.
SASSUOLO: Consigli, Muldur (90' Raspadori), Ferrari, Marlon, Rogerio, Locatelli, Obiang (76' Lopez), Traore (76' Boga), Djuricic, Defrel (46' Haraslin), Caputo. A disposizione: Pegolo, Turati, Ayhan, Peluso, Kyriakopoulos, Magnanelli, Oddei. Allenatore: De Zerbi.
Arbitro: Sig. Giua (Olbia) - Assistenti Sigg. Peretti e Carbone - Quarto uomo Sig. Abbattista - V.A.R. Sig. Guida - A.V.A.R. Sig. Tolfo.
Marcatori: 6' Caputo, 25' Milinkovic, 72' Immobile.
Note: ammonito al 59' Patric, al 65' Marlon, al 68' Obiang, al 75' Leiva, al 90'+2' Ferrari tutti per gioco falloso. Angoli 9-6. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: partita a porte chiuse per emergenza Covid 19.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Milinkovic-Immobile. Lazio, quarta vittoria e vede la Champions. Il Sassuolo passa con Caputo, poi la rimonta. Juve e Atalanta sono avanti solo due punti".
Continua la "rosea": Arriva anche la Lazio. Questo incerto e bellissimo campionato ritrova un’altra protagonista che non entrerà in corsa per lo scudetto come invece accadeva un anno fa di questi tempi, ma può legittimamente inseguire un piazzamento per la Champions. In fondo il terzo posto della Roma è appena tre punti più in su. La partita con il Sassuolo ha confermato che la Lazio ha ritrovato quella sicurezza che ti fa vincere anche quando non sei nettamente superiore all’avversario. I successi sofferti, magari strappati grazie a una bella giocata individuale, sono quelli che restituiscono certezze e caricano l’ambiente. Ieri la Lazio ha sbandato nei primi dieci minuti, è stata bucata da Caputo e poi pian piano ha rimesso la testa fuori dall’acqua giocando con estremo buon senso. Inzaghi ha evitato di dare spazio alla velocità del Sassuolo, in assenza di Luis Alberto ha chiesto a Milinkovic di assistere più da vicino gli attaccanti e ha alzato tantissimo gli esterni, in contemporanea. Spesso Correa veniva incontro al pallone che arrivava da dietro aprendo lo spazio a Milinkovic che affiancava Immobile e componeva con Ciro, Lazzari e Marusic una linea offensiva di quattro uomini. Proprio dalle corsie è arrivata la scossa che ha frenato e spaventato il Sassuolo.
Il pareggio da azione d’angolo (testata di Milinkovic bravo a infilarsi tra Muldur e Marlon nello schieramento a zona degli avversari) ha rimesso in equilibrio il risultato e consentito alla Lazio di non alzare troppo i ritmi confidando in una giocata decisiva dei suoi attaccanti. Sviluppo lento. È stato possibile anche perché il Sassuolo non era in versione pimpante. Lo sviluppo iniziale della squadra di De Zerbi era lento, quasi pigro. Non c’era la giusta predisposizione nel farsi vedere aprendo buone linee di passaggio e nemmeno la velocità nella circolazione. Anche alcuni errori tecnici hanno penalizzato la gara dei neroverdi, che nei primi dieci minuti erano stati intraprendenti e aggressivi. Bello il gol di Caputo dopo un’azione generata da Locatelli e poi rifinita da Traorè e dallo scatenato Djuricic; belle anche altre due folate che però non si sono concretizzate. E il Sassuolo non ha più saputo avvicinarsi a Reina, assolutamente inoperoso dal 10’ in poi. Ha inciso la scarsa brillantezza di Locatelli, inevitabile dopo mesi di grandi prestazioni, ma l’impressione generale è che tutto il Sassuolo non abbia ancora ritrovato quella condizione e quella convinzione che in questi anni gli hanno consentito di mettere spesso in difficoltà le grandi.
A onor del vero, anche De Zerbi ha letto bene la situazione e ha cercato di concedere poco sperando poi in una giocata dei suoi elementi offensivi. E in effetti la partita si è risolta su una discesa di Marusic e una girata di Immobile, colpevolmente lasciato solo a pochi metri dalla porta. Senza questa disattenzione il Sassuolo difficilmente avrebbe perso e non va quindi nemmeno giudicata con eccessiva severità la prestazione dei neroverdi. La realtà è che il Sassuolo ci ha abituati troppo bene e così si rischia di rimanere delusi quando gioca in modo normale. L’ottavo posto, a pari merito con il Verona, resta comunque un’ottima base di partenza per il girone di ritorno, nel quale De Zerbi cercherà di restare aggrappato al treno per l’Europa. La solidità ritrovata. Un treno su cui è salita in corsa la Lazio grazie alla quarta vittoria consecutiva. Adesso Inzaghi può ragionevolmente sentirsi in lizza per la qualificazione alla prossima Champions. Dietro alle milanesi (e in attesa del recupero di Juve-Napoli) ci sono cinque squadre in tre punti e la solidità ritrovata è sicuramente un motivo di soddisfazione per il tecnico che nel momento più difficile della stagione predicava pazienza e fiducia nei suoi giocatori. Immobile segna quasi in ogni partita, gli esterni corrono tantissimo, il centrocampo quando è al completo ha grande qualità. La difesa avrebbe bisogno di un ritocco visto che anche ieri Patric ha mostrato qualche lacuna e Inzaghi ha dovuto inserire Parolo al suo posto. Ma adesso tutta la Lazio ha uno spirito diverso e si è visto chiaramente ieri.