2 novembre 2017 – Roma, Stadio Olimpico - Europa League - Fase a gironi, gruppo K - IV giornata - inizio ore 21.05
LAZIO: Strakosha, Patric, de Vrij, Luiz Felipe, Marusic, Murgia (59' Lulic), Leiva, Luis Alberto, Lukaku (73' Parolo), Nani (59' Milinkovic-Savic), Caicedo. A disposizione: Vargic, Bastos, Radu, Palombi. Allenatore: S. Inzaghi
NIZZA: Benitez, Souquet, Dante, Le Marchand, Jallet, Walter, Mendy, Sneijder (66' Lusamba), Koziello (86' Tameze), Lees-Melou (80' Balotelli), Plea. A disposizione: Clémentia, Burner, Sarr, Makengo. Allenatore Favre.
Arbitro: Sig. Manzano (Spagna) - Assistenti Sigg. Nevado Rodríguez e Sobrino (Spagna) - Quarto uomo Sig. del Palomar (Spagna) – Addizionali Sigg. Hernandez e De Burgos.
Marcatori: 92' Le Marchand (aut).
Note: ammonito al 75' Leiva per gioco falloso. Angoli: 5-3. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 20.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Vince sempre la Lazio. Qualificazione e record. Autogol di Le Marchand al 92'. Unica nel torneo a punteggio pieno e primato sicuro. Inzaghi riscrive la storia del club con 9 vittorie di fila".
Continua la "rosea": All'ultimo respiro, con una discreta dose di fortuna, e risparmiando pure le energie in vista della prossima partita di campionato. Se avesse potuto scegliere come vincere Inzaghi avrebbe probabilmente immaginato un successo così. Con un autogol in pieno recupero dopo una partita giocata al piccolo trotto da entrambe le squadre, preoccupate più di non perdere che di vincere. Ma la Lazio, va chiarito subito, non ruba nulla. Sorniona, capace di capitalizzare al massimo le poche occasioni create, la Inzaghi band dà l'ennesima dimostrazione di spietata efficacia contro un Nizza sempre più in crisi, ma per nulla rassegnato. Successo pesante, anzi pesantissimo. Innanzitutto perché consente alla Lazio di andare in vacanza in Europa League con due turni di anticipo. La quarta vittoria su quattro gare disputate (unica squadra capace di tanto nell'intera competizione) regala infatti ai biancocelesti non solo la qualificazione al turno successivo, ma anche la certezza del primo posto, con 180 minuti ancora da giocare. Le prossime due partite (col Vitesse in casa e col Waregem fuori) saranno dunque solo delle formalità, con immaginabili benefici sul campionato. Ma l'1-0 maturato sul filo di lana regala a Inzaghi anchela nona vittoria consecutiva tra Coppa e campionato, un filotto che è record per gli ultimi cento anni di storia del club.
La sola serie più lunga (14 vittorie di fila, tutte in campionato) fu infatti realizzata dalla Lazio nel lontanissimo campionato 1913-14. Tattica anche questa volta perfetta la sua. A cominciare dal consueto turnover ragionato in partenza (sei titolari diversi rispetto a Benevento). Con l'ordine di addormentare la partita piuttosto che aggredirla. Perché anche il pari può andar bene (avrebbe comunque regalato la qualificazione), perché domenica è di nuovo campionato e perché, semmai, la partita si sarebbe decisa nell'ultima mezzora. Quando, come già accaduto nelle prime quattro gare di Europa League, il tecnico sgancia altri tre titolari. E, con loro in campo, la vince, quando ormai non ci crede più nessuno. Ma sull'angolo di Luis Alberto al 2' di recupero il colpo di testa di Parolo impatta Le Marchand e finisce in fondo al sacco. Per il Nizza, alla sesta sconfitta consecutiva, la beffa peggiore. Con l'aggravante, per Favre, di mettere in campo Balotelli solo negli ultimi dieci minuti. Voleva una partita di contenimento, il tecnico francese: e ci riesce, ma non basta. Quando le cose vanno male è destino che continuino a peggiorare.
Il Corriere dello Sport titola: "Si vola. Una Lazio senza freni. La squadra di Inzaghi è in un momento d'oro e continua a vincere anche in Europa: quattro su quattro con il successo di ieri contro il Nizza".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Vittoria sul Nizza, qualificazione con due partite d'anticipo, primo posto matematico, punteggio pieno, testa di serie nel prossimo sorteggio, nona vittoria di fila e secondo obiettivo stagionale conquistato. Dopo la Supercoppa, la Lazio è già ai sedicesimi di Europa League e ha fatto tutto questo scoprendo una virtù che nel calcio sembra impossibile, ma che spiega bene che stagione sta vivendo la squadra di Inzaghi: ha battuto il Nizza senza mai tirare nello specchio della porta, l'unico pallone alle spalle di Benitez ce l'ha messo Le Marchand al 2' di recupero. Che sia "una tantum", però, perché la Lazio ha abituato a ben altri spettacoli. Ieri ha trotterellato, giochicchiato, camminato sul prato fin quando Inzaghi ha rovesciato in campo tre titolaroni, Lulic, Milinkovic e soprattutto Parolo che ha dato la spallata decisiva. Nell'ultima mezzora, si è rivista un po' di Lazio ma tutto il primo tempo era stato una pena, su tutt'e due i versanti. La Lazio era altrove, il Nizza lo stesso.
Prendendo la classifica come base di partenza, toccava ai francesi fare la partita, attaccare, cercare lo spazio per far saltare la solida difesa laziale. Invece, niente. Già la scelta di Favre di tenere Balotelli in panchina fino a 10' dalla fine per lasciare solo e isolato Plea in attacco faceva prevedere una partita non esplosiva. Sneijder lo cercava da lontano, troppo lontano. Il Nizza portava a Roma un pesante carico di 5 sconfitte consecutive fra coppa e campionato e si intuiva, nel suo modo di stare in campo, la difficoltà di giocare in scioltezza. Sull'altro fronte Inzaghi aveva dato fondo alle risorse a sua disposizione. Rispetto alla gara di Benevento aveva cambiato sei giocatori: Patric, Lukaku, Luiz Felipe, Murgia, Nani e Caicedo. Il ribaltone aveva costretto Luis Alberto a spostarsi sul centrosinistra lasciando a Nani la posizione di trequartista alle spalle del centravanti, un cambiamento che stava togliendo alla squadra lo spunto migliore nella parte finale dell'azione. L'idea della Lazio era l'attacco a sinistra portato da un locomotore come Lukaku, che ha spianato il povero Souquet. Nella fascia del belga, l'azione prendeva velocità e diventava pericolosa, anche se l'unica conclusione che ha davvero impaurito Benitez è stata dell'altro esterno, Marusic: il tiro dal limite dell'area del montenegrino è stato deviato da Le Marchand un attimo prima che entrasse in rete. La deviazione successiva del centrale francese sarebbe stata meno fortunata...
Dopo un'ora di niente, Inzaghi ha alzato ritmo, intensità e qualità con i cambi contemporanei di Milinkovic e Lulic. E' un classico in Europa League per Simone, che ha sempre inserito i titolari nella parte finale delle gare e così le ha vinte tutte. C'è riuscito anche stavolta. La Lazio ha rovesciato in area una bella serie di cross dal fondo, però tutti troppo indietro o troppo avanti. La prima parata (deviazione in angolo) della serata è stata di Strakosha, su tiro da 30 metri di Sneijder, ma nemmeno in quel caso si può parlare di tiro nello specchio perché la palla sarebbe tranquillamente uscita. Acclamato dalla curva dei nizzardi, a 10' dalla fine è entrato anche Mario che si è presentato con un'assurda conclusione da lontanissimo, finita anche lontanissimo dalla porta laziale, tanto per mantenere lo 0 anche nella casella dei tiri francesi nello specchio. Sull'ultimo attacco, è arrivato l'angolo di Luis Alberto, palla girata di testa da Parolo in mezzo all'area e nella sua rete da Le Marchand.
Il Messaggero titola: "L'ultima Parolo è della Lazio. Europa League, i biancocelesti battono il Nizza con un gol dell'azzurro, a segno con la complicità di Le Marchand. La squadra di Inzaghi ottiene la nona vittoria consecutiva tra coppa e campionato. Balotelli in campo soltanto nel finale".
Prosegue il quotidiano romano: Massimo risultato con il minimo sforzo. La Lazio batte 1-0 il Nizza e stacca il pass per i sedicesimi di finale di Europa League. Tre punti che regalano anche la matematica certezza della testa del girone. Soldi in più nelle casse biancocelesti. Nona vittoria consecutiva tra coppa e campionato per i ragazzi di Inzaghi che ora potranno gestire le forze nelle prossime due gare. In particolare quella contro il Vitesse che si giocherà subito dopo il derby contro la Roma, in programma sabato 18.0 Il tecnico potrà pensare solo al campionato. A regalare l'intera posta in palio ai biancocelesti ci pensa Le Marchand con uno sfortunato autogol su un colpo di testa di Parolo in pieno recupero. Inzaghi ne cambia sei rispetto all'undici invincibile. Regala un po' di riposo a Radu praticamente sempre presente, a Bastos che non si è mai fermato dal rientro dopo l'infortunio, a Parolo che farà gli straordinari con l'Italia per la qualificazione a Russia 2018, discorso simile per Milinkovic alla prima convocazione con la Serbia, a Lulic e a Immobile reduce da un affaticamento alla coscia destra. Cambiando i fattori però il risultato non cambia di molto perché alla fine i biancocelesti strappano l'ennesima vittoria. Il tecnico cambia posizione a Luis Alberto che galleggia a centrocampo con Nani nel ruolo di seconda punta. Lo spagnolo cuce bene il gioco tra i reparti facendo ripartire l'azione con rapidità. Il coro non stecca mai. I biancocelesti giocano davvero bene e i tifosi non mancano di sottolinearlo con ohh di stupore.
Il Nizza, con Balotelli inizialmente in panchina, non è praticamente mai pericoloso. I francesi faticano nella gestione della palla e nell'impostazione della manovra. Merito di una Lazio che senza grandi sforzi copre bene il campo. Un primo tempo senza però grandi emozioni. Il migliore in campo risulta Lukaku con delle accelerazioni impressionanti sulla corsia di sinistra. Nella ripresa Simone manda in campo Milinkovic e Lulic per dare più solidità alla squadra. E soprattutto Luis Alberto torna a ricoprire il ruolo di seconda punta. Caicedo non viene mai servito a dovere e fatica molto a trovare varchi giusti. L'attaccante ecuadoregno corre, lotta ma la maggior parte del tempo galleggia senza mai trovare il giusto guizzo. La mancanza di Immobile si sente eccome. Inzaghi vede che la squadra non gira come dovrebbe e allora manda dentro anche Parolo allargando Lulic sulla sinistra. Il centrocampista azzurro risulterà decisivo. La Lazio alza il baricentro e si fa decisamente più pericolosa. Rispetto alle ultime gare i biancocelesti sono apparsi leggermente meno brillanti. Normale. Il tour de force, che si concluderà domenica contro l'Udinese, ha bruciato energie fisiche e soprattutto mentali. Il regalo finale è il giusto premio che ripaga la Lazio del cammino fatto fin qui: 4 vittorie su 4 in Europa. E ora può fare da spettatrice.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La Lazio piega il Nizza e vola ai sedicesimi di UEFA Europa League. Allo Stadio Olimpico, il successo 1-0 contro i francesi, maturato grazie a un'autorete di Maxime Le Marchand in pieno recupero, regala ai Biancocelesti la qualificazione e il matematico primo posto nel Gruppo K. Sei i volti nuovi rispetto alla vittoriosa trasferta di Benevento per la squadra di Simone Inzaghi, che fatica a cambiare passo in un primo tempo tutto sommato orfano di grandi emozioni. La prima chance è per i francesi con Pierre Lees-Melou, ma la conclusione di destro del centrocampista non trova lo specchio della porta difeso da Thomas Strakosha. I Biancocelesti hanno la loro migliore occasione intorno alla mezzora. Adam Marušic calcia dal limite, la deviazione di Le Marchand sembra mettere fuori causa Walter Benítez, ma per fortuna del portiere argentino il pallone termina a lato in calcio d’angolo. Prima dell’intervallo ci prova anche Nani, schierato titolare da Inzaghi, ma il tiro-cross del portoghese trova pronto il portiere degli ospiti, che si rifugia in corner. La ripresa si apre senza cambi e con la Lazio che prova a spingere. Marušic serve Lucas Leiva, il brasiliano crossa radente ma il suo connazionale Dante taglia fuori Felipe Caicedo e la chance sfuma.
La partita si accende, Rémi Walter lascia partire un bolide di sinistro che termina fuori di poco. Inzaghi decide di cambiare: fuori Nani e Alessandro Murgia, entrano Sergej Milinkovic-Savic e Senad Lulic, il capitano. Ma è ancora la squadra di Lucien Favre a spingere, con una conclusione dalla distanza di Wesley Sneijder che Strakosha mette in angolo. E’ l’ultima giocata per l’olandese, che lascia il posto al congolese Arnaud Lusamba. Inzaghi risponde inserendo l’azzurro Marco Parolo al posto dell’ottimo Jordan Lukaku, poi arriva l'atteso momento di Mario Balotelli che a dieci minuti dalla fine prende il posto di Lees-Melou. Supermario delizia la platea con un paio di giocate a effetto, senza però spostare gli equilibri della sfida. Il pareggio sembra ormai scontato, ma nel cuore della fase di recupero ecco il colpo di scena: sugli sviluppi di un corner, Le Marchand devia fortuitamente il pallone dopo un colpo di testa di Parolo e lo spedisce nella propria porta. I ragazzi di Inzaghi, che si sarebbero qualificati anche con il pareggio, ottengono così la vittoria, ma soprattutto la matematica certezza di chiudere il girone al primo posto. Missione compiuta.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Non nasconde la soddisfazione Marco Parolo a fine partita: "Volevamo vincere per chiudere il discorso qualificazione subito. Siamo anche primi matematicamente, obiettivo raggiunto. Ci abbiamo creduto fino alla fine, vincere aiuta a vincere: questo è lo spirito che deve avere questa squadra". Sull'importanza di essere riusciti a passare il turno con due giornate d'anticipo prosegue: "Giocare ogni tre giorni toglie tante energie, anche per via degli spostamenti. Le prossime due gare possono servire a chi gioca meno per mettere minuti nelle gambe. Arrivare in fondo? E' bello giocare in Europa, abbiamo il potenziale per andare avanti e vogliamo farlo il più possibile".
Dal sito web ufficiale della S.S. Lazio:
"Onore a questi ragazzi, che hanno disputato quattro gare di Europa League al meglio. È bello per un allenatore vedere ogni ragazzo, anche chi gioca meno, scendere in campo con questo impegno. Ieri mi avevano dimostrato tutti di stare bene poi questa mattina ho fatto le mie scelte. Importante è vedere calciatori come Patric e Luiz Felipe svolgere una partita strepitosa, complimenti a loro perché hanno offerto una prestazione esemplare. De Vrij per noi rappresenta una certezza, è un giocatore fortissimo al di là del valore del giocatore, è un ragazzo sempre solare, un professionista serio. Mi auguro che possa restare a lungo perché abbiamo bisogno di giocatori come Stefan. È una grande soddisfazione veder giocare così bene calciatori che, fino ad oggi, avevano raccolto meno minutaggio. Dobbiamo cercare di continuare su questi livelli perché vogliamo confermarci. Onore a questo gruppo, che ha cercato di lavorare nel migliore dei modi. Vedere giocare questa sera giocatori che ultimamente avevano giocato meno, è un piacere".
"Questa sera avevamo un stadio molto bello, i tifosi ci hanno dato una mano. Giocavamo contro una squadra forte, fisica, lo scorso anno sono arrivati di poco dietro Monaco e Psg. Sono molto soddisfatto, siamo l'unica squadra in Europa League ad aver vinto tutte le partite, complimenti ai miei ragazzi. Siamo andati oltre le attese, ma nulla accade per caso. Faccio un applauso a questo grande gruppo. Onore a questi ragazzi che hanno fatto qualcosa di straordinario. Il difficile arriva adesso, già tra tre giorni affronteremo l'Udinese. Non vogliamo fermarci, abbiamo fatto le prime 16 partite molto molto bene, dobbiamo dimostrare che non siamo lì per caso. Anzi, ormai siamo una certezza, ma adesso verrà tutto il difficile. I ragazzi mi seguono nel migliore dei modi, ora dobbiamo rimanere più in alto possibile in campionato e arrivare più avanti possibile in Europa. Questa sera è mancata un po' di brillantezza, il Nizza è stato sottovalutato all’esterno dopo 4-5 sconfitte, ma da noi no. Sapevamo che ci avrebbero creato dei problemi. Fa piacere essere paragonati alla Lazio 73/74. I miei ragazzi si divertono, stanno bene insieme. Siamo più in ritiro che a casa, siamo più tra di noi che con le nostre famiglie. Ora chiedo alla mia squadra di tenere la testa ben piantata a terra, ci aspetta una partita difficile contro l’Udinese".