12 maggio 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXVI giornata - inizio ore 20,45
LAZIO: Strakosha, Patric (79' Caicedo), Acerbi, Radu (57' Luiz Felipe), Lazzari, Parolo (73' Akpa Akpro), Cataldi (57' Escalante), Luis Alberto, Fares, Immobile, Muriqi (57' Correa). A disposizione: Reina, Alia, Marusic, Lulic. Allenatore: S. Inzaghi
PARMA: Sepe, Busi, Dierckx, Bani (84' Osorio), Valenti, Gagliolo (62' Laurini), Sohm (84' Grassi), Hernani, Kurtic; Brunetta (83' Traore), Pellè (73' Cornelius). A disposizione: Colombi, Rinaldi, Alves, Balogh, Zagaritis, Camara. Allenatore: D'Aversa
Arbitro: Sig. Dionisi (L’Aquila) - Assistenti Sigg. Sechi e Avalos - Quarto uomo Sig. Giua - V.A.R. Sig. Piccinini - A.V.A.R. Sig. Passeri.
Marcatori: 90'+5' Immobile.
Note: ammonito al 10' Brunetta, al 49' Gagliolo, al 90' Acerbi, al 92'+2' Hernani. Angoli . Recuperi: 2 p.t., 7 s.t.
? La Gazzetta dello Sport titola: "L’urlo di Immobile al 95’. Lazio, il sogno resta vivo. Che fatica contro il Parma: l’Europa League adesso è sicura, Inzaghi rimane in corsa per la Champions. Sabato il derby".
Continua la "rosea": Succede tutto alla fine ed è la fotografia esatta di una partita che il Parma, forse perché libero mentalmente, gioca meglio, ma che vince invece una Lazio opaca grazie alla prodezza di uno dei suoi uomini chiave, il solito Ciro Immobile. Succede tutto alla fine perché all’ultimo dei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro Dionisi prima il Parma colpisce un palo clamoroso con Hernani (decisiva la deviazione di Strakosha), poi sul ribaltamento di fronte al termine di un’azione da flipper che vede protagonisti volontari Caicedo e Immobile e involontari i difensori del Parma (Dierckx in particolare) la palla arriva sui piedi di Immobile che non può far altro che scaraventarla dentro. Europa sicura. E’ un successo tanto risicato quanto prezioso per la squadra di Inzaghi. Perché le consente di continuare ancora a credere nella Champions (c’è da recuperare la gara con il Torino) e, nel frattempo, le dà la certezza aritmetica di arrivare almeno sesta, che significa (quanto meno) Europa League e quinta qualificazione consecutiva in un coppa europea (filotto mai riuscito nell’era Lotito). E, last but not least, vuol dire pure centrare il 12° successo interno consecutivo (record societario ulteriormente migliorato per la banda Inzaghi).
Dietro tutti tutti questi numeri e questi aspetti positivi c’è però una prestazione che è una delle peggiori stagionali per la Lazio. Il che non è certamente il modo migliore di approcciarsi al derby di sabato. La testa, forse, era già lì. Sicuramente non aiutano la formazione romana i troppi cambi effettuati da Inzaghi. Va bene il turn over, ma far ruotare quasi tutta la squadra è troppo (sono sei le novità rispetto all’undici iniziale di Firenze, ed a parte lo squalificato Leiva e l’infortunato Milinkovic, gli altri sono tutti avvicendamenti effettuati dal tecnico per far rifiatare i titolari). Deludono ancora una volta i due acuisti più costosi dell’ultimo mercato (30 milioni spesi per entrambi): Muriqi e Fares sembrano voler fare a gara a chi sbaglia di più. E pure Cataldi, rilanciato in regia, non sfrutta l’occasione. Ma marca visita anche uno dei titolarissimi: Luis Alberto vive infatti una serata da dimenticare. A monte c’è comunque un approccio generale alla gara che non è quello giusto. E Ciro Immobile, ancora una volta il salva-Lazio, alla fine non si nasconde dietro un dito e giustamente richiama tutti all’ordine: "Non è con prestazioni come questa che si va in Champions".
Parma, che sfortuna. Tra i pochi biancocelesti "ripescati" a salvarsi c’è il portiere Strakosha. E’ lui a negare la vittoria ad un Parma da oscar della sfortuna. Nella ripresa il portiere albanese si supera prima su Gagliolo, poi su Brunetta e infine su Hernani, con la collaborazione del palo. Lo stesso palo che lo aveva salvato in precedenza sul tiro di Brunetta. Dopo un primo tempo guardingo, ma difensivamente ineccepibile grazie al 3-5-2 a specchio con cui i gialloblù affrontano gli avversari (unica occasione concessa la traversa di Luis Alberto su una invenzione di Immobile), la squadra di D’Aversa esce bene nella ripresa, quando si rende conto di poter addirittura puntare alla vittoria. Il tecnico fa il suo con i cambi giusti al momento giusto, ma non fa i conti con i pali e gli interventi di Strakosha. Già il pareggio sarebbe stato stretto per gli emiliani. La sconfitta, maturata dopo quel ping-pong e a pochi secondi dalla fine, è un’autentica beffa. Lenita solo in parte dalla considerazione che un risultato positivo non sarebbe comunque servito a nulla. Certo, resta l’amara considerazione per gli emiliani che, se avessero sempre giocato in questo modo, la salvezza sarebbe sicuramente arrivata.