Domenica 18 settembre 2011 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Genoa 1-2 Campionato di Serie A 2011/12 - III giornata - inizio ore 15.00
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava (60' Diakite), Dias, Lulic (80' Stankevicius), Brocchi, Matuzalem, Cisse, Hernanes (58' Ledesma), Sculli, Klose. A disposizione: Bizzarri, Gonzalez, Rocchi, Kozak. Allenatore: Reja.
GENOA: Frey, Mesto (22' Granqvist), Dainelli, Kaladze, Antonelli, Kucka, Seymour, Veloso, Constant (46' Jorquera), Palacio, Caracciolo (70' Pratto). A disposizione: Lupatelli, Moretti, Sturaro, Jankovic. Allenatore: Malesani.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Petrella e Marzaloni - Quarto uomo Sig. Banti.
Marcatori: 10' Sculli, 54' Palacio, 70' Kucka.
Note: ammonito Frey all'84' per comportamento non regolamentare, Kaladze all'87' per gioco scorretto.Calci d'angolo: 3-1. Recuperi: 2' p.t., 7' s.t. Esordio in serie A per Granqvist e Jorquera.
Spettatori: 32.000 circa con 12.011 paganti e 20.153 abbonati.
La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio dura un tempo. Jorquera lancia il Genoa. Primo tempo biancoceleste e gol di Sculli. Poi il cileno fa impazzire la difesa romana e regala a Palacio la palla dell'1-1. Kucka chiude la pratica e la squadra di Reja si spegne".
Continua la "rosea": All'Olimpico la Lazio si mangia le mani e il Genoa si porta a casa tre punti meritatissimi. Primo tempo con dominio della squadra di Reja, che commette però tanti errori sottoporta. Nella ripresa i rossoblù appaiono trasformati grazie all'ingresso del cileno Jorquera e approfittano della stanchezza dei padroni di casa per un colpaccio firmato da Palacio e Kucka: 1-2 meritato. Come previsto Reja non porta nemmeno in panchina Zauri, al cui posto schiera Lulic, mentre al posto dell'infortunato Mauri la Lazio si affida a Sculli, preferito a Gonzalez, con l'uruguaiano che si accomoda in panchina. Per il portiere Marchetti il ritorno ufficiale in Serie A dopo oltre un anno di assenza. Dal canto suo Malesani sceglie Antonelli invece di Moretti a sinistra. Dainelli in campo per l'infortunato Bovo, come previsto Seymour si piazza come vertice basso del 4-3-1-2, con evidente intenzione di contrastare il laziale Hernanes, e Constant vertice alto. Caracciolo, che proprio oggi compie 30 anni, al posto di Pratto accanto a Palacio. La Lazio parte subito forte e spinge in forze: sempre almeno cinque giocatori posizionati ai limiti dell'area genoana, con Cisse incontenibile e cross a volontà che mettono in crisi la difesa rivale. E dopo appena 10 minuti arriva il gol. Klose brucia Kaladze sulla destra, cross al centro e Sculli anticipa Mesto in area per l'1-0. Biancocelesti più corti e determinati che danno l'impressione di poter far male. Lulic si mette in mostra con lunghe sgroppate sulla sinistra, mentre Cisse a tratti è incontenibile. Il Genoa è sfilacciato e il solo Palacio sembra possa far male.
Il primo tempo va avanti così, con la Lazio che si mangia le mani per le tante occasioni da gol sprecate. Il Genoa deve fare a meno anche di Mesto (sospetto stiramento alla coscia destra), al cui posto entra lo svedese Granqvist. Il primo tempo finisce così: con tanta intensità, ma poca concretezza. Malesani lascia negli spogliatoi un Constant evanescente: al suo posto entra il cileno Jorquera. E la ripresa è l'esatto opposto dei primi 45 minuti: Lazio distratta, squadra allungata che fa tanti errori. Ma soprattutto è grande Genoa. La squadra appare rivitalizzata dal cileno Jorquera, che fa impazzire i rivali e al 9' si mangia la difesa biancoceleste con una giocata fantastica, portandosi via quattro giocatori e consegnando a Palacio la palla dell'1-1. La Lazio accusa il colpo, ma la sensazione è che la benzina dei padroni di casa sia finita in fretta. E così è solo tanto Genoa: bene Veloso, benissimo Palacio. Ma soprattutto il folletto Jorquera, classe '88, approfitta del momento di difficoltà dei laziali per creare sistematicamente la superiorità numerica per i rossoblù davanti. Entra Ledesma per un Hernanes deludente. Malesani ci crede e fa entrare Pratto per Caracciolo: forze fresche per il colpaccio. E così al 26' arriva il meritatissimo raddoppio genoano: Jorquera fa partire l'azione, palla a Palacio che inventa un passaggio preziosissimo per Kucka e la difesa laziale distratta viene bucata senza problemi per l'1-2. La partita di fatto finisce qui.
Poi è solo tanta buona volontà e confusione laziale. Inutile, contro un Genoa nella ripresa preponderante. Da segnalare lo spavento al 16' della ripresa: palla vagante nella trequarti laziale, Biava e Ledesma vanno insieme per colpire e testa contro testa tremendo. Biava perde un dente e deve uscire per Diakite, mentre Ledesma, che perde sangue dalla fronte, continuerà con una vistosa fasciatura. Ma lo spavento vero, è arrivato sul campo. Ora per la Lazio una trasferta a Cesena che diventa delicata, mentre per la banda di Malesani il match in casa col Catania per confermare quanto di buono si è visto nella ripresa dell'Olimpico. E mentre il Genoa segnava il gol del 2-1, in curva Nord, la curva del tifo laziale, un malcapitato turista americano di 44 anni, abituato alla sportività e all'applauso del gesto tecnico, è stato colpito ripetutamente al volto da un tifoso laziale di 32 anni e salvato solo grazie all'intervento di altri tifosi laziali che l'hanno scortato fuori dallo stadio. L'aggressore è stato denunciato per violenza in occasione di manifestazioni sportive e sanzionato con Daspo di 3 anni.
Il Messaggero titola: "La Lazio gioca un tempo solo e il Genoa espugna l'Olimpico: 1-2. Nella ripresa la squadra scompare dal campo e gli ospiti ribaltano il match. Malissimo la difesa. Fischi e "Reja vattene"."
L'articolo così prosegue: La Lazio crolla in casa al cospetto del Genoa: i biancocelesti durano un tempo, vanno 1-0 ma nella ripresa incassano due reti. La Lazio appare irresistibile nel primo tempo, gioca in velocità, crea occasioni, va in gol con Sculli, sembra poter dilagare con gli irresistibili Klose e Cisse. Altra musica nella ripresa, quando Malesani cambia assetto al Genoa, e pian piano i biancocelesti accusano un vero e proprio crollo fisico e mentale, cedendo spazio e iniziative agli avversari. Solo nel finale un sussulto di dignità, con il tentativo di riagguantare il pareggio. Traballante, troppo, la difesa già dal primo tempo, nella quale nemmeno Marchetti è apparso inappuntabile. Quello che l'anno scorso era un reparto quasi invincibile, ha incassato sei gol in tre partite. Male anche il centrocampo, con Matuzalem letteralmente scomparso dal terreno. Reja alla vigilia aveva promesso più attenzione per la difesa e chiesto ai suoi di non distrarsi, ma non è bastato e ora la posizione dell'allenatore diventa difficile, come dimostra anche l'aperta contestazione della Curva Nord, con il coro "Reja vattene".
Subito pericolosissima la Lazio, con Klose che al 3' manca il gol di testa. Al 10' risponde il Genoa che presenta Palacio solo davanti a Marchetti, sbagliato il tocco finale. E' Sculli a sbloccare il risultato poco dopo, sfruttando un assist di Klose. Passa un minuto e Constant si divora il pareggio, dopo un clamoroso errore di Dias: palla sull'esterno della rete. La Lazio gioca in scioltezza, ma quando il Genoa attacca penetra senza problemi nelle linee difensive. Al 20' grande iniziativa di Klose, Cisse tira fuori di un niente. Al 22' fuori Mesto, dolorante, debutta lo svedese Granqvist. La Lazio continua a macinare azioni e spettacolo, ma nella ripresa è un'altra musica. Il Genoa pareggia al 53' con Palacio che scatta sul filo del fuorigioco su splendido assist del nuovo entrato Jorquera e infila Marchetti in uscita. Con l'innesto del cileno il Genoa cambia volto e al 56' Veloso sfiora il 2-1. Reja risponde mandando in campo Ledesma per Hernanes. Violenta testata al 58' tra Biava e Ledesma, i due giocatori restano a terra. Il difensore, sanguinante dalla bocca, è costretto a uscire, entra Diakite. Ledesma continua con una vistosa fasciatura alla testa. Il Genoa preme, la Lazio risponde con Brocchi che al 66' sprinta lungo metà del campo, ma tira fuori di poco.
I biancocelesti non hanno più mordente e il Genoa raddoppia con Kucka su assist di Palacio, nonostante Marchetti avesse sventato un primo tentativo del genoano. Fischi dell'Olimpico alla Lazio, che cede completamente l'iniziativa al Genoa. All'81' Lulic, che accusa problemi, lascia il posto a Stankevicius. Un sussulto un minuto dopo, Frey smanaccia via un tiro cross di Cisse. Sei minuti di recupero, ai quali se ne aggiunge un settimo per un problema di Antonelli. Al 93' Ledesma chiama Frey a una parata a terra. Al 96' Diakite manca di un nulla il pareggio di testa: palla alta. Finisce tra i fischi.
Da La Repubblica:
La Lazio dura mezz'ora. Il Genoa ne approfitta. Come con Milan e Vaslui, i capitolini si fanno rimontare, stavolta fino alla sconfitta (1-2) che arriva per mano di Palacio e Kucka. Malesani all'intervallo gira la partita con l'ingresso di Jorquera, primo successo per lui da tecnico del Grifone. Le partite durano novanta minuti. Può sembrare una banalità, ma è il messaggio che la Lazio di inizio stagione non ha ancora recepito. Rimontata con Milan e Vaslui fino al pareggio, oggi la formazione capitolina ha permesso al Genoa di mutare faccia dopo l'intervallo. Merito di un allenatore troppo a lungo sottovalutato come Malesani, che riconosce i problemi dei suoi al 45' e cambia strutturazione tattica, inserendo il trequartista (Jorquera) che manda in tilt la difesa biancoceleste. Si può parlare, a posteriori, di due partite a sé stanti. Nella prima, giocata fino al duplice fischio di Orsato, non mancano le occasioni. La prima arriva già al 2', con Constant - schierato esterno d'attacco nel 4-3-3 - che cicca con il destro davanti a Marchetti.
Capovolgimento di fronte, Lulic regala a Klose un assist difficile da sbagliare: colpo di testa da dimenticare del tedesco. Tra il 10' e l'11' accade tutto e il suo contrario: Veloso mette Palacio a tu per tu col portiere, pallonetto mal calibrato. La Lazio riparte, Klose irride Kaladze in velocità e centra per Sculli, lesto nel bruciare Mesto per il tocco dell'1-0. Constant avrebbe subito la chance per impattare ma spreca malamente col sinistro. Fino alla mezz'ora è dominio Lazio, con Cisse e ancora Sculli vicini al 2-0. Da qui, inizia la seconda partita. Il possesso palla del Genoa aumenta gradualmente già in chiusura di prima frazione, Malesani legge la situazione e all'intervallo spende il suo secondo cambio - era già uscito Mesto per problemi fisici - richiamando Constant per inserire Jorquera. Il primo pallone toccato dal cileno è illuminante. Riceve a 40 metri della porta, va via in dribbling a Brocchi e Dias - altissima la sua posizione - e premia il taglio di Palacio mandandolo in profondità, sfruttando l'indecisione di Lulic nel salire. L'argentino, in uno contro uno, batte Marchetti con un tocco preciso d'esterno destro. Il Grifone ormai è padrone del match, Veloso va vicino all'1-2 e Reja tira indietro i suoi. Hernanes - in ombra - lascia il campo a Ledesma, con Matuzalem alzato sulla trequarti. L'ingresso del mediano argentino è una previsione su quel che accadrà: dopo due minuti si scontra con Biava, mandando ko il suo compagno che esce sanguinando copiosamente dalla bocca. L'unico sussulto lo regala Brocchi: azione personale di 50 metri e mancino fuori di pochissimo.
Ma i padroni di casa sono sulle gambe: Caracciolo al 25' sbaglia la misura del cross, un minuto più tardi arriva il gol partita. Kucka ha vita facilissima nella discesa centrale, allarga su Palacio che vede la difesa avversaria disposta male e chiude immediatamente il triangolo con l'ex Sparta Praga. Il tocco sull'uscita di Marchetti non è privo di fortuna, con il portiere che si scontra con Diakite, rendendo comodissimo l'appoggio in rete a porta vuota. Nel finale il Genoa congela il possesso palla, concedendo soltanto una chance da palla inattiva: Ledesma centra da sinistra, il colpo di testa di Diakite finisce alto di un soffio e toglie il tappo all'Olimpico, che al triplice fischio si lascia andare ai fischi. Malesani esulta e si porta via i tre punti, col gioiello Jorquera che da qui in avanti potrà dire la sua.
Tratte dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:
Reja: "Basta critiche. Mi sono stancato". Il tecnico dopo l'ennesima contestazione: "Difficile lavorare in un clima simile, cerco di andare avanti, mi sembra però che non ci sia una grande sintonia". Sulla partita con il Genoa: "Poco concreti davanti e troppi errori dietro".
Alza la voce, Edy Reja. Criticato duramente dalla tifoseria al termine della partita persa in casa contro il Genoa, il tecnico della Lazio si sfoga: "Qui non fanno che criticare in continuazione. Mi sono stancato, il presidente lo sa. Se viene meno la fiducia della tifoseria non si lavora bene", le parole di Reja. "E' difficile lavorare in un clima come questo, io cerco di andare avanti lo stesso, ma mi sembra che con ci sia una grande sintonia". L'analisi del match parte dagli errori commessi: "Come in Europa League abbiamo creato tanto senza concretizzare, oggi abbiamo risentito anche della fatica nell'infrasettimanale. Non finalizziamo e poi ci sono delle situazioni difensive che ci penalizzano, anche oltre i nostri demeriti che emergono soprattutto nel primo gol".
La colpa, secondo il tecnico, non è soltanto dei difensori. "Ci siamo un po' sgretolati in fase difensiva. Dobbiamo lavorare parecchio, nel primo gol c'è Lulic che rimane basso mentre salgono in tre, oltre al varco centrale lasciato a Jorquera. Sul secondo invece sale e lascia spazio a Palacio uscendo troppo presto. Peccato perché in proiezione offensiva ci aveva dato tanto, quando ci attaccano invece deve ancora imparare molto. I problemi arrivano anche per la mancata collaborazione dei giocatori offensivi, finché Hernanes e Sculli si abbassano ci difendiamo bene, quando non riescono più andiamo in crisi, anche perché Matuzalem è un costruttore di gioco e abbiamo solo Brocchi con gamba". Reja non si scompone quando viene stuzzicato sulla Roma. "Ieri sul piano del palleggio a Milano ha giocato veramente bene, devo fare i complimenti".
"La squadra nel primo tempo ha espresso una buona mole di gioco e poteva conseguire un risultato più pieno, poi c'è stato un calo di tensione. Sono cose che possono succedere, per il caldo e per altri fattori, visto che abbiamo giocato anche giovedì. Si tratta di prendere il ritmo partita". Claudio Lotito assolve la sua Lazio, battuta in casa dal Genoa dopo essere passata in vantaggio: il pubblico dell'Olimpico ha preso nuovamente di mira il tecnico, Edy Reja, che si è definito "stanco" di subire contestazioni. "Ognuno ha il suo carattere. Io davanti alla contestazione ingenerosa ho reagito mettendola dietro le spalle, c'è chi invece ne subisce gli influssi psicologici". Dopo due giornate, in testa alla classifica, oltre alla Juventus ci sono Udinese e Cagliari, ma è presto per parlare di sorprese secondo Lotito: "Il campionato è molto lungo e le prime partite non fanno testo - sottolinea -. L'Udinese ha un grande organico, ma in genere le squadre che hanno accelerato all'inizio poi si sono perse: bisognerà aspettare quello che definisco l'assestamento del campionato".