7 febbraio 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXI giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Reina, Musacchio (82' Parolo), Acerbi, Radu, Lazzari (64' Lulic), Milinkovic-Savic, Leiva (82' Escalante), Luis Alberto (64' Akpa Akpro), Marusic, Correa (73' Muriqi), Immobile. A disposizione: Alia, G. Pereira, Hoedt, Fares, A. Pereira, Caicedo. Allenatore: S. Inzaghi.
CAGLIARI: Cragno, Rugani, Godin, Walukiewicz, Zappa (76' Simeone), Nandez, Marin, Lykogiannis (52' Tripaldelli), Nainggolan (84' Pereiro), Joao Pedro, Pavoletti (84' Cerri). A disposizione: Aresti, Vicario, Calabresi, Carboni, Asamoah, Tramoni. Allenatore: Di Francesco.
Arbitro: Sig. Irrati (Pistoia) - Assistenti Sigg. Pagliardini e Zingarelli - Quarto uomo Sig. Prontera - V.A.R. Sig. Banti - A.V.A.R. Sig. Cecconi.
Marcatori: 61' Immobile.
Note: ammonito al 30' Nandez, al 49' Correa, all'82' Joao Pedro, all'86' Parolo tutti per gioco falloso. Angoli 12-2. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: partita a porte chiuse per emergenza Covid 19.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, Immobile è garanzia di gol. Roma raggiunta. Sesto successo di fila: ora è quarta. Crollo Cagliari: un punto nel 2021".
Continua la "rosea": Lazio in zona Champions nel segno di Ciro. Ma quanta fatica. La banda Inzaghi centra il sesto successo consecutivo in campionato e non si lascia sfuggire l'occasione di agganciare, per la prima volta in stagione, il 4° posto che divide con la Roma. Per avere ragione di un Cagliari che continua a raccogliere poco, nonostante prestazioni più che dignitose, serve un acuto del solito Immobile. Che risolve la pratica al quarto d’ora della ripresa quando sull'Olimpico cominciavano ad aleggiare i fantasmi di un passagio a vuoto. E serve una Lazio che, a differenza del passato, non si scompone davanti alle diff?icoltà , resta lucida e colpisce al momento giusto con l’istinto del killer. DiFra senza fortuna. Prima del gol-partita del Ciro nazionale non è che la squadra di casa produca chissà che. E le poche occasioni sono sempre di Immobile (un paio), al quale Cragno risponde da campione. Il fortino messo su da Di Francesco regge bene, costringendo la squadra di casa a una delle prestazioni meno brillanti di questo ultimo periodo. Il 3-4-2-1 proposto dall’ex tecnico della Roma imbriglia le fonti di gioco laziali e ha soprattutto il merito di chiudere le fasce, sulle quali all’andata la Lazio aveva fatto molto male alla squadra sarda. E dove, anche nelle ultime partite, i biancocelesti hanno avuto modo di piegare gli avversari.
La densità in mezzo al campo, alla quale danno un contributo importante anche i trequartisti Joao Pedro e Nainggolan, toglie spazio e f?iato a Luis Alberto e Milinkovic, allo spagnolo in particolare che non inventa come sua consuetudine. Di Francesco aveva annunciato che, vista la classif?ica, non era più il tempo della poesia, ma della prosa. E la sua squadra si cala molto bene nella parte, non disdegnando neppure di provare a cogliere l’attimo se capita. E l'occasione giusta per passare in vantaggio capita davvero sui piedi di Marin in apertura di ripresa. Così come, dopo l’1-0, prima Pavoletti (murato da Lazzari) e poi il subentrato Pereiro non sfruttano palle che def?inire invitanti è poco. Se c’è Ciro. Alla Scarpa d’oro europea, invece, ne basta una per chiudere i conti. Dopo due tentativi a cavallo dell’intervallo (su cui Cragno si supera) quella giusta arriva al quarto d’ora grazie ad un’intelligente spizzata di Milinkovic su lancio di Acerbi. Esecuzione assolutamente non casuale perché, quando la Lazio ha problemi nel bucare le retroguardie che si chiudono magistralmente, Inzaghi gioca la carta del jolly. Che è appunto l’avanzamento in area di Milinkovic come torre aggiunta.
La mossa si rivela vincente anche in questa occasione e conferma il carattere camaleontico della squadra romana. Capace di venire a capo delle partite con diverse soluzioni di gioco, quando quelle principali non funzionano. Ma a far pendere il piatto della bilancia dalla parte della squadra di casa è anche un carattere d'acciaio che porta i biancocelesti a non vergognarsi di giocare da provinciale nei minuti finali, quando c’è da stringere i denti per portare a casa i tre punti. Operazione che Inzaghi favorisce anche con i cambi mirati, mettendo muscoli ed esperienza in mezzo al campo (con Lulic, Parolo, Escalante, Akpa Akpro e Muriqi). In settimana Immobile aveva detto che la Lazio è tornata quella del pre-lockdown. Forse è ancora un f?ilo meno brillante, ma sembra ancora più matura. E adesso ha la consapevolezza di poter ancora lottare per la Champions.