22 agosto 2015 - Campionato di Serie A - I giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Berisha, Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu, Parolo, Biglia (51' Cataldi), Lulic (61' Milinkovic Savic), Candreva (75' Felipe Anderson), Keita, Kishna. A disposizione: Guerrieri, Mauricio, Hoedt, Patric, Konko, Braafheid, Onazi, Mauri, Morrison. Allenatore: Pioli.
BOLOGNA: Mirante, A.Ferrari, Oikonomou, Rossettini, Masina, Brighi, Crisetig (83' Diawara), Crimi (46' Pulgar), Brienza, Mancosu, Acquafresca (75' Destro). A disposizione: Da Costa, Stojanovic, Ceccarelli, Maietta, Morleo, Palomeque, Silvestro, Falco, Cacia. Allenatore: D. Rossi.
Arbitro: Sig. Rocchi (Firenze) - Assistenti Sigg. Posado e Stallone - Quarto uomo Sig. Longo - Assistenti d'area Sigg. Damato e Baracani.
Marcatori: 17' Biglia, 23' Kishna, 43' Mancosu.
Note: ammonito al 54' Brighi, al 68' Milinkovic Savic e al 90' Radu. Esordio in serie A per Ricardo Kishna, Sergej Milinkovic Savic, A.Ferrari, Masina, Diawara e Pulgar. Angoli: 10-3. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 18.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Due ventenni d'oro. Anche senza Klose Pioli vince col fattore K. Senza Miro e Djordjevic, i ragazzini stregano l'Olimpico. L'olandese in gol alla prima come con l'Ajax: "Grande gioia"".
Continua la "rosea": Spunta il fattore K nell'attacco della Lazio. Nel segno di Keita Balde Diao e Ricardo Kishna. Goleador in assenza di Klose per confezionare le vittorie contro il Leverkusen martedì e contro il Bologna ieri sera. Tra playoff di Champions League e campionato. Perché i successi non hanno frontiere. All'Olimpico per godersi meglio questi attimi. Due ventenni che fanno impazzire il popolo biancoceleste. Col Bologna, era la prima volta di Ricardo Kishna. Da titolare dopo il debutto di Shanghai, nei minuti finali in Supercoppa. Un altro talento di cui innamorarsi. I tifosi lo hanno capito dal primo tocco di palla. Conta l'approccio in un feeling. La scintilla deve scattare automaticamente. È bastato vederlo danzare sul campo, l'attaccante olandese arrivato un mese fa dall'Ajax, lanciato da titolare alla prima di campionato al posto di Felipe Anderson, partito dalla panchina anche in prospettiva Leverkusen. Poi, quel pallone pennellato per il colpo di testa di Candreva che ha sfiorato il vantaggio. Kishna è partito sulla fascia sinistra, poi si è scambiato la corsia con Candreva con la naturalezza di chi transita da sempre in quegli schemi. E Keita? Il vantaggio della Lazio passa dal suo piede. Che forse al 17' voleva fare altro sul traversone di Basta, ma riesce comunque a servire il sinistro fulminante di Biglia. Sa anche far segnare il talento cresciuto nel Barcellona: Pioli glielo ripete spesso.
Il gol del raddoppio, quello che poi sarà decisivo per i tre punti, ha la firma di Kishna. Al 23' il pallone catapultato da Candreva, deviato da Brighi, è calamitato dal piede privilegiato dell'olandese arrivato un mese fa da Amsterdam al termine di una trattativa estenuante: tocco di sinistro angolato e nulla da fare per Mirante, già a terra dall'altra parte. Corsa verso la panchina ad abbracciare Ravel Morrison, un altro che sembra un bad boy ma che alla Lazio del futuro potrebbe fare tanto comodo. Kishna è nel cuore della Lazio. Il gol all'esordio è la sua specialità. Lo fece in Olanda contro l'Heerenveen il 24 febbraio 2014. Una prodezza che nella storia dell'Ajax lo ha accomunato a Cruijff e Van Basten. "Sono molto contento - dice - L'abbraccio con Morrison e Braafheid? Prima della gara abbiamo parlato, siamo un gran gruppo. Ci divertiamo tanto, stiamo bene insieme. Ho condiviso con loro questo momento di gioia". La sua soddisfazione per la vittoria: "Abbiamo fatto una grande partita, per 25 minuti abbiamo dominato. Poi siamo calati, ma abbiamo avuto tante occasioni. Era importante partire bene". Si rivede sul campo: "Per il fisico che ho posso andare anche al centro, ma preferisco giocare sulla fascia perché posso andare nell'uno contro uno". E mercoledì in Germania, nella gara in cui la Lazio si gioca il futuro in Champions (e 20 milioni di euro, la differenza con l'Europa League, che 20 li dà di suo), il fattore K è pronto a stupire ancora. Con Keita e Kishna per andare lontano.
Il Corriere dello Sport titola: "La Lazio va. Biglia-Kishna bene la prima. I biancocelesti volano: subito tre punti. Al Bologna di Rossi non basta Mancosu".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: La Lazio ha vinto e sofferto, si può godere i suoi giovani d'oro, da Keita al debuttante Kishna, così bravo da costringere Felipe alla panchina. Il sorriso non è pieno, perché Biglia si è stirato al polpaccio e rischia di saltare il ritorno di Champions con il Bayer Leverkusen. Il Bologna ha perso e ha lasciato sul prato dell'Olimpico una buona impressione e qualche rimpianto: sotto di due gol, ha avuto la forza di riaprire la partita con Mancosu, uno dei tanti esordienti in A, e l'ha tenuta in bilico sino al novantacinquesimo. Quando Destro, entrato nell'ultimo quarto d'ora, riuscirà ad aggiungere pericolosità all'attacco, Rossi comincerà a divertirsi e raccogliere punti. Pioli avrebbe voluto chiudere in anticipo una partita che sembrava già scritta alla mezz'ora e di sicuro rimprovererà ai suoi ragazzi pieni di classe un minimo di concretezza in più: il terzo gol avrebbe eliminato paure e affanni. Rossi voleva una partita piena di umiltà e di sana arroganza, così il Bologna ha provato a giocare, certo non si è chiuso e ha difeso senza buttare via il pallone, ma la Lazio dopo qualche minuto d'assagggio ha aggredito la partita come nella serate migliori.
Ritmo, pressione sui portatori di palla, attacco sulle fasce sfruttando la spinta dei terzini e la vivacità di Candreva e Kishna. Tridente leggero e con Keita punta centrale. La scena era degli esterni, ma l'eroe del preliminare di Champions, con il pieno di fiducia garantito dal gol al Bayer, si muoveva con intelligenza. Tocchi di prima, duetti con Candreva e Kishna. L'azzurro ha dato la scossa alla partita, sue le prime due occasi0oni, una di testa (assist al bacio di Kishna) e l'altra con una bordata messa in angolo da Mirante. Subito dopo la Lazio è passata in vantaggio, sfruttando la discesa di Basta: sul cross del serbo tutta la difesa del Bologna si è schiacciata davanti alla porta, involontario il tocco all'indietro di Keita. Biglia era senza marcatura e sul tentativo disperato di Crimi e Crisetig in scivolata ha centrato l'angolo alla destra di Mirante con un sinistro a giro per evitare il rimpallo dei due del Bologna: non era semplice. Altri cinque minuti ed è arrivato il raddoppio con un'azione analoga, ma sul versante opposto di campo. Candreva ha sfondato a sinistra, cross lungo sporcato da Brighi e sul palo più lontanoera pronto Kishna. Stop e fiondata in rete dell'olandese. Con due gol di vantaggio forse è stato naturale abbassare i ritmi, ma la Lazio non è squadra capace di gestire partita e risultato. Spirito e voglia, il Bologna era ancora in campo, non tirava e non creava occasioni ma giocava e ad un sospiro dall'intervallo ha trovato il gol con Mancosu. La difesa di Pioli era piazzata malissimo e s'è fatta sorprendere in contropiede. Sul lancio di Brienza, Stefan|De Vrij e Gentiletti non c'erano, Radu teneva in gioco l'ex attaccante del Trapani che ha resistito alla carica e ha sparato di sinistro sotto la traversa.
Partita cambiata perché subito l'intervallo è uscito Biglia per infortunio. Pioli lo ha sostituito con Cataldi, poi ha inserito Milinkovic per Lulic, ma gli equilibri non erano più gli stessi. Il Bologna ci credeva, Pulgar aveva dato ossigeno alla mediana, la Lazio arrancava ed è entrata in apprensione. C'è stata una lunga fase di una ventina di minuti in cui i biancocelesti hanno sofferto prima di riemergere sorretti dalla qualità dei tre attaccanti. Keita, Candreva, Cataldi e Felipe hanno mancato il tris. Rossi ha inserito Destro. Quattro-cinque occasioni Lazio per chiudere il conto, ma in pieno recupero è stata decisiva la parata di Berisha sul colpo di testa ravvicinato di Brighi per evitare il pareggio.
Il Messaggero titola: "Lazio, profumo di tulipano. I biancocelesti all'Olimpico superano di misura il Bologna grazie alle reti di Biglia e dell'esordiente Kishna. Uno-due immediato poi la reazione dei rossoblù a segno con Mancosu. Destro in campo solo nel finale della partita".
Prosegue il quotidiano romano: E' una delizia per gli occhi la Lazio. All'Olimpico la squadra di Pioli annienta un Bologna apparso decisamente poca cosa. Il punteggio finale, 2-1, va stretto ai biancocelesti, anche se la gestione della gara va ancora migliorata. Troppa sofferenza nel finale. Geometrie pulite, carattere e voglia di vincere. Ci sono tutti gli ingredienti per una notte che fa già sognare i tifosi laziali, soprattutto in vista della Champions. Le gambe girano ?uide e il gioco per larghi tratti torna ad essere scintillante come quello della passata stagione. Bastano appena 17 minuti a Biglia per cancellare un'estate turbolenta e per inghiottire quelle frasi sul suo futuro dette con troppa fretta e superficialità. Il capitano laziale raccoglie un pallone ballerino in area e con un colpo da biliardo fa esplodere i tifosi, quelli presenti e quelli rimasti fuori per protesta. Una Supercoppa e l'andata del preliminare giocate in sordina, ieri si è ripreso la Lazio. E' salito in cattedra dettando i tempi e dispensando sicurezza. La sua gara s'interrompe però al minuto 51 quando a tradirlo è il polpaccio destro. Lucas poggia male il piede ed è costretto ad uscire in barella. Le telecamere lo inquadrano e si notano le lacrime sul volto dell'argentino. Tutti con il fiato sospeso perché non sembra una cosa da poco: i primi esami confermano, in Champions non ci sarà.
Il vecchio e il nuovo. Il raddoppio è firmato da Kishna che Pioli ha mandato in campo preferendolo ad Anderson, un mini turn-over in vista del ritorno del play-off di mercoledì, in Germania. L'olandese ha mostrato tutto il suo repertorio fatto di potenza fisica e classe. Un debutto bagnato da un bel gol. L'88 laziale, al minuto 23, è lesto a sfruttare uno svarione difensivo di un Bologna da mani nei capelli e a trafiggere di sinistro Mirante. Ma se i rossoblu sembrano essere venuti in vacanza a Roma il merito e soprattutto della Lazio che non lascia giocare gli uomini di Rossi aggredendoli in ogni parte del campo e gestendo il gioco con i suoi palleggiatori. L'unica macchia è di Radu che commette un doppio errore sul gol di Mancosu, prima tenedolo in gioco e poi facendosi superare in velocità. Keita è un'ira di Dio. Un purosangue che ha bisogno di praterie per sprigionare tutta la sua potenza. Parte punta centrale ma ha talmente tanta voglia che svaria su tutto il fronte offensivo facendo venire il mal di testa ai difensori rossoblu. L'intesa con Kishna e già perfetta. Siamo la coppia più bella del mondo cantano i due prodigi. Si cercano in continuazione strappando applausi e cori. Ottima la prima. Pioli gongola così come Tare che l'olandese l'ha inseguito e voluto ad ogni costo. La Lazio vola sulle sue ali. A destra Candreva brucia la fascia incenerendo gli avversari. Ha una voglia che se lo mangia, tanto che quando Biglia esce "ruba" la fascia da capitano a Radu che nella distinta era segnato come vice. Antonio sprinta galvanizzato anche dalla presenza del ct Conte in tribuna.
L'esterno romano cerca il gol in più occasioni ma Mirante vola a strozzargli l'ur1o in gola. I biancocelesti spingono a mille sull'acceleratore e non importa se a farne le spese e l'ex, tanto amato, Rossi. Nella ripresa qualche brivido di troppo, soprattutto nella doppia occasione rossoblu nel finale. Peccato solo che ad assistere allo spettacolo di ieri sera ci fossero pochi tifosi. Martedì le dolci note della Champions e quel gol di Keita avevano spinto i tifosi della Lazio a fare dietrofront. Troppa la voglia di spingere i biancocelesti verso un traguardo sognato e agognato per tutta la stagione passata. Il tifo e esploso fragoroso. Ieri sera però no. Nonostante la voglia di tifare fosse tanta come al solito, lo zoccolo duro dei tifosi laziali ha represso il grido di gioia scegliendo l'assordante silenzio e il vuoto nel settore più caldo. La protesta, pacifica, è contro le nuove norme volute dal prefetto Gabrielli. Il piazzale antistante la curva nord invece si è riempito in un baleno. Bandiere sciarpe e qualche coro. La gara seguita con cellulari e radioline. Perché la voglia di esserci era troppa. Il boato ai gol della Lazio è stato forte lo stesso e si è sentito forte e chiaro. La Lazio c'e, il primo squillo di tromba è di quelli forti, le altre sono avvertite e per una notte Pioli e i suoi ragazzi guardano tutti dall'alto.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
Gioia e amarezza vanno di pari passo. E il leitmotiv di questo avvio di stagione della Lazio. Nelle prime tre uscite ufficiali della squadra, Supercoppa, preliminare Champions e prima di campionato, Pioli, da Djordjevic, Klose e Biglia, ha dovuto fare i conti con tre infortuni non proprio leggeri. Una situazione pesante che, almeno per adesso, non sembra aver intaccato la felicità per la seconda vittoria consecutiva. "Non è proprio un momento fortunato, ma abbiamo vinto di nuovo, siamo partiti bene ed è questo quello che conta", le prime parole dell'allenatore laziale. Il tecnico, oltre alla conquista dei tre punti, è soddisfatto del primo tempo, un po' meno della ripresa. "Ribadisco - puntualizza Pioli -, la notizia migliore è aver battuto il Bologna, volevamo vincere alla prima partita in casa. Era un'opportunità che abbiamo sfruttato, con qualità e coralità fino al 2-0 ma poi abbiamo sbagliato pensando che la partita fosse finita. Potevamo soffrire meno, ma sono tre punti importanti e siamo partiti come volevamo, questo conta".
Sul calo del primo tempo e sulla difficoltà di gestire il finale di gara, l'allenatore non mostra preoccupazione: Ci sono state molte ripartenze in cui potevamo fare gol nel secondo tempo. Nella prima frazione di gioco non dovevamo essere leziosi e cercare il terzo gol per chiudere la partita con determinazione. Il campionato italiano è questo, molto livellato. Ora pensiamo al Bayer Leverkusen, lì sarà dura ma dobbiamo dare tutto perché abbiamo la possibilità di fare bene". Uno dei protagonisti è stato Ricardo Kishna, l'olandese che ha segnato al debutto all'Olimpico. Fece lo stesso anche con l'Ajax, un predestinato. Pioli lo esalta, lui si contiene ed esprime tutta la sua soddisfazione: "E' la seconda volta che segno in un debutto, mi era capitato pure con l'Ajax. Sono molto contento. L'abbraccio con Morrison e Braafheid? Prima del match abbiamo parlato, siamo un grande gruppo. Ci divertiamo tanto, stiamo bene insieme e ho voluto condividere questo momento di gioia con loro". Poi si propone come centravanti: "Per il fisico che ho posso giocare anche da attaccante centrale, ma preferisco giocare sulla fascia perché posso andare nell'uno contro uno". Chiudono de Vrij e Parolo: "Vittoria fondamentale, adesso concentriamoci sul Leverkusen, sarà una battaglia, ma vogliamo andare in Champions League".