26 ottobre 2016 - Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, X giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Marchetti, Patric, Wallace, Hoedt, Radu, Parolo (66' Murgia), Cataldi, Lulic (82' Leitner), Felipe Anderson, Immobile (72' Lombardi), Keita. A disposizione: Strakosha, Vargic, Basta, Prce, Vinicius, Milinkovic, Kishna, Luis Alberto, Djordjevic. Allenatore: S. Inzaghi.
CAGLIARI: Storari, Bittante, Ceppitelli, Bruno Alves, Murru (68' Capuano), Isla (55' Dessena), Tachtsidis, Padoin, Barella; Melchiorri, Borriello (75' Giannetti). A disposizione: Rafael, Colombo, Pisacane, Munari, Salamon, Di Gennaro, Sau. Allenatore: Rastelli.
Arbitro: sig. Celi (Bari) - Assistenti Sigg. Tonolini e De Meo - Quarto uomo Sig. Di Vuoto - Assistenti di porta Sigg. Rizzoli e Sacchi.
Marcatori: 7' Keita, 23' Immobile (rig.), 28' Immobile, 79' Felipe Anderson, 87' Capuano.
Note: al 61' Borriello fallisce un calcio di rigore. Ammonito al 22' Ceppitelli, al 30' Wallace, al 42' Keita e Tachtsidis, all'80' Dessena. Angoli: 9-4. Recuperi: 0' p.t. e 4' s.t.
Spettatori: 10.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Festa Lazio con Immobile. Cagliari: 9 gol in 4 giorni! Doppietta del centravanti, segna anche Keita e si sblocca Anderson: biancocelesti quinti. Sardi inguardabili in difesa".
Continua la rosea: La mira di super Immobile e la carica dei giovani: vola la Lazio di Inzaghi. Dopo i due pareggi (intrisi di rimpianti) con Bologna e Torino i biancocelesti tornano al successo contro un Cagliari troppo brutto per essere vero. Partita senza storia, chiusa dopo appena mezzora, nel corso della quale i sardi provano a fare la partita e la Lazio li punisce con facilità grazie al gol di Keita e alla doppietta di Immobile. Il resto è pura accademia, utile solo a ribadire la giornata-no del Cagliari e del suo miglior attaccante (Borriello sbaglia al quarto d'ora della ripresa un rigore che potrebbe riaprire la gara) e a consentire ad Anderson di segnare il suo primo gol stagionale, al termine dell'azione più bella della serata. Lazio perfetta (al netto di qualche piccola sbavatura difensiva cui pone rimedio un Marchetti più che positivo) grazie alla linea verde varata da Inzaghi per porre rimedio alle assenze che continuano a falcidiarlo (quattro i titolari che marcano visita). Il tecnico comincia con mezza squadra composta da under 23 (sei) e finisce addirittura con nove giocatori su undici che non hanno più di 23 anni. Meno esperienza, ma più dinamismo.
La formula si rivela vincente anche perché stavolta funziona la regia di Cataldi e perché i due esterni di talento Keita e Anderson si ricordano di essere tali. Ma soprattutto perché Immobile, là davanti, si conferma cecchino implacabile. L'attaccante, con una spizzata intelligente per Lulic, dà il via all'azione che sblocca la gara dopo appena sei minuti (Keita stoppa e fulmina di destro Storari). Poi, tra il 23' e il 28', chiude i conti segnando prima dagli 11 metri (rigore, generoso, che lui stesso si procura sull'intervento di Ceppitelli; più netto era parso, in precedenza, un rigore non dato da Celi per il fallo di Murru su Parolo), quindi sfruttando un pasticcio in fase di disimpegno tra Barella e Padoin. Lazio bella ed efficace (non come contro il Bologna, quando capitalizzò solo una delle dieci palle-gol create), ma Cagliari davvero imbarazzante nella fase difensiva. Dopo i cinque gol presi domenica dalla Fiorentina eccone altri quattro. E potevano essere di più se Storari non ci avesse messo una pezza in almeno altre tre occasioni. No, così non va. Rastelli deve assolutamente rivedere qualcosa altrimenti son dolori, anche se la classifica del Cagliari continua ad essere più che rassicurante. Il problema è soprattutto tattico. La squadra gioca troppo alta, lasciando praterie al contropiede degli avversari. E' vero che davanti produce tanto (è un caso che il gol arrivi solo allo scadere, grazie alla carambola Capuano-Wallace), ma a che serve se poi dietro diventi la banda del buco? Le salvezze si costruiscono soprattutto con una difesa forte.
Il Corriere dello Sport titola: "Che Lazio! Il tridente è da favola. Doppietta di Immobile, a segno da 4 gare. Apre Keita, perla finale di Felipe Anderson".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Il calcio è semplice. Bastava trovare un centravanti e quei gol mancati nella passata stagione per migliorare la Lazio. Applausi a Inzaghi e Lotito. La scelta di puntare su Immobile, chissà perché dimenticato dalle grandi, sta pagando. Ha sbriciolato il Cagliari, troppo fragile e sbadato in difesa. Un'altra doppietta di Ciro, a segno per la quarta partita consecutiva, salito a quota 8 gol dopo dieci giornate. Sono gli stessi realizzati da Klose nel suo ultimo campionato italiano, ma il tedesco segnò il primo a marzo, quando Pioli era ormai fuori da tutto. Oggi Inzaghi può sognare con Immobile, Keita e Felipe Anderson. Ci voleva un centravanti per far esplodere il tridente. L'ex ribelle senegalese ha sbloccato la partita con un altro gol pesantissimo. Il brasiliano corre, è sempre più a suo agio sulla fascia destra e ha interrotto il digiuno dopo sei mesi segnando un gol da favola: slalom tra le statue del Cagliari e quarto gol per completare la festa. Rastelli dovrà riflettere a fondo. Dopo la cinquina incassata con la Fiorentina, il Cagliari ha preso un'altra imbarcata. Molle, slabbrato e superficiale nella fase difensiva. Peccato perché gioca bene, ci sono idee e valori importanti. Lo scarto è persino troppo pesante, ma il calcio è semplice. La Lazio è stata spietata con Immobile e Keita. Melchiorri e soprattutto Borriello (rigore fallito) non erano nella serata giusta e sono mancati nelle occasioni decisive. Dietro gli spazi erano larghi. Serve equilibrio tattico per durare in serie A.
Era forse eccessiva la frenesia e la voglia di cancellare l'onta del Sant'Elia, il Cagliari si è proiettato subito all'assalto come se la partita stesse finendo. Invece era appena iniziata e in questo periodo tutto gira storto. Primo pallone buono, sinistro di Murru, toccato da Marchetti. Secondo angolo di fila, la Lazio era nella propria area a coprirsi, rilancio di Wallace e si è scoperta subito la fragilità difensiva del Cagliari. Incredibile farsi infilare così. Incertezza di Bittante al contrasto aereo con Immobile. La palla è finita sul piede di Lulic, cross sul secondo palo, Keita si è allungato per stopparla in corsa, ha atteso il rimbalzo e poi ha infilato Storari in diagonale. La Lazio, subito dopo, avrebbe potuto raddoppiare. Clamoroso il rigore negato a Parolo, atterrato da Murru: Celi era vicino all'azione, impossibile non vederlo. Netto l'anticipo, chiaro l'intervento in ritardo del difensore sardo. Il centrocampo di Inzaghi soffriva un pochino, la libertà di Tachtsidis e la vivacità di Barella creavano superiorità grazie ai rientri di Borriello e agli inserimenti di Melchiorri. Il Cagliari ha avuto due occasioni per pareggiare. La prima è stata fallita dall'ex centravanti rossonero, la seconda da Melchiorri: troppo alto il suo tiro da distanza ravvicinata. E allora si è scatenato Immobile. Prima ha guadagnato e trasformato il rigore (dubbio) sfilandosi dalla marcatura di Ceppitelli, poi ha approfittato di un altro clamoroso errore per volare a segnare il terzo gol. Barella era pressato, nel tentativo di alleggerire ha passato indietro e ha colpito Padoin: si è spalancata un'autostrada davanti al centravanti azzurro, spietato con Storari in uscita.
Isla aveva appena sprecato un'altra occasione per riportare in corsa il Cagliari. A quel punto la Lazio si è messa a giocare sul velluto. La partita era virtualmente chiusa. Le ultime speranze del Cagliari sono tramontate al quarto d'ora della ripresa, quando Borriello ha calciato fuori dagli undici metri il rigore conquistato da Melchiorri (atterrato da Keita). Inzaghi ne ha approfittato per far rifiatare Parolo, Lulic e Immobile. Ha inserito i giovani rampanti Murgia e Lombardi, applauditi da un Olimpico ancora deserto, e ha concesso qualche minuto al tedesco Leitner. C'è stato il tempo per il ricamo da favola di Felipe e proprio alla fine il Cagliari ha trovato il gol per rendere meno pesante il passivo con un colpo di testa di Dessena toccato in rete da Wallace. Troppo tardi per riaprirla. La Lazio vola, il Cagliari fa acqua.
Il Messaggero titola: "Lazio, un poker dal trio. Immobile, Keita e Felipe Anderson mandano ko il Cagliari. Gara già chiusa dopo soli ventotto minuti del primo tempo. Il senegalese ha subito sbloccato la partita, poi la doppietta del centravanti. Nel finale la marcatura-gioiello del brasiliano".
Continua il quotidiano romano: È una Lazio da applausi. I biancocelesti passeggiano contro il Cagliari vincendo per 4-1. Eccoli quei tre punti tanto inseguiti. Spiccano il volo i giovani d'Inzaghi che giocano una partita di carattere. È così dopo i pareggi amari contro Bologna e Torino i biancocelesti tornano a vincere facendo divertire l'Olimpico che applaude convinto. Immobile è sempre più il condottiero di questa banda di sbarbati. Ciro mette a segno una doppietta dopo che il bizzoso Keita aveva aperto i giochi con un gran diagonale. Il poker è di Anderson che si beve tutti e realizza il suo primo gol. Simone sorride e non importa se durante la gara deve lanciare qualche urlaccio quando i suoi, peccando d'inesperienza, lasciano al Cagliari alcune chance di troppo. Ma questa Lazio diventa sempre più giovane e bella e il merito è del suo allenatore. I biancocelesti sono scesi in campo con la voglia di spaccare il mondo. Volevano prendere questi benedetti 3 punti dopo che gli erano stati strappati via a Torino. Ci ha pensato Keita, dopo appena sei minuti, a sbloccare il match con un bellissimo diagonale. È il terzo gol stagionale per il senegalese, che caratterialmente non sarà la fine del mondo, ma in campo è assolutamente tra i migliori. La Lazio avrebbe anche la chance di raddoppiare subito dopo, ma l'arbitro Celi sorvola su un rigore netto per un fallo in area di Murru ai danni di Parolo. Si rifà poco dopo fischiando quello su Immobile atterrato da Ceppitelli.
Ciro dal dischetto non sbaglia firmando il suo settimo centro stagionale e segnando il suo quarto gol in altrettante partite. I biancocelesti hanno sempre in mano la gara, il Cagliari si rende pericoloso solo sulle amnesie dei giovanotti d'Inzaghi. Wallace prima si perde Borriello che quasi sfrutta una uscita sconsiderata di Marchetti, poi, in collaborazione con Hoedt, lascia andare via Melchiorri che però spara alto. Il tecnico laziale urla, ma i suoi si fanno perdonare segnando anche il tris, ancora con Immobile che con uno cavetto beffa Storari. E sono otto. È una Lazio frizzante che accende l'entusiasmo dei tifosi che finalmente tifano a gran voce. Poi, un attimo di smarrimento quando verso il minuto 32 una forte scossa di terremoto si è sentita sugli spalti dell'Olimpico, anche se in campo non se n'è accorto nessuno e la Lazio ha continuato a macinare gioco e creare occasioni. Nella ripresa lo spartito non è cambiato e sotto una pioggia battente la Lazio ha continuato ad attaccare. Giusto un piccolo brivido per il rigore concesso al Cagliari che però Borriello calcia fuori. Poi è Anderson a far alzare tutti in piedi con un gol da stropicciarsi gli occhi. Peccato solo per la sfortunata deviazione di Wallace su colpo di testa di Capuano. È Immobile il one man show della serata. Il Ciro Nazionale vince il suo duello a distanza con Borriello. Non stava benissimo l'attaccante biancoceleste, leggero affaticamento ma è voluto scendere lo stesso in campo, ricordando i malumori ai tempi del Genoa nella stagione 2013. Frizioni costanti tra i due tanto che i tre allenatori che si alternarono in panchina non riuscirono mai a sanare il rapporto e a farli giocare in coppia. Un duello a colpi di dichiarazioni reciproche poco carine.
Ieri Immobile è sceso in campo proprio per vendicarsi, e lo ha fatto nel migliore dei modi siglando una doppietta. Borriello si è limitato a guardare, masticando amaro per un rigore che calcia fuori. E a guardare c'era anche Biglia che ha seguito prima il riscaldamento da bordo campo e poi tutta la gara dal tunnel degli spogliatoi. Non vede l'ora di tornare in campo, vuole esserci anche lui nelle abbuffate biancocelesti. E domenica potrebbe essere il giorno giusto per farlo. La Lazio vince e convince e finalmente si porta a casa i tre punti tanto inseguiti. I biancocelesti volano a quota 18 a 2 punti dal terzo posto del Napoli. Sognare, ora, è sempre più bello.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Vola la Lazio di Inzaghi, resta aggrappata al vertice del campionato. Quattro gol per spazzare via il Cagliari e inviare un segnale chiaro: senza cinque titolari, un tridente che solo adesso ha cominciato a girare e diversi giovani in rampa di lancio, ci sono ampi margini di miglioramento. Sognare si può. Dopo due pareggi tra i rimpianti con Bologna e Torino, la Lazio è tornata a vincere ma Simone non allenta la tensione. Lo preoccupa il Sassuolo. "Abbiamo proseguito sulle ottime prestazioni precedenti, aggiungendo il risultato. Ci godiamo il successo e pensiamo al prossimo impegno. Ci aspetta un'altra partita dura con il Sassuolo. Vogliamo continuare così". Era scattato l'allarme Immobile nelle ore precedenti alla partita. "Aveva avuto un piccolo problema alla rifinitura, ma in mattinata dopo un leggero risveglio muscolare stava bene ed era convinto di poterci aiutare. Immobile finalizza. Sono contento di tutti. Difensori, centrocampisti, attaccanti. La squadra sta lavorando bene nonostante l'emergenza. Li alleno e per me è una soddisfazione enorme vedere quelli impiegati meno lavorare in questo modo". Parolo è uscito dall'Olimpico con la borsa del ghiaccio al ginocchio. "Ha preso un colpo nel primo tempo, gli ho chiesto di stringere i denti. Vediamo domani. Speriamo di non dover rinunciare anche a lui per il Sassuolo". Dovrebbe trattarsi di una semplice contusione.
La Lazio è quinta a due punti dal terzo posto. Inzaghi non ha voluto parlare di Champions, ma è convinto che il suo gruppo possa lievitare come rendimento. "Dobbiamo continuare a lavorare e migliorarci. Questa è una squadra che ha margini di crescita. Per farlo dobbiamo dare seguito al momento battendo il Sassuolo. Non sarà semplice. Qui hanno vinto nel passato campionato. E poi ci sarà il Napoli prima della sosta. Sono due banchi di prova importanti per noi. La Lazio può migliorare intanto recuperando quei giocatori che sono fuori per infortunio". E' esploso il tridente, nel primo tempo la Lazio ha concesso più del solito al Cagliari. "E' normale. Ho una squadra votata all'attacco. All'inizio del campionato avevo optato per un altro modulo perché dovevamo crescere fisicamente. Il 4-3-3 richiede un dispendio di energie rilevante, a volte ti sbilancia troppo. Prima non eravamo al massimo, ora stiamo bene, tutti si sacrificano, anche i tre davanti, e cercano di fare filtro. Dobbiamo proseguire su questa strada". La spensieratezza è uno dei segreti della Lazio. "Dobbiamo continuare a giocare in questo modo, vincendo le partite e cercando di tenere la posizione. Possiamo divertirci, ho coinvolto tutti. A parte Vinicius, che è arrivato per ultimo, hanno giocato tutti. Remano nella stessa direzione. Penso ci sia una buona atmosfera. Dobbiamo mantenerci così". La Lazio vola, ma intorno resta il deserto. E' tornata solo mezza Curva Nord, l'Olimpico è vuoto. Le premesse, invece, sarebbero incoraggianti.
Si può ripetere la prima stagione entusiasmante di Pioli? Simone ha chiesto sostegno ai tifosi. "Io spero di poter fare una buonissima stagione, certo mi piacerebbe coinvolgere la gente intorno a noi. Devo dire la verità. Domenica a Torino ho visto tanti tifosi, è stato molto emozionante, il settore ospiti era pieno. Questo era un turno infrasettimanale. Speriamo che domenica pomeriggio ci sia uno stadio importante. Abbiamo una partita difficile. Vogliamo battere il Sassuolo e avere più tifosi a spingerci". Dovrà misurarsi con Di Francesco senza turnover o quasi. "La terza e ultima partita della settimana è la più dispendiosa, non so se recupererò Milinkovic, veniamo da un bel tour de force. Non so se posso cambiare qualcosa, ma in ogni caso servirà un'ottima partita".
Divini. Immobile segna sempre e vuole diventare capocannoniere: "Ci proverò grazie agli assist dei compagni, ma in Italia ci sono tanti campioni. Duello con Dzeko? No, penso a fare gol per la Lazio, non so quanti ne arriveranno ancora, vado avanti per la mia strada". Felipe segna di nuovo, andava in bianco dal 10 aprile, dribbla tutti, promette altri gol e altri slalom, è tra gli assistman da record e vuole la Champions: "Tutto è possibile nel calcio. Ho ancora più fiducia per trovare le stesse giocate nelle prossime partite. E' stato il gol più bello da quando sono alla Lazio. Là davanti ci divertiamo". Keita, tre gol in campionato, è già vicino ai quattro dell'anno scorso: "E' stata una rete importante". Giocano insieme, sognano insieme e segnano insieme. Non ci erano mai riusciti, ieri è stata la prima volta. Immobile, Felipe e Keita sono i trettré della Lazio, il trio meraviglia di Inzaghi. Ciro il grande è incontenibile: "Sono contento perché stiamo mettendo in atto ciò che proviamo e per un attaccante è più facile concretizzare le occasioni. Non c'è mai stata partita, la Lazio ha giocato alla grande. Sono contento anche perché Felipe si è sbloccato. Ci divertiamo in campo perché abbiamo un allenatore giovane, adesso siamo squadra e giochiamo tutti per il compagno".
Immobile ha segnato per la quarta gara di fila, ha eguagliato il record personale di Torino (2013-14): "Ogni campionato ha una storia a sé. Penso solo a vincere". Ciro cerca il pallone, non lo aspetta: "Non sono un attaccante a cui piace stare fermo al di là del mio cognome (risata, ndr). Mi piace aiutare la squadra e giocare, cerco di sfruttare la profondità e il taglio alle spalle del difensore". Dieci partite, otto gol: "Ho avuto la fiducia di Inzaghi, questo per un giocatore è importantissimo. Ringrazio anche l'ambiente, non mi ha fatto sentire la pressione per la partenza di Klose. E' stato bello conquistare i tre punti di fronte ai nostri tifosi". Immobile è più forte, segna di più, del Ciro diventato capocannoniere a Torino: "Ho il supporto della squadra, di questa gente. All'epoca ho iniziato a fare gol un po' più tardi rispetto a quest'anno. Voglio solo andare avanti e continuare a fare bene per questo gruppo e per il pubblico. Complimenti a Inzaghi". Immobile è incredibile, ha giocato con un affaticamento: "Ero preoccupato, ho lavorato con i fisioterapisti, alla fine ero pronto. Sono uscito in via precauzionale". Ha avuto un pensiero per le popolazioni colpite di nuovo dal terremoto, c'è stata apprensione nello spogliatoio: "Il calcio deve passare in secondo piano. Abbiamo saputo dell'accaduto prima della partita e a fine primo tempo. Grigioni, il preparatore dei portieri, è di Terni. Io ero preoccupato per mia figlia, mia moglie mi ha detto che si è sentito forte".
Immobile lascia la parola a Felipe lo slalomista. Ne ha dribblati quattro, ha bucato Storari: "Anche senza gol sarei stato felice per la Lazio. Al di là di chi segna è importante che la squadra vinca". Felipe vola correndo, è ovunque: "La squadra deve stare corta, io torno per aiutare. Sono fondamentali le due fasi, la Lazio è una sola, tutti dobbiamo sacrificarci. Stiamo bene con le gambe e possiamo farlo". Da assistman è da record in A: "Sono solo all'inizio. Devo confermarmi con tutta la squadra, i risultati indicano che siamo sulla strada giusta, siamo ancora alla decima partita. Non ero preoccupato per il gol che tardava". Lui serviva Klose, ora gioca con Immobile: "Hanno una velocità incredibile nei 15 metri finali. Sono diversi, fanno movimenti importanti. Rispetto all'anno scorso i nuovi si sono inseriti bene. Inzaghi urla, ci sgrida, ci spinge a dare il massimo. Siamo giovani con la testa".