18 aprile 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXI giornata - inizio ore 15,00
LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Lazzari, Milinkovic, Leiva (56' Parolo), Luis Alberto (70' Akpa Akpro, 86' Hoedt), Fares (56' Lulic); Correa (70' Muriqi), Immobile. A disposizione: Strakosha, Alia, Musacchio, Patric, Cataldi, Escalante, Pereira. Allenatore: S. Inzaghi (in panchina Farris)
BENEVENTO: Montipò, Depaoli, Glik, Barba, Letizia (57' Caldirola), Insigne, Schiattarella (57' Viola), Ionita (78' Falque), Improta; Sau (46' Dabo), Gaich (57' Lapadula). A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Tello, Hetemaj, Di Serio, Pastina. Allenatore: F. Inzaghi
Arbitro: Sig. Ghersini (Genova) - Assistenti Sigg. Rossi L.e Bercigli - Quarto uomo Sig. Di Martino - V.A.R. Sig. Banti - A.V.A.R. Sig. Di Vuolo.
Marcatori: 10' Depaoli (aut.), 20' Immobile, 37' Correa (rig.), 45' Sau, 48' Montipò (aut.), 63' Viola (rig.), 85' Glik, 90'+6' Immobile .
Note: la Lazio in campo con il suo nuovo sponsor di maglia, la Contrader. Al 55' Montipò ha parato un calcio di rigore calciato da Immobile. Ammonito al 36' Montipò, al 50' Schiattarella, al 52' Glik, al 70' Akpa Akpro, al 90'+3' Parolo. Angoli . Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
? La Gazzetta dello Sport titola: "Spettacolo e amnesie. Lazio, la nona vittoria vale un balzo Champions. I biancocelesti a fatica allungano la serie in casa: il 4° posto è più vicino. Il Benevento sf?iora l’impresa".
Continua la "rosea": Otto gol, tre rigori, Var, pali e tanto altro ancora. E il tutto, nel secondo tempo, sotto il diluvio. Lazio-Benevento, ancora una volta, è sinonimo di spettacolo ed emozioni. Era stato così già in occasione dei due precedenti all’Olimpico in gare ufficiali (5-1 in Coppa Italia nel 2008 e 6-2 in campionato nel 2018), stavolta però la partita è molto più equilibrata e si chiude solo all’ultimo dei 6 minuti di recupero, quando Immobile fissa sul 5-3 il punteggio. Lampi ed orrori, ma alla fine per i padroni di casa arrivano lo stesso tre punti fondamentali nella corsa Champions. Il quarto posto adesso dista due punti in meno (4 anziché 6) e i biancocelesti hanno pure una gara da recuperare. Record e amnesie. La nona vittoria interna consecutiva (record eguagliato in un singolo campionato, il primato assoluto è di 10) arriva al termine di una girandola di emozioni che sono il frutto di due partite diametralmente opposte. Nella prima, che dura un’ora, in campo c’è solo la Lazio. Che segna quattro gol, colpisce un palo, spreca un rigore, fallisce altre occasioni. E si concede il lusso di subire un gol (da Sau, ed è il più bello della giornata).
Poco prima del quarto d’ora della ripresa accadono però i due eventi che cambiano tutto. Immobile spreca dal dischetto il 5-1 (Ciro si era comunque sbloccato col gol del 2-0 ed aveva propiziato l’autorete di Depaoli, lasciando poi a Correa il rigore del 3-0). Subito dopo Pippo Inzaghi (niente incrocio col fratello, perché Simone è ancora assente causa Covid) cambia uomini e modulo. Gli ingressi di Viola, Caldirola e Lapadula per Schiattarella, Letizia e Gaich (e in precedenza Dabo per Sau) cambiano volto (si passa al 3-5-2) e spirito dei campani. La Lazio, invece, le sostituzioni le sbaglia (e Luis Alberto, uscendo, si toglie e fa cadere la maglia). Rimontona sfiorata. La rimonta impossibile comincia col rigore trasformato da Viola (e pescato dal Var, così come il secondo della Lazio, quello fallito da Immobile) e subito dopo arriverebbe anche il 4-3, segnato da Lapadula. Ma c’è ancora il Var che rileva un fallo di Caldirola su Immobile prima del colpo di testa vincente. Il 4-3 arriva lo stesso, grazie alla zuccata di Glik, ma quando al 90’ mancano 5 minuti. Troppo tardi per completare l’opera. Ma non per restituire l’immagine di un Benevento che è ancora vivo, nonostante l’ennesima sconfitta.