19 ottobre 2017 – Nizza (Francia), stade de Nice (Allianz Riviera) - Europa League - Fase a gironi, gruppo K - III giornata - inizio ore 19.00
NIZZA: Cardinale, Marlon, Dante, Le Marchand, Burner, Lees-Melou (71' Plea), Mendy, Walter, Jallet (88' Srarfi), Sneijder, Balotelli. A disposizione: Benitez, Sarr, Souquet, Koziello, Lusamba. Allenatore: Favre.
LAZIO: Strakosha, Bastos, Luiz Felipe, Radu, Patric, Murgia, Di Gennaro (59' Luis Alberto), Milinkovic-Savic, Lulic, Nani (59' Immobile), Caicedo (75' Leiva). A disposizione: Vargic, de Vrij, Crecco, Parolo. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Thomson (Scozia) - Assistenti Sigg. Stewart e Stevenson - Quarto uomo Sig. Stokoe – Addizionali Sigg. Dallas e Robertson.
Marcatori: 4' Balotelli, 5' Caicedo, 65' Milinkovic-Savic, 89' Milinkovic-Savic.
Note: ammonito al 78' Mendy, all'86' Luiz Felipe. Angoli: 2-1. Recuperi: 0' p.t., 2' s.t.
Spettatori: 20.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Bel Balo, Lazio di più. Nizza con Mario, poi dilaga Milinkovic. È il terzo successo su 3: qualificazione ai sedicesimi ipotecata. Inzaghi svolta mettendo dentro i titolari. Ennesima rimonta riuscita".
Continua la "rosea": Mezzora di vera Lazio, ma basta e quasi avanza. Per ritrovare il suo calcio leggero ma indigesto per chi la affronta, smascherare i limiti del Nizza lavorandolo ai fianchi, tornare in media gol (mai meno di due in 10 delle 12 partite stagionali). E ovviamente, con la terza vittoria su tre, per ipotecare il passaggio del turno. Mezzora di vera Lazio, ovvero la solita. Guai invitarla a casa, quest’anno: sei blitz su sei, in trasferta sa solo vincere. Guai mandarla sotto: riemerge sempre, la rimonta è diventata il suo karma. Era una specie di prova verità del girone: il Nizza teoricamente è più forte di Vitesse e Zulte Waregem, che pure avevano scoperchiato qualche magagna nel pentolone europeo della Lazio, anche ieri a bollore irregolare per un’oretta. Inzaghi aveva scelto un turnover necessario, dovendosi tarare sulla frequenza del ritmo-partite (7 in 23 giorni) e la relativa possibilità di pesca dal mazzo. Una sfida a limiti di scelta che sono evidenti: vincerla significa aver dato alla squadra codici che in parte prescindono dalle qualità dei singoli, ma nel primo tempo l’impressione a tratti è stata di incompiutezza, rendendo inevitabile la tentazione di fare confronti con la Lazio titolare.
La partita era deflagrata subito, ma più che altro per disattenzioni ed errori individuali: Luiz Felipe bypassato da un cross di Sneijder che Balotelli ha morso con un colpo di testa in controtempo; Dante e Cardinale impegnati in un ciapanò quando Caicedo si è insinuato su un ponte aereo di Milinkovic. A quel punto, rimessa subito in piedi la partita, la Lazio si è posizionata in "versione intermittenza". A tratti, quando il suo pressing è salito alto secondo abitudine, il Nizza ha lasciato intravedere timori e scompensi non risolti. Nati anche da due sconfitte di fila sul gobbone, un 14° posto in classifica inquietante, le assenze di Seri e SaintMaximin (lasciati a casa) e Plea (in panchina). La sensazione era netta: andava attaccato di più. E invece la Lazio aspettava: compassata e troppo poco verticale rispetto alla sua indole, al di là di un possesso palla stralasciato ai francesi anche per scelta (addirittura 70-30% alla fine del primo tempo). Orfana di ingranaggi ormai fondamentali: Lucas Leiva e Luis Alberto, ancor più che di Immobile, ma soprattutto Milinkovic. In loro assenza il serbo era il deputato a dare certezze e invece per almeno 45’ ha caracollato anonimo.
Così il 3-5-1-1 con cui Favre aveva scelto di specchiarsi nella Lazio non è sembrato una novità tattica troppo estemporanea. Il Nizza per un po’ ha cercato di sfondare a destra sull’asse Marlon-Burner, poi ha messo in difficoltà la Lazio con le sue stesse armi: centrocampo folto e tagli degli interni dettati dai movimenti di Sneijder. Che si è sforzato di spolverare l’intesa in salsa Triplete interista con Balotelli e per un tempo, al di là del gol, i risultati non sono stati malvagi. L’olandese, staccandosi spesso dalle zolle più vicine all’attaccante, ha tentato di creare spazi risucchiando fuori la difesa della Lazio; Mario, cercato spesso non solo da lui, ha provato a trovare il varco per infilarcisi. Per un’ora è sembrato un attaccante in fiducia, molto concentrato sulla porta, anche essenziale al di là di qualche indugio nel colpo ad effetto; poi, forse sfiduciato dallo smarrimento della squadra, è calato pure lui, ha perso potenza e serenità nelle scelte, sconfinate in un inutile tirassegno alla porta di Strakosha. L’albanese, all’alba della ripresa, gli aveva anche spalancato la porta pasticciando con Luiz Felipe, ma su quell’ennesimo suggerimento di Sneijder si è un po’ spenta la luce già discontinua del Nizza.
E a quel punto Inzaghi è stato bravo a leggere il momento, per ridisegnare la Lazio killer con Immobile, Luis Alberto e poi Leiva. E prima di tornare alla tradizione con una sola punta di ruolo, ha raschiato il meglio da Caicedo in versione uomo assist. Lancio in profondità (di Radu), inserimento dell’ecuadoriano, invito indietro per un rimorchio (Milinkovic): un classico della Lazio. Che a quel punto si è divertita a fare la padrona: come Milinkovic sul corner del gol-tranquillità.
Il Corriere dello Sport titola: "EuroLazio da amare. I biancocelesti sbancano Nizza. Dopo il vantaggio di Balotelli, gol di Caicedo e Milinkovic (2): i sedicesimi sono a un passo. Dopo il colpo in casa Juve altro splendido exploit: 3-1 per Inzaghi e i suoi che continuano a volare".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Entusiasmante e irresistibile, quasi come ai vecchi tempi. La Lazio di Inzaghi sa solo vincere e sta tornando a essere una grande del calcio italiano, fa sognare la Champions ai suoi tifosi, promette di andare molto avanti in Europa League, passa da un’impresa all’altra con una disinvoltura impressionante. Sbancato l’Allianz Riviera dopo il colpo a casa della Juve. Sesta vittoria stagionale su sei trasferte, tre gol per l’en plein e sbancata Nizza in rimonta. Caicedo e la doppietta di Milinkovic per rispondere al gol in avvio di Balotelli. Qualificazione ai sedicesimi ad un passo, staccati i francesi, punteggio pieno e primo posto del girone in tasca in attesa del ritorno all’Olimpico tra due settimane. Ha colpito di Inzaghi la capacità di modulare turnover e cambi in corsa per piazzare l’allungo decisivo. La Lazio mantiene la fisionomia e l’impianto di una grande squadra anche con i suoi assi in panchina, sganciati nell’ultima mezz’ora per fare la differenza e prendersi la partita, proprio come era successo ad Arnhem.
Simone ne aveva cambiati sei rispetto alla Juve, Favre cinque dopo il ko con il Montpellier compresi i big Seri e Plea, rilanciando Sneijder a ridosso di Balotelli. L’olandese ha risposto inventando bei palloni. Non ha il passo di una volta, ma la classe resiste. SuperMario è partito forte, un gol e qualche colpo di tacco. Segnali di ripresa del suo potenziale, ma non ancora quel veleno e la continuità nei 90 minuti che gli consentirebbero di riprendersi l’azzurro. Proprio l’asse del triplete interista di Mourinho ha però costruito il vantaggio in avvio approfittando di un inserimento a sinistra di Jallet. Sneijder ha rimesso palla in mezzo all’area, Luiz Felipe era piazzato male, Balotelli ha incornato in rete. Era il quarto minuto, ma la risposta della Lazio è arrivata subito. Palla al centro e retropassaggio per Luiz Felipe. Lancio lunghissimo del brasiliano, solita spizzata di Milinkovic e frittata combinata in tandem da Dante e Cardinale. Maggiori le responsabilità del brasiliano, ma il portiere del Nizza ha dormito. Bravissimo Caicedo a inserirsi, zampata di sinistro e pareggio acciuffato nel giro di mezzo minuto. La Lazio aveva le solite geometrie, non lo stesso livello in alcune pedine, il Nizza si era sistemato a tre in difesa per mettersi a specchio e mordeva con un bel pressing: Mendy vertice basso del centrocampo non dava respiro a Nani, apparso molto lontano da una buona condizione. Anche Di Gennaro ha faticato mezz’ora per farsi vedere e ricevere palla dai difensori, la presenza di Sneijder non gli dava tranquillità, ma dietro il Nizza sembrava assai a disagio se messo sotto pressione.
Patric ci ha provato da lontano, Radu s’è divorato il raddoppio sparando sopra la traversa dopo la respinta di Cardinale sul destro di Nani. Quello è stato anche l’unico guizzo del portoghese. Al quarto d’ora della ripresa Inzaghi ha richiamato Di Gennaro e Nani, inserendo Immobile e Luis Alberto e spostando Murgia in regia. Dopo cinque minuti è arrivato il raddoppio della Lazio. Imbucata di Radu, bellissimo il movimento e l’assist all’indietro di Caicedo. Milinkovic era libero e ha piazzato di destro in rete. Favre ha sganciato Plea, la reazione del Nizza si è esaurita nei tentativi da lontano di Balotelli, calato rispetto all’avvio. Dietro la difesa biancoceleste teneva: buona la prova di Luiz Felipe in termini di personalità e capacità di resistere all’errore iniziale, ancora meglio Radu, in souplesse Bastos dopo lo sforzo con la Juve. Per mettersi al sicuro, Simone ha inserito anche Leiva come schermo difensivo a un quarto d’ora dal termine e non ha più rischiato niente. Il Nizza era esausto, senza idee e energie, un gol sarebbe potuto uscire solo da una palla sporca o da un errore. E’ invece arrivato il tris della Lazio, sul primo angolo a favore della partita, a un sospiro dal novantesimo. Corner tagliatissimo di Luis Alberto, irresistibile e devastante Milinkovic di testa. Prima doppietta europea per il serbo, festa grande per i duemila laziali in Costa Azzurra.
Il Messaggero titola: "Vince sempre la Lazio. I biancocelesti battono anche il Nizza e restano in testa al girone a punteggio pieno. Qualificazione ormai certa. Dopo il vantaggio di Balotelli, durato meno di 60 secondi, la rimonta e il sorpasso di Caicedo e Milinkovic (doppietta)".
Prosegue il quotidiano romano: In Europa come in Italia. La Lazio sa solo vincere. I biancocelesti battono per 3-1 il Nizza e volano al primo posto del girone a punteggio pieno. Ora ne serviranno soltanto due per staccare il pass che vale i sedicesimi di finale. Applausi. Inzaghi chiedeva la giusta concentrazione dopo la vittoria in casa della Juventus. Dall’Allianz Stadium all’Allianz Riviera la musica non cambia. Il motivetto fischiettato è sempre lo stesso: vola Lazio vola, quinto successo consecutivo tra campionato ed Europa League. Altra prova di carattere dei biancocelesti che confermano forza, mentalità e carattere. Non era semplice approcciare nel modo giusto dopo la sbronza d’euforia di sabato sera. Non a caso il tecnico laziale ha cambiato sei uomini. Un modo per tenere alta l’attenzione e per dare un po’ di respiro a chi gioca sempre. Il tour de force che aspetta la Lazio da qui al 5 novembre non conosce sconti. L’avvio non è dei migliori. Balotelli dà una capocciata alle certezze laziali rischiando di sgretolarle. Bastos e Patric non si capiscono nelle scalate e lasciano che Sneijder crossi indisturbato. Il resto lo fa Luiz Felipe che si fa sovrastare da Super Mario. Ma gli uomini di Inzaghi hanno la corazza di ferro e nel giro di 54 secondi trova subito il pari approfittando della dormita della difesa del Nizza. Una zampata della "pantera" Caicedo al suo secondo gol in Europa.
Proprio quel Felipe che a Torino aveva fatto arrabbiare Simone per essersi divorato la rete che avrebbe chiuso i conti ed evitato il batticuore finale. La Lazio fatica un po’, è imprecisa e prevedibile, soffre il possesso palla del Nizza, ma poi prova comunque a imporre Oltralpe il suo gioco. Ci riesce a tratti trascinata dalle individualità. Nani si fa vedere con un bel tiro dalla distanza ma poco altro. Deve trovare ancora la brillantezza e la forza nelle gambe per poter dare un contributo determinante. I biancocelesti rischiano di andare sotto ma Balotelli li grazia. Inzaghi continua a sgolarsi dalla panchina perché vuole chiudere i conti. Alla fine decide di mandare in campo Immobile, Luis Alberto e Milinkovic. La scossa sortisce l’effetto sperato e così dopo appena 5 minuti la Lazio si porta in vantaggio. Bravo Caicedo a servire Milinkovic che di piatto destro firma la rete numero 200 dei biancocelesti in Europa. La squadra di Inzaghi cambia passo e spinge nella metà campo avversaria. Murgia lotta come un leone e senza esclusione di colpi. La difesa regge bene il ritorno dei francesi che provano a pareggiare i conti inserendo il talentuoso Plea. Simone continua a spingere i suoi per chiudere i conti. La testata di Milinkovic arriva solo ad un minuto dalla fine. Bello il cross di Luis Alberto che propizia la doppietta del serbo. Rimonta completata.
Sesta vittoria su sei in trasferta. Un dato che deve far riflettere, questa squadra gioca senza timori reverenziali. Ha carattere e voglia di far vedere la sua bellezza. Si mostra senza troppi fronzoli. Nuda e cruda con pregi e difetti. Ma ha carattere. Seconda volta consecutiva che i biancocelesti vanno sotto e rimontano vincendo la partita. Sintomo che Inzaghi è riuscito a costruire un gruppo solido. È partito da lì, fortificando la fiducia dei singoli per poi dare il tocco di pennello con il gioco. I biancocelesti esprimono un bel calcio e il 3-5-2 è un modulo che consente di potersi adattare a qualsiasi situazione. Un volo, quello della Lazio, che ha ridato entusiasmo a tutto l’ambiente. Bellissimo a fine gara l’abbraccio della squadra ai circa duemila tifosi che sono arrivati fino a Nizza. E che hanno indossato, allo stadio, t-shirt anti Isis, in memoria della strage che, nell’estate del 2016, ha sconvolto la città della Costa Azzurra.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La Lazio sa solo vincere. In casa del Nizza, i Biancocelesti passano 3-1 e conquistano il decimo successo su dodici partite ufficiali, ipotecando la qualificazione ai sedicesimi di UEFA Europa League e il primo posto nel Gruppo K. Felipe Caicedo e Sergej Milinkovic-Savic firmano la rimonta della squadra di Simone Inzaghi, dopo il vantaggio targato Mario Balotelli. Per la Lazio la partenza è subito in salita. Sono trascorsi appena quattro minuti quando Wesley Sneijder, ex interista, crossa e trova in area Balotelli, che di testa in avvitamento batte Thomas Strakosha: 1-0 per il Nizza. La reazione dei Biancocelesti è praticamente istantanea. Caicedo approfitta dell’incomprensione tra capitan Dante e il portiere Yoan Cardinale e tocca in rete, realizzando il secondo gol consecutivo in UEFA Europa League. La squadra di Inzaghi trova linfa dall’immediato pareggio e lo spagnolo Patric, con una splendida giocata sul lancio di Milinkovic-Savic, va vicino al bersaglio grosso. A nove minuti dall’intervallo arriva un’altra nitida opportunità per i capitolini.
Cardinale non trattiene la botta da fuori di Nani, come nelle previsioni schierato titolare, ma ?tefan Radu non riesce a far centro sul tap-in. Dalla parte opposta è provvidenziale Luiz Felipe, che sulla linea respinge il colpo di testa di Dante destinato in porta. A inizio ripresa Balotelli si divora il 2-1, ma calcia a lato dopo aver sradicato il pallone a Strakosha. L’ex attaccante di Inter e Milan svirgola anche di sinistro dopo un ottimo controllo in area sull’assistenza di Pierre Lees-Melou, poi arriva il momento di Ciro Immobile: l’attaccante della nazionale rileva il portoghese Nani. Poco dopo entra anche Luis Alberto, che rimpiazza Davide Di Gennaro. Al 65’ la Lazio perfeziona la rimonta. Radu trova in area Caicedo, l’attaccante dell’Ecuador scarica per Milinkovic-Savic che a porta vuota insacca. Immobile chiama alla parata in due tempi Cardinale, i ragazzi di Lucien Favre ci provano ancora con Balotelli e Alassane Pléa ma invano. E a un minuto dalla fine arriva il tris. Sull’angolo di Luis Alberto arriva di nuovo la firma d’autore, stavolta di testa, di Milinkovic-Savic. La Lazio è una forza della natura, anche il Nizza deve inchinarsi.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Tanta roba. La Lazio di Lotito non era mai stata così forte e ricca di futuro, sta tornando grande e Inzaghi è il suo leader. Dietro ci sono un gruppo d’acciaio, uno staff pazzesco, dirigenti illuminati. Simone ha conquistato anche la Costa Azzurra. "La qualificazione è quasi raggiunta, era quello che volevamo, ci aspettano altre tre partite dispendiose, ma abbiamo faticato tanto per entrare in Europa e vogliamo onorarla". La Lazio non si scompone neppure quando va sotto ed è senza i suoi assi. "Non siamo partiti benissimo anche grazie al Nizza, erano aggressivi, per questo abbiamo faticato in avvio, ma i francesi hanno qualità e sicuramente passeranno il turno. Siamo stati bravi. Dopo Torino poteva esserci un calo di tensione, ma sapevo che la squadra avrebbe tirato fuori la prestazione". Inzaghi ha salvato Nani, apparso lontano dalla forma migliore. "Si è impegnato tanto, non lo abbiamo servito nel migliore dei modi, crescerà ancora la sua condizione, diventerà un giocatore molto importante. Può fare meglio e lo farà, mettendo la sua qualità al servizio della squadra. Anche Caicedo ha avuto bisogno di tempo". Il Panterone ha griffato il secondo colpo in Europa League. "Si sta meritando le sue soddisfazioni, si è inserito bene dal primo giorno di lavoro in Austria, era fisicamente indietro, ha alzato la condizione. Se davanti non ci fosse stato Immobile avrebbe giocato di più, sono contento di lui". Lazio impressionante in trasferta. "In casa e fuori ci esprimiamo allo stesso modo, siamo in un buon momento, vogliamo continuare, arriveranno le trasferte di Bologna e Benevento, ora tutti aspetteranno la Lazio al varco, dovremo farci trovare pronti".
Bravo Luiz Felipe a reagire dopo essere stato sorpreso in avvio da Balotelli. "Ha già dimostrato di possedere personalità, può giocare in quella posizione, ha tantissima voglia di imparare, sta facendo passi importanti". La Lazio ora ha una fisionomia riconoscibile. "La squadra mi soddisfa, gioca bene anche quando siamo rimaneggiati, potevo cambiare sistema di gioco con gli infortuni ma ho preferito insistere nel modulo per non togliere certezze". L’allungo decisivo è arrivato con i big. "Chi è entrato ha dato qualità, Luis Alberto ha legato centrocampo e attacco. Sono contento dei primi 60 minuti, anche senza Immobile e Luis Alberto la squadra aveva creato occasioni. Avevamo preparato la partita in modo diverso, poi il Nizza si è messo a tre, ma il gruppo è maturo". Simone ieri mattina è stato travolto dall’abbraccio dei tifosi sulla Promenade des Anglais. "Mi sembrava di giocare in casa. In mattinata ho fatto un giro in città e c'era tantissima gente con la sciarpa della Lazio, sembrava di essere a Roma. Siamo contenti di avergli dato questa soddisfazione".