8 novembre 2018 – Roma, stadio Olimpico - Europa League - Fase a gironi, gruppo H - IV giornata - inizio ore 18.55
LAZIO: Strakosha, Acerbi, Luiz Felipe, Wallace, Marusic, Parolo, Cataldi, Berisha (69' Milinkovic), Durmisi, Correa (82' Luis Alberto), Immobile. A disposizione: Proto, Bastos, Caceres, Murgia, Rossi. Allenatore: S. Inzaghi.
OLYMPIQUE MARSIGLIA: Pelé, Sakai, Rami (79' Sarr), Luiz Gustavo, Caleta-Car, Ocampos, Thauvin, Sanson (69' Payet), Strootman, Thauvin (82' Mitroglou), Lopez, Njie. A disposizione: Mandanda, Rolando, Hubocan, Radonjic. Allenatore: Garcia.
Arbitro: Sig. Bezborodov (Russia) - Assistenti Sigg. Danchenko e Gavrilin - Quarto uomo Sig. Lunev – Addizionali Sigg. Levnikov e Ivanov.
Marcatori: 45'+1' Parolo, 55' Correa, 60' Thauvin.
Note: ammonito al 22' Ocampos, al 26' Wallace, al 39' Thauvin, al 52' Rami, all'83' Njie, all'88' Strootman tutti per gioco falloso, all'83' Milinkovic per comportamento non regolamentare. Angoli 3-6. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 13.000 circa.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Che bella l'EuroLazio. Batte il Marsiglia, passa ai sedicesimi e butta fuori il romanista Garcia. Parolo e Correa spingono i biancocelesti. Thauvin non basta: eliminata la finalista 2018".
Continua la "rosea": Oltre i confini ci va la Lazio. Dentro l'inferno di settimane noiose davanti alla televisione si siederĂ il romanista Garcia che perde la quarta gara di fila e chissĂ se il suo recente allungamento di contratto potrĂ salvarlo da un avvio di stagione triste, moscio e sgarrupato. Simone Inzaghi porta i suoi ragazzi ai sedicesimi, quei suoi ragazzacci sempre piĂą adulti che mostrano volti diversi dentro una gara anche subìta, parzialmente riaperta ma poi piallata con allegati patemi finali. PerchĂ© se Strakosha non avesse devitalizzato Njie a un battito dalla fine, beh, tutto sarebbe stato bellino. Avviato ma non aritmeticamente bello. Simone apparecchia il solito 3Â-5Â-2 davanti a un Garcia che, tornato a sentir aria di Olimpico, s’inventa qualcosa di diverso dal solito: Luiz Gustavo torna qualche passo piĂą indietro e fa il centrale difensivo del dispositivo a tre mentre in mezzo c’è lo specchio falsato, nel senso che ci sono sì 5 giocatori ma con Sanson e Thauvin (assente all’andata) che mettono in piedi il caos organizzato con andirivieni continui sulla trequarti.
In sostanza è un 3Â-4Â-1Â-2 in cui Rudi si mette a... specchietto con Inzaghi perchĂ© la posizione di Sanson è piĂą spesso dietro le punte che schiacciato come può essere il centrocampo della Lazio. Che in attacco vede forzatamente Immobile (sostituto di Caicedo, infortunatosi in mattinata) e Correa titolare per la prima volta all’Olimpico e autore poi del 2Â-1 che schianta il gruppo H (in coabitazione con l’Eintracht). Per il ritorno nella sua ex terra, insomma, Garcia stravolge un po’ la squadra lasciando in panca inizialmente Mitroglou e Payet, emarginando da quarto Ocampos ma riavendo appunto Thauvin che crea piccoli sismi provocando l’occasione del giapponese Sakai e poi la sua, due opportunitĂ sulle quali Strakosha salva la verginitĂ del primo tempo. Quella che l’OM, quasi dominante, perde sul finire al 46’ per una sciocchezza ben distribuita: il colpo gobbo lo fa Cataldi rubando palla a Luiz Gustavo e servendo Immobile che la mette in mezzo con un noÂ-look. Sembra una situazione da sbrogliare in fretta e senza troppi danni ma il croato CaletaÂ-Car sottovaluta l’arrivo di Parolo che salta con ruvido tempismo dando un indirizzo alla gara: palo interno, vantaggio e tutto il possesso-Âpalla marsigliese va serenamente a farsi benedire.
E poi? E poi succede che nella ripresa l’OM torna a macinare campo e che la Lazio agisce con lo sguardo fulmineo davanti e resistente dietro. Quando scatta il 10’ del Lato B, tutto sembra una passeggiata nel gelo umido dell’Olimpico: palla ancora sublime di Immobile che trova Correa, PelĂ© è incenerito. E’, questo, il 2Â-0 figlio del cinismo e della ferocia di una Lazio che riÂmette in mostra crescente maturitĂ e capacitĂ di saper fare male anche se tutto sembra non ipotizzarlo. Nel contesto dei due gol c’è sempre Ciro: se in campionato ha trovato la porta e raggiunto i miti, in EL dimostra una volta di piĂą di lavorare per gli altri. Era successo a Marsiglia ed ancora ieri sera. Doppio assist, voglia d’azzurro. E l’OM? Trova il 2Â-1 (palla persa da Parolo, Sanson che serve ThauvinÂ-gol) e quasi il 2Â-2, è squadra piena di bei tipi corrosi però dal caos inefficace e dalla tecnica fine a se stessa. Garcia, prigioniero di un’eliminazione stordente, poco alla volta infila tutti ma Strakosha tappa e vola. Oltre, come tutta la Lazio.
? Il Corriere dello Sport titola: "Correa, avanti Lazio. Qualif?icazione centrata con due turni di anticipo. Sblocca Parolo poi il Tucu. Thauvin per il Marsiglia. I biancocelesti soffrono ma raggiungono i sedicesimi. Garcia e Strootman sono giĂ eliminati".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Missione compiuta. Qualificazione ai sedicesimi con due turni d’anticipo. Inzaghi ha risistemato la chiesa al centro del villaggio europeo e ha eliminato Garcia, finalista della passata edizione. L’Olympique Marsiglia, guidato dall’ex tecnico della Roma, ha perso anche all’Olimpico e ha già dato l’addio all’Europa League nella notte in cui la Lazio ha scoperto una nuova stella. Si chiama Joaquin Correa e Lotito ha investito 19 milioni (16 più 3 di bonus) per prenderlo dal Siviglia e cancellare il rimpianto legato alla cessione di Felipe Anderson. Sinora l’argentino era stato considerato l’asso da tenere in panchina e sganciare nell’ultima mezz’ora, quando il campo si allarga. El Tucu, invece, ha dimostrato che lasciarlo in panchina nei primi 60-70 minuti si trasforma in un regalo agli avversari. Non ha bisogno che si stanchino per seminarli con slalom e progressioni irresistibili. E’ alto e fa la differenza perché protegge la palla, non sa solo dribblare. Funziona da trequartista ma trova la profondità da punta vera. Mancava Caicedo e ha duettato con Immobile, più suggeritore che centravanti in versione europea. Nel primo tempo, quasi tutto dell’OM, Correa "allungava" e permetteva alla Lazio di respirare con i suoi scatti. Imprendibile o quasi. Inzaghi si è concesso il turnover senza rinunciare al portiere titolare e Strakosha lo ha premiato con cinque interventi, l’ultimo decisivo su Njie al 95' per salvare il 2-1 e la qualificazione.
Con un pareggio sarebbe servito un altro punto nella prossima trasferta a Cipro con l’Apollon. Pazienza e personalità le doti della squadra biancoceleste, che avrebbe potuto chiudere il conto con largo anticipo se Immobile e Milinkovic (entrato bene) avessero trovato il terzo gol. Thauvin, approfittando del regalo di Parolo, aveva riportato i francesi in partita. Dopo la lezione del Vélodrome, Garcia ha ridisegnato e adattato l’Olympique: 3-4-1-2 con Luiz Gustavo sulla linea dei difensori per migliorare il palleggio, sfruttando la fascia destra con Sakai e Thauvin. Maxime Lopez creava movimento in continuazione combinando con Strootman e Sanson, disturbava Cataldi, era il riferimento dietro a Njie, defilato a sinistra. L’ex tecnico giallorosso aveva lasciato in panchina Mitroglou, Payet e Mandanda senza alterare il livello dell’OM. La Lazio, invece, non era la stessa dell’andata e non esprimeva il medesimo furore visto in Francia. Il centrocampo biancoceleste per mezz’ora non l’ha quasi mai presa, veniva infilato e stordito dal palleggio francese (60% di possesso all’intervallo), Sakai e Ocampos (quinto a sinistra) costringevano Durmisi e Marusic a restare arretrati. Berisha soffriva, Cataldi è venuto fuori alla distanza, Parolo faticava. Il giapponese s’è divorato un’occasione clamorosa davanti a Strakosha e quella è stata la prima svolta favorevole per la Lazio. Correa incantava con i suoi strappi, tenendo Rami, Luiz Gustavo e Caleta Car in costante allerta, ma erano tentativi individuali, doveva bruciare l’erba e settanta metri di campo alla volta.
L’intervento di Luiz Gustavo sull’argentino avrebbe meritato il rigore e l’espulsione, il russo Bezborodov ha lasciato correre. Al primo vero tentativo la Lazio è passata in vantaggio. Colpo di testa di Parolo su cross di Immobile dopo una palla recuperata da Cataldi a un sospiro dall’intervallo. Nella ripresa, ormai fuori dal girone, i francesi sono venuti avanti senza logica e coperture. Correa ha adescato un’altra volta Luiz Gustavo fuori dall’area e ha beffato Pelé nell’angolo sfruttando il triangolo con Immobile, specializzato negli assist, quasi volesse dimostrare al ct Mancini che sa giocare a calcio, non solo tirare in porta. La Lazio, sul 2-0, non ha saputo congelare la partita, riaperta da Thauvin e l’ultima mezz’ora si è trasformata in un flipper di azioni, da un’area all’altra. Garcia ha inserito Payet, Sarr e Mitroglou virando sul 4-2-3-1. Dietro ha resistito solo per gli errori di misura di Milinkovic e Immobile e per una stranezza di Luis Alberto (subentrato a Correa), stralunato e impaurito al momento del tiro. Davanti ha trovato una difesa di ferro e Strakosha, un muro su cui è rimbalzata la palla all’ultimo sussulto.
? Il Messaggero titola: "Lazio, la Coppa una formalitĂ . Parolo e Correa battono ancora il Marsiglia e consegnano ai biancocelesti i sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo. Inutile il gol di Thauvin, francesi eliminati".
Prosegue il quotidiano romano: Missione compiuta e con due turni d'anticipo. Seppur con un brivido finale. La Lazio batte 2-1 il Marsiglia e complice il contemporaneo successo dell'Eintracht in casa dell'Apollon stacca il pass per i sedicesimi proprio a braccetto con i tedeschi. In palio resta il primato del girone. Pur non brillando, i biancocelesti non falliscono il loro obiettivo. Sintomo che la rovinosa caduta di Francoforte qualcosa ha insegnato. D'altronde sono proprio le gare a livello europeoa regalare esperienza e consapevolezza. Si può e si deve migliorare ma la strada è quella giusta. Anche lo scorso anno la Lazio si qualificò in anticipo ma c'è da dire che l'attuale girone è molto più difficile. La gestione dei cambi premia Inzaghi che batte per la seconda volta Garcia. Amaro ritorno a Roma per il francese a rischio esonero. Il Marsiglia è in caduta libera, quarta sconfitta di fila tra coppa e campionato. Inzaghi deve rinunciare a Caicedo, l'ecuadoregno ha accusato un problema muscolare all'adduttore nella mattinata di ieri. Nulla di grave, solo uno stop a livello precauzionale. Domenica in casa del Sassuolo ci sarà .
In avanti Immobile costretto agli straordinari. Sempre sul pezzo il bomber laziale, non segna ma confeziona due assist. L'inizio non è dei migliori con Strakosha costretto al miracolo su Sakai lasciato colpevolemente solo in area. Il ritmo non è vertiginoso, il Marsiglia è in crisi e si vede: dieci gol subiti in 4 gare tra coppa e campionato. Con il passare del tempo la Lazio prende campo e coraggio. Correa s'infila spesso nello spazio ma spalla a spalla perde quasi sempre il duello con i difensori francesi. Il gol arriva grazie a Immobile che gira una palla in area su cui si avventa Parolo di testa. Uno-due letale ad inizio ripresa. E' ancora Ciro a vestirsi da assist-man: filtrante per Correa che dal vertice destro infila Pelé. Primo gol all'Olimpico per l'argentino. Il 2-0 fa rilassare la Lazio. Troppo. E così riemerge il solito blackout: Parolo regala palla a Sanson che serve Thauvin che non perdona. Sesta gara di fila in Europa League in cui la Lazio segna e poi subisce gol e soprattutto 15 dei 19 incassati sono arrivati nella ripresa. Furibondo Inzaghi in panchina per l'ennesima distrazione dei suoi. Quello dei cali di tensione improvvisi è un problema che non riesce a risolvere.
Il miracolo di Strakosha finale ne è l'esempio. Una fotocopia di quanto accaduto a Empoli. Al di là di tutto, quello di ieri è un successo importante perché regala una qualificazione fondamentale a questo punto della stagione in cui bisogna difendere il quarto posto in classifica. Le prossime due gare Inzaghi potrà gestire al meglio i cambi facendo riposare qualcuno. Soprattutto nella sfida di ritorno con l'Eintracht che capita a cavallo tra la gara in casa con la Sampdoria e la trasferta di Bergamo. Ora priorità al campionato.
? Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
Con due gare ancora da giocare, la Lazio centra la qualificazione ai sedicesimi di UEFA Europa League. Allo Stadio Olimpico, la squadra di Simone Inzaghi batte di nuovo l’Olympique Marsiglia - finalista la scorsa stagione - e si assicura di finire quanto meno seconda il Gruppo H: sono le reti di Marco Parolo e JoaquĂn Correa a firmare il 2-1 ai francesi di Rudi Garcia, ai quali non basta il guizzo di Florian Thauvin. Inzaghi perde Felipe Caicedo per infortunio e in attacco c’è dunque Ciro Immobile, in coppia con Correa. La prima chance è per gli uomini di Garcia, due colpi di testa liberano in area il giappone Hiroki Sakai che però si fa "ipnotizzare" da Thomas Strakosha, che respinge con bravura. I Biancocelesti ci provano con un colpo di testa proprio di Correa, impreciso, poi il portiere di casa è di nuovo bravo sul rasoterra del camerunese Clinton N'Jie. Il primo tempo scorre via sul filo dell’equilibrio, l’intraprendente Thauvin ci prova su punizione ma trova l’opposizione del muro della Lazio. Il campione del mondo è l’uomo piĂą pericoloso dell’OM e Strakosha è ancora bravo sul suo sinistro dalla distanza. Nel recupero del primo tempo, con una fiammata, gli uomini di Inzaghi sbloccano il risultato. Cross a campanile di Immobile, il croato Duje Caleta-Car si "addormenta" mentre Parolo prende l’ascensore: il colpo di testa del centrocampista carambola sul palo e finisce in fondo al sacco.
Nella ripresa, dopo nove minuti, i padroni di casa raddoppiano. Splendido duetto tra Immobile e Correa, il pallone di ritorno dell’attaccante della nazionale passa tra le gambe di Adil Rami e l’argentino, di piatto destro, supera Yohann Pelé. Inzaghi ordina subito un cambio, inserendo Bastos al posto di Wallace. I francesi, però, riaprono subito la partita. Parolo sbaglia un appoggio e regala il pallone a Morgan Sanson, che serve un assist d’oro a Thauvin: solo davanti a Strakosha, il campione del mondo non sbaglia e dimezza lo svantaggio. L’OM ci crede, Kevin Strootman sfiora il pareggio con un bolide da fuori deviato da un giocatore Biancoceleste. Garcia si gioca la carta Dimitri Payet, che sostituisce Sanson, Inzaghi risponde richiamando Valon Berisha e inserendo Sergej Milinkovic-Savic. La Lazio prova a mettere al sicuro il risultato, Immobile impegna in due circostanze Pelé che è bravo anche su Milinkovic-Savic. Entra anche Bouna Sarr al posto di Rami, dalla parte opposta Correa riceve la standing ovation e lascia il posto a Luis Alberto. Il forcing dei francesi nelle battute conclusive è poco convinto e il finale di gara fila via liscio, anche se nell'ultimo dei cinque minuti di recupero Strakosha salva il risultato su N'Jie. La Lazio conquista una bellissima vittoria e al triplice fischio può festeggiare l'accesso ai sedicesimi con due gare di anticipo. Per l'OM di Garcia, finalista la passata stagione, la corsa invece termina qui.
? Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
E anche quest'anno le ultime due del girone saranno "amichevoli". Simone Inzaghi ha bissato il risultato della passata stagione: seconda partecipazione all’Europa League della sua carriera da allenatore, seconda volta che si qualif?ica ai sedicesimi con centottanta minuti di anticipo. Ma il ghigno con cui si è presentato perle interviste postpartita, stavolta, era ancora più evidente per aver buttato fuori la f?inalista della scorsa edizione. "Ci siamo ripetuti, per noi era fondamentale chiudere il discorso. Giocare il giovedì e poi la domenica toglie tante energie. Abbiamo meritato di andare avanti, siamo stati bravi. Il Marsiglia è forte, eppure negli scontri diretti abbiamo ottenuto due vittorie. Sapevamo di quanto fosse complicato già dal momento dei sorteggi". La rivendicazione è sul valore dell’avversario piegato: "Si sono rinforzati in estate, pochi mesi fa hanno rischiato di vincere la competizione. Ma a parte l'occasione iniziale salvata da Strakosha, non ci sono stati altri rischi. Non era semplice, abbiamo colpito al momento giusto, bisogna fare un plauso ai miei ragazzi".
I complimenti sono per tutti i reparti, non solo per chi ha deciso la partita: "Anche in difesa ho giocatori importanti. Radu era a riposo, Wallace aveva fatto un’ottima prestazione domenica, non l'avrei mai tolto senza ammonizione. E poi non riusciva a smaltire un problemino al gluteo. Sto ricevendo le giuste risposte da tutti quelli che impiego". Il tandem Correa-Immobile ha stregato con il triangolo del raddoppio. Loro, i due in forma smagliante. Poi ci sono i big da recuperare per fare la differenza e volare: "Ciro e "Tucu" sono complementari, hanno giocato benissimo. Ma anche Milinkovic sta crescendo in modo costante, è entrato bene, ha fatto ciò che gli avevo chiesto negli ultimi 25'. Luis Alberto ha avuto un problema, ha rallentato, sto cercando di coinvolgerlo, è uno generoso che non si tira mai indietro. Neanche in condizioni non perfette. Li aspetto al top. Certo, la concorrenza è cresciuta. Correa mi sta mettendo in diff?icoltà . Senza dimenticare Caicedo, avrebbe giocato dall'inizio con il Marsiglia se non avesse accusato un risentimento all'adduttore. Non ho voluto rischiare in accordo con lo staff medico. Peccato, e in forte dubbio per il Sassuolo, non so se potrà recuperare in tempo".
Sedicesimi in cassaforte. Ora l’obiettivo è scardinare il primo posto nel gruppo H dell’Eintracht Francoforte, salito a 12 punti (punteggio pieno) dopo il successo di Limassol: "Sarebbe importante f?inire davanti il girone. Stanno facendo un percorso netto, in Germania sarebbe f?inita diversamente se non fossimo rimasti in nove. Hanno tre punti di vantaggio e un buon margine nel confronto diretto. Vediamo cosa succederà nelle ultime due gare". La Lazio può sognare e arrivare fino in fondo: "L'obiettivo è quello, arrivare lontano. Ci sono tante squadre importanti, alcune erano nel nostro girone. Abbiamo passato il turno lo stesso...". Inzaghi ha schienato Garcia e la sua pretattica: "Match interpretato bene, il Marsiglia non aveva mai giocato con la difesa a cinque e quindi abbiamo dovuto stravolgere tutto quello che avevamo preparato. Per fortuna domenica scorsa abbiamo affrontato la Spal, che era messa in campo nello stesso modo". Da oggi testa al Sassuolo. Inzaghi coccola la rosa mentre aspetta il massimo di Milinkovic e Luis Alberto. Sono gli assi pigliatutto.
Con la sua fascia di capitano al braccio, è saltato più in alto di tutti su quello strano campanile lanciato in aria da Ciro Immobile. Marco Parolo ha sbloccato così, con una testata precisa, la partita contro il Marsiglia, mentre il primo tempo era a un soffio dall’esaurirsi. Ha permesso alla squadra di Inzaghi di andare al riposo forte del vantaggio e allo stesso tempo demoralizzare quella di Rudi Garcia: "Il nostro obiettivo era superare il turno, ci siamo riusciti e adesso proveremo a prenderci il primo posto. Vogliamo andare più avanti possibile in questa competizione, abbiamo il potenziale per arrivare in finale". Lo dice uno che in Europa si trova sempre più a suo agio. Quello di ieri è stato il suo secondo gol in questa Europa League, il sesto della carriera nella competizione. L’aria extra-italiana insomma lo stimola particolarmente: "Tutta la Lazio riesce a rendere bene in coppa: anche l’anno scorso avevamo fatto un grande cammino, interrotto a Salisburgo per 10 minuti di follia. Forse il destino ci ha voluto mettere alla prova e farci ricominciare da capo. Noi dobbiamo crederci, abbiamo una rosa forte. Se per il secondo anno consecutivo centriamo l’obiettivo dei sedicesimi con due turni d'anticipo, significa che abbiamo nel DNA questo tipo di prestazioni. Siamo davvero contenti, non era semplice: loro dovevano vincere a tutti i costi, noi siamo stati perfetti nel gestire e colpire nel momento opportuno".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesco Acerbi, che forse adesso potrà prendersi qualche minuto di riposo in questa stagione nelle ultime due gare del girone: "Per il Marsiglia era l'ultima spiaggia, lo sapevamo. Ma noi eravamo presenti e anche se nel primo tempo non siamo stati convintissimi, abbiamo chiuso in vantaggio. Poi nella ripresa siamo stati ancora più cattivi, non volevamo perdere. Al triplice fischio è stata quasi una liberazione". Decisivo nel salvaguardare il risultato Thomas Strakosha, autore di una parata provvidenziale nell’ultimo minuto di recupero: "Ma in questa qualificazione - dice il portiere albanese - c’è la firma di tutti, non solo la mia. Non ci aspettavamo di qualificarci così in anticipo, ma sapevamo di avere le qualità per riuscirci. Ora la testa va già al Sassuolo: loro sono bravi, soprattutto in casa. Ma noi non dobbiamo avere paura di nessuno". Domenica serve un’altra vittoria per concludere questo mini-ciclo e restare nelle zone alte di classifica: "A Reggio Emilia - continua Parolo - servirà una grande prestazione. Vogliamo vincere per confermarci lassù, perché stiamo andando esattamente allo stesso ritmo di un anno fa, sia in campionato che in coppa. Adesso dobbiamo provare a salire quell’ultimo gradino per diventare una grande squadra". E lui, ovviamente, vuole essere un protagonista: "Cerco sempre di farmi trovare pronto, quando vai in là con l’età vuoi giocare sempre, perché non sai mai quando arriverà il momento in cui non sarai più in grado di farlo. Io attualmente mi sento benissimo. In fondo ci sono ciclisti che vincono il Tour de France a 33 anni, perché un calciatore alla stessa età dovrebbe essere considerato vecchio?". Ha ragione. Soprattutto se continua a segnare gol così importanti.