Sabato 22 dicembre 2012 - Genova, stadio L. Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-1 22 dicembre 2012 - 3.500 - Campionato di Serie A 2012/13 - XVIII giornata - inizio ore 15.00
SAMPDORIA: Romero, Berardi (58' De Silvestri), Gastaldello, Rossini, Costa, Munari, Krsticic (46' Soriano), Obiang, Poli, Icardi (68' Pozzi), Eder. A disposizione: Berni, Castellini, Poulsen, Mustafi, Maresca, Palombo, Renan, Estigarribia, Juan Antonio. Allenatore: D. Rossi.
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu, Mauri (88' Ciani), Hernanes (82' Cavanda), Ledesma, A. Gonzalez, Lulic, Klose (91' Floccari). A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Diakite, Scaloni, Brocchi, Kozak, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
Arbitro: Sig. Rizzoli (Bologna) - Assistenti Sigg. Grilli e Padovan - Quarto uomo Sig. Di Fiore - Assistenti di porta Sigg. Tagliavento e Di Bello.
Marcatori: 30' Hernanes.
Note: ammonito al 41' Lulic per proteste, al 46' Soriano, al 66' Biava, al 76' A. Gonzalez, all'81' Obiang tutti per gioco scorretto. Angoli: 7-3 per la Sampdoria. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 1.774 paganti e 20.053, per un incasso complessivo di Euro 161.211.
La Gazzetta dello Sport titola: "Sampdoria-Lazio 0-1. Hernanes implacabile. Padroni di casa generosi, ma poco concreti sotto porta. I biancocelesti, in gol alla mezzora con il brasiliano, gestiscono il match con grande compattezza e scavalcano l'Inter".
Continua la "rosea": La prima di Delio Rossi sulla panchina della Sampdoria inizia con una sconfitta, ma c'è poco da recriminare con una Lazio solida, compatta, che passa con un gol di Hernanes e si conquista il secondo posto solitario dietro la Juventus, lontana otto punti in vetta. Per i biancocelesti un successo in trasferta dopo due mesi e mezzo e una prova di grande qualità tecnica ma soprattutto mentale. ma alla Sampdoria vanno gli applausi: il secondo tempo è di marca blucerchiata, con un gran lavoro della difesa ospite, rivelatasi insuperabile. Per la Lazio, reduce da 5 vittorie e due pareggi in campionato, la classifica ora assume ben altro spessore. La Samp ci mette il cuore, l'anima e grande organizzazione a centrocampo, dove una Lazio solitamente predominante soffre molto più del dovuto. Ne viene fuori un match duro con le squadre che si annullano in mezzo. Ma il reparto avanzato dei padroni di casa è più efficace e crea pericoli a ripetizione per Marchetti, grande su Eder al 9' con un prodigioso intervento su botta sicura per alzare la palla sopra la traversa. L'aggressività della Samp è vanificata però dalla scelta dei biancocelesti, che dopo un quarto d'ora di difficoltà smettono di cercare verticalizzazioni su Klose (Gastaldello e Rossini bravissimi sul tedesco) e provano a forzare sulle fasce, con palloni gestiti alla grande da un Ledesma come al solito eccellente. E da quel momento inizano i problemi per i padroni di casa: Konko e Lulic arrivano al cross a ripetizione. Fino al gol biancoceleste al 30': Lulic sfonda a sinistra e mette in area un cross teso: Romero e Gastaldello anticipano Klose e la palla arriva sui piedi di Hernanes che dall'altezza del dischetto calcia a botta sicura per lo 0-1. Da quel momento il grande tasso tecnico della Lazio ha il sopravvento e una Samp che ha evidentemente accusato il colpo non riesce più a gestire il match come era stato prima. Unico pericolo al 45' per Marchetti: Gastaldello di testa su corner schiaccia senza centrare lo specchio.
Delio Rossi inserisce Soriano per Krsticic. E il nuovo entrato commette subito un fallaccio su Ledesma, beccandosi il giallo: era diffidato, sarà squalificato. La Samp mantiene alto il tasso di aggressività, la Lazio cerca di gestire il possesso palla, ma appare troppo leziosa, così le fiammate di Obiang, Munari e Icardi mettono in difficoltà gli ospiti, che si aggrappano alla verve di Gonzalez che copre una porzione di campo enorme a supporto dei compagni. La Lazio si schiera tutta dietro la linea del pallone pronta alle ripartenze, con la Samp che continua però a insistere per vie centrali anche dopo l'ingresso di De Silvestri per un acciaccato Berardi, regalando di fatto così palla ai rivali ogni volta che si avvicina all'area. Rossi le prova tutte e toglie uno stanco Icardi per Pozzi al 23'. La generosità dei blucerchiati è frenata dai tanti errori e dalla compattezza della squadra di Vladimir Petkovic, ma di buono c'è che la squadra non molla mai. E visto che non sfonda ci prova dalla distanza: al 30' Pozzi sfiora il palo alla destra di Marchetti. Troppi errori per la Samp. E la Lazio va vicina al raddoppio nel finale: splendido lancio di Ledesma su Klose, palla a Konko che calcia a botta sicura: grande Rossini che ribatte. L'assedio finale della Sampdoria serve a poco: il muro biancoceleste è ordinato e implacabile. Alla Samp l'onore delle armi, alla Lazio il secondo posto.
Il Messaggero titola: "Samp-Lazio 0-1. Biancocelesti secondi. Hernanes non perdona: ecco l'anti Juve. Sorpasso all'Inter: Petko allunga la serie di risultati utili e trova la vittoria in trasferta dopo due mesi".
Continua il quotidiano romano: La Lazio di Petkovic in trasferta a Genova batte una Samp combattiva e conquista i tre punti, confermando la ormai lunga scia di risultati utili. I biancocelesti regalano a Petko anche la vittoria in trasferta, che mancava da due mesi. Prova di maturità della Lazio che con una gara attenta espugna il Luigi Ferraris di Genova battendo 1-0 la Sampdoria, gol di Hernanes al 31'. Con questo risultato i biancocelesti diventano la seconda forza del campionato, con 36 punti, scavalcando l'Inter che nell'anticipo delle 12.30 non va oltre l'1-1 contro il Genoa. Amaro il debutto di Delio Rossi sulla panchina blucerchiata, la Sampdoria resta ferma a 17 punti. Parte forte la Lazio che al 3' si rende subito pericolosa con un colpo di testa di Biava che però non inquadra la porta. Dopo il disorientamento iniziale la Sampdoria sembra in grado di prende in mano la partita. Al 7' Rossini prova dalla distanza con un destro deviato dal laziale Konko. Spingono i padroni di casa che collezionano 4 calci d'angolo in meno di 10 minuti, al 9' Munari serve Eder che dal limite lascia partire un gran tiro ma l'estremo difensore biancoceleste Marchetti si supera e devia sopra la traversa. La Lazio risponde con la velocità di Konko che sulla fascia destra mette in apprensione la retroguardia doriana con continue incursioni. Al 30' i biancocelesti passano in vantaggio grazie ad una azione sulla sinistra di Lulic che va sul fondo e passa in area per Hernanes che, dimenticato dai difensori, scarica in rete. Per il brasiliano si tratta del settimo gol stagionale. Prova a reagire la squadra di Delio Rossi, in chiusura di tempo Costa effettua un cross nella zona centrale dell'area di rigore su cui si avventa Gastaldello che colpisce di testa ma la sfera termina a lato di un soffio.
La ripresa parte senza grandi emozioni, dopo cinque minuti ci prova da lontano Konko ma la palla si spegne tra le braccia di Romero. Lazio ancora pericolosa in contropiede, Lulic viene avanti sulla destra, fraseggio stretto con Gonzalez, ma Rossini in area fa buona guardia e interrompe l'azione offensiva. Passano i minuti e il tecnico doriano al 70' getta nella mischia anche Pozzi al posto del compagno di reparto Icardi, ed è il neo-entrato un minuto dopo ad andare vicino al gol con un tiro dal limite di poco a lato. A tre minuti dalla fine la Lazio ha l'occasione per chiudere l'incontro. Ledesma lancia per Klose, la palla arriva a Konko che calcia a botta sicura ma Rossini ribatte. Ancora la Lazio in contropiede con Cavanda nel recupero ma Gastaldello anticipa di un soffio Floccari. Al 95' l'ultima chance per la Samp con un tiro di Poli da fuori che finisce in tribuna.
La Repubblica titola: "Sampdoria-Lazio 0-1, Hernanes regala il secondo posto. Gli uomini di Petkovic tornano a vincere lontano dall'Olimpico, grazie al gol messo a segno dal brasiliano. Agrodolce la prima panchina blucerchiata di Delio Rossi: segnali incoraggianti per i liguri, nonostante il terzo ko consecutivo".
L'articolo prosegue: Ha un sapore agrodolce l'esordio di Delio Rossi sulla panchina della Sampdoria, che incassa la terza sconfitta consecutiva di fronte a una Lazio cinica ed efficace, seppur non nella sua miglior giornata: per i biancocelesti, è un successo che vale il secondo posto solitario, a otto punti dalla Juventus. La sosta natalizia arriva al momento giusto per entrambe le compagini: i blucerchiati, che già oggi hanno fatto un notevole passo avanti dal punto di vista del gioco, necessitano di lavorare con tranquillità col nuovo tecnico mentre la Lazio ha bisogno di ricaricare le batterie e trovare la giusta cattiveria, mancata oggi per larghi tratti. Di buono c'è un successo esterno che, in campionato, mancava dal 7 ottobre. Partono meglio i blucerchiati, desiderosi di chiudere il 2012 con una buona prestazione e di impressionare il nuovo tecnico, che subito imprime il proprio marchio passando dal 4-5-1 di Ferrara al 4-3-1-2 con Poli, da rivedere, nel ruolo di trequartista. Marchetti ha il suo bel daffare in apertura su Icardi e soprattutto sulla girata al volo di Eder ma, a passare, è la Lazio. La conclusione scoccata al 31' da Hernanes, la prima verso la porta blucerchiata, trova la sfortunata deviazione di Gastaldello e si infila in rete, cambiando radicalmente l'inerzia del match. La spinta dei blucerchiati cala, anche perché la Lazio ora può gestire meglio il match.
Anche nella ripresa, i biancocelesti fanno girare palla ma non riescono a creare occasioni pericolose, se non in contropiede, senza però riuscire a chiudere il match. D'altro canto, la difesa laziale non corre più grossi pericoli, se non su un tiro dal limite del subentrato Pozzi, il cui destro sibila a un soffio dalla porta di Marchetti. Gli interventi di Gastaldello e Rossini evitano che il passivo sia più severo verso la Samp, ma la Lazio non correrà più pericoli. Finisce con la Lazio in festa, per un risultato che regala un Natale sereno ai biancocelesti e per una classifica carica di promesse per il 2013; Delio Rossi, dal canto suo, oggi avrà tratto nuovi spunti per la letterina di Natale, da spedire alla famiglia Garrone, ma avrà anche apprezzato lo spirito dei giocatori che ha, aspettando un 2013 di battaglie.
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Il 18 ottobre, più di due mesi fa, Vladimir Petkovic confessò alla Gazzetta dello Sport: "Per lo scudetto ci sono 6-7 squadre". Non era una dichiarazione di guerra, alla vigilia del match con il Milan, ma forse un modo per caricare la squadra. Alla vigilia della sosta natalizia, dopo undici risultati undici consecutivi (coppe comprese) la sua Lazio è seconda in classifica in Serie A, dietro soltanto alla Juve, che è lontana 8 punti. E oggi, dopo il successo di Marassi contro la Samp, il primo in trasferta dal 7 ottobre dopo due sconfitte e due pareggi, Petkovic cerca di volare comunque basso: "Noi da scudetto? Non siamo ancora in grado di metterci in concorrenza con questa Juve...", ha dichiarato ai microfoni di Sky. E in conferenza stampa ha ribadito: "Soltanto la Juve è l'anti Juve. Dobbiamo continuare così e poi alla fine tireremo le somme. Negli ultimi due anni la squadra ha iniziato bene, ma poi è mancata qualcosa nel finale di stagione. per questo è giusto andarci con i piedi di piombo... Puntiamo in alto senza precisare gli obiettivi". Non è la Lazio, ovviamente, ad aver ridimensionato gli obiettivi: sono i campioni d'Italia ad aver alzato l'asticella delle difficoltà di tutte le rivali. "Se mi aspettavo una Lazio al secondo posto? Forse no, ma abbiamo lavorato sodo per questo, nell'ultimo mese abbiamo cominciato a fare qualcosa di importante. E oggi abbiamo rotto il ghiaccio vincendo una partita fuori casa. Possiamo dire di aver fatto una grande prima parte di campionato, ora riposo meritato e poi si continua. Darei comunque un bel 7 alla squadra ma con tanti margini di miglioramento". Sulla partita con la Samp: "Abbiamo dimostrato la capacità di saper soffrire. Siamo stati bravi anche nel non possesso palla. Una vera squadra. Nel secondo tempo abbiamo gestito bene il match. Del resto la Lazio entra in campo sempre per vincere. Sta crescendo sempre di più la convinzione. Abbiamo diversi giocatori che stanno entrando in forma. Non mi aspetto regali, abbiamo tanti attaccanti a disposizione. In questo inizio di stagione abbiamo giocato con 28 giocatori, tutti hanno avuto la possibilità di giocare, però dobbiamo migliorare ed essere ancora più convinti. Se Klose non dovesse giocare, dovremo dimostrare di poter sopperire alla sua assenza come già successo in Europa".
Claudio Lotito festeggia il secondo posto della Lazio alla penultima giornata del girone d'andata: "Mi auguro che la squadra, anche dopo la pausa, mantenga questo profilo, una mentalità da grande squadra". La vittoria contro la Samp rende fieri anche i giocatori, a partire da Ledesma: "Non c'è modo migliore per andare avanti, siamo contenti perché è dura e in una settimana abbiamo affrontato due squadre che avevano cambiato allenatore. Era importante venire qui, soffrire e vincere tutti insieme. Vincere in trasferta fa parte del miglioramento, dobbiamo imparare a imporre di più il nostro gioco. Siamo l'anti-Juve? Non ci prefissiamo obiettivi, la Lazio deve pensare solo a se stessa". Stuzzicato sull'argomento Nazionale, Ledesma non si sbilancia: "Se Prandelli mi chiamerà sarò contento e darò tutto per quella maglia. Per ora la realtà dice che non faccio parte di quel gruppo, quindi bisogna solo pensare alla Lazio".
Dal Messaggero:
"Abbiamo lavorato sodo per questo, nell'ultimo mese abbiamo cominciato a credere che possiamo fare qualcosa di importante". Vladimir Petkovic spiega così l'escalation della sua Lazio, adesso seconda in classifica dietro alla Juve. "Era fondamentale rompere il ghiaccio vincendo fuori casa - dice a Sky dopo l'1-0 alla Samp -, ora c'è il riposo meritato, otto-nove giorni ci servono per ricaricarci e poi si continua". A Marassi, dice il tecnico, "meritavamo anche il secondo gol". Adesso è la squadra biancoceleste l'anti-Juve. "Stiamo facendo sempre meglio, siamo sempre più convincenti, e qualche giocatore sta entrando in forma. Stiamo facendo bene ma non abbastanza bene per fare concorrenza alla Juve". Petkovic non si aspetta molto dal mercato di gennaio ("bisogna trovare giocatori migliori di quello che ci sono") e si dice "tranquillo e sereno" sul rinnovo del suo contratto: "Non mi occupo di questo, io il contratto già ce l'ho". Quando alla discesa in politica del presidente Claudio Lotito dice: "È l'uomo giusto per questo paese, da anni sta facendo cose anche non calcistiche, risanamento e resto, e questo è merito suo ma anche dei suoi collaboratori. Senza un grande gruppo che lavora dietro le quinte è difficile avere risultati. Ma per fortuna non capisco niente di politica...".
Da La Repubblica:
È una Lazio da secondo posto quella vista oggi pomeriggio a Marassi. Gli uomini di Petkovic tornano a vincere in trasferta (non succedeva dalla partita del 7 ottobre vinta 3 a 0 a Pescara), inanellando l'undicesimo risultato utile consecutivo stagionale. Non accadeva addirittura dalla stagione 2006-2007 quando sulla panchina biancoceleste sedeva l'avversario di oggi Delio Rossi, che in quell'anno arrivò a 15 partite di seguito senza sconfitte. Inoltre, continua la striscia di imbattibilità di Federico Marchetti, giunto a 455 minuti in campionato (545 compresa l'Europa League). Numeri da grande per la squadra di Petkovic che arriva così alla sosta natalizia da seconda forza di questo campionato: "Se me lo avessero detto a inizio anno ci avrei creduto poco. Ma abbiamo lavorato sodo per questo e sicuramente nell'ultimo mese abbiamo iniziato a credere di poter fare qualcosa di importante. Abbiamo rotto il ghiaccio con un'altra vittoria fuori casa. Adesso riposo meritato e poi si continua". Il tecnico di Sarajevo, però, non intende essere considerato il primo rivale della Juventus in chiave scudetto: "L'anti-Juve è solo la Juve. E la nostra corsa è solo su noi stessi. Cerchiamo di ottenere sempre il più possibile e così sarà anche l'anno prossimo. Il campionato è ancora molto lungo, non è ancora finito neanche il girone di andata. Cerchiamo di vincere ogni partita e alla fine tireremo le somme. Parlare di obiettivi nel calcio non serve a niente e gli ultimi due anni dovrebbero insegnare qualcosa in tal senso. Solo se diamo il 100% ogni partita possiamo competere con tutti". In quella di oggi i biancocelesti hanno meritato la vittoria pur non convincendo come nelle occasioni precedenti: "Anche questa volta ci siamo adattati alle diverse fasi di gioco. Compatti, da vera squadra. Abbiamo sofferto un po' nel primo tempo con qualche loro tiro da fuori, ma nel secondo abbiamo gestito bene rischiando di fare anche il secondo gol". Non poteva iniziare in modo migliore l'avventura dell'ex allenatore del Sion alla guida della Lazio. E adesso a gennaio la società potrebbe premiarlo intervenendo sul mercato: "Mi concentro sulla mia squadra. Certo che a ogni allenatore piace avere i migliori giocatori possibili, ma si devono trovare anche meglio di quelli che ho a disposizione. In più ci dovranno essere anche delle uscite".
A decidere la gara è stato Anderson Hernanes alla sua ottava rete stagionale, la settima in campionato. Andando avanti di questo ritmo, il record di 11 gol in Serie A gol per un centrocampista della Lazio, detenuto al momento dallo stesso brasiliano e da Pavel Nedved, può essere superato: "Deve essere un obiettivo raggiunto ma senza pensarci. Devo concentrarmi sulla squadra, i gol vengono solo di conseguenza". Grazie alla sua rete, la Lazio è tornata a vincere in trasferta in campionato dopo più di due mesi: "Se a gennaio continueremo quello che abbiamo fatto finora, quelli di oggi saranno tre punti importantissimi. Siamo più maturi: quello che mi faceva un po' arrabbiare di questa squadra era che quando non cominciavamo bene le partite, prendevamo subito gol. Adesso invece cominciamo ad avere più convinzione e quella è la cosa più importante. La testa è determinate almeno per il 90% secondo me. E la nostra è cambiata, abbiamo più voglia di vincere le partite e questo sta facendo la differenza". Nonostante i buoni risultati, c'è voglia di tenere i piedi per terra in casa biancoceleste. Lo conferma anche Stefan Radu, un vero e proprio amuleto visto che con lui in campo la Lazio non subisce gol: nelle ultime dieci partite giocate dal rumeno sono solamente 2 le reti incassate (con il Maribor la rete degli sloveni arrivò quando il giocatore era già uscito): "Ci dicevano che non sapevamo più vincere in trasferta. Oggi abbiamo dimostrato il contrario con una buona partita. Se continuiamo così possiamo arrivare in alto e se trattiamo le partite con questa mentalità, sicuramente possiamo fare bene". Dello stesso avviso anche Cristian Ledesma: "I risultati sono quelli che contano. Ci siamo prefissati di dare continuità alle prestazioni ma non ci poniamo limiti. Dobbiamo migliorare partita dopo partita".