Domenica 11 novembre 2012 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 3-2 11 novembre 2012 - 3.491 - Campionato di Serie A 2012/13 - XII giornata - inizio ore 15.00
LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Lulic (60' Radu), Candreva (83' Cana), A. Gonzalez, Ledesma, Hernanes (75' Brocchi), Mauri, Klose. A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Ciani, Onazi, Kozak, Zarate, Rocchi, Floccari. Allenatore: Petkovic.
ROMA: Goicoechea, Piris, Burdisso, Marquinhos, Balzaretti, Bradley, De Rossi, Florenzi (63' Marquinho), Lamela (46' Tachtsidis), Osvaldo, Totti (71' Pjanic). A disposizione: Svedkauskas, Taddei, Dodò, Castan, Romagnoli, Perrotta, Lopez. Allenatore: Zeman.
Arbitro: Sig. Rocchi (Firenze) - Assistenti Sigg. Padovan e Tonolini - Quarto uomo Sig. De Luca - Assistenti di porta Sigg. Mazzoleni e De Marco.
Marcatori: 9' Lamela, 35' Candreva, 43' Klose, 46' Mauri, 86' Pjanic.
Note: espulso al 45'+3 De Rossi per gioco violento su Mauri ed all'85' Mauri per doppia ammonizione. Ammoniti: Candreva, Klose, Lulic, Bradley, Burdisso, Marquinho, Tachtsidis. Angoli 7-7. Recuperi: 3' p.t., 4' s.t. La gara è stata sospesa per circa tre minuti al 5' per un problema all'impianto di illuminazione dello stadio.
Spettatori: 50.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lamela illude la Roma. La Lazio torna e infila il tris. Diluvio e blackout all'Olimpico. Poi la gara riprende e l'argentino porta in vantaggio la squadra di Zeman. Candreva, Klose, Mauri e Pjanic firmano la rimonta (3-2), nonché la terza vittoria biancoceleste consecutiva nel derby. Espulsi De Rossi e Mauri".
Continua la "rosea": Il derby è una brutta bestia, che Petkovic mostra di saper subito domare, mentre i maggiori protagonisti giallorossi toppano. De Rossi, colpevolmente per eccesso di nervi, con una espulsione senza giustificazioni. Zeman che continua a non saper interpretare le tensioni di questa sfida. Il resto lo fanno gli errori dei deb (al derby) Goicoechea e Piris. Le fiammate di Totti durano poco. Alla Roma non basta il vantaggio improvviso con Lamela: arriva la quarta sconfitta con l'avversario in rimonta, dopo Bologna, Udinese e Parma. Problemi tattici e psicologici che non sfiorano una Lazio rilanciata dalla stracittadina in zona Champions. Con Hernanes ritrovato protagonista. Dopo 5' manca la luce e l'arbitro sospende (per 2') la gara perché la visibilità è scarsa. L'evento stuzzica il meglio della romanità con lo stadio unito a stornellare: "Lotito paga la luce". Prima ancora che i riflettori riprendano a funzionare, ci pensa Totti a riaccendere la luce. Un'apertura per Bradley che spreca, un tacco per Balzaretti che dal fondo crossa basso e la difesa della Lazio in affanno si salva in angolo. Dalla bandierina, Totti pennella per la testa di Lamela, abile a spostare con una spintarella Lulic e a segnare di testa senza staccare i piedi da terra. Per l'argentino 8 centri in 11 gare di campionato, micidiale: sempre a segno nelle ultime 6.
Petkovic ha il pregio di tenere calma la sua squadra, cercando di alzare la palla il più possibile su un campo ai limiti della praticabilità. La Roma invece si abbassa eccessivamente concedendo troppe punizioni dalla trequarti con falli tatticamente inutili. E così Konko sfiora il pari di testa su punizione di Hernanes. Poi ci prova da oltre 25 metri, sempre su calcio piazzato, Candreva: Goicoechea forse non si è accorto che piove e protende i guanti in maniera improbabile sulla botta del romano (pare di cuore romanista), spingendo la palla in rete. Pari e ora il vantaggio psicologico è della Lazio, che aggredisce la preda. Hernanes s'inventa un incredibile slalom palla al piede, il suo tiro-cross frenato dalle pozzanghere diventa l'assist perfetto per Klose: implacabile il 2-1, per il tedesco secondo centro nel derby. Il cuore da tifoso gioca un brutto scherzo a Daniele De Rossi che pensa di essere un gladiatore e rifila due manate a Mauri: Rocchi non può che espellerlo dopo aver graziato Burdisso. E nella ripresa Zeman si ritrova a dover rimontare in inferiorità numerica, inserendo Tachtsidis e rinunciando a Lamela per un 4-3-2. C'è da chiedersi col campo molle e in 10 perché togliere un ventenne che corre e lasciare il 36enne Totti che si spegnerà inevitabilmente. Ma non si fa a tempo nemmeno a trovare le posizioni che su un innocuo traversone Piris di testa serve un favoloso assist per Mauri che non fallisce.
La Lazio non disdegna e mantiene il pallino del gioco andando un paio di volte vicino al quarto gol. Un angolo di Totti, ultimo sussulto, per la testa di Osvaldo che alza di capoccia. Esce il capitano ed entra Pjanic che tira una punizione dalla trequarti battezzata male da Marchetti. Il bosniaco regala l'ultimo brivido con un cross sul quale Osvaldo devia a fil di palo. Esultano i tifosi laziali inneggiando a quello Zeman che col derby sembra proprio non azzeccarci. Oggi è il quinto anniversario della tragica morte di Gabriele Sandri e per ricordarlo in campo prima della gara c'era un altro Gabriele Sandri, figlioletto del fratello: tanti applausi. Meno bene, come ricordo, quello che è successo fuori prima della gara: due accoltellati e lancio di lacrimogeni per disperdere i gruppi più accesi di ultrà.
Il Corriere dello Sport titola: "Derby alla Lazio. Roma ko. I biancocelesti vincono 3-2 sulla Roma grazie ai gol di Candreva, Klose e Mauri. Inutili le reti di Lamela e Pjanic. Espulso nel primo tempo De Rossi per un pugno ai danni di Mauri che poi nella ripresa, all'85', viene mandato sotto la doccia per un doppio giallo".
Continua il quotidiano romano: La Lazio conquista il derby e la supremazia cittadina contro la Roma. Finisce 3-2 allo stadio Olimpico in un caleidoscopio di emozioni e ribaltamenti di fronte che raramente si è visto in una stracittadina. Forse favorita da un campo quasi ingiocabile, reso zuppo da un alluvione torrenziale, la partita è stata altamente spettacolare e ha visto la squadra di Petkovic dominare per lunghi tratti grazie alle giocate di Hernanes, Candreva e Mauri in appoggio ad un Klose ancora una volta decisivo. Per i biancocelesti tre punti fondamentali in chiave Champions League, per i giallorossi un ko forse decisivo in chiave europea. E dire che la partita era iniziata benissimo con il gol di Lamela e un gioco scintillante della squadra di Zeman ma che poi ha visto la reazione dei padroni di casa con Candreva, Klose e Mauri. Inutile il gol di Pjanic che a 5' dalla fine ha illuso gli uomini di Zeman di poter evitare il terzo ko consecutivo in un derby che invece si è materializzato sul campo.
In avvio di partita Zeman sceglie De Rossi regista, con Florenzi e Bradley interni. In attacco Lamela-Totti-Osvaldo. Per la Lazio classico 4-1-4-1 con Klose unica punta in attesa dei rifornimenti di Hernanes, Mauri e Candreva. Pronti via ed è la Roma a prendere in mano il pallino del gioco. La manovra dei giallorossi è fluida e solo un temporaneo black-out al 5' ferma la squadra di Zeman. Alla ripresa delle operazioni arriva il vantaggio della Roma: calcio d'angolo perfetto di Totti e Lamela, dopo essersi liberato di Lulic con una spinta (ma c'è la strattonata del difensore della Lazio in avvio di azione) trova l'incornata che beffa Marchetti: 1-0 per la Roma. Intanto sull'Olimpico si abbatte un violento nubifragio che trasforma in pochi minuti il campo in una pozzanghera. L'erba dell'Olimpico però drena bene la tanta acqua e le squadre riescono comunque ad offrire un bel gioco. La Lazio si riversa in avanti per trovare la parità ma è nervosa e Klose si fa ammonire per un gomito un po' troppo alto. Totti al 14' prova il 2-0 ma Marchetti devia salvando la porta. A metà primo tempo arriva anche un giallo per Bradley che stende un velocissimo Candreva lanciato a rete. Al 32' Hernanes prova la punizione la giro ma il suo tiro finisce alto sopra la traversa. Un minuto dopo altra occasione per la Lazio: fallo di Burdisso su Hernanes (Rocchi commina il giallo) e punizione perfetta al centro dell'area. Il colpo di testa di Konko però finisce alto di pochissimo. È solo il preludio al gol che al 35' arriva su calcio piazzato: Candreva prova la conclusione dai 30 metri e la palla scivolosa inganna Goicoechea che devia nella propria porta. La Lazio ci crede e aumenta la pressione ma Lulic si fa ammonire per un fallo su Osvaldo (salterà la Juve). Al 40' Totti prova il colpo su punizione ma Marchetti non si fa sorprendere e respinge fuori dall'area. La Lazio però è più viva e pimpante: Candreva prova il contropiede e dopo una falcata di 40 metri appoggia su Klose che conclude però alto di poco sopra la traversa. Al 43' arriva il 2-1 biancoceleste: Hernanes supera in velocità Lamela e prova la conclusione che però è un po' sbilenca. Ne approfitta dunque Klose che con un guizzo da ventenne stoppa e mette nel sacco. La Roma accusa il colpo ma prova in ogni a caso a reagire e Osvaldo subisce un altro fallo che genera un giallo per Candreva. Sugli sviluppi della punizione l'episodio che cambia la partita: De Rossi colpisce con un pugno Mauri e Rocchi decide per il rosso costringendo così la Roma a giocare tutto il secondo tempo in 10 uomini.
Nella ripresa esce Lamela ed entra Tachtsidis con una Roma che si schiera con il 4-3-2. Nessun cambio invece per la Lazio che comincia la ripresa così come ha finito il primo tempo. In avvio si determina subito la situazione che decide il match: lancio lungo di Ledesma, stoppa malissimo Piris che serve il pallone a Mauri che solo davanti a Goicoechea non sbaglia. Lazio avanti 3-1 e con un uomo in più. Il gol taglia le gambe ai giocatori della Roma che faticano a ritrovarsi soprattutto nei suoi uomini di riferimento. Hernanes prova a chiudere il conto al 50' ma il suo tiro finisce di pochissimo a lato. Intanto al 13' viene ammonito Mauri per un fallo tattico a centrocampo. Un minuto dopo arriva il primo cambio nella Lazio: dentro Radu e fuori Lulic. L'ammonizione del difensore spaventa Petkovic che dunque schiera il rumeno al rientro in campionato dopo l'intervento al ginocchio in estate. Al 62' Zeman risponde con Marquinho che prende il posto di Florenzi. Due minuti dopo però è ancora la Lazio pericolosa: Candreva si invola solo sulla fascia e prova il tiro dai 20 metri dopo un doppio dribbling ma la sfera viene parata a terra da Goicoechea. Al 66' occasione per la Roma che prova a riversarsi in attacco alla ricerca di un episodio positivo: calcio d'angolo di Totti e colpo di testa di Osvaldo solo in mezzo all'area ma la sua incornata finisce alta. Al 67' Ledesma si libera in area di rigore ma incrocia troppo il sinistro e la sfera finisce a lato. Al 68' ennessima occasione biancoceleste: Hernanes domina negli spazi e prova il tiro dalla distanza ma ancora una volta Goicoechea respinge in corner. Al 70' nuovo cambio per Zeman: fuori Totti, un po' stanco anche a causa del terreno di gioco pesantissimo e dentro Pjanic. La sotituzione dà maggiore velocità e imprevedibilità alla Roma che alza il suo baricentro e costringe la Lazio a difendersi. Di contro i biancocelesti si abbassano troppo provocando le ire di Petkovic che vorrebbe, con la squadra avanti di due gol e un uomo in più, maggior circolazione di palla e cinicità. È il vecchio difetto della Lazio che non chiude mai le partite. A quel punto almeno con i nervi la Roma prova la rimonta: al 27' Marquinho tenta la conclusione, ma il suo tiro è troppo alto. Al 75' Petkovic cambia: fuori Hernanes, esausto, e dentro Brocchi per dare maggiore sostanza al centrocampo. Sei minuti più tardi è ancora Marchetti a salvare la Lazio bloccando a terra la conclusione dalla distanza di Marquinho.
All'83' Petkovic è costretto a levare Candreva causa crampi e in campo ci va Cana, ulteriore uomo di sostanza per cercare di fermare l'assalto giallorosso. Sembra finita ma all'85' il fallo di mano ingenuo di Mauri a centrocampo dà nuovo vigore alla Roma: espulso il capitano della Lazio per doppia ammonizione e Pjanic indovina la punizione gioiello, anche per l'errata posizione di Marchetti, da 45 metri. La sua esultanza in polemica con Zeman è solo un inciso: 3-2 e sfida aperta. L'arbitro Rocchi concede 4' di recupero e al 94' i giallorossi vanno vicinissimi al pareggio incredibile con Osvaldo che su lancio di Bradley prova la conclusione al volo di sinistro, ma la palla finisce a lato di pochissimo con Marchetti battuto. Finisce qui: alla Lazio tre punti e la certezza di poter lottare per la Champions insieme a Inter, Napoli e Fiorentina, alla Roma la delusione di aver buttato alle ortiche il terzo derby consecutivo concedendo ancora una volta, la terza di fila, un uomo in più per 45'. E stavolta non è colpa di Luis Enrique.
Il Messaggero titola: "Lazio-Roma 3-2. Petko, riscatto derby. Zeman, altra disfatta: adesso basta. Festa biancoceleste all'Olimpico. Roma avanti con Lamela, poi la solita rimonta e tanta Lazio: Candreva, Klose e Mauri. Errori impedonabili di Goicoechea e Piris. Pugno di De Rossi, Prandelli applica il codice etico e non lo convoca".
Continua il quotidiano romano: La Lazio vince il derby e si rilancia, la Roma lo perde e entra di fatto in piena crisi senza più scuse. La pazienza dei tifosi per Zeman è finita. Con il tris biancoceleste nel derby la Roma naufraga nella partita più sentita dell'anno. La stracittadina dell'Olimpico, giocata sotto una fitta pioggia praticamente per tutti i 90 minuti, finisce 3-2. Lamela illude i giallorossi, poi Candreva e Klose capovolgono il risultato e De Rossi lascia i giallorossi in 10 uomini già prima dell'intervallo per un colpo proibito a Mauri. Lo stesso capitano biancoceleste firma il terzo gol in avvio di ripresa e poi si fa espellere nel finale-thrilling. La Roma trova il 3-2 (con esultanza polemica) di Pjanic, ma è troppo tardi per riaprire il match. Petkovic festeggia così la vittoria all'esordio nel derby e la sua Lazio vola a +5 sui cugini. Per Zeman, invece, si preannuncia un'altra settimana difficile. Un black out nei primi minuti di gioco lascia l'Olimpico al buio, poi il solito Lamela al 10' accende la luce per la Roma: corner dalla sinistra di Totti, incornata di Lamela e 1-0 fra le proteste della Lazio per una spinta dell'argentino a Lulic. La prima occasione dei biancocelesti al 21' è solo virtuale: Klose colpisce di testa ma è in fuorigioco e comunque Goicoechea si fa trovare pronto. Sbaglia, invece, il portiere giallorosso al 35' e la Roma paga a caro prezzo. Sulla punizione potente di Candreva il pallone diventa una saponetta per l'estremo difensore uruguaiano, che non trattiene: la "papera" è servita, 1-1. Il match cambia volto e la Roma torna la squadra vulnerabile vista troppo spesso quest'anno. La Lazio mette la freccia al 43' sul solito asse Hernanes-Klose. Il tiro sbilenco del brasiliano diventa un assist per il tedesco, che ha tutto il tempo per addomesticare il pallone e infilare in rete di sinistro. E prima del riposo, la Roma resta in 10 uomini: De Rossi colpisce con un pugno Mauri e rimedia il rosso diretto.
Per Zeman, è il caso di dirlo, piove sul bagnato. In avvio di ripresa il tecnico boemo sostituisce Lamela per Tachtsidis alla ricerca di un equilibrio, speranze subito vanificate da un errore di Piris che spiana la strada al terzo gol di Mauri: il difensore respinge sul corpo del capitano biancoceleste di destro lascia immobile Goicoechea. Sembra finita per i giallorossi, ma nel finale il derby s'accende di nuovo. All'85' Mauri rimedia il secondo giallo per un tocco volontario col braccio, due minuti dopo Pjanic vede Marchetti fuori dai pali e lo beffa su punizione da distanza impossibile: 3-2 e esultanza polemica verso la panchina giallorossa. Il gol dà alla Roma le energie per il forcing finale, ma il sipario sul match cala definitivametne al 94' sul sinistro al volo a fil di palo di Marquinho. In tribuna anche il CT della Germania, Joachim Loew. Osservato speciale l'attaccante biancoceleste Miroslav Klose, convocato per l'amichevole di mercoledì prossimo tra Olanda e Germania che di disputerà ad Amsterdam.
In un altro articolo il quotidiano romano riporta la cronaca di alcuni incidenti avvenuti prima della gara:
Lazio-Roma, inizio ad alta tensione ultrà. Un accoltellato, scontri con la polizia. Fermati tre ultrà laziali, 2 sono minori. L'aggressione all'esterno dello stadio su lungotevere Maresciallo Diaz. Tafferugli nei pressi di piazzale Ponte Milvio. Un tifoso è stato accoltellato sul lungotevere Maresciallo Diaz mentre si stava recando allo stadio per vedere il derby. E' stato aggredito da tifosi avversari che li ha feriti alle cosce. Si registrano anche tre feriti. Tafferugli invece a Ponte Milvio dove sono state lanciate due molotov. Gli autori dei ferimenti, almeno per ora, sono riusciti a fuggire. La polizia ha fermato tre ultras laziali, tra cui due minorenni, durante i momenti di tensione davanti allo stadio Olimpico. Il maggiorenne fermato aveva con sè anche una bomba carta e un fumogeno. Durante i servizi di controllo della Digos, in precedenza, erano stati identificati altri undici ultras laziali. Tensioni e cariche di alleggerimento davanti allo stadio Olimpico di Roma, a poche ore dall'inizio del derby Lazio-Roma. Nei pressi di via Antonino da San Giuliano un gruppo di ultras della Lazio ha tentato di raggiungere i supporter romanisti verso Ponte Duca D'Aosta, ma ha trovato uno sbarramento dele forze dell'ordine, contro il quale c'è stato un lancio di oggetti, tra cui una molotov che si è incendiata una volta caduta in terra.
La Repubblica titola: "Lazio-Roma 3-2, la follia di De Rossi regala il derby a Petkovic. I biancocelesti vincono la terza stracittadina di fila grazie alle reti di Candreva, Klose e Mauri. Giallorossi illusi da Lamela e vanamente rimessi in partita, nel finale, da Pjanic. Espulsi De Rossi al 45' e Mauri all'85'".
L'articolo prosegue: E' ancora Lazio. I biancocelesti vincono il 3° derby di fila e confermano la loro supremazia cittadina, ormai netta, da tre stagioni. Un successo meritato ben più ampiamente di quanto non dica il 3-2 finale e malgrado la Roma abbia avuto anche clamorosamente, al 94', la palla del 3-3, non sfruttata da Marquinho. Partita che è stata segnata anche dalla pioggia che ha condizionato a lungo la gara. Attimi di tensione poi quando improvvisamente si sono spenti i riflettori: l'arbitro ha sospeso la partita e poi d'accordo con Totti e Mauri dopo pochi minuti ha fatto riprendere il gioco ritenendo che la visitibiltà fosse comunque sufficiente per giocare. La squadra di Petkovic si è dimostrata più matura tatticamente e più forte caratterialmente. Non si è disunita dopo essere andata subito in svantaggio. Ha messo in difficoltà la Roma, allargando il gioco sulle fasce e puntando sulle verticalizzazioni per Klose, e ha finito per ribaltare la gara già prima della fine del primo tempo. Poi, con un uomo in più dal 45', ha controllato senza patemi fino all'85' quando una papera di Marchetti su una punizione di Pjanic le ha fatto perde un pizzico di tranquillità. E ha rischiato anche di incassare un 3-3 che, per la verità, sarebbe stata una vera e propria beffa. La Roma, per la quarta volta, incassa un 3-2 ed è ora che inizi a interrogarsi. Una volta in vantaggio non è riuscita, di nuovo, a gestire il vantaggio, facendosi riprendere dagli avversari di turno. Al di là dello sfortunato 1-1, frutto di una papera di Goicoechea, la squadra ha continuato a mostrare le solite lacune difensive, sia nell'applicazione della tattica del fuorigioco che nei rinvii, che, puntualmente, le sono costate altre due reti, quelle messe a segno da Klose e Mauri. Così è davvero difficile che possa tenere il passo di chi vuole un posto in Europa.
Zeman ha deciso di partire con De Rossi al posto di Tachtsidis in cabina di regia ma, al di là della mossa tattica, la squadra giallorossa è stata subito premiata per la solita partenza a razzo: su un angolo dalla sinistra di Totti, Lamela, anche con un pizzico di malizia, si è liberato con una spinta di Lulic senza farsi vedere da Rocchi e ha insaccato. La Lazio, malgrado la buona idea di allargare il gioco sulle fasce, ha stentato a replicare. Soprattutto per colpa di un campo allagato da un forte diluvio. La Roma, così ha potuto controllare senza troppi patemi. Almeno fino al 35' quando è stata tradita da Goicoechea che, su un innocua punizione centrale da 28 mt di Candreva, ha clamorosamente sbagliato l'intervento coi pugni, facendo scivolare il pallone alle sue spalle. Galvanizzata, la Lazio ha insistito e al 43' ha ribaltato la situazione con Klose, bravo a prendere il tempo a Balzaretti e Marquinhos su un tiro-cross di sinistro dal limite di Hernanes e ad insaccare da pochi passi. De Rossi ha perso la testa e, in pieno recupero, ha lasciato i compagni in 10 facendosi beccare in area nel mentre tentava di liberarsi di Mauri con un gancio sinistro. Zeman ha messo dentro Tachtsidis tirando fuori Lamela ma non ha avuto neppure il tempo di godersi i frutti della sostituzione: dopo un solo minuto, infatti, la Lazio ha triplicato con un destro dal limite di Mauri, lesto a sfruttare un maldestro rinvio di testa di Piris. La Roma ha sbandato, non ha mai preso in mano il comando delle operazioni ma la Lazio non ha infierito, mancando il poker con Mauri, Ledesma e Candreva.
Per svegliare i giallorossi sono serviti gli innesti di Marquinho e Pjanic che, se non altro, hanno vivacizzato la manovra. Il brasiliano non ha avuto fortuna con un paio di conclusioni da lontano, è andata meglio al bosniaco che, subito dopo l'espulsione di Mauri per somma di ammonizioni, ha trovato fuori dai pali Marchetti su una punizione dai 40 mt. Dopo il gol si è rivolto a Zeman e gli ha indirizzato frasi non proprio amichevoli anche se nel dopopartita ha cercato di minimizzare l'episodio sostendendo di essere solo arrabbiatio per il risultato. La Lazio non ha tremato, ha tenuto lontana la Roma dalla propria area pressando alta ma proprio all'ultimo pallone, al 94', ha rischiato: Bradley ha lanciato lungo Marquinho che, di sinistro al volo, ha calciato fuori a fil di palo a Marchetti battuto. La Lazio dunque può far festa mentre Zeman si mangia le mani: la stracittadina per lui resta tabù. Ma se in carriera ne ha vinte solo 3 su 12 un motivo ci sarà.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
E' un Petkovic visibilmente soddisfatto quello che ai microfoni di Sky commenta la vittoria laziale per 3 a 2 del derby. "Oggi è stato un bel lavoro di squadra, che ha saputo interpretare e giocare con palloni lunghi una partita difficile. Abbiamo vinto soprattutto sul piano mentale e per la voglia di vincere la partita: abbiamo dimostrato tutte le nostre qualità". Il tecnico della Lazio parla poi della partita: "Abbiamo pagato troppi episodi discutibili, sul gol e sull'espulsione. Abbiamo sofferto all'inizio, nei primi 10 minuti. Sappiamo che la Roma inizia forte, dovevamo contenere un po' e purtroppo abbiamo subìto un gol. Poi è cominciata la pioggia e abbiamo fatto la differenza sui palloni lunghi. La partita era molto difficile, siamo scesi in campo con emozioni positive. Dovevo calmare i giocatori. Dopo l'1 a 0 i ragazzi sono stati bravi a rimanere calmi e ad aspettare il loro momento. Abbiamo tenuto un buon livello di gioco e abbiamo vinto". "Ho apprezzato De Rossi, che negli spogliatoi è andato a scusarsi con Mauri. Il suo era certamente un fallo da espulsione, ma nella tensione di un derby si può comprendere. Ha fatto un gesto che non doveva, ma si vede che è una persona pulita". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, a Sky Sport parla così del caso De Rossi, dopo aver espresso "grande soddisfazione" per la vittoria nel derby, sottolineando che "però i presidenti di solito si prendono i dispiaceri, mentre le gioie spettano ad allenatori e giocatori".
Da La Repubblica:
"Cosa si prova a vincere un derby? E' una bella sensazione". Vladimir Petkovic è davvero al settimo cielo per aver bagnato con un successo il suo esordio nella stracittadina della capitale. E si complimenta con i suoi giocatori: "Siamo stati davvero bravi a interpretare questa difficile gara. Anche perché era iniziata male, con un gol che per me era da annullare ed un temporale che ci impediva di sviluppare la manovra. Siamo rimasti calmi, abbiamo giocato con lanci lunghi quando c'era lo spazio, abbiamo allargato il gioco quando c'era da aprire la difesa giallorssa. Abbiamo mostrato tutte le nostre qualità. E' andato davvero tutto alla perfezione. Abbiamo sofferto mentalmente solo nel finale, dopo il 3-2". Petkovic è soddisfatto davvero per la reazione dopo Catania: "In due partite abbiamo mandato in campo 20 giocatori dimostrando di avere un buon organico, carattere e una buona forma. Com'è stato preparare la partita? Facile, io ho dovuto solo frenare l'emotività e trasformare la voglia di derby in emozione positiva. Faccio i complimenti ai ragazzi che, in tal senso, sono stati perfetti". Malgrado Zeman abbia incassato la 5/a sconfitta in 11 partite, Petkovic gli rinnova tutta la sua stima: "Ho detto che per me è un maestro e la mia opinione non cambia certo per una partita", conclude.
Il pensiero di giocatori lo riassume per tutti Klose, ancora una volta decisivo nel derby: "E' una vittoria è molto importante per noi, per i tifosi e per la società. Era difficile giocare su questo campo ma abbiamo fatto una grande gara, giocando bene, e questo è l'importante. Ho fatto ancora gol ma non me ne frega niente, conta la squadra". "Non è un gesto da sportivo, ma poi De Rossi è andato a chiedere scusa a Mauri e questa è una bella cosa". Il presidente Lotito parla così dell'episodio dell'espulsione di De Rossi per un colpo proibito a Mauri. "Ha avuto un momento di rabbia che lo ha spinto a fare quel gesto, ma il fatto stesso che sia andato a chiedere scusa denota la qualità del giocatore. De Rossi è una persona perbene e pulita", dice Lotito ai microfoni di Sky. Anche Ledesma ha confermato che De Rossi si è scusato.
In riferimento al quinto anniversario del decesso di Gabriele Sandri, il Messaggero riporta:
Applausi da parte delle tifoserie di Lazio e Roma hanno accolto l'ingresso sul prato dell'Olimpico del nipote di Gabriele Sandri e del fratello Cristiano. Il bambino di tre anni e mezzo, che si chiama proprio Gabriele, indossando la maglia della Lazio con il numero 81, si è fermato piangendo sotto la Curva Nord che esponeva lo striscione "11-11-2007 - un ultras non dimentica, Gabriele sempre con noi 11-11-2012". Gli schermi proiettavano la foto del tifoso laziale mentre gli altoparlanti trasmettevano "Meravigliosa Creatura", la canzone preferita da Gabbo scritta da Gianna Nannini. Mentre il pubblico gridava commosso "Gabriele uno di noi". Il derby tra Lazio e Roma ha ricordato così l'anniversario della morte del supporter biancoceleste ucciso l'11 novembre di 5 anni fa dal proiettile sparato da un agente della polizia, mentre si recava a Milano a seguire la sua squadra del cuore. I giocatori di Lazio e Roma, uniti nel ricordo di Gabriele Sandri, pur mantenendo i propri colori sociali, sono scesi sul campo dell'Olimpico indossando tutti la maglia numero 81 con il nome Gabriele, mentre la curva nord esponeva una coreografia con l'immagine del tifoso laziale.