1 agosto 2020 - Napoli, stadio San Paolo - Campionato di Serie A, XXXVIII giornata - inizio ore 20.45
NAPOLI: Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (79' Ghoulam), Fabian Ruiz, Lobotka (79' Demme), Zielinski (84' Politano), Callejon (79' Lozano), Mertens, Insigne (84' Elmas). A disposizione: Karnezis, Maksimovic, Luperto, Hysaj, Allan, Younes, Milik. Allenatore: Gattuso
LAZIO: Strakosha, Patric (63' Bastos), Luiz Felipe, Acerbi (63' Vavro), Lazzari (83' Lukaku), Milinkovic, Parolo (87' A. Anderson), Luis Alberto, Marusic, Correa (87' Adekanye), Immobile. A disposizione: Proto, Guerrieri, Armini, D. Anderson, Cataldi, Moro. Allenatore: S. Inzaghi
Arbitro: Sig Calvarese (Teramo) - Assistenti Sigg. Baccini e Vecchi - Quarto uomo Sig. Dionisi - V.A.R. Sig. Di Paolo - A.V.A.R. Sig. De Meo.
Marcatori: 9' Fabian Ruiz, 22' Immobile, 54' Insigne (rig.), 90'+3' Politano .
Note: ammonito al 15' Koulibaly, al 69' Immobile, al 69' Mario Rui, al 69' Inzaghi, al 69' Gattuso, al 90'+5' Milinkovic, 90'+5' Elmas. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 6' s.t.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Ciro fa festa Insigne no. Magia di Ruiz, guizzo Immobile, Lorenzo su rigore. Poi il terrore di perdersi Messi. Chiude Politano, ma il Napoli non gioisce: il capitano esce dal campo infortunato ed è a serio rischio per la sfida col Barça".
Continua la "rosea": Tra temporali tropicali, gol, risse e pianti in Napoli-Lazio non è mancato proprio nulla. Ma non c’è esultanza che tiene. Perché il gol n.36 di Ciro Immobile, che eguaglia il record nella stessa porta in cui lo realizzò l’argentino Higuain, non serve alla Lazio per evitare il quarto posto. E la vittoria azzurra è macchiata dall’infortunio muscolare che mette a serio rischio la presenza in Champions di Lorenzo Insigne, e scusate se è poco. Che nessuno ci stesse a perdere lo dimostrano le risse a puntate avvenute in campo, nella ripresa, e che Calvarese non ha sedato a dovere, non punendo alcuni falli gravi. Gattuso lascia il campo urlando per insulti ricevuti dalla panchina laziale (ma nessuno è senza colpa): quando avrà il tempo di rivedersi con calma i dati, scoprirà che il suo Napoli ha concluso al terzo posto il girone di ritorno con 38 punti davanti a Inter, Juve e Lazio. A dimostrazione che il Metodo Gattuso ha rilanciato gli azzurri in modo netto. Chiusura amara, invece, per Simone Inzaghi. Ma l’esser scivolati al quarto posto non è certo dipeso da questa serata storta al San Paolo, dalla sconfitta nella serata che corona Immobile capocannoniere. La squadra biancoceleste post pandemia è sembrata lontana parente di quella brillante e spietata visto sino a febbraio.
Versione catalana. Gattuso schiera una formazione molto simile a quella che con ogni probabilità sceglierà per la Champions League sabato prossimo e ha motivi per essere ottimista perché rispetto alle ultime, deludenti, prestazioni la squadra mostra un atteggiamento diverso nelle due fasi. Quando ha il possesso ora il Napoli sposta palla rapidamente, togliendo riferimenti alle difese avversarie. Quel giro-palla lento e noioso notato nel recente passato non si vede quasi mai e questo è frutto del lavoro nella testa più che nelle gambe. Così come si vedono linee strette e corte e per nulla passive in fase di non possesso, con quel 4-1-4-1 che consente a Lobotka (ma col Barcellona probabilmente sarà Demme il titolare) di schermare i passaggi per il trequartista, in questo caso Correa che balla fra le linee. Nel primo tempo il Napoli per almeno 20’ comanda il gioco e trova pure un bel gol con passaggi di prima, stile rugbistico in linea, col pallone che dalla sinistra, con Zielinski, arriva tramite un passaggio di Mertens, allo smarcato Fabian Ruiz nella lunetta. Lo spagnolo può preparare indisturbato il suo sinistro a giro, reso imprendibile per Strakosha anche per una leggera deviazione di Luiz Felipe. Questa supremazia porta Insigne vicino al raddoppio, ma Lorenzo tira un rigore in movimento di sinistro, che non è il suo piede, e manca il bersaglio di poco. La Lazio però non resta passiva ed ecco il pari raggiunto alla prima vera azione pericolosa palla a terra. Marusic da sinistra vede il taglio sul primo palo di Immobile e gli serve un cross basso che in anticipo di sinistro Ciro mette dentro.
Bruciato Manolas, recuperato a tempo di record dalla infrazione a due costole (una settimana fa). Il greco non ha paura nei duelli aerei, segno che non avverte dolore, ma patisce i continui scatti di Immobile che a volte sembrano metterlo in difficoltà . Ecco, in chiave Barcellona, Kostas deve lavorare per recuperare rapidità e attenzione, visto che ci saranno Messi, Suarez e compagnia. Lorenzo gioia e dolore. La ripresa è ancora più dominata dal Napoli che costruisce subito tre palle gol e alla terza ottiene il rigore per un intervento disperato di Parolo sulle gambe di Mertens. Insigne realizza con classe e continua a creare gioco fino ad accasciarsi nel finale e a uscire piangendo per un infortunio muscolare all’adduttore sinistro che rischia di negargli il confronto con Messi. Gli azzurri - a parte un’azione personale di Correa che colpisce un palo dopo una serpentina in area - controllano la gara e nel recupero segnano ancora con Politano. Assist ancora di Mertens, l’altro Ciro senza gol ma che dà speranze in chiave Champions. Addii al San Paolo. Per alcuni azzurri è stata l’ultima volta nello stadio di Fuorigrotta. Callejon, premiato con la fascia di capitano, che sfiora un gol sontuoso ed esce con tutti in piedi ad applaudire, ed è un peccato non ci sia il pubblico. Milik invece finisce in panchina, anonimamente. Punito da Gattuso.