Away cup match played on 22 January 2013.
Kicked off at 8:45 PM

Martedì 22 gennaio 2013 - Torino, Juventus Stadium - Juventus-Lazio 1-1 Stagione

Coppa Italia 2012/13 - Semifinale, gara d'andata - inizio ore 20.45

JUVENTUS: Storari, Bonucci (44' Caceres), Marrone, Barzagli, Isla, Vidal, Pogba, Giaccherini, Peluso (71' De Ceglie), Marchisio (77' Vucinic), Matri. A disposizione: Rubinho, Gagliardini, Rugani, Lichtsteiner, Padoin, Pol Garcia, Kabashi, Schiavone, Beltrame. Allenatore: Conte.

LAZIO: Marchetti, Biava (83' Radu), Cana, Ciani, Cavanda, A. Gonzalez, Ledesma (70' Candreva), Hernanes (83' Brocchi), Lulic, Mauri, Floccari. A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Zauri, Rozzi, Kozak. Allenatore: Petkovic.

Arbitro: Sig. Damato (Barletta) - Assistenti Sigg. Di Fiore e La Rocca - Quarto uomo Sig. Guida.

Marcatori: 63' Peluso, 86' Mauri.

Note: serata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Hernanes e Ciani. Angoli: 8-7 per la Juventus. Recuperi: 3' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 32.433 per un incasso di Euro 610.544.

La Gazzetta dello Sport titola: "Juventus-Lazio 1-1 in Coppa Italia. A Peluso risponde Mauri. Nell'andata della semifinale i bianconeri segnano per primi, poi Marchetti nega il raddoppio a Vidal, e nel finale arriva il pari che sa di beffa. Ritorno il 29 gennaio all'Olimpico di Roma".

Continua la "rosea": La Lazio si conferma avversario durissimo per la Juventus, a Torino. Nella semifinale d'andata di Coppa Italia pareggia 1-1. Alla rete di Peluso risponde Mauri. Tutto nel secondo tempo. La Lazio aveva pareggiato, in questo stadio, 0-0 in campionato, grazie alle parate di Marchetti. Stasera ancora decisivo, su Matri e soprattutto su Vidal. Per la Juve è un pari che sa di beffa, perché, dopo un primo tempo equilibrato, dopo il vantaggio aveva sfiorato ripetutamente il raddoppio. La Lazio, prima inseguitrice insieme al Napoli, in campionato, della capolista, è stata cinica, ed ha colto così il sedicesimo risultato utile consecutivo. Il ritorno è previsto per il 29 gennaio, allo stadio Olimpico di Roma. Si parte con le squadre disposte a specchio. Juve con un quasi inedito 3-5-1-1, con Matri unica punta. Gli altri attaccanti sono indisponibili, l'acciaccato Vucinic parte dalla panchina. La Lazio replica con lo stesso modulo, con Mauri dietro a Floccari, che sostituisce l'infortunato Klose. Il primo tempo è equilibrato. La Juve ha spazio sulle fasce, ma Isla e Peluso non riescono a trovare i tempi di inserimento e la misura dei cross. Marchisio, che gioca da incursore-trequartista, mette subito nei guai Marchetti, che se la cava. La Lazio cresce con il passare dei minuti, non riesce a scartare un regalo formato gigante di Storari sotto forma di uscita difettosa, e poi sfiora il gol con Mauri, anticipato da Barzagli davanti alla linea di porta dopo un tocco maldestro di Marrone. All'intervallo è 0-0. La Juve nel finale ha perso per infortunio Bonucci, vittima di una botta alla regione lombale. Al suo posto dentro Caceres.

La Juve nella ripresa ha le occasioni più nitide. Prima fa le prove di vantaggio: gran lancio di Marrone per Matri, che colpisce al volo di destro, bravissimo Marchetti ad alzare sopra la traversa. Poi la Vecchia Signora segna. Gol di testa di Peluso, che salta più alto di Lulic su cross da sinistra di Giaccherini. Primo gol in bianconero per il mancino arrivato dall'Atalanta dal mercato di gennaio. Lui che è nato a Roma e cresciuto proprio nella Lazio. I biancocelesti protestano per una spinta fallosa di Peluso al momento di colpire di testa. La Juve insiste, padrona del campo, dopo il vantaggio. Colpisce un palo con Vidal. Conte può persino permettersi il lusso di tenere in panchina per 75' Vucinic, poi subentrato a Marchisio, risparmiandolo per il Genoa, atteso qui allo Juventus Stadium sabato sera, in campionato. Vidal nel finale è sfortunato quando colpisce un palo, sciagurato quando ciabatta sul fondo un cross invitante di Barzagli, e può prendersela con un Marchetti fenomenale, quando il portiere della Lazio con un fantastico colpo di reni respinge un suo colpo di testa a colpo sicuro. Vucinic reclama invano un rigore per un intervento in area di Biava su di lui.

Quando alla Lazio lo 0-1 sembra poter andare bene, arriva a sorpresa il pari. Pareggia Mauri, in mischia, sugli sviluppi di un angolo di Candreva da sinistra. Zampata da attaccante, lui che attaccante non è. Storari sorpreso, colpevolmente. E la Lazio fa festa. Il 29 gennaio, a Roma, potrà giocarsi la finale partendo da un signor risultato.

Il Corriere dello Sport titola: "Mauri acciuffa la Juve: la Lazio pareggia 1-1. Andata della semifinale di Coppa Italia: vantaggio irregolare di Peluso, pareggia il capitano biancoceleste nel finale".

Continua il quotidiano sportivo: Come in campionato (0-0), la Lazio esce di nuovo imbattuta dallo Juventus Stadium: finisce 1-1 nell'andata della semifinale di Coppa Italia. Questa volta però il pareggio ha il sapore di una vittoria perché ottenuto in rimonta a cinque minuti dalla fine e perché un gol in trasferta può essere pesantissimo per la conquista della finale. La squadra di Petkovic dimostra ancora una volta di saper soffrire e di poter competere con tutti. I biancocelesti collezionano il sedicesimo risultato utile consecutivo. Una striscia positiva incredibile che non si spezza nemmeno sul campo più difficile, in casa della Juve capolista. Due gol su calcio d'angolo, Peluso al 63' (che però si appoggia su Lulic, commettendo un fallo non visto da Damato) e Mauri all'85', decidono il match di andata. Conte deve fronteggiare una vera e propria emergenza in attacco. L'ultimo a fermarsi è Giovinco, Vucinic non è al meglio e non si può rischiare. L'unico disponibile è Matri. A centrocampo manca Pirlo, e in difesa Chiellini: due pilastri. Anche Petkovic deve fare a meno di due pedine fondamentali come Klose e Konko, più Dias squalificato. Fallito anche il tentativo di recuperare in extremis Radu che si accomoda in panchina. La difesa è a tre con Biava, Cana e Ciani. Centrocampo foltissimo con Gonzalez, Mauri, Lulic, Ledesma ed Hernanes dietro Floccari unica punta.

La Juve parte forte come al solito e dopo pochi secondi già mette i brividi a Marchetti, che deve uscire per anticipare Marchisio. Il centrocampista, avanzato per supportare Matri, fa subito capire che può essere pericoloso anche nel ruolo inedito. La Lazio, passato il pericolo si dispone bene in campo e per la Juve diventa difficile trovare spazio. L'attacco bianconero è tutto sulla spalle di Matri che non sembra in serata di grazia. La Lazio piano piano prende coraggio e al 35' ha una grandissima occasione per sbloccare il match: Mauri sfrutta un'incomprensione tra Peluso e Storari e si trova la porta spalancata, Barzagli salva sulla linea. Le cose per Conte si complicano quando Bonucci deve abbandonare il campo per infortunio, sostituito da Caceres. Pogba prova a orchestrare il gioco, ma non è Pirlo. Giaccherini prova ad affondare con la sua velocità, ma sbatte sempre sulla difesa della Lazio e si arrabbia con Peluso per lo scarso supporto. Il primo tempo si chiude così, senza gol e con poche emozioni, la più ghiotta sui piedi di Mauri. La Juve si sveglia nella ripresa e va vicina al gol con Matri, che prova a sorprendere Marchetti con un piatto destro al volo, ma il suo ex compagno di squadra nel Cagliari non si fa beffare. Del resto Marchetti si era già esaltato nella sfida di campionato allo Juventus Stadium e questa sera concede il bis. La Juve continua a faticare a trovare sbocchi in attacco e allora Conte decide di rischiare la carta Vucinic, anche se non è al meglio.

Ma proprio quando l'attaccante è già pronto per entrare al 63', Peluso - che avrebbe dovuto lasciare il posto al montenegrino - stacca più in alto di tutti su calcio d'angolo e fa esplodere lo Juventus Stadium anche se si appoggia su Lulic, sbilanciandolo vistosamente. Per Damato è tutto regolare e quella che era una serata grigia, diventa una notte magica per il terzino che festeggia il suo primo gol con la maglia bianconera in un match così importante. Conte cambia strategia: Vucinic si rimette la tuta e Peluso, galvanizzato dal gol, resta in campo fino al 70' per lasciar poi spazio a De Ceglie. Al 72' la Juve ha una clamorosa occasione per raddoppiare con Vidal che buca la difesa centralmente e batte Marchetti in uscita, ma il suo tiro si infrange sul palo. Conte prova ad affondare il colpo e al 76' inserisce Vucinic per Marchisio. All'81' è ancora Vidal a sfiorare il raddoppio di testa, Marchetti però compie un altro miracolo togliendo il pallone dalla linea. Petkovic decide di cambiare l'assetto della squadra, inserendo Brocchi per Hernanes e Radu al posto di Biava. La Lazio riesce ad alzare il baricentro e all'85' trova il pareggio con Mauri che anticipa De Ceglie su calcio d'angolo e batte un incerto Storari. E' il gol dell'1-1 che lascia apertissimo il discorso per la conquista della finale della Coppa Italia, con la Lazio in leggero vantaggio. I bianconeri si mordono le mani per le tante occasioni fallite e reclamano un rigore per un fallo in area su Vucinic, prima del pareggio di Mauri. Tra una settimana all'Olimpico sarà un'altra battaglia.

Dal Messaggero:

Un po' di fortuna, Marchetti e un palo consentono alla Lazio di avere mezza qualificazione in tasca per la finale di Coppa Italia. I biancocelesti, con il rocambolesco 1-1 di Torino, tra una settimana avranno la possibilità di aspettare il gioco dell'avversario e di partire in contropiede, come sanno fare al meglio. Questa sera i biancocelesti si sono visti solo in chiave difensiva, concedendo alla Juventus soprattutto la ripresa, in cui i bianconeri hanno costruito il gol e cinque nitide palle gol, di cui almeno due sventate in modo pazzesco da Marchetti, che ogni volta che vede il bianconero si esalta. Quando Vidal ha colpito a colpo sicuro, dopo uno splendido assist di Matri, Marchetti era battuto e il palo ha fatto il tifoso laziale. Quando Matri, poco prima, aveva colpito benissimo al volo su assist di Marrone, il portiere ospite era riuscito con un balzo prodigioso a prendere la palla che stava entrando. E poi ancora Vidal a due metri dalla porta vuota ribattuto, Matri che si mangia un altro gol ritardando la conclusione, Pogba che sfiora il palo con una rasoiata.

Gli uomini di Petkovic si erano fatti vivi solo due volte nel primo tempo con una incornata di Ciani alta e un quasi gol di Mauri, servito però involontariamente dai difensiri bianconeri con un pasticcio. Nel finale, il gol di Mauri è stato propiziato da una sfortunata spizzata di testa di Vucinic, che ha tolto la palla a Storari. Certo, la Lazio ha mostrato solidità e cinismo da vendere, ma a decidere il risultato sono stati ben altri fattori. La Juve nel primo tempo si era resa minacciosa solo con due conclusioni di Pogba, una di testa e l'altra di piede, ma nella ripresa ha travolto l'avversario con ritmo e aggressività. Conte si può consolare con alcune conferme: Peluso, oltre al gol, si è mostrato in crescita, come Isla, mentre Caceres, Marrone e Giaccherini hanno fatto egregiamente la propria parte, così come ormai Pogba è un giocatore di caratura superiore, che sa fare - e benissimo - assolutamente tutto. La Juve era ancora priva di Pirlo, Chiellini, Asamoah, Quagliarella e Giovinco, tanto che Conte è stato costretto a schierare Marchisio come guastatore accanto all'unica punta Matri, un altro che si è rivelato ben vivo e in progresso. I romani, privi di Klose, hanno impostato la gara come previsto e cioè cercando di bloccare le iniziative avversarie per poi ripartire, ma la Juve non glielo ha permesso. Se la fortuna è un elemento imprescindibile per fare risultati, la Lazio ha mostrato di avere questo requisito e la Juve dovrà stare molto attenta soprattutto in campionato, perché sarà un'avversaria molto ostica per lo scudetto.

Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

"Un pareggio sofferto, ma meritato". E' il pensiero del capitano della Lazio, Stefano Mauri, dopo l'1-1 di Torino nella semifinale d'andata della Coppa Italia contro la Juve. "E' un risultato positivo perché siamo riusciti a fare gol in casa loro - spiega Mauri, autore della rete del pari, ai microfoni della Rai -. Nel secondo tempo abbiamo sofferto, e Marchetti è stato decisivo con le sue parate. Siamo felici di aver pareggiato. Loro sono una grande squadra, ma abbiamo giocato a viso aperto e credo che questo pareggio sia meritato. Il ritorno a Roma? - conclude - Intanto c'è una partita di campionato molto importante sabato contro il Chievo, penseremo dopo alla sfida di ritorno". Anche per il tecnico biancoceleste, Vladimir Petkovic, il risultato finale "è meritato". "Penso che il pari più o meno è giusto - spiega -, ci abbiamo creduto per tutta la partita. La Juve ci ha schiacciato in alcune fasi, ma la Lazio ha fatto bene, sono contento di come ha risposto la squadra. La Juve ha molti giocatori di valore, ma io preferisco i miei e cerco di ottenere qualcosa con loro. Spero di vedere lo stesso tipo di prestazione nella gara di ritorno, e lo stesso sostegno da parte dei nostri tifosi".

Da La Repubblica:

"Abbiamo creduto fino in fondo nel pari e siamo stati premiati". Vladimir Petkovic accoglie con soddisfazione l'ottimo 1-1 strappato a Torino con la Juve. Ma riconosce che è stata una partita difficile per la Lazio: "Ci sono state fasi di gioco in cui la Juventus ci ha schiacciato e abbiamo sofferto. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, nel secondo siamo andati un po' in difficoltà. Ma abbiamo avuto il grande merito di non perdere mai la testa e di non mollare". Petkovic si è lamentato più volte dell'assetto dei suoi a bordo campo. Spiega così i motivi: "Non ero soddisfatto perché a centrocampo bisognava cambiare qualcosa. Soprattutto dopo il gol. La Juve ha avuto queste 3-4 occasioni per chiuderla, è vero ma anche noi nel primo tempo abbiamo avuto qualche occasione che con un po' più di cattiveria avremmo potuto mettere dentro dando un corso diverso alla gara". Infine il tecnico biancoceleste spiega perché ha adottato il 3-5-2: "In ripartenza ho cercato qualche spinta di più anche per liberarmi della pressione della Juventus. E per lunghi tratti la tattica ha funzionato. Spero che anche all'Olimpico la squadra si ripeta. Magari aiutata dalla spinta del pubblico".

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