25 febbraio 2016 - Europa League - Sedicesimi di finale, gara di ritorno - inizio ore 19.00
LAZIO: Marchetti, Konko, Mauricio, Bisevac, Radu, Milinkovic Savic, Biglia, Parolo, Felipe Anderson, Matri (70' Klose), Lulic (58' Candreva). A disposizione: Berisha, Hoedt, Mauri, Basta, Cataldi. Allenatore: Pioli.
GALATASARAY: Muslera, Sarioglu (66' Bulut), Denayer, H. Balta, Carole, Donk (85' Kisa), Chedjou, Oztekin (75' Adin), Inan, Sneijder, Podolski. A disposizione: Gonen, Rodriguez, Kaya, Gunter. Allenatore: Denizli.
Arbitro: Sig. Bezborodov (RUS) - Assistenti Sigg. Golubev e Gavrilin (RUS) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Eskov e Fedotov (RUS) - Quarto arbitro Sig. Danchenko (RUS) - Delegato Uefa Sig. Thierrichter (AUT).
Marcatori: 59' Parolo, 61' Felipe Anderson, 63' Oztekin, 72' Klose.
Note: nessun ammonito. Angoli: 9-2. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 15.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Apre Parolo e chiude Klose. Questa Lazio è perfetta. Tris al Galatasaray: dopo un tempo di attesa, Pioli azzecca i cambi e passa agli ottavi. In gol anche Anderson".
Continua la "rosea": Con la testa e con il cuore. E con un'interpretazione della gara praticamente perfetta. La Lazio supera l'ostacolo Galatasaray, continua la sua marcia trionfale in Europa League (ancora imbattuta e sempre a segno nelle 8 gare fin qui disputate) e approda, unica tra le italiane, agli ottavi della competizione, da dove mancava da tre anni. Allora, nel 2013, la corsa dei biancocelesti si fermò ai quarti, per mano di un'altra squadra di Istanbul, il Fenerbahçe. Stavolta invece l'incrocio con una formazione turca sorride ai romani che restano bloccati per quasi un'ora (senza soffrire più di tanto, però), poi nella mezzora finale si distendono e chiudono i conti. Con un solo fuori programma, il gol di Oztekin che, dopo l'uno-due laziale, un po' di apprensione la crea prima della rete libera-tutti di Klose. Pioli l'aveva pensata proprio così. L'1-1 dell'andata era un risultato ottimo, ma che poteva pure diventare una trappola. Specie di fronte a una squadra un po' in disarmo, ma esperta come il Galatasaray. Puntare solo allo 0-0 poteva rivelarsi un boomerang, ma anche lanciarsi scriteriatamente all'attacco poteva tradursi in un mezzo suicidio. Così Pioli ha optato per una tattica attendista. Ha inizialmente bloccato i turchi con un 4-3-3 molto prudente (Lulic arretrava spesso sulla linea di centrocampo e Biglia scivolava tra i due centrali di difesa) sul quale gli avversari sono andati sistematicamente a sbattere. Il primo tempo è così scivolato via con poche emozioni (un tiro di Biglia con una gran parata di Muslera l'unica occasione), ma con una Lazio in costante controllo della gara.
Anche perché pure i turchi hanno evitato di andare all'arrembaggio. Con Denizli che, come nella gara di andata, ha optato per un 4-2-3-1 abbottonato (punta centrale Podolski che di solito fa l'attaccante esterno). Rischioso, però, per Pioli arrivare in questo modo fino al 90'. E infatti il tecnico ha cambiato copione nella mezzora finale. L'ingresso (programmato) di Candreva per Lulic al 12' della ripresa e più tardi quello di Klose per Matri hanno dato vita ad un'altra gara. Con una Lazio che ha deciso di andarsi a prendere la partita e lo ha fatto. Col tridente pesante, il 4-3-3 biancoceleste è diventato realmente tale, Biglia si è alzato e ha portato per mano la Lazio nell'area avversaria. L'argentino prima ha servito a Matri una palla d'oro che l'ex milanista ha calciato sul palo a Muslera battuto, quindi ha scodellato un angolo sulla testa di Parolo per il gol che ha rotto il ghiaccio. Due minuti dopo è stato invece Candreva a lavorare benissimo una palla che poi Matri ha rifinito per il 2-0 di Anderson. Sembrava chiusa così, in 2'. Troppo bello per essere vero. E infatti una disattenzione della difesa laziale (prima e dopo perfetta) ha consentito a Oztekin di riaprire i giochi. A chiuderli definitivamente ha però provveduto Klose, al primo gol stagionale, su assist di Radu. E in pieno recupero Candreva avrebbe potuto arrotondare il punteggio (ottimo intervento dell'ex Muslera). Ma per la Lazio va benissimo così.
Il Corriere dello Sport online titola: "Europa League, Lazio-Galatasaray 3-1: biancocelesti agli ottavi. Parolo, Anderson e Klose trascinano i biancocelesti. Yasin accorcia, ma non serve".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: La Lazio si prende gli ottavi di Europa League con un grande secondo tempo. I biancocelesti battono 3-1 il Galatasaray e passano il turno dopo l'1-1 dell'andata ad Istanbul. Pioli non voleva giocare per lo 0-0, perché era troppo pericoloso gestire il risultato. Infatti la Lazio ha cominciato ad attaccare da subito, anche se è andata nettamente meglio nella ripresa. Fino al 59' il risultato era bloccato sullo 0-0, poi sono arrivati i gol, insieme alla pioggia e ai fulmini sopra l'Olimpico. Pioli risolve il match con i cambi azzeccatissimi: Candreva e Klose danno la scossa che serviva per trascinare la squadra agli ottavi. Sugli spalti i calorosi tifosi del Galatasaray si sono fatti sentire, ma non hanno creato troppi problemi dopo il caos scatenato nel centro di Roma nelle ore prima del match. Nel primo tempo la Lazio ci prova e ha tre buone occasioni da gol, ma non riesce a superare l'ex Muslera. Al 5' un tiro dal limite di Parolo finisce alto di poco. Al 42' il portiere uruguayano è bravo a deviare in corner un missile da fuori di Biglia. La partita si accende improvvisamente nel secondo tempo: tre gol in in quattro minuti. Il preludio è il palo di Matri al 56'.
Sembra una serata storta per la Lazio, che invece trova il vantaggio due minuti dopo di testa con Parolo su calcio d'angolo. Lo schema è quello del classico trenino. La gara si sblocca e dopo solo due minuti i biancocelesti trovano il raddoppio con un bel contropiede finalizzato da Felipe Anderson, su assist perfetto di Matri. Sembra fatta, però la Lazio si distrae troppo e incassa subito il gol del 2-1 che riapre il match, firmato da Yasin. Pioli capisce che il momento è delicato e si gioca il cambio Klose al posto di Matri. La scelta è azzeccatissima perché il tedesco entra subito in partita: subito dopo il suo ingresso sfiora il gol, ma trova il salvataggio di Chedjou a Muslera battuto. Due minuti dopo però il tedesco trova il suo primo gol stagionale su assist di Radu ed è una rete pesantissima. La Lazio conquista gli ottavi di finale, un risultato importantissimo che Pioli voleva centrare a tutti i costi. Il Galatasaray non ha impressionato: deludente la prestazione dei big Sneijder e Podolski. L'ex Muslera ha incassato tre gol. La Lazio prosegue il suo cammino da imbattuta e sempre vincente in casa in Europa e ora può rituffarsi sul campionato con più fiducia.
Il Messaggero titola: "Lazio, la rissa prima dei gol. Europa League, batte il Galatasaray e vola con merito agli ottavi di finale. A poche ore dalla partita durissimo scontro all'interno del gruppo di Pioli".
Prosegue il quotidiano romano: La Lazio risorge in Europa, come sempre è accaduto in questa stagione. Una fenice biancoceleste capace di rialzare la testa nella notte più difficile. La squadra di Pioli batte per 3-1 il Galatasaray e si prende di forza gli ottavi di finale. Sotto il diluvio dell'Olimpico arrivano sorrisi convincenti. Non è stata certo una giornata e una partita facile ma la Lazio è stata capace di soffrire e ritrovarsi al momento giusto. La legge del tre torna implacabile come non mai così come l'imbattibilità casalinga. In questa edizione Biglia e compagni davanti ai propri tifosi avevano già battuto Saint Etienne, Rosenborg e Dnipro segnando sempre tre reti. Volano i biancocelesti nella serata più importante della stagione che ora ritrova un suo significato. Il pass per il turno successivo era fondamentale per non andare in vacanza già a marzo. Che la Coppa fosse l'obiettivo dei ragazzi di Pioli era chiaro ormai da tempo e la notte di ieri, se ce ne fosse stato bisogno, lo ha confermato a chiare lettere. La Lazio ci crede e vuole arrivare il più lontano possibile. Come detto, la giornata non era cominciata certo nel migliore dei modi. Nel ritiro pre gara a Formello è successo di tutto. Prima di radunarsi e salire sul pullman per andare allo stadio è scoppiata una rissa. Non c'era la giusta tensione per affrontare una gara che valeva la stagione.
Sorrisetti, qualche commento di troppo e così l'incendio è divampato. Che il gruppo non sia compatto non è certo una notizia, piccoli clan si dividono il potere nello spogliatoio. Non un regolamento di conti, piuttosto un mettere in chiaro vecchie e nuove ruggini tra chi non si sente più parte di un progetto e chi invece sta scalando posizioni nell'indice di gradimento della società. Faccia a faccia duro, parole grosse e qualche spintone. In totale erano in sei che hanno preso parte alla contesa. Pioli ha lasciato che si chiarissero tra di loro, proprio con la convinzione che qualche schiaffo alle volte può fare bene. E' la terza rissa che si accende nel giro di dieci giorni. Ad Istanbul Tare aveva preso per il collo Candreva rimproverandolo di troppo egoismo. Dopo la sfida con il Frosinone era stato Klose a riprendere lo stesso Antonio per motivi simili. Sintomo che la stagione volge al termine e quando i risultati non arrivano i conti si regolano subito, senza aspettare la fine del campionato. Il primo tempo, non poteva essere altrimenti, ha visto una Lazio scarica e senza l'adrenalina giusta.
Sembrava di rivivere la stessa partita vista a Frosinone, lenta e noiosa. Non certo l'atteggiamento giusto per una squadra che si stava giocando la stagione. La ripresa si apre sotto un diluvio che non dà tregua. E' la scintilla che accende i biancocelesti insieme al provvidenziale ingresso di Candreva che mette il piede in tutte e tre le azioni dei gol. Antonio risorge insieme alla Lazio in una settimana difficilissima. Dopo l'esclusione doppia in campionato, Antonio ha metabolizzato la rabbia trasformandola in agonismo puro. Il suo sguardo, quando Pioli lo ha invitato ad entrare, diceva tutto. Aveva voglia di spaccare il mondo e così è stato. Niente egoismi, ha prevalso la voglia di riscatto e di dimostrare che lui è importante per questa squadra. Eccolo correre a più non posso e fornire palle al bacio trasformate in gol. Esultano tutti in coro. Le distanze in campo sembrano non essere più evidenti e tutto è apparso facile. La vittoria regala sorrisi e morale in vista del prossimo turno, perché il campionato non è certo la priorità. L'unità del gruppo, però, è ancora lontana e di difficile realizzazione. Ma ben vengano certe liti se servono a ridare smalto e voglia di vincere ad una squadra che fin qui è sembrata una piccola fiammiferaia al cospetto della pincipessa della passata stagione.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La Lazio si conferma infallibile in casa e conquista con merito gli ottavi di finale di UEFA Europa League. Con un grande secondo tempo, i Biancocelesti stendono il Galatasaray e restano in corsa per il loro obiettivo principale: all'Olimpico finisce 3-1 con le reti di Marco Parolo, Felipe Anderson e Miroslav Klose, che vanificano il gol di Yasin Öztekin. L'1-1 di sette giorni fa a Istanbul rappresentava un'ottima base da cui ripartire per i ragazzi di Stefano Pioli che sul terreno amico hanno completato l'opera. Dopo un primo tempo senza gol, nella ripresa sono state decisive le mosse del tecnico, che con gli inserimenti di Antonio Candreva e Klose - alla prima rete della stagione - ha restituito brillantezza alla squadra. L'avvio dei Biancocelesti è promettente, dopo cinque minuti Felipe Anderson parte in transizione e scarica su Parolo, che però calcia alto. All'11' Sergej Milinkovic-Savic, a segno all'andata, stacca bene sul corner di Lucas Biglia, ma il suo colpo di testa è neutralizzato senza problemi da Fernando Muslera, un ex.
Il Galatasaray ci prova con l'ex interista Wesley Sneijder, ma Federico Marchetti è attento e fa buona guardia. La partita fatica ad accendersi, le occasioni scarseggiano e il gioco ristagna in particolare a metà campo. Prima dell'intervallo ci prova ancora Biglia dalla distanza, ma Muslera si supera e mette in corner. Nel secondo tempo, ad accompagnare il ritorno in campo delle due squadre, c'è una pioggia battente. I turchi ci provano con Ryan Donk, ma l'olandese calcia a lato dalla distanza; poi - dopo un tiro da distanza siderale di Alessandro Matri - Sabri Sarioglu sbaglia il tempo dell'inserimento sul servizio di Yasin Öztekin. La Lazio preme e costruisce una grande chance al 57'. Lo slalom di Biglia è splendido, l'assist del capitano per Matri altrettanto: l'attaccante calcia a colpo sicuro, ma colpisce il palo. Pioli decide che è arrivato il momento di Candreva, che rileva Senad Lulic, e i Biancocelesti al 59' passano. Sul corner del "solito" Biglia, lo stacco di Parolo è imperioso e Muslera può solo raccogliere il pallone in fondo al sacco.
Per il raddoppio occorre attendere meno di due minuti. Splendida iniziativa di Candreva, il nuovo entrato serve Matri, assist delizioso a Felipe Anderson, che deve solo spingere il pallone in rete. Il 2-0 sembra mettere in cassaforte vittoria e qualificazione, ma il Galatasaray ha un sussulto e torna in partita con Yasin Öztekin, che batte Marchetti sfruttando la bella verticalizzazione di Sabri Sarioglu. Pioli però ha un asso nella manica di nome Klose, che entra a venti minuti dalla fine al posto di Matri. L'attaccante tedesco prima sfiora il gol, costringendo al salvataggio sulla linea Aurélien Chedjou, al quale poco prima aveva soffiato il pallone; al 72', comunque, "Miro" insacca il 3-1 capitalizzando il perfetto assist di ?tefan Radu e festeggia il primo gol della stagione. Marchetti è pronto e devia in angolo la punizione di Selçuk Inan, i tifosi turchi provano a incitare la formazione di Mustafa Denizli che però non può evitare sconfitta ed eliminazione, con Muslera che nega a Candreva la gioia del poker. All'Olimpico, a festeggiare, è la Lazio, che venerdì conoscerà la sua avversaria negli ottavi.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
Un passaggio fondamentale. Chissà che ora la Lazio, dopo aver ottenuto la qualificazione e battuto una grande squadra come il Galatasaray, non si sblocchi sul serio. "Ci voleva, mamma mia quanto ci voleva questa vittoria, soprattutto per il gruppo. Sono felicissimo per i miei ragazzi", sospira e sorride di gusto Pioli poco prima di entrare in conferenza stampa. Sembra quasi si sia tolto un bel peso dallo stomaco e non potrebbe essere altrimenti. Probabilmente, nonostante l'ottimo risultato dell'andata, aveva qualche timore che invece è stato spazzato via dalla bella prestazione di squadra e lui ora gongola: "Abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco, li abbiamo dominati e siamo stati quasi perfetti. Dico quasi perché dopo che sei andato sul 2-0 e hai conquistato la partita, non si può commettere un errore del genere, ma alla fine i giocatori sono stati bravi a reagire e chiudere il conto". Di sicuro le critiche e i passi falsi in campionato non sono digeriti del tutto: "Siamo arrivati agli ottavi, speriamo di evitare Dortmund o Siviglia, ma comunque non ci riteniamo soddisfatti, dobbiamo arrivare lontano e in campionato dobbiamo svegliarci. Se giochiamo in questo modo faremo bene, l'importante è non accontentarsi mai".
Klose di questa Europa League: 8 mesi dopo, il panzer si sblocca e trascina la Lazio agli ottavi. Il "Mito" è ancora affamato, si sveglia e sbrana il Galatasaray dopo 964 minuti di digiuno: "Non ha un sapore particolare questo primo gol stagionale perché ho passato anche altri momenti senza segnare". Eppure nel suo sguardo gelido s'intravede il fuoco chi non vuole proprio accettare il passare del tempo. Prima insegue e morde gli avversari, poi si catapulta e azzanna ogni palla, infine urla con gioia rabbiosa: "Io sono incazzato, perché a 38 anni è difficile essere ancora in forma senza giocare mai 90 minuti". Messaggio recapitato a Pioli, che continua ad alternare le punte lì davanti. Quindi Klose riaggiusta la mira e fa centro: "Io mi diverto pure se gioco due minuti. Cerco sempre di convincere il mister perché comunque non è facile scegliere con tre così attaccanti forti". Riecco la diplomazia, che Miro-viglia. A Napoli l'ultima volta (il 31 maggio 2015) aveva regalato la Champions, adesso Miro certifica la qualificazione. Non vuole però illudere i laziali: "Adesso vedremo chi prenderemo come prossima avversaria dal sorteggio. Ci sono tante big ed è dura vincere questa Coppa". Anche se la Lazio si esalta proprio quando il gioco si fa duro: "Io dico sempre che un grande giocatore si vede sia se gioca al Camp Nou sia con una squadra di serie B. Dobbiamo avere sempre lo stesso atteggiamento".
Altra frecciata, questa volta indirizzata a qualche compagno di squadra che sulle Ramblas potrebbe davvero finirci la prossima stagione. Klose a Formello lo ha preso di petto e ieri sera ha di nuovo indicato la retta via biancoceleste. Ecco perché Lotito e Tare lo vorrebbero ancora in società, ma non più in campo. Nessuno deve peccare di superbia, Klose è campione del mondo d'umiltà e d'esperienza: "L'Europa League è più facile perché c'è sempre un avversario diverso". Bomber di tutti tempi della nazionale tedesca, recordman di reti nella coppa del mondo: i 262 gol di Klose lo rendono tra i migliori attaccanti della storia del calcio. Eppure a lui non importa di rischiare figuracce come i 270 giorni d'astinenza, vuole mettersi ancora in gioco: "Futuro? Vedremo, ancora non ho deciso, vedremo che succederà in futuro". Ci sono offerte per chiudere la carriera ancora con gli scarpini, ma non più con la maglia biancoceleste, ormai la più indossata (160 volte) di sempre. La Federazione della Germania lo aspetta da tempo per allenare i bambini, ma queste sono Klose da grande.
Dalla Gazzetta dello Sport:
Una festa. Quasi a sorpresa. Nel senso che tutti questi invitati erano inattesi. Il passaggio del turno, il pubblico che partecipa con passione, Parolo che torna a segnare, Candreva che entra in campo e trascina la squadra, il gol di Felipe Anderson e poi, finalmente, quello di Klose, il primo stagionale. "È passato un po' di tempo dall'ultimo - ammette Miro, a secco dalla gara di Napoli, l'ultima dello scorso campionato -. Ero incazzato per questo, ma con i miei 38 anni ci ho messo un po' prima di entrare in forma, anche perché non giocando tanto non è facile". Un gol che è una liberazione e che non è arrivato a caso: "Era qualche settimana che mi sentivo molto meglio fisicamente. Ho lavorato duro, ora devo continuare così". La testa va al prossimo avversario, che si conoscerà con i sorteggi di oggi. Miro però ha un desiderio particolare. A fine partita si è rivolto ai giornalisti tedeschi chiedendo loro notizie sui club di Bundesliga: "Lo Schalke ha perso in casa ed è uscito? Peccato. L'Augsburg pure è uscito? Speravo ce la facesse". Restano solo Leverkusen e Dortmund.
"Quando devo giocare in Germania non mi lamento mai. Indipendentemente dall'avversario". Nonostante il passaggio del turno Miro resta con i piedi ben saldi per terra: "Ci sono squadre molto forti, sarà difficile alzare la coppa, ma qui rendiamo meglio che in campionato. Dobbiamo crescere, i grandi giocatori si vedono sempre. Se si gioca al Camp Nou o con una squadra di Serie B è uguale". Simile l'analisi di Biglia: "In campionato siamo in difficoltà, in Europa League invece le gare sono più aperte, le squadre hanno un'altra mentalità e ci sono più spazi. Voglio vedere questa Lazio, speriamo di continuare così". Anche perché la Lazio vista ieri potrebbe andare lontano: "Vogliamo arrivare fino in fondo, ma ora tuffiamoci subito nel campionato, non pensiamo solo all'Europa". Al settimo cielo anche Parolo: "Mi mancava il gol, sono contentissimo. Abbiamo interpretato bene la gara e sofferto solo nei primi minuti della ripresa. Ma siamo stati ingenui sul 2-1. Incontrare il Leverkusen? Ora rispetto ad agosto abbiamo acquisito una mentalità europea".