24 ottobre 2019 - Glasgow (Scozia), Celtic Park - Europa League – Fase a gironi, gruppo E - III giornata - inizio ore 21.00
CELTIC: Forster, Elhamed (83' Bitton), Ajer, Julien, Bolingoli-Mbombo (85' Hayes), Forrest, Brown, McGregor, Christie, Edouard, Elyounoussi (66' Rogic). A disposizione: Gordon, Bayo, Sinclair, Bauer. Allenatore: Lennon.
LAZIO: Strakosha, Bastos, Vavro, Acerbi, Lazzari, Parolo, Leiva, Milinkovic, Jony (69' Lulic), Caicedo (85' Cataldi), Correa (73' Immobile). A disposizione: Guerrieri, Luiz Felipe, Patric, Berisha. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Bebek (Croazia) - Assistenti Sigg. Pataki e Zobenica - Quarto uomo Sig. Pajac.
Marcatori: 40' Lazzari, 67' Christie, 89' Jullien.
Note: ammonito al 62' Elyounoussi, al 76' Bastos, al 76' Bolingoli-Mbombo ed all'87' Cataldi tutti per gioco falloso, al 79' Jullien per proteste. Angoli 5-3. Recuperi: 1' p.t., 6' s.t.
Spettatori: 60.000 circa.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Rabbia Lazio. C’è Lazzari-gol ma non basta: vince il Celtic. Errori decisivi. Tensione a Glasgow per i saluti fascisti dei tifosi italiani".
Continua la "rosea": Un'altra beffa, un'altra sconfitta immeritata sul piano delle occasioni, ma meritatissima per la gestione di una partita che, a mezzora dalla fine, è ampiamente in cassaforte e che la Lazio riesce a perdere. Nella stessa maniera goffa e inaccettabile di Cluj, alla prima giornata di questo girone di Europa League che ora si complica maledettamente. Lazio bella a metà , insomma. Una costante di questo inizio di stagione, tanto in campionato quanto in Europa League. Il problema è che la metà in cui non è bella pesa quasi sempre di più sul risultato. A Glasgow il copione si ripete contro un avversario che è quasi incredulo di riuscire a ribaltarla. E’ la squadra di Inzaghi a rimetterlo in partita e regalargli i tre punti con una serie di errori imperdonabili. Prima nell’area avversaria (Correa si divora il raddoppio che chiuderebbe la gara colpendo il palo a porta vuota, poi, sull’1-1, falliscono il bis Parolo e Immobile), quindi nella propria area, concedendo in maniera imbarazzante il pari a Christie (in tre su Edouard che riesce lo stesso a servire il centrocampista che è tutto solo), e po il gol del sorpasso a un minuto dal termine, quando Jullien è libero di colpire di testa al centro dell’area su angolo del solito Christie.
Solo sfortuna? Non è neanche fortunata la Lazio, perché in pieno recupero su una conclusione perfetta di Cataldi il portiere Forster compie un miracolo. Ma quando perdi, sbagliando tanto e contro un avversario di caratura tecnica inferiore, le attenuanti non contano. La squadra di Inzaghi resta vittima della sua concentrazione a intermittenza. Che, quando c’è, la porta a giocate da grande squadra (la verticalizzazione Caicedo-Correa-Lazzari per il gol dell’1-0 è roba da palati fini) e poi subito dopo si addormenta. Anche la gestione di Inzaghi non aiuta. Buona l’impostazione iniziale con la scelta di Vavro centrale (che per un’ora convince, poi si squaglia) e la cerniera di centrocampo Parolo-Leiva. Non convince. Ma l’allenatore non convince sui cambi. Due su tre indirizzati a tirare i remi in barca (Lulic per Jony, Cataldi per Caicedo) e quindi a favorire il sorpasso. Quelli di Lennon sono chirurgici, specie il primo. Tutto l’opposto della Lazio, questo Celtic. Conscio dei suoi limiti, si applica e non molla un centimetro. Resta agganciato alla partita anche quando sembra non avere scampo e poi colpisce al momento. Una lezione che servirebbe alla Lazio.
Il timore, invece, è che certi limiti siano strutturali e difficili da eliminare. Per il campionato c’è ancora da tempo, per l’Europa invece ce n’è pochissimo. La macchia. Come se non bastasse, ancor una volta, hanno pure fatto capolino i saluti fascisti in occasione di una partita della squadra biancoceleste. Non allo stadio, non durante la gara, ma nel pomeriggio nel centro di Glasgow. Li hanno esibiti una trentina di sostenitori laziali mentre in corteo si dirigevano verso il Celtic Park. E nella notte che ha preceduto il match c’è stato anche qualche momento di tensione per un gruppo di tifosi laziali incappucciati che si aggirava per il centro. Subito, bloccati dalla polizia locale.
? Il Corriere dello Sport titola: "Una doccia scozzese per la Lazio. Il gol di Lazzari illude, poi Christie e Jullien firmano la rimonta Celtic. Sullo 0-1 errore decisivo di Correa. I biancocelesti scivolano al terzo posto del girone E a tre punti dal Cluj, secondo".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: La Lazio è caduta nella bolgia del Celtic Park, rimontata da un gol di Christie e piegata al tramonto dei 90 minuti dal colpo di testa di Jullien. Due distrazioni difensive pagate a carissimo prezzo dentro una partita dura, orgogliosa, piena di personalità . Sconfitta pesantissima per la classifica e per il modo in cui è maturata su un campo complicatissimo. Il girone di Europa League si complica e per arrivare ai sedicesimi ora servirà un’impresa. Inzaghi e i suoi giocatori dovranno provare a fare il pieno nelle prossime due partite, all’Olimpico con il Celtic e il Cluj, per tentare il recupero e centrare la qualificazione a metà dicembre in Francia con il Rennes. E’ un vero peccato. La Lazio è andata vicinissima all’impresa e non meritava di perdere, ma certe occasioni sotto porta vanno sfruttate. Partita persa perché Correa (sull’1-0) ha colpito il palo, poi Parolo e Immobile (sull’1-1) hanno fallito il secondo gol e in pieno recupero Forster ha respinto persino il missile del possibile pareggio di Cataldi, subentrato a Caicedo. Il Panterone era forse troppo stanco, ma ancora efficace, i suoi centimetri consentivano alla Lazio di avvicinarsi all’area. La sconfitta brucia, ma basta pochissimo, dentro partite così intense, per spostare il risultato da una parte o dall’altra. Suona come una beffa. Inzaghi non ha avuto fortuna. Gli scozzesi non muoiono mai e hanno avuto il merito di crederci sino in fondo, portando a casa il successo con cattiveria.
Assalto. Ritmo, velocità , ampiezza. Trascinati dall’urlo dei sessantamila del Celtic Park, gli scozzesi sono partiti con un’intensità infernale. La Lazio aspettava, ha avuto la pazienza di resistere e di restare compatta. La chiave era Christie. Il trequartista, assai mobile, sfuggiva alla guardia di Leiva e si faceva trovare tra le linee. Dietro era sostenuto da due mediani come Brown e McGregor, scatenati per dinamismo. Nei primi 25-20 minuti sono arrivati sempre primi sulla palla, in costante anticipo su Parolo e Milinkovic. Così il Celtic governava la manovra e spingeva a destra dove Elhamed si sovrapponeva a Forrest. Jony è entrato in crisi, ha sofferto, sbagliando la misura di diversi appoggi. Inzaghi gli aveva assicurato la copertura di Acerbi e 13 cross, quasi tutti arrivati da quella parte, non sono bastati al Celtic per costruire occasioni vere. L’unica è capitata sul sinistro potentissimo di Christie da fuori area: palo. Verticale. Vavro, in posizione centrale, è apparso più tranquillo e si è calato bene nella parte: davanti aveva un riferimento come Edouard. Un solo errore, fatale, sul gol di Christie. Sono stati Milinkovic e soprattutto Caicedo, un vero combattente, a trasmettere gli impulsi giusti.
Contrasti, sportellate. La Lazio lottava su ogni pallone. Stava crescendo Leiva e proprio da un tiro murato dal play brasiliano è nato il gol di Lazzari. Contropiede velocissimo e in verticale. Tre tocchi da Milinkovic a Caicedo e infine a Correa per lanciare l’ex esterno della Spal verso la porta: destro in corsa e rete. Rimonta. Il risultato è rimasto in bilico perché la Lazio non ha avuto la forza di andare a segnare il secondo gol. Tre azioni di contropiede a favore di Correa. El Tucu ha sbagliato la scelta nelle prime due occasioni e nella terza ha colpito il palo. Il Celtic, appena due minuti dopo, ha pareggiato. Troppo molle Parolo su Edouard, Leiva aveva mollato Christie, Vavro doveva uscire e non lo ha fatto: sinistro in rete. Inzaghi ha sganciato Lulic e Immobile. Ciro non ha centrato lo specchio dopo la paratona di Forster su Parolo. Due palle gol divorate prima che spuntasse, su angolo tagliatissimo di Christie, la testa di Jullien per affondare la Lazio, a un passo dall’eliminazione.
? Il Messaggero titola: "Lazio, l'Europa ora è in salita. Biancocelesti ko in casa del Celtic che allunga in testa al girone. Segna Lazzari, pesano i soliti errori sotto porta".
Prosegue il quotidiano romano: Solita Lazio. Sempre la solita incompiuta Lazio. Bella a metà . Coraggiosa a tempo determinato. Inconcludente a tempo pieno. Il ko per 2-1 incassato in Scozia, ora, rischia di compromettere pesantemente la qualif?icazione. I biancocelesti sono terzi in classif?ica dietro il Celtic e il Cluj. Un peccato visto che Leiva e compagni giocano una gara gagliarda. Il problema è che mancano sul più bello. Certo va detto che vincere al Celtic Park, un catino infernale da 60 mila decibel, è una di quelle cose che va segnata sotto la voce impresa però la Lazio ci mette del suo per non riuscirci. E pensare che l’impresa la fanno i padroni di casa che non vincevano contro una italiana da sette turni. I biancocelesti accarezzano la pazza idea per una buona mezzora, f?in quando decidono di sbagliare di tutto: prima Correa prende il palo sul'l-O, poi Parolo calcia addosso a Forster e infine Immobile da solo nell’area piccola si divora il 2-1 che, probabilmente, avrebbe chiuso la partita e mandato all’inferno il Paradise. E invece all’inferno ci si butta lei stessa. Una sconfitta piena di rimpianti. Il gol di Lazzari, il primo con la Lazio, il primo in Europa illude, Christie, idolo di casa, e Jullien riportano i biancocelesti con i piedi per terra. Lì dove fa più male stare. Lì dove ti rendi conto che per certe partite la Lazio non è ancora pronta. Ci si mette anche Forster nel finale a negare un eurogol a Cataldi. Servirà l’impresa il 7 novembre al ritorno per sperare nel miracolo di staccare un pass.
Promossi e rimandati. Inzaghi mastica amaro: "Diff?icile digerire un ko così ma dobbiamo andare avanti. Sono fiducioso. Mancano tre partite e sono sicuro che ci qualif?icheremo". Il tecnico biancoceleste si affida agli uomini mercato Vavro, Jony e Lazzari per capire su chi può contare nella corsa al quarto posto. Decisamente solo sull’ultimo. Anche se poi a tradirlo è Bastos: "Non si può perdere una marcatura così". Partita complicata per tutti. Il Celtic è molto aggressivo e fa pressing anche con i difensori. Non fa ragionare i biancocelesti. Gli uomini di Lennon, tanta quantità ma non molta qualità , insistono molto sulla corsia sinistra laziale, li dove Jony offre meno copertura. Non a caso Inzaghi ha dirottato Acerbi da quel lato accentrando Vavro. In quella posizione lo slovacco gioca più tranquillo anche se sbaglia la marcatura sulla rete del pari. La Lazio sale sulle spalle di Milinkovic che in mezzo al campo battaglia con tutti. E’ lui che crea gioco innescando la velocità di Correa. Al f?ianco dell’argentino Caicedo usa il f?isico per buttare giù il muro biancoverde. Partita senza esclusione di colpi. I biancocelesti giocano sulle ripartenze. E proprio su una di queste, con il Celtic sbilanciato in avanti, Lazzari trova il suo primo gol con la maglia della Lazio. Bellissima la conclusione dell’ex Spal che dalla destra fulmina un Forster non esente da colpe: prende gol sul suo palo. Il portiere si rifà con il miracolo f?inale. Quanti sbagli. Inzaghi riesce nel suo piano di far sfogare gli scozzesi resistendo ai loro attacchi continui. I biancocelesti puntano tutto sul contropiede, normale che ne perda lo spettacolo. Una strategia azzeccata se Correa non avesse tirato sul palo il raddoppio. Il gol che avrebbe chiuso la partita. E invece l’occasione rivitalizza il Celtic. E la Lazio si riscopre fragile. Sbaglia di tutto e gli scozzesi la puniscono. Un colpo decisamente duro. Forse troppo.
? Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La Lazio incappa nella seconda sconfitta consecutiva in trasferta in UEFA Europa League. In casa del Celtic, i Biancocelesti sono battuti 2-1: non basta il vantaggio di Manuel Lazzari, sono le reti di Ryan Christie e Christopher Jullien a regalare agli scozzesi vittoria e primato nel Gruppo E. Simone Inzaghi concede un turno di riposo a Ciro Immobile e al capitano Senad Lulic. In avvio i padroni di casa "scheggiano" subito un legno con un sinistro di Christie, mentre Fraser Forster neutralizza in qualche modo una conclusione di JoaquĂn Correa. Thomas Strakosha è bravo in uscita sull’attaccante francese Odsonne Édouard, mentre un destro potente di Callum McGregor non sortisce effetti per la squadra di Neil Lennon. Al 40’ la Lazio passa in vantaggio, con una ripartenza da manuale: Felipe Caicedo serve Correa, El Tucu inventa un assist geniale per Lazzari che fa centro con un destro sul primo palo. Il Celtic spinge nella ripresa, un errore di Bastos propizia il tiro di Christie - su assist di Edouard - su cui il difensore slovacco Denis Vavro riesce a salvare con Strakosha fuori dai pali. La Lazio va vicinissima al raddoppio con Correa, ma l’argentino centra il palo sul servizio di Sergej Milinkovic-Savic. Gli scozzesi cambiano: il norvegese Mohamed Elyounoussi lascia il posto all’australiano Tom Rogic. E subito arriva il pareggio. Edouard entra in area e pesca al centro Christie, che di sinistro supera il portiere avversario e realizza l’1-1. Inzaghi prova a inserire Lulic, richiamando lo spagnolo Jony, poi Immobile sostituisce Correa. I Biancocelesti costruiscono due buone chance, con Milinkovic-Savic e soprattutto con Marco Parolo, ma Forster è bravo sull’ex centrocampista azzurro. Immobile va alla conclusione in area, ma colpisce male. Il pareggio sembra il risultato piĂą naturale della sfida, ma all’89’ Jullien fa esplodere il Celtic Park: il centrale difensivo francese sale all’attico sugli sviluppi di un corner e mette nel sacco. Nel recupero, Foster nega a Danilo Cataldi la gioia del pareggio con una super parata. Finisce 2-1 per la formazione di Lennon, che vola al comando solitario del raggruppamento; la Lazio di Inzaghi deve cambiare marcia per raggiungere i sedicesimi.
? Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
"Siamo sicuri che ci qualificheremo". Simone Inzaghi scandisce bene le parole e ripete il concetto più volte. Se metabolizzate bene, certe sconfitte possono anche essere salutari, possono far scattare dentro qualcosa che poi si traduce in energia positiva. L’allenatore è convinto che la beffa di Glasgow (molto simile a quella subita a Cluj alla prima giornata) possa servire anche a questo. La Lazio esce sconfitta dal Celtic Park per una serie di errori censurabili, sia in fase offensiva sia in quella difensiva, ma il suo allenatore - un po’ per tirare su la squadra un po’ perché la vede così - preferisce porre l’accento sulle cose positive viste in Scozia. Che secondo lui sono parecchie. "A Cluj - precisa Inzaghi - era stata una sconfitta diversa. Avevamo fatto un grande primo tempo per poi sparire nella ripresa. Qui invece – sottolinea – abbiamo giocato bene per tutta la partita, contro un avversario che è probabilmente il più forte del girone. Avremmo ampiamente meritato la vittoria per quello che abbiamo costruito, purtroppo non siamo riusciti a farlo per la bravura del portiere che ha compiuto due miracoli su Parolo e Cataldi e poi per pura sfortuna, come in occasione del palo di Correa. Ma sulla prestazione dei ragazzi non posso davvero dire nulla. Nel finale Immobile ha avuto anche l’occasione per chiuderla ma non ci siamo riusciti. Se giochiamo così vinceremo sicuramente le prossime partite del girone e ci qualificheremo. Saranno fondamentali le prossime due con Celtic e Cluj che affronteremo entrambe all’Olimpico".
Il tecnico fa poi però un’analisi a più ampio respiro e sottolinea anche gli errori commessi dai suoi. "Sui gol dovevamo essere più attenti, specie sul secondo, non si può perdere la marcatura in quel modo su un calcio d’angolo. Però, ripeto, della squadra sono soddisfatto e sono sicuro che in Europa League non ne perderemo altre. Certo, dobbiamo imparare a sbagliare meno e a correre di più a non commettere più certe leggerezze. Adesso però dobbiamo innanzitutto pensare a recuperare energie in vista della partita di domenica a Firenze che per noi è molto importante. Ora siamo in ritardo sia in campionato sia in Europa League, ma c’è tutto il tempo per recuperare. E se continueremo ad esprimerci come abbiamo fatto contro il Celtic ci riusciremo sicuramente. Ho visto una squadra viva – dichiara il tecnico biancoceleste – che ha giocato una delle migliori partite stagionali. Ai punti avremmo sicuramente meritato di vincere, purtroppo è andata come è andata, ma sono convinto che ci riscatteremo molto presto". Fa fatica a farsene una ragione anche Lucas Leiva che tornava per la prima volta in Gran Bretagna per una partita ufficiale dopo i dieci anni trascorsi a Liverpool. L’atmosfera british lo ha esaltato, è stato uno dei migliori, ma il risultato finale e il modo in cui è maturato lo ha depresso: "Abbiamo perso una partita che come minimo meritavamo di pareggiare - dice il centrocampista brasiliano -. Perdere così è davvero frustrante. Il mio ritorno da queste parti è stato emozionante, però il risultato non è quello che avrei voluto. Adesso dobbiamo vincere le tre gare che mancano alla fine del girone e andare avanti. Dobbiamo lavorare tutti assieme per raggiungere l’obiettivo. Ce la possiamo ancora fare".