2 maggio 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIV giornata - inizio ore 12,30
LAZIO: Reina, Marusic, Hoedt, Radu, Lazzari, Milinkovic (82' Akpa Akpro), Leiva (57' Cataldi), Luis Alberto (82' Pereira), Lulic (67' Fares), Correa (82' Parolo), Immobile. A disposizione: Alia, Strakosha, Musacchio, Patric, Muriqi. Allenatore: S. Inzaghi
GENOA: Perin, Biraschi, Radovanovic (46' Pjaca), Masiello, Goldaniga, Strootman (52' Rovella), Badelj, Zajc (46' Ghiglione), Zappacosta (69' Cassata), Destro (46' Scamacca), Shomurodov. A disposizione: Marchetti, Paleari, Zapata, Behrami, Czyborra, Melegoni, Portanova. Allenatore: Ballardini
Arbitro: Sig. Giacomelli (Trieste) - Assistenti Sigg. Baccini e Bottegoni - Quarto uomo Sig. Abisso - V.A.R. Sig. Di Paolo - A.V.A.R. Sig. De Meo.
Marcatori: 30' Correa, 43' Immobile (rig), 47' Marusic (aut), 48' Luis Alberto, 56' Correa, 80' Scamacca (rig), 81' Shomurodov.
Note: ammonito al 2' Biraschi, al 42' Radovanovic, al 45' Leiva, al 70' Masiello, al 79' Cataldi, al 90'+1' Cassata. Angoli . Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Spettacolo e tanti rischi. Lazio, la corsa continua. Inzaghi, che rinvia il rinnovo, centra contro il Genoa l’11° successo di fila interno e spera nella Champions".
Continua la "rosea": Dottor Jekyll e mister Hyde. Ma alla fine a prevalere è la prima versione. E così per la Lazio arrivano altri tre punti preziosissimi per la sua rincorsa Champions. E giunge, anche, l’undicesimo successo interno consecutivo, nuovo record assoluto nella storia del club. Altra perla di Inzaghi, che di primati storici ne aveva già collezionati quattro (vittorie consecutive, partite utili di fila, numero di gol segnati e punti totali). Il tecnico, però, alla fine congela il discorso-rinnovo contrattuale. "Col presidente ne parleremo a fine stagione". I blackout. Già . Ora meglio concentrarsi su una volata Champions che, grazie anche ai pari di Atalanta e Napoli, si fa interessante per la Lazio. A patto però di evitare quei black out che ancora una volta complicano la strada verso un successo che è già in cassaforte e poi per poco non evapora. Era successo già con il Benevento, due settimane fa (i campani rimontarono dal 4-1 al 4-3 per poi subire il quinto gol solo nel recupero). Col Genoa identico copione. Da un 4-1 che non lascia presagire alcun ribaltone si passa al 4-3 nel giro di un paio di minuti, a dieci dalla fine. Un colpo di scena figlio di improvvise e inaccettabili amnesie della difesa laziale. A quel punto, però, la squadra di Inzaghi ritorna in sé e riesce in qualche modo a svangarla. Grazie anche ai cambi conservativi del tecnico, che dopo il 4-3 mette dentro Akpa Akpro, Parolo e Pereira e spegne le velleità genoane.
E lo spettacolo. Detto del brutto (la modalità mister Hyde), c’è da parlare anche della versione più bella della Lazio. Che dura un tempo e mezzo, produce quattro gol ed almeno altre cinque nitide occasioni da rete, sventate da Perin o sciupate dai biancocelesti. Una recita collettiva che vede protagonisti come sempre i fantastici quattro. Correa, sempre più decisivo, realizza un’altra doppietta, aprendo e chiudendo i conti per la Lazio. Sono così 5 le reti dell’argentino nelle ultime 4 gare ed il totale stagionale sale a 11 (nuovo record personale). Ma alla festa partecipano anche Luis Alberto col gol più bello della giornata e il solito Immobile. La Scarpa d’oro torna a colpire su rigore dopo gli ultimi due errori dal dischetto e realizza il gol numero 149 con la Lazio. Il record assoluto di Piola dista adesso solo dieci reti. L’altro "fab four", Milinkovic, resta a secco, ma c’è in tutte le azioni più importanti (e Perin gli nega un gran gol dalla distanza).
Genoa, troppo tardi. Contro una Lazio così in palla il merito del Genoa è quello di non scoraggiarsi mai, di continuare a credere fino alla fine in una rimonta che per poco non si concretizza. Segno che la squadra di Ballardini non si è certo rilassata dopo il successo spiana-salvezza sullo Spezia. Le tante occasioni concesse, anche contro una Lazio in giornata, devono comunque far riflettere. La formazione ligure piace molto di più quando, costretta dalle circostanze, prova a fare la partita. I cambi da "o la va o la spacca" operati dal Balla nella ripresa (dentro Pjaca, Scamacca e Ghiglione e passaggio al 3-4-3) agevolano la svolta. Le avvisaglie del cambio di passo ci sono già a inizio ripresa con l’autogol di Marusic provocato dal tirocross di Ghiglione. Ma è nel finale di gara che i rossoblù fanno vedere il meglio, con l’uno-due firmato da Scamacca (su rigore) e Shomurodov. Troppo tardi per evitare la sconfitta, non per lanciare messaggi confortanti per un finale di torneo che deve ancora mettere la parola fine sul discorso salvezza.