14 gennaio 2020 – Roma, stadio Olimpico - Coppa Italia, Ottavi di finale - inizio ore 18.00
LAZIO: Proto, Bastos, Luiz Felipe (60' D. Anderson), Acerbi, Patric, Parolo, Cataldi (60' A. Anderson), Berisha, Jony, Adekanye, Immobile (73' Minala). A disposizione: Guerrieri, Strakosha, Casasola, Jorge Silva, Vavro, Lazzari, Milinkovic, Luis Alberto. Allenatore: S. Inzaghi.
CREMONESE: Agazzi (30' Ravaglia), Caracciolo, Bianchetti, Terranova, Zortea (54' Boultam), Arini (71' Valzania), Castagnetti, Deli, Renzetti, Ciofani, Palombi. A disposizione: Volpe, Bia, Bignami, Ravanelli, Migliore, Ceravolo, Girelli, Gustafson. Allenatore: Rastelli.
Arbitro: Sig. Maggioni (Lecco) - Assistenti Sigg. Robilotta e Sechi - Quarto uomo Sig. Dionisi - V.A.R. Sig. Giua - A.V.A.R. Sig. Ranghetti.
Marcatori: 10' Patric, 26' Parolo, 58' Immobile (rig), 89' Bastos.
Note: esordio in una competizione ufficiale con la maglia della Lazio per Djavan Anderson. Ammonito al 47' Luiz Felipe, al 56' Caracciolo ed all'82' Deli tutti per gioco falloso. Angoli 4-4. Recuperi: 4' p.t., 0' s.t.
Spettatori: 6.000 circa, incasso non comunicato.
? La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio e Immobile non si fermano mai. Cremonese a terra. Gol di Patric , Parolo, Ciro e Bastos. Nei quarti ci sarà la sfida con il Napoli".
Continua la "rosea": Cambiano i protagonisti, ma non cambia la sostanza. Campionato o Coppa Italia, per la Lazio fa poca differenza: la squadra biancoceleste sa solo vincere. La Cremonese dell’ex compagno di squadra Rastelli si rivela banco di prova fin troppo facile per Inzaghi e così, per la detentrice del trofeo, l’ottavo di finale diventa subito poco più di un allenamento. La differenza di categoria si avverte sin dai primi minuti, resa ancora più ampia dalla "ruggine" presente nelle gambe dei giocatori della formazione ospite, la cui ultima partita è vecchia di oltre due settimane. Alla squadra di casa bastano un paio di accelerazioni nella prima mezzora per mettere in cassaforte la qualificazione ai quarti, dove i biancocelesti troveranno di nuovo il Napoli di Gattuso. Lazio 2 promossa. Probabile che al San Paolo (dove il quarto di finale si giocherà) Inzaghi mandi in campo la formazione migliore, contro la Cremonese invece basta e avanza la Lazio 2.
Gli unici titolari presenti sono Acerbi, Luiz Felipe e Immobile, per il resto il tecnico dà spazio alle alternative che non fanno minimamente rimpiangere i titolari. Ottimo segnale per Inzaghi in vista di un campionato che, da qui a maggio, lo costringerà inevitabilmente a dover utilizzare tutte le risorse presenti in rosa. Fatta eccezione per il solito Immobile (che timbra pure in Coppa, realizzando dal dischetto il gol del 3-0), sono proprio i "panchinari" i protagonisti del 4-0 sui lombardi. Apre le danze Patric, al primo gol in maglia biancoceleste, raddoppia Parolo (sulla cui rete pesa però il fallo commesso sul portiere Agazzi e non rilevato da arbitro e Var), chiude le marcature Bastos che in precedenza si procura pure il rigore trasformato da Immobile (ce n’era uno anche in avvio di gara, non visto da Maggioni). Jony decisivo sui gol. Il migliore in campo è un’altra riserva, quel Jony che entra in maniera decisiva in ciascuna delle quattro marcature biancocelesti. Sabato contro la Sampdoria, con Lulic squalificato, lo spagnolo sarà ancora titolare. Difficile che replichi tutti gli assist di ieri, ma visto il suo stato di forma l’assenza del capitano fa meno paura.
Altra notizia positiva per Inzaghi è la condizione complessiva dei suoi uomini. Le partite con Brescia e Napoli avevano fatto scattare un piccolo allarme sotto questo punto di vista. Che il match di ieri ha subito spento. Rastelli, c’è lavoro. L’esatto opposto della Cremonese. Che paga dazio, oltre che per l’ovvio divario tecnico, anche per una condizione atletica molto lontana da quella ottimale. L’impressione è che (e non solo per questo) Rastelli debba lavorare parecchio per rimettere in carreggiata la sua squadra. All’allenatore, però, non manca il coraggio. Lo stesso con cui, nella prima mezzora, prova a giocarsela a viso aperto contro la terza forza della Serie A. Così facendo crea pure qualche grattacapo alla difesa laziale, ma si espone alle micidiali ripartenze biancocelesti. Dopo la mezzora, capita l’antifona, Rastelli ridisegna il 3-5-2 in un più abbottonato 5-3-2 per evitare l’imbarcata. Che però arriva lo stesso.
? Il Corriere dello Sport titola: "Lazio senza freni anche in Coppa. I biancocelesti superano la Cremonese con i gol di Patric, Parolo, Immobile su rigore e Bastos".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: È una Lazio spalma-vittorie. Avanti di goleada, avanti in Coppa Italia. Tutto regolare anche per la squadra di scorta, dei peones, hanno macinato la Cremonese con un poker. Inzaghi s’è assicurato i quarti con il Napoli (risfiderà Gattuso il 29 gennaio al San Paolo, data da ufficializzare) e s’è garantito il titolo dinastico dei mister laziali: ieri è salito a quota 182 presenze (99 vittorie), chiuderà l’anno a 203, supererà Zoff (primo a 202). Quattro gol, quattro cannonieri: Patric (alla prima volta), Parolo (da sfondatore), Immobile (alla 109ª volta, 23ª rete stagionale) e Bastos (sa segnare e rischia di far segnare). Tutti quanti sono stati diretti dall’ispirato Jony, ha dettato i passaggi dei primi due colpi (2-0 dopo 26'), ha dato il la all’azione del rigore e ha messo sulla testa di Bastos l’assist del poker. Lo spagnolo s’è confermato suggeritore e crossatore da tridente, sa far spiovere palloni precisi, apre stimolanti scenari con graffi balistici. Ma Simone, può sollevare il mondo, perché ha sempre Ciro Immobile. Era stremato dopo il Napoli, ha giocato per forza e con piacere (non ama star fuori), è rimasto in campo 75 minuti, scattando a molla, sembrava fresco come una rosa. Il gol numero 109 gli ha permesso di superare Bruno Giordano, ora è il quarto cannoniere della Hall of Fame laziale. Dare tutto e darlo sempre, fino all’ultima goccia, è l’esempio di Ciro. Ma non spremetelo.
Arbitro flop. Non è il caso di scomodare superlativi e paroloni per la vittoria di Coppa, un atto dovuto. Il compito si è reso facile dopo che l’intrepida Cremonese di Rastelli (al nuovo debutto dopo esonero e richiamata) ha provato a sfondare al primo ribollir di tini (tiro di Deli, dopo essersi bevuto Bastos). Le macchie, sulla partita, le hanno lasciate l’arbitro Lorenzo Maggioni di Lecco e Antonio Giua, il suo Var. Hanno mandato in onda Paperissima, non hanno visto un rigore per la Lazio sullo 0-0 (braccio di Bianchetti) e il 2-0 di Parolo era da annullare: travolgendo Agazzi lo ha squarciato sotto al ginocchio, l’ha travolto mentre il pallone era in gioco. E’ uscito in barella, al suo posto è entrato Ravaglia, ha preso gli ultimi due gol. Lo sciagurato Maggioni ha indovinato il rigore su Bastos (maglia tirata), ma ha confuso l’autore del fallo. Prima ha ammonito Castagnetti, poi ha rettificato (senza comunicarlo agli astanti) ammonendo Caracciolo (suo il reato). Notizia arrivata sottobanco. Le mosse. La Lazio delle 10 vittorie è stata sfigurata dalle assenze. Inzaghi deve dosare le forze per arrivare in fondo trionfante, ha fatto giocare tre titolari (Luiz Felipe, Acerbi e Ciro). Era senza Leiva e Marusic (squalificati), ha perso Caicedo (febbre), non sa se avrà Correa contro la Samp, ha fatto riposare Strakosha, Radu, Lazzari, Lulic, Luis Alberto e Milinkovic. Ha sganciato il baby Adekanye in avanti, ha giocato tra gli olé affettuosi dei tifosi (lo incitavano Bobby, Bobby), s’è visto annullare un gol per fuorigioco (giusto).
Lazio e [Cremonese]] si sono sfidate con moduli speculari (3-5-2) e valori diversi nonostante in campo ci fossero le riserve biancocelesti, uomini sul mercato (Berisha, sempre pronto a impaperarsi) e baby con minutaggio limitato. La Lazio 2, con piglio e concentrazione, ha sfruttato l’ampiezza. I cross di Jony, dalla sinistra, hanno pescato Patric (esterno di destra) e Parolo (mezzala di destra), sono arrivati agli uomini opposti. Entrambi i traversoni erano intercettabili, il primo l’ha sporcato Agazzi in tuffo. Cataldi, da vice-Leiva, ha allargato gli orizzonti. Adekanye sa essere supersonico, è bravo a lanciarsi negli spazi, a "leggere" la profondità (agevolato dai movimenti di Ciro, spesso alle sue spalle). C’è qualcosa nel suo talento, ma deve crescere, ha soli 20 anni. Nel finale sono entrate le riserve delle riserve, i fuori squadra (D. Anderson e Minala, quest’ultimo non giocava dal 2014). Inzaghi proverà a difendere la Coppa Italia, non sarà facile andare avanti senza i big. Già a Napoli.
? Il Messaggero titola: "La Lazio si allena a vincerla ancora. La squadra di Inzaghi batte la Cremonese, ai quarti di Coppa Italia troverà il Napoli. Non solo lo scudetto e la Champions, i biancocelesti vogliono anche il bis del trofeo".
Prosegue il quotidiano romano: Inzaghi nel mito, Immobile continua a scrivere pagine di storia. La Lazio rif?ila un poker alla Cremonese e centra i quarti di finale, una gara in più che consentirà al tecnico biancoceleste, a f?ine stagione, con 203 caps di superare Zoff al primo posto per presenze sulla panchina laziale. Simone va a braccetto con Ciro che mette la firma anche sulla gara di ieri scavalcando così Giordano al quarto posto nella classifica dei bomber all time della Lazio con 109 centri. Appuntamento tra due settimane a Napoli. Tre giorni dopo il derby. I biancocelesti, detentori della Coppa Italia, centrano con facilità i quarti di f?inale dove troveranno proprio la squadra di Gattuso. Cremonese ko per 4-0 con il minimo sforzo. Bastano due accelerazioni nel primo tempo. Prima segna Patric aiutato da una respinta corta di Agazzi su cross di Jony, il raddoppio è di Parolo che di piatto spinge dentro l’ennesimo traversone dello spagnolo. Nell’occasione s’infortuna anche il portiere dei grigiorossi che riporta un vistoso taglio al ginocchio sinistro ed è costretto ad uscire. Nella ripresa l’immancabile gol di Immobile. Ciro trasforma un rigore assegnato per fallo di Caracciolo su Bastos. E anche qui c'è lo zampino di Jony. Il poker lo griffa Bastos. Segnano tutti nella Lazio delle meraviglie.
Meraviglia. Vittoria fa rima con biancoceleste. E poco importa se Inzaghi rivoluzioni la squadra. Ampio turnover in vista delle partita di sabato contro la Sampdoria. Il netto divario tra le due squadre ha permesso al tecnico laziale di dare spazio a chi ha giocato meno e provare qualche soluzione alternativa magari da utilizzare in campionato. Positiva la gara dei due esterni, Jony e Patric. Il primo è il migliore in campo, il secondo griffa la partita segnando il suo primo gol con la maglia della Lazio. Il tocco magico di Inzaghi ha avuto effetto anche su di lui. Ansia per Cataldi. Poco più di un allenamento ma è fondamentale vincere anche queste partite per non perdere l’abitudine a farlo. Inzaghi era stato chiaro alla vigilia sull’approccio. Uno scatto mentale per arrivare ad essere una grande squadra. L’unica nota negativa della serata è il problema a Cataldi. Il regista aveva accusato già in settimana un affaticamento al polpaccio, ieri è stato costretto ad uscire proprio per un problema al soleo della gamba destra. Non avrebbe voluto giocare male scelte di Inzaghi erano "obbligate". Tanto che l’infortunio ha costretto agli straordinari Immobile che è dovuto restare in campo più del dovuto. Al suo posto nel quarto d’ora finale si è rivisto Minala. L’ultima con la maglia della prima squadra era datata addirittura 2014.
? Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Se anche in una partita così, priva di grosse complicazioni o stress, Inzaghi riesce a mettere in banca un altro record, significa che la stagione è davvero memorabile. Questo non lo riscuoterà oggi, lo farà maturare e andrà all'incasso a maggio, quando (salvo clamorosi colpi di scena al momento impensabili) supererà Dino Zoff e diventerà l'allenatore con più panchine nella storia della Lazio. L'accesso ai quarti di finale di Coppa Italia lo porta infatti potenzialmente a quota 203 (migliorabili in caso di qualificazione alle semifinali e alla finale) da qui al termine della stagione, una in più del primatista biancoceleste, arrivato a 202. Insomma, Simone si è garantito la scrittura di un'altra pagina di storia del club. Ma quello che gli interessa adesso è il presente e le risposte positive ottenute nella gara vinta agevolmente con la Cremonese. Un 4-0 in scioltezza, senza rischiare nulla e concedendosi pure il lusso di dare spazio a gente ai margini del progetto, come Djavan Anderson e Minala: "Ho visto quello che volevo, la Coppa Italia rappresenta tanto per noi, abbiamo approcciato bene l'incontro e mi riferisco sia a quelli che hanno iniziato, sia a subentrati. Sono soddisfatto, l’abbiamo preparata bene nonostante avessimo avuto pochi giorni a disposizione. Ma ero tranquillo, avevo visto i ragazzi concentrati. Andiamo ai quarti per giocarci una partita secca in trasferta a Napoli, vediamo cosa succederà".
Segnali importanti sono arrivati soprattutto da Jony, uno degli osservati speciali della gara visto che dovrà sostituire Lulic (squalificato) anche nella prossima di campionato con la Sampdoria: "È un ottimo giocatore, che sta imparando un ruolo mai interpretato prima nella sua carriera. L'ho apprezzato dal primo giorno per il suo atteggiamento, è sempre stato molto disponibile. Si è inserito nel contesto del gruppo. Conto tanto su di lui. Ma anche Berisha e Adekanye sono andati bene". Jony giocherà titolare sabato contro i blucerchiati, una certezza confermata dallo stesso Simone: "Sabato avrà la sua chance, ma ne aveva già avute altre in passato che era riuscito a sfruttare bene, rivelandosi importante per noi. Tornerà anche Leiva, che sarà senz'altro disponibile. Mentre per quanto riguarda Marusic, vedremo nei prossimi giorni. Da valutare Cataldi, che ha stretto i denti per un problema al polpaccio che si trascina dietro da Brescia. L'ho sostituito per questo motivo. E poi c'è il discorso Correa: il suo dolore muscolare è in fase di riassorbimento, speriamo di recuperarlo per sabato, altrimenti punteremo alla prossima". È comunque sereno, Inzaghi. Assenze a parte, il momento è più che positivo: "Penso si sia creata un'alchimia con squadra, tifosi e staff. Dobbiamo continuare così, sapendo che non sarà semplice. Stiamo tenendo ottimi ritmi, ma possiamo migliorarci con questa concentrazione e credendo in quello che facciamo durante la settimana. E ora testa alla Sampdoria". Una partita in cui il tecnico potrebbe festeggiare con la 100esima vittoria in carriera il raggiungimento di Tommaso Maestrelli, a quota 183, al quinto posto degli allenatori con più panchine nella storia della Lazio. Un altro record messo in banca, tanto per cambiare.