Domenica 28 aprile 2013 - Parma, stadio Ennio Tardini - Parma-Lazio 0-0 28 aprile 2013 - 3.525 - Campionato di Serie A 2012/13 - XXXIV giornata - inizio ore 15.00
PARMA: Mirante, Benalouane, Paletta, Lucarelli, Mesbah (80' Gobbi), Marchionni (70' Ninis ), Valdes, Parolo, Biabiany (70' Sansone), Amauri, Belfodil. A disposizione: Pavarini, Bajza, Santacroce, Rosi, Coda, Ampuero, Galloppa, Morrone, Strasser. Allenatore: Donadoni.
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu (82' Pereirinha), Onazi, Ledesma, Candreva, Hernanes, Ederson (67' Floccari,Klose (75' Kozak). A disposizione: Bizzarri, Scarfagna, Ciani, Stankevicius, Mauri, Crecco, Rozzi, Saha. Allenatore: Petkovic.
Arbitro: Sig. Calvarese (Teramo) - Assistenti Sigg. Galloni e Preti - Quarto uomo Sig. Iannello. Assistenti di porta Sigg. Giacomelli e Nasca.
Note: pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Espulso al 93' Biava per doppia ammonizione. Ammoniti: Valdes, Candreva, Marchionni, Amauri, Ninis, Parolo. Angoli: 7-5 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t. 4' + 1' s.t.
Spettatori: 11.000 circa con 1.789 paganti (incasso 12.901,60 euro) e 9.102 abbonati (quota 79.446,45 euro).
La Gazzetta dello Sport titola: "Serie A, Parma-Lazio 0-0. Petkovic, l'Europa si allontana. Padroni di casa vicini al vantaggio con Amauri, poi i biancocelesti non sfruttano le occasioni nella ripresa con Radu e Floccari. Nel recupero annullato un gol a Paletta e uno a Kozak".
Continua la "rosea": La maledizione continua e nel frattempo l'Europa si allontana. La Lazio continua il periodo di digiuno in trasferta e lo 0-0 col Parma complica ulteriormente la vita ai biancocelesti. Dal 22 dicembre la Lazio non sa più vincere fuori e le cene in settimana gentilmente offerte da Lotito e Marchetti per compattare l'ambiente hanno soddisfatto le pance ma non la classifica. Il Parma trova un punto e ancora 0 reti per la quarta gara consecutiva nonostante il periodo di forma di Amauri. Donadoni punta in difesa su Benalouane e Mesbah esterni. In avanti tridente Biabiany-Amauri-Belfodil e la panca tocca a Sansone. Petkovic ritrova Konko, che mancava dal 25 febbraio. Fuori causa invece Cana e Lulic, rispettivamente vittime di influenza e di uno stiramento al retto femorale. In cabina di regia Ledesma, in mezzo Candreva-Onazi-Hernanes-Ederson, con Mauri escluso a sorpresa. Terminale offensivo Miro Klose. Alla vigilia Petkovic aveva chiesto un cambiamento nell'atteggiamento, ma a Parma l'approccio biancoceleste è poco cattivo. I padroni di casa costruiscono l'occasione più ghiotta subito al 3', quando Biabiany mette una palla deliziosa per Amauri a centroarea. La capocciata c'è, Marchetti pure e la sua reattività giustifica abbondantemente le attenzioni di mercato sul portiere. La Lazio non incide: qualche palla in verticale per pescare Klose, un tiraccio svirgolato dello stesso tedesco e praticamente nient'altro in avanti. Male e troppo poco per agguantare l'Europa. Petko, oltretutto, non può essere contento dei suoi perché in un paio di occasioni si fanno sorprendere in contropiede e non capitolano solo grazie agli errori di Valdes e compagni al momento dell'apertura.
La ripresa inizia in modo identico rispetto a i primi 45': subito Parma pericoloso col solito Amauri. La sua girata di destro finisce sul secondo palo mentre Marchetti stavolta resta a guardare. Il primo squillo biancoceleste arriva sull'asse Klose-Ederson, con la fucilata del brasiliano che finisce a lato. La Lazio in trasferta continua a non funzionare, allora al 22' Petkovic tira via Ederson e butta nella mischia Floccari per dare più sostegno a Klose. Donadoni risponde subito con Sansone-Ninis per Biabiany-Marchionni. Il Parma si rende nuovamente insidioso, con le conclusioni di Valdes e Amauri a fil di palo. Petko intanto cambia ancora: fuori Klose dentro Kozak. Il ceco ha subito due chance colossali: su una Mirante chiude con i piedi, sull'altra è lo stesso attaccante a non raccogliere il bel traversone di Floccari. Il gol non arriva, ma la Lazio cresce ed è tanto in confronto al nulla del primo tempo. Al 36' gran palla di Candreva sulla testa di Radu che di testa manda alto di un soffio. Al 44' è Floccari a far tremare il Tardini ma la palla non entra neppure stavolta. Nel finale succede di tutto: espulso Biava per doppia ammonizione e doppio gol annullato, prima a Paletta, poi a Kozak. Il risultato resta piantato sullo 0-0 e l'Europa per la Lazio si allontana.
La Repubblica titola: "Parma-Lazio 0-0: emozioni solo nel recupero, il pari va bene agli emiliani. Due gol annullati (giustamente) a Paletta e Kozak nei minuti finali gli unici lampi di una partita giocata su ritmi blandi. Il risultato fa comodo alla squadra di Donadoni, quasi salva, mentre per i biancocelesti si allontana anche l'Europa League".
L'articolo così prosegue: L'ultimo minuto è un brivido caldo e lungo, al termine di un pomeriggio da sbadigli, fra due squadre col fiatone. Il cronometro dice 49 minuti e qualche spicciolo quando Parolo calcia la penultima punizione, Marchetti non trattiene, Belfodil svirgola, Paletta insacca e il guardalinee Preti dice che è fuorigioco. Giusto. Sarebbe finita qui, invece c'è tempo perché pure Kozak si disperi: zampata sull'ultimo piazzato, palla dentro ma l'altro assistente, Galloni, scorge e sbandiera un offside infinitesimale quanto ineccepibile. Lo zero a zero fra Parma e Lazio è uno sbadiglio condito da stanchezza e rimpianti, che però non stupisce, a leggere il ruolino delle due squadre nel ritorno: prima del match, solo il Pescara aveva fatto peggio, se il campionato fosse cominciato a gennaio questo sarebbe stato uno spareggio fra disperate stanche. Invece il Parma inseguiva l'ultimo chiodino per la salvezza (preso), mentre la Lazio non è riuscita a sfatare il tabù esterno. Lontano dall'Olimpico arriva un pari dopo cinque sconfitte consecutive, solo nel derby (in "casa" Roma) Petkovic aveva preso un altro punticino esterno in questo periodo. La vittoria on the road manca da dicembre, troppo per una squadra con ambizioni europee. Se non vincerà la Coppa Italia, dovrà puntare al sesto posto: l'Udinese è due punti più su, ma fino a sabato scorso la Lazio era a +3 sui friulani.
Senza Lulic, Gonzalez e Cana, con Hernanes e Ledesma acciaccati ma in campo, Petkovic esclude Mauri ("Pensavo che altri potessero darmi di più stavolta") e schiera una squadra a trazione anteriore con un tridente mascherato, Candreva e Ederson a supporto di Klose. Pure Donadoni sceglie il 4-3-3, lanciando insieme Biabiany, Amauri e Belfodil. Ma l'abbondanza di punte, anziché spettacolo, fa solo ingolfare la manovra. Il primo tempo è di rara bruttezza, segnato da una sola parata, provvidenziale, operata da Marchetti all'alba del match: decisivo il riflesso del portiere laziale sull'incornata di Amauri (3'). Poi, botte da orbi ignorate da Calvarese che dirige all'inglese, e taccuini mestamente vuoti, a meno di non sopravvalutare due apparizioni di Klose in area avversaria. Non si gira bene il tedesco al minuto 10, e perde il tempo del tiro, mentre se lo fa rimpallare al 25' su invito di Candreva, unica azione tentata per davvero dalla Lazio. Nervosa, irritata per alcune decisioni arbitrali, la Lazio ha uno spavento al 38' su un mischione che non sortisce però effetti. Meglio i biancocelesti nella ripresa, anche se l'apertura è identica: 50 secondi e un'occasione enorme per Amauri, la cui girata di destro esce d'un nulla. Il Parma è volenteroso ma scialbo, e se Dias stoppa Parolo al momento propizio (24'), Valdes e Amauri da fuori non trovano il bersaglio. La Lazio ha invece le occasioni migliori: limpida quella sciupata da Ederson (12', destro fuori), incredibile quella divorata da Kozak appena entrato, alla mezzora, su invito di Ledesma (tiro sui piedi di Mirante in uscita). Con l'ingresso del ceco e di Floccari, l'assalto di Petkovic sembra fruttare: Radu però mette fuori di testa e s'infortuna, Floccari spara a lato a botta sicura, Kozak finalmente insacca e fa impazzire di gioia il suo allenatore. Ma quando Petkovic si libera dall'abbraccio del suo vice, Manicone, riapre gli occhi e capisce che è sfumato tutto, il gol e la vittoria.
Dal Corriere dello Sport:
Più Parma che Lazio nella prima parte, più Lazio che Parma nella seconda, soprattutto quando Petkovic ha deciso di aggiungere chilogrammi e centimetri davanti, buttando dentro prima Floccari (al posto di Ederson) e poi Kozak (per Klose). Sì, perché con le due punte la Lazio ha creato più affanni al Parma in una ventina di minuti che in tutta la partita, andando alla conclusione almeno tre volte. Ora, è vero che Kozak si è mangiato un gol che sembrava facile da fare quando ormai si trovava da solo davanti a Mirante, ma è altrettanto vero che puntando anche (per non dire soprattutto) sulla giocata alta e sulla forza fisica ecco che la Lazio ha trovato quei punti di riferimento che gli erano tremendamente mancati fino ad allora. Perché Klose sta facendo ancora fatica sul piano fisico, perché Candreva non ce l'ha fatta a essere costruttivo fino in fondo e perché Ederson si è fatto vedere solo a tratti e ha sbagliato quelle due o tre finalizzazioni che potevano diventare veri pericoli per il Parma. Con questo pareggio la Lazio può ancora vedere lo sbarco in Europa League, ma è chiaro che deve ritrovare da subito la vittoria, a cominciare da domenica contro il Bologna.
Dopo aver detto che al di là dei venti minuti finali durante i quali è barcollato ma non è affondato, salvandosi in certe situazioni anche con il mestiere e l'esperienza di Paletta e Lucarelli, il Parma ci ha messo tanto del suo nelle difficoltà evidenziate dalla Lazio. Avendo saputo chiudere tutte le vie che portavano a Mirante, sia quelle centrali che quelle laterali, avendo reso complicata ogni giocata a quelli della Lazio anche nella costruzione bassa, essendo stato bravo a giocarle addosso con l'intenzione e la voglia sempre di ripartire. Qualche volta c'è riuscito, qualche altra volta no, nonostante il grande lavoro di Amauri, perché dietro la Lazio è stata sempre attenta e applicata sia nelle marcature (anche quelle di Konko su Belfodil e di Radu su Biabiany) che nelle chiusure. In pratica, la Lazio si è fatta sorprendere solo nei primi attimi, grande parata di Marchetti su un colpo di testa di Amauri, poi ha saputo gestire bene almeno la fase di difesa. Attenzione, come ha saputo gestirla bene anche il Parma, che non ha mai perso di vista il concetto della squadra, anche se poi è giusto sottolineare come dietro Lucarelli e soprattutto Paletta abbiano concesso solo le briciole a Klose e ai due trequartisti (Candreva ed Ederson) che via via entravano con o senza la palla. Ecco, come entrambe le squadre siano mancate nella fase di possesso palla è evidenziato dal poco lavoro portato avanti dai portieri, che all'atto pratico hanno fatto una parata importante a testa.
E' stata una partita all'acqua di rose fino a una ventina minuti dalla fine, e di sicuro i cambi fatti da Petkovic hanno cambiato in meglio più la Lazio di come abbiano cambiato il Parma quelli di Donadoni. Caso mai si può aggiungere come mai l'allenatore della Lazio abbia ritardato tanto la sostituzione di Klose, che non ha mai creato un'insidia ai centrali del Parma. Con Kozak e Floccari la Lazio ha trovato una buona quadratura del cerchio, potendo saltare anche quel centrocampo dove per tutta la partita c'era stato il traffico che di solito c'è sulle tangenziali nelle ore di punta. Di fronte a una Lazio che ci provava con convinzione, tuttavia, non è che il Parma si sia tirato indietro, anche perché Amauri è sempre stato una spina piantata sui fianchi dei centrali della Lazio (uno dei quali, Biava, è stato espulso negli ultimi attimi). E la dimostrazione sono stati i due gol annullati, entrambi per fuorigioco, prima quello di Paletta e sull'ultima azione quello di Kozak.
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Un punticino che interrompe la serie di sconfitte esterne che in campionato, derby a parte, durava da tre mesi (ultimo pari fuori casa il 2-2 di Palermo il 19 gennaio). Il bicchiere mezzo vuoto: un'altra occasione persa, l'Europa League che si allontana sempre di più e il gol che è ormai diventato una chimera. Vlado Petkovic, ovviamente, propende per la prima ipotesi e promuove la Lazio di Parma. "Abbiamo onorato la maglia e giocato una discreta partita. Il primo tempo è stato equilibrato, poi nella ripresa abbiamo giocato meglio noi ed avremmo meritato la vittoria. Ci è mancato solo il gol". Già, ma è proprio questo il punto: la Lazio non segna più. Quella del Tardini è stata l'ennesima gara senza reti per i biancocelesti, che nelle ultime otto partite di campionato sono andati a segno solo tre volte (due col Catania ed una nel derby). "È un problema acuto — ammette Petkovic —. Però stavolta le occasioni le abbiamo create, dobbiamo solo essere più cinici sotto porta". Certo, se Klose continua ad essere la brutta copia di sé stesso diventa tutto più complicato: "Ma non è andato male — lo difende il tecnico —, anche se poi le occasioni migliori sono capitate agli altri attaccanti". Su una di queste, allo scadere, Kozak ha anche segnato, ma l'arbitro ha annullato per fuorigioco. "Era in linea con i difensori del Parma, in questi casi conta l'interpretazione. Ma ormai è inutile recriminare". Recrimina invece il protagonista dell'azione. Ma non solo, anzi non tanto, per quell'episodio: "Il fuorigioco c'era — ammette Kozak — anche se di pochissimo: giusto annullare la rete. Il mio rimpianto è invece per l'occasione avuta in precedenza (su lancio di Ledesma, ndr): quella era una palla da mettere dentro". L'ariete ceco è pronto a rifarsi domenica: "A Parma avremmo dovuto vincere, ma ormai è andata. Meglio pensare subito al prossimo match col Bologna: lì non possiamo sbagliare".
Da La Repubblica:
La Lazio non riesce a svegliarsi dall'incubo. Contro il Parma non arriva la tanto agognata vittoria in trasferta (mai centrata nel 2013) e neanche il gol. Finisce 0-0, i biancocelesti si ritrovano all'ottavo posto in classifica e vedono allontanarsi sempre di più la zona Europa League. Petkovic però al termine della gara vede il bicchiere mezzo pieno: "Sono contento di come la squadra è risposto e lottato fino all'ultimo. Il primo tempo è stato equilibrato, con due squadre un po' impaurite. Nella seconda frazione abbiamo fatto meglio, creando tanto ma senza segnare. Purtroppo non abbiamo portato a casa i tre punti". Colpa anche di una sterilità in fase offensiva che ha visto la Lazio arrivare solo in due circostanze al tiro nello specchio della porta: "Il problema è evidente - spiega l'allenatore - ma il modulo a una punta non c'entra. Abbiamo dimostrato, sia con Klose ed Ederson prima che con gli altri attaccanti poi, di poter mettere in difficoltà i nostri avversari. Sono state create tante occasioni ma è spesso mancato l'ultimo passaggio. Dobbiamo continuare a giocare così e alla fine il gol arriverà". Era arrivato al 95', quando in pieno recupero Kozak era riuscito a bucare Mirante. Il ceco però è partito in posizione di offside, prontamente segnalata dal guardalinee: "Era il linea e in questi casi spesso conta l'interpretazione. Non ho visto lentamente il replay ma purtroppo l'arbitro ha fischiato. Si tratta però solo di un episodio e abbiamo avuto altre occasioni prima per poter segnare".
L'espulsione di Biava e l'infortunio di Radu fanno già pensare al prossimo impegno casalingo contro il Bologna. Le condizioni del terzino rumeno non preoccupano particolarmente il tecnico: "Ha sentito un dolore alla coscia. Valuteremo domani ma credo non sia niente di grave". Nessun problema nemmeno per Mauri, lasciato in panchina per tutta la partita: "Da tempo ha qualche problema fisico, ma oggi era a disposizione ed è stata una mia scelta quella di non impiegarlo". Petkovic concede un giorno di riposo alla squadra che si ritroverà a Formello martedì alle 17. Poi partirà la preparazione in visto della gara con il Bologna: "Altro avversario che sa giocare bene a calcio. Dobbiamo lavorare bene in settimana per arrivare all'appuntamento in maniera positiva". Intanto si continua a pensare al calciomercato. Nei giorni scorsi è andato in scena un incontro a Montecarlo tra il presidente Lotito e il procuratore Federico Pastorello. I due hanno parlato del futuro di Candreva (ufficialmente ancora di proprietà dell'Udinese in attesa che la Lazio ne riscatti la metà al termine della stagione) e di Tim Matavz, attaccante sloveno del PSV Eindhoven. È una prima punta possente, che la Lazio ha puntato nel caso di cessione di Kozak o Floccari.