Martedì 29 gennaio 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 2-1 Coppa Italia 2012/13 - Semifinale, gara di ritorno - inizio ore 21.00
LAZIO: Marchetti, Biava, Dias, Ciani, Konko, A. Gonzalez (66' Cana), Ledesma, Hernanes (63' Lulic), Radu, Mauri, Klose (70' Floccari). A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Cavanda, Stankevicius, Zauri, Brocchi, Candreva, Kozak, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
JUVENTUS: Storari, Barzagli, Bonucci, Peluso, Isla, Vidal, Marrone (70' Marchisio), Giaccherini (76' Quagliarella), Padoin (68' Pirlo), Giovinco, Vucinic. A disposizione: Buffon, Rubinho, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Pogba, Matri. Allenatore: Conte.
Arbitro: Sig. Banti (Livorno) - Assistenti Sigg. Marzaloni e Cariolato - Quarto uomo Sig. Giannoccaro.
Marcatori: 53' A. Gonzalez, 91' Vidal, 93' Floccari.
Note: serata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Giaccherini, Isla, Konko, Vidal, Giovinco, Bonucci. Angoli: 10-1 per la Juventus. Recuperi: 2' p.t., 6' s.t.
Spettatori: 55.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Coppa Italia, Lazio-Juventus 2-1. Floccari regala la finale al 93'. La squadra di Petkovic vince grazie alle reti di Gonzalez nel primo tempo e di Floccari nel recupero, dopo che allo scadere Vidal aveva riequilibrato il risultato e i supplementari sembravano inevitabili. Finalissima il 26 maggio contro la vincente di Inter-Roma".
Continua la "rosea": La Lazio si conferma bestia nera della Juventus. Dopo averla fermata sullo 0-0 in campionato allo Juventus Stadium, la elimina in Coppa Italia. E conquista la finale, grazie al 2-1 dell'Olimpico firmato Gonzalez e Floccari, che doppia l'1-1 dell'andata. Il 26 maggio, sempre a Roma, in gara secca, se la giocherà con la vincente del doppio confronto Inter-Roma, con la semifinale di ritorno in programma il 17 aprile. Anche oggi, come nei tre precedenti stagionali, la partita l'ha fatta soprattutto la Juve. Che però è andata a sbattere contro un muro. Del resto c'è un motivo per cui in tre sfide dirette non ha mai vinto, segnando solo due gol. La solita Juve dalla grande mole di gioco, ma spuntata in avanti, per di più mutilata della qualità dei suoi fenomeni di centrocampo (Pirlo e Marchisio sono subentrati dalla panchina, Pogba è rimasto seduto) ha fatto solo il solletico alla consueta difesa ordinata dei biancocelesti. Una partita tutto sommato modesta è diventata bella e palpitante nei minuti conclusivi, con il momentaneo pari di Vidal allo scadere e la rete decisiva del nuovo entrato Floccari nell'infinito recupero, quando i supplementari sembravano inevitabili. Il 2013 della Juve si conferma complicato: 2 vittorie, 3 pari e 2 sconfitte. Poca roba.
Petkovic recupera Klose. Il tedesco è l'unica punta, con Mauri alle spalle, di supporto. Conte tiene a riposo parecchi titolari. Partono dalla panchina Caceres, Pirlo, Marchisio e persino Pogba. Quantomeno in avanti i bianconeri schierano i titolari: Vucinic, squalificato in campionato contro il Chievo, e Giovinco, recuperato. Uno a testa. La precedenza a Vucinic, che protesta per un'uscita bassa di Marchetti, che lo tocca in area, in uscita bassa. L'arbitro Banti, che dopo i fatti di Juve-Genoa ha una bella gatta da pelare, fa proseguire. Poi, Klose colpito da Isla, che aveva pasticciato nel controllo nella sua area, finisce per terra in area avversaria. Anche qui ci stava il rigore, ma ancora una volta l'arbitro dice di no. Juve propositiva, fa la partita. Per forza. Dopo l'1-1 delll'andata allo Juventus Stadium lo 0-0 qualificherebbe la squadra di Petkovic. Ma ai campioni d'Italia manca qualità in mezzo al campo. O meglio, è confinata in panchina. Per cui non riescono a forzare il ritmo, che la Lazio tiene volutamente basso. Un paio di mezze occasioni si vedono nel finale di tempo. Vucinic carica un destro violento, ma Marchetti sul suo palo, su una conclusione dalla distanza, non può farsi sorprendere. Poi Giovinco si gira benissimo in area, ma colpisce nella maniera peggiore. All'intervallo è 0-0.
Come gli era accaduto anche nella gara d'andata, la Lazio segna alla prima occasione gol. Bel pallone in profondità di Ledesma, Gonzalez segna di testa, con un tuffo spettacolare, prendendo il tempo a Peluso, che fa un'altra figuraccia, dopo quelle contro la Samp di Icardi quando era stato impiegato, come stasera, da difensore centrale. Lazio in vantaggio. Paura Hernanes, il brasiliano è costretto ad uscire: sanguina, per un taglio alla testa, dopo una brutta caduta dopo un contrasto aereo con Marrone. Dentro Lulic. Conte sfodera l'artiglieria pesante. Dentro Pirlo e Machisio, per Padoin e Marrone. Giovinco chiede un rigore, inascoltato, dopo un contrasto sospetto in area con Dias. Petkovic sostituisce lo stremato Klose con Floccari. Poco dopo lo scadere segna Vidal, di sinistro sottoporta, bevendosi la marcatura di Radu. La Juve esulta, sembra una liberazione, dopo la tensione accumulata tra il Genoa e questi 90'. E sembra spalancare le porte dei supplementari. Ma Floccari cambia i programmi di tutti. Segna di testa, su angolo calciato da sinistra, da Mauri, saltando più in alto proprio di Vidal, che in un paio di minuti passa da salvatore della patria a distratto colpevole, in marcatura. È il gol partita, perché Marchetti trova il modo di fare ancora il fenomeno contro la Juve sul destro ravvicinato di Giovinco, e Marchisio non trova il tempo per ribadire in rete a porta vuota il gol che varrebbe la qualificazione. Finisce così, e la Lazio va in finale.
Il Corriere dello Sport titola: "Juve ko, la Lazio in finale. All'Olimpico finisce 2-1. La squadra di Petkovic in finale di coppa Italia. Biancocelesti avanti con Gonzalez, poi succede tutto nei minuti di recupero: prima pareggia Vidal, poi segna Floccari. All'ultimo istante Giovinco e Marchisio di divorano il gol qualificazione".
Continua il quotidiano sportivo: Due gol di testa di Gonzalez e Floccari bastano alla Lazio per battere 2-1 la Juventus e volare in finale di coppa Italia. Davanti ad una cornice di pubblico incredibile - 50 mila spettatori sugli spalti - la squadra di Petkovic si regala una serata entusiasmante al cospetto di una Juve rimaneggiata ma sempre temibile. Il successo biancoceleste è in realtà un trionfo di tattica e cinismo, esaltato da una difesa praticamente invalicabile e da un centrocampo pronto a chiudere ogni spazio. Fino al 90' si vede solo il gol di Gonzalez. Le occasioni da gol si concentranto tutte in un folle finale di partita con la Lazio prima raggiunta da Vidal e poi portata in trionfo da Floccari. Ma andiamo con ordine. Il primo tempo concede poco allo spettacolo. Le squadre si studiano, si temono, non concendono spazi giocabili. La Lazio è una fortezza sulla quale rimbalzano sistematicamente Giovinco, Vucinic e Giaccherini. Non c'è un centimetro di campo sguarnito, il pressing è costante. Con due squadre così accorte, di emozioni se ne vedono poche. La Juventus non è al top della forma e si vede. Si sentono eccome le assenze di Pirlo e Marchisio in mezzo al campo. Padoin spinge sulla sinistra ma non lo fa con la dovuta lucidità, idem per Isla dall'altro lato. La Juve protesta subito per un contatto in area biancoceleste fra Vucinic e Marchetti: l'arbitro Banti lascia giocare. Giovinco prova su punizione decentrata ma la mira è imprecisa. La Lazio aspetta gli avversari e poi prova a ripartire senza eccessiva convinzione. Al 24' è Isla a mettere i brividi ai 50mila sugli spalti con un cross teso sul quale Giovinco non arriva per una questione di centimetri. Poi tocca alla Lazio protestare con Banti per un tocco sospetto di Isla su Klose. Hernanes ci prova alla mezz'ora con un tiro a giro dalla distanza alto sopra la traversa. Le emozioni più intense della prima frazione si vivono nei due minuti di recupero quando prima Vucinic, poi Giovinco non riescono a sfruttare le uniche due chiare occasioni da gol costruite nei 45 minuti.
Nella ripresa si suona lo stesso spartito del primo tempo. La Juve insiste nel suo difficile tentativo di arrivare dalle parti di Marchetti, la Lazio aspetta e riparte. Nasce da questa logica il vantaggio biancoceleste, capolavoro di cinismo. Siamo al 52' quando Ledesma lancia Gonzalez nella distratta difesa della Juve: il colpo di testa del Tata è perfetto e Storari è battuto. Un tiro, un gol. Equazione perfetta. Per la Juve la gara si trasforma da complicata a quasi impossibile. Giovinco chiede due rigori in trenta secondi, prima per una trattenuta di Ciani, poi per un contatto con Dias. Hernanes deve uscire in barella dopo un terribile scontro a metà campo con Vidal, al suo posto Lulic. Conte cambia il volto della Juve inserendo Pirlo, Marchisio, Quagliarella e passando al 3-4-3. La Lazio, però, continua nel suo capolavoro tattico chiudendo ogni varco agli avversari. A venti minuti dalla fine Petkovic fa uscire uno stremato Klose per Floccari che spreca una buona chance in contropiede per un controllo approssimativo. Giovinco cerca una conclusione complicata al 73' che termina in curva. La gara sembra ormai segnata e invece nei sei minuti di recupero succede di tutto. Al 92' arriva il pareggio della Juve con Vidal che insacca sotto misura dopo un'indecisione di Radu. L'1-1 porterebbe il match ai supplementari e invece, un minuto dopo, la Lazio torna in vantaggio con Floccari che di testa batte Storari sotto la curva Nord mandando in delirio i tifosi. Le emozioni, però, non sono ancora finite. Al 94' la Juve spreca l'incredibile prima con Giovinco che calcia addosso a Marchetti a pochi passi dalla porta, e poi con Marchisio che, sulla ribattuta del portiere, manda a lato a porta vuota. E' l'ultimo tentativo bianconero di una partita che la Lazio ha vinto con merito, dimostrando ancora una volta una solidità senza eguali. In attesa di scoprire l'avversaria della finale (l'Inter o il derby con la Roma), il popolo biancoceleste può festeggiare. La Lazio di Petkovic è una meraviglia.
Il Messaggero titola: "Coppa Italia, Lazio-Juventus 2-1. Gonzalez e Floccari accendono l'Olimpico. I biancocelesti in vantaggio all'inizio della ripresa, poi nel recupero il gol bianconero e la rete di Floccari che chiude la partita. Finalissima con Roma o Inter".
Continua il quotidiano romano: La Lazio risorge e lo fa nel modo migliore, davanti al suo pubblico, contro la regina del campionato e con un finale al cardiopalma: in vantaggio 1-0 fino al 91', viene raggiunta da Vidal nei minuti di recupero, per poi dare la zampata finale con Floccari al 93'. E adesso ha davanti la prospettiva di una finale derby di Coppa Italia contro la Roma. Ingredienti che hanno elettrizzato la serata dei 50mila dell'Olimpico. Inciampa ancora la Juventus che lascia la capitale con meno certezze, un campionato riaperto e davanti un mese cruciale con tanto di Champions. In finale di Coppa Italia meritatamente accede una Lazio se non proprio più brillante sicuramente più concreta. Eppure i bianconeri avevano mostrano all'inizio di aver voglia di tornare subito in campo per dimenticare l'ultimo turno di campionato, condito dalle tante polemiche arbitrali e la pesante appendice del Giudice Sportivo. Ma ha davanti una Lazio che di colpo riacquista le certezze perse sabato contro il Chievo. La squadra di Petkovic quando la posta il palio è alta di solito non sbaglia e anche stasera è fedele al copione di squadra cinica e tosta che concretizza le uniche occasioni capitatagli nell'arco dei 96 minuti di gioco. Eppure Conte era venuto a Roma per battere i biancocelesti, cosa che in questa stagione ancora non gli è ancora capitata, e qualificarsi per la finale di Coppa.
L'1-1 dell'andata d'altronde non consente calcoli, i bianconeri sanno che per tornare a casa col bottino pieno devono disputare uno di quei match intensi che è nel dna della squadra. Conte rinuncia al suo centrocampo titolare e dà fiducia a Padoin e Marrone, con Vidal in mediana e Isla e Giaccherini sulle fasce. Lo 0-0 non basta, Conte chiede a Vucinic e Giovinco concretezza e cinismo, ingredienti che nell'ultimo periodo hanno un po' latitato. Cambia invece modulo la Lazio: dal 4-1-4-1 al 3-5-1-1 con Radu e Konko più alti a dar manforte a Hernanes, Mauri, Ledesma. Conte, inossidabile nel suo 3-5-2 parte come sempre in modo garibaldino ma l'eccesso di veemenza porta subito un cartellino giallo per Giaccherini (3'). Episodio contestatissimo all'8' con Vucinic che entra in area e viene messo giù da Marchetti. Bianconeri furibondi: chiedono penalty ed espulsione del portiere, ottengono giusto un calcio dalla bandierina. L'episodio scalda gli animi, con Banti che sembra faticare non poco nella gestione della gara: la conferma arriva arriva al 29mo quando Klose ruba la palla a Isla e il cileno lo stende. Anche qui Banti sorvola, ma gli estremi del penalty sembrano esserci. Le due squadre sembrano abbastanza spompate e giù di corda, la manovra da una parte all'altra non decolla anche se la Juve può lamentare l'assenza dei suoi pesi massimi a centrocampo.
La prima mezzora è bruttina e sul taccuino non si segnalano azioni di rilievo, a parte gli errori di Banti. Ripresa fotocopia almeno nelle battute iniziali: i due moduli offrono poco spazio alla fantasia, il gioco latita e le occasioni da rete pure. Fino al 52' quando una fiammata di Ledesma cambia le sorti del match. Cross pennellato per la testa di Gonzalez che non sbaglia: gol e dedica per l'amico Scaloni passato oggi all'Atalanta. Al 15' brutto scontro tra Hernanes e Marrone col laziale che ha la peggio e deve abbandonare il campo in barella. Sembra tutto fatto e la partita si avvia al 90' senza sussulti, ma i 6' minuti di recupero valgono più dell'intera partita: prima tocca a Vidal riaccendere le speranze bianconere al 91' subito vanificate dal colpo di testa vincente di Floccari al 93'. Sembra finita, ma Marchetti all'ultimo minuto salva partita e qualificazione con un intervento prodigioso su Giovinco. Come 4 anni fa, la musica non cambia: la semifinale di Coppa Italia la vince la Lazio (che poi andò a vincere il trofeo) mentre la Juve fallisce il terzo obiettivo stagionale che anche se non pregiudica quelli dello scudetto e della Champions. Ma Antonio Conte stasera ha visto una squadra prevedibile, con poche idee e senza nerbo.
La Repubblica titola: "Coppa Italia, Lazio-Juventus 2-1: Floccari regala la finale al 93'. Le reti di Gonzalez e e dell'attaccante subentrato a Klose riportano i biancocelesti in finale a quattro anni dal successo sulla Samp. Ai bianconeri non basta il gol di Vidal, Marchisio sbaglia il match-point all'ultimo respiro. I ragazzi di Petkovic si giocheranno la coppa con la vincente dello scontro tra Inter e Roma, in campo il 17 aprile".
Prosegue l'articolo: A quattro anni dall'ultimo successo in Coppa Italia, la Lazio torna ad assaporare la finale, battendo per 2-1 la Juventus all'Olimpico. I biancocelesti si mostrano più lucidi soprattutto nei momenti decisivi del match, di fronte a una Juve arrembante ma troppo nervosa, forse anche per gli strascichi del match contro il Genoa, poco attenta in fase difensiva. Ai bianconeri va sicuramente l'onore delle armi, al termine di una prova di grande intensità che, però, non basta a raggiungere la quindicesima finale nella storia juventina. Il primo tempo, pur giocato a ritmi molto elevati, non è uno spot per il bel calcio: le due squadre si annullano, nonostante la Juventus provi a fare qualcosa in più. Storari non ha granché da fare fino all'intervallo, mentre Marchetti ha due occasioni per farsi notare quando siamo già nel recupero, sebbene le conclusioni di Vucinic e Giovinco non siano proprio trascendentali. Pari, invece, il conto delle recriminazioni: Banti sbaglia con equità, negando il rigore a Vucinic (falciato in uscita da Marchetti) così come farà, più tardi, con Klose, messo giù da Isla.
La partita si fa subito più frizzante nella ripresa, nonostante i due tecnici non facciano sostituzioni all'intervallo. Al 7' è la Lazio a passare in vantaggio: Ledesma premia, con un cross pennellato, la penetrazione centrale di Gonzalez che, ignorato da Peluso, colpisce di testa in tuffo battendo inesorabilmente Storari. I biancocelesti, per qualche minuto, danno l'impressione di poter chiudere il match, ma poi vivono attimi di paura per Hernanes, che esce dal campo con la tempia sanguinante dopo uno scontro aereo con Marrone. Conte prova a dare la sveglia ai suoi, inserendo Marchisio e Pirlo, ma ai bianconeri continua a mancare qualcosa negli ultimi sedici metri. Il pubblico dell'Olimpico contesta i sei minuti di recupero concessi da Banti (giustificati dallo stop per i soccorsi a Hernanes e dalle sei sostituzioni effettuate), forse temendo la beffa che puntualmente arriva. Se alla Juve manca qualcosa in fase di rifinitura, è una torre di Biava a fornire l'assist a Vidal, bravo ad anticipare Radu e insaccare in equilibrio precario.
La storia, però, stavolta sorride alla Lazio: alla ripresa del gioco, Mauri si procura un corner, Ledesma lo calcia splendidamente per la testa di Floccari che sovrasta Vidal in elevazione e gira il pallone di testa verso l'angolo lontano. Non finisce qui, perché la Juve avrebbe il pallone del 2-2, che sarebbe valso la finale: lo spreca il febbricitante Marchisio, mandando fuori a porta vuota dopo la splendida respinta di Marchetti, impegnato severamente da Giovinco. Al 98', Banti fischia la fine: per la Lazio c'è la soddisfazione di un traguardo raggiunto e l'attesa, che durerà fino al 17 aprile, di conoscere la propria avversaria nell'atto conclusivo di Coppa Italia.
Tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:
Primo anno in Italia, accolto con scetticismo, ma Vladimir Petkovic ha già centrato un primo obiettivo importante. Il tecnico di Sarajevo ha portato la Lazio in finale ed è ovviamente felice dopo il 2-1 alla Juve che ha qualificato i biancocelesti: "E' stata una serata splendida. I ragazzi hanno lottato fino alla fine. Credo che la vittoria sia meritata, specie per quanto fatto vedere nel secondo tempo. Alla fine quando sono saltati gli schemi poteva succedere di tutto". Ora la Lazio vuole conquistare il trofeo: "Abbiamo raggiunto la possibilità di conquistare un obiettivo - ha aggiunto Petkovic - vogliamo vincere la Coppa e faremo di tutto". L'allenatore biancoceleste non sceglie tra Roma e Inter ma fa capire di non disdegnare una stracittadina con i giallorossi: "Chi in finale? Non ho preferenza - ha proseguito - per il calcio italiano il derby sarebbe bello. Sono comunque due squadre di grande valore e in questi mesi possono cambiare tante cose. L'importante è che noi siamo in finale". Poi Petkovic analizza la partita: "Nel primo tempo abbiamo fatto una grande gara nella fase di non possesso palla e abbiamo sofferto negli ultimi 10 minuti - aggiunge il tecnico della Lazio -. Nel secondo tempo abbiamo meritato questa vittoria". Seguono gli elogi per i giocatori, nessuno escluso: "Tutti i ragazzi hanno dato il massimo. Anche quelli che sono stati fuori hanno dato tutto per raggiungere questa finale". E poi uno sguardo avanti: "Per migliorare ancora di più, prima di queste partite decisive è importante avere una certa mentalità. Le sconfitte in campionato le abbiamo subite prima di una gara di un certo valore. Questo a una grande squadra non deve succedere. Ledesma? Quando mancherà, cercheremo di coprire la sua assenza con qualche altro giocatore".
Complimenti anche a Marchetti, ancora una volta determinante: "Sta facendo un campionato strepitoso, non solo per le parate, ma per come aiuta e come vive con la squadra", ha aggiunto Petkovic che poi ha concluso parlando di mercato e non solo: "Fino a stasera è tutto fermo. Come avete visto ci sono state diverse uscite e adesso si vedrà in questi ultimi due giorni. Ma ora non mi preoccupo, dobbiamo goderci questa vittoria e poi pensare alla prossima partita perché ci vuole tanta testa per proseguire su questa strada. Siamo a buon punto, abbiamo aggiunto possibilità per raggiungere questo obiettivo. Dobbiamo tornare più in forma, prossimamente ci saranno anche partite in Europa, non sarà facile ma noi dovremo essere pronti soprattutto di testa", ha concluso il tecnico bosniaco. Ha giocato solo 26 minuti, ma Sergio Floccari a tre dalla fine ha messo a segno un gol che inevitabilmente cambierà la stagione della Lazio: "E' stata una partita importantissima, aspettavamo da tanto tempo un'occasione così importante. E' stata una partita da brividi fino all'ultimo, sono molto felice di aver dato il mio contributo. Noi che siamo fuori diamo tutto quando siamo chiamati dal mister e questo gol è dedicato a tutti quelli che si vedono di meno". Floccari è tornato sugli ultimi minuti, quelli decisivi, prima con il pari della Juve e poi con suo gol-vittoria: "Sono momenti concitati - ha aggiunto -. Noi ci abbiamo provato subito a ribaltare il risultato e ci siamo riusciti". Nessun pensiero all'altra finalista: "Non lo so, in questo momento noi siamo felici per noi stessi", ha concluso l'attaccante laziale.
Il presidente Lotito è felice per la qualificazione: "Noi dobbiamo essere soddisfatti del risultato, del gruppo coeso e di una squadra convinta nei propri mezzi che ha dimostrato sul campo le proprie qualità. Però poteva anche esserci la beffa finale. La squadra è stata sostenuta da un grandissimo pubblico e ha dato il meglio di sé". Il numero uno biancoceleste ha applaudito ancora una volta la decisione presa in estate di dare la panchina a Petkovic: "Quando ho fatto la scelta l'ho fatta nel convincimento che fosse la persona giusta, per il rapporto che ha creato con lo spogliatoio e soprattutto perché si è creato un buon feeling basato sul rispetto dei ruoli e soprattutto sull'alta considerazione che ho io. Non ha mai avuto un atteggiamento di prevaricazione nei confronti di chicchessia e soprattutto è sempre stato aperto al dialogo. Penso che incarni al meglio i valori della squadra e di questo sport".
Dal Messaggero:
"Siamo soddisfatti di questo risultato, è stata una gara pazzesca nel finale, ma abbiamo avuto la determinazione giusta per portare a casa il risultato. Meritiamo questa gioia ma dobbiamo sempre giocare a questi livelli, una grande squadra non può consentirsi dei cali in una stagione". È un Vladimir Petkovic visibilmente soddisfatto quello che, dai microfoni di RaiSport, commenta il successo della Lazio sulla Juve, e quindi la qualificazione alla finale di Coppa Italia della sua squadra. "Il gruppo sta crescendo molto e la prestazione di questa sera lo dimostra, contro una squadra forte come la Juventus - dice ancora il tecnico -. Marchetti sta facendo un campionato strepitoso, non è soltanto la singola parata ma come gestisce tutto il suo lavoro, è un punto di riferimento fondamentale per lo spogliatoio. Ora guardiamo avanti, vogliamo vincere la Coppa Italia a prescindere da chi sarà il nostro avversario - conclude Petkovic -. Per i tifosi il derby sarebbe il massimo, ma io non ho preferenze. Ora pensiamo al campionato, contro il Genoa sarà difficilissimo".
Dalla Gazzetta dello Sport:
Sergio Floccari è il primo a esultare per la finale conquistata dalla Lazio: "Dedico il mio gol decisivo a tutti quelli che lavorano lontano dalle luci dei riflettori e giocano meno. Sono contento di aver dato il mio contributo a un risultato come questo". Vladimir Petkovic è raggiante: "Abbiamo meritato di passare il turno, gestendo bene la partita. Alla fine sono saltati tutti gli schemi e poteva succedere di tutto, ma posso essere soddisfatto della mia squadra. Tutti hanno dato il massimo. Chi affrontare in finale? La cosa più importante è che ci saremo noi. Marchetti decisivo nel finale? Non è una novità, sta facendo una stagione straordinaria. Ma sull'errore di Marchisio siamo stati anche fortunati". Amara l'analisi di Antonio Conte: "Nei 180' minuti se analizziamo bene le due partite meritavamo di più. La palla del 2-2 fallita al 95' pesa in maniera decisiva. Sarebbe stato il gol qualificazione. I ragazzi hanno dato tutto fino alla fine, ma il calcio è questo. Mercato? Mi trovo bene con quelli che ho". Il tecnico bianconero, che può lamentrasi per alcune decisioni arbitrali a sfavore, sceglie un sarcasmo evidentissimo. Così parla del rigore netto negato a Vucinic in avvio di partita. "Il rigore su Vucinic? Mirko doveva essere ammonito per simulazione. No, Marchetti non lo tocca e lui si butta". E di un altro episodio avvenuto nella ripresa, con Dias che sembra toccare Giovinco: "Seba ammonito? Dovevano espellerlo, non si fa così. Non si deve cercare di ingannare l'arbitro". Episodio dubbio anche in area Juve nel primo tempo, su Klose. E anche qui ironia sfacciata: "Fallo violentissimo. Rigore evidente".
Lo show di Conte continua in conferenza stampa: "La direzione di gara è stata perfetta, non ho protestato. La direzione è stata impeccabile. Il rigore su Vucinic non c'era e Giovinco è svenuto in area per un calo di zuccheri. Siamo in grande crisi e dobbiamo fare attente valutazioni, perché mettiamo in dubbio anche la qualificazione in Champions ed è difficile vincere nuovamente lo scudetto in Italia. Siamo in crisi su tutto". Il comportamento dell'allenatore campione d'Italia ha indispettito i giornalisti. "Sono molto sereno - ha replicato però il tecnico -. Volete sempre vedere Conte arrabbiato? Sto dicendo che siamo in crisi ed è da tanto che non facciamo risultato".