Giovedì 14 marzo 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Stoccarda 3-1 Stagione
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14 marzo 2013 - 3.517 - Europa League - Ottavi di finale, gara di ritorno - inizio ore 21.05
LAZIO: Marchetti (43' Bizzarri), Pereirinha, Biava, Ciani, Radu, Candreva, Onazi, Hernanes (74' Ederson), Lulic, Mauri (64' Ledesma), Kozak. A disposizione: Crecco, A. Gonzalez, Cataldi, Floccari. Allenatore: Petkovic.
STOCCARDA: Ulreich, Sakai, Tasci, Niedermeier, Molinaro, Gentner, Holzhauser, Okazaki, Hajnal (74' Harnik), Macheda (63' Traore), Ibisevic. A disposizione: Ziegler, Felipe Lopes, Kvist, Hoogland, Rudiger. Allenatore: Labbadia.
Arbitro: Sig. Hagen (Norvegia) - Assistenti Sigg. Nebben e Midthjell (Norvegia) - Quarto arbitro Sig. Wiken (Norvegia) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Hafsås e Edvartsen (Norvegia).
Marcatori: 6' Kozak, 8' Kozak, 63' Hajnal, 87' Kozak.
Note: gara giocata a porte chiuse. Ammoniti: Biava, Ibisevic e Hajnal tutti per gioco scorretto. Angoli: 4-8 per lo Stoccarda. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.
Spettatori: partita disputata a porte chiuse per la squalifica decretata dall'UEFA.
La Gazzetta dello Sport titola: "Europa League, Lazio-Stoccarda 3-1. Tripletta di Kozak e quarti. Ritorno degli ottavi: i biancocelesti ottengono la qualificazione grazie alle tre reti del ceco. Dopo il turno a porte chiuse con i tedeschi, anche la prossima gara sarà senza pubblico".
Continua la "rosea": La Lazio è ai quarti, con in tasca il 3-1 sullo Stoccarda e il rammarico di dover giocare il prossimo turno in un Olimpico a porte chiuse, malinconico e deserto. Petkovic, comunque, si gode il passaggio di turno in Europa League grazie alle reti di Kozak, al 6', all'8' del primo tempo e al 43' della ripresa: sinistro, destro e colpo di testa il repertorio dell'attaccante ceco che ha una media europea straordinaria: 10 gol in 9 presenze europee. E' la prima volta che una squadra italiana raggiunge i quarti da quando è nata l'Europa League. Senza Cana squalificato e Dias infortunato, la Lazio punta su Biava-Ciani nel cuore della difesa. Confermato il centrocampo che aveva giocato in Germania: Onazi e Hernanes in mezzo, Lulic e Candreva esterni. Torna Mauri, in appoggio a Kozak. Lo Stoccarda si affida a Ibisevic unico terminale offensivo, con il laziale Macheda largo a sinistra. In difesa c'è anche l'ex Juve Molinaro. Non c'è tempo neanche di far girare le gambe per i tedeschi che la partita finisce ancora prima di iniziare. Al 6' Kozak sbuca in mezzo alla difesa dello Stoccarda e trova l'1-0 con il sinistro, su un buon cross dal fondo di Radu. Passano 2 minuti e il ceco raddoppia, stavolta col destro, sull'apertura di Hernanes che si ritaglia il ruolo di suggeritore. Anche in questa occasione la difesa di Labbadia è in tema con l'atmosfera dello stadio: surreale. Lo Stoccarda è poca roba, la Lazio gioca serenamente, forte di un risultato già comodo. Ibisevic non trova una deviazione a distanza ravvicinata al 18', Macheda e Okazaki si sbattono larghi. Inizia allora un giro palla tedesco che non garantisce un'impostazione sensata. Fuori dall'Olimpico, intanto, festeggiano intanto i tifosi laziali, all'esterno dello stadio per supportare la squadra dopo la stangata dell'Uefa.
L'unica pecca per la Lazio è l'infortunio di Marchetti, che si avventa coraggioso su una palla persa da Onazi sulla quale Ibisevic tenta di inserirsi. Il piede dell'attaccante tocca la testa del portiere, costretto a uscire. Marchetti, comunque, se ne va fuori con le sue gambe, perfettamente lucido e alla fine, per fortuna, si tratta solo di un taglio. Dentro Bizzarri. Un paio di interventi di Bizzarri, il primo su Sakai, l'altro su Holzhauser, tengono svegli i pochi intimi all'Olimpico. Al 18', poi, Hajnal accorcia le distanze, sfruttando una palla messa fuori da Kozak troppo centrale. Lo Stoccarda si rianima, la Lazio trotterella e rischia su un taglio di Okazaki e una botta di Gentner, su cui Bizzarri è reattivo. Nel frattempo esce Mauri, che mette benzina nelle gambe per il finale di campionato, ed entra Ledesma. Al 40' altra disattenzione della retroguardia biancoceleste con Niedermeier, poi Kozak mette dentro il 3-1 di testa e ristabilisce le proporzioni tra le due squadre.
Il Corriere dello Sport titola: "Kozak show, la Lazio vola ai quarti di Europa League. Tripletta del ceco nell'Olimpico vuoto, 3-1 allo Stoccarda e i biancocelesti raggiungono la qualificazione dieci anni dopo l'ultima volta".
Continua il quotidiano sportivo romano: Erano dieci anni fa, era la squadra di Roberto Mancini, marzo 2003. Dieci anni dopo la Lazio è di nuovo nei quarti di Europa League: allora fu il Wisla Cracovia a lasciare il passo ai biancocelesti, questa volta è stato lo Stoccarda a doversi arrendere alla furia degli uomini di Petkovic, strepitosi nel chiudere i conti nell'Olimpico vuoto con un 3-1 impietoso dopo il 2-0 rifilato a domicilio ai tedeschi. Mattatore della serata Libor Kozak: la punta ceca ha firmato tutti e tre i gol laziali della serata, tra la festa dei tifosi che nonostante le porte chiuse hanno affollato l'esterno dello stadio festeggiando una qualificazione importante per prestigio e morale, che si va ad aggiungere ad una finale di Coppa Italia già ipotecata e una lotta in pieno svolgimento per raggiungere un posto Champions: la parte conclusiva della stagione della Lazio si preannuncia caldissima. Niente a che vedere con la formazione ultimamente smarrita di campionato. La Lazio aveva già ipotecato la qualificazione all'andata in Germania grazie al 2-0 firmato da Ederson e Onazi. Facile immaginare un'autostrada anche al ritorno, eppure la pochezza dello Stoccarda, che sta andando malissimo anche in Bundesliga (è quint'ultimo), è addirittura disarmante. I tedeschi si arrendono quasi subito. La partita in pratica dura appena otto minuti, il tempo necessario a Kozak, mandato in campo a sorpresa da Petkovic al posto di Floccari per segnare due gol. E il bomber ceco, tante volte criticato per i tanti gol mangiati, questa volta non ha deluso, con la complicità però determinante della difesa tedesca. Nel finale segna anche il terzo gol e con la tripletta diventa il bomber principe di coppa della Lazio con otto reti in sette partite.
Niente male per una riserva che se ci fosse Klose non giocherebbe praticamente mai. Malinconica nelle file tedesche le presenza di due ex della Serie A come l'ex laziale Macheda, che dopo i bagliori di Manchester si è spento. Eppure in Italia (ha giocato anche con la Sampdoria) era uno che prometteva. Niente a che vedere con il giocatore smarrito di stasera. Inguardabile anche Molinaro, ex Vecchia Signora degli anni cupi. Poca cosa anche lui nel grigiore generale di una squadra allo sbando. Tutto si è risolto nei primi otto minuti. Il primo tiro è stato dello Stoccarda (tiro di Holzhauser e deviazione in angolo di Marchetti). Ma al primo affondo la squadra di Petkovic fa centro: al 6' Radu crossa e il ceco anticipa di piatto i due centrali immobili. Due minuti dopo è Hernanes a lanciare il centravanti vanamente rincorso dai difensori ed il destro in corsa fulmina ancora Ulreich. Dopo il 2-0 la Lazio rallenta: ci provano ancora da lontano Hernanes e Candreva. Al 40' brivido per Marchetti colpito in testa da Ibisevic. Il portiere sotto choc se la cava con un taglietto sulla tempia e molto spavento. Petkovic lo sostituisce con Bizzarri, che nella ripresa salva il 2-0 su Sakai, ma nulla può al 17' su Hajnal. Nel finale dopo il 2-2 sfiorato di testa da Niedermeier c'è anche tempo per la tripla di Kozak, che poco prima si mangia il gol più facile. Missione compiuta dunque per la Lazio, ma intanto per rientrare all'Olimpico i suoi tifosi dovranno augurarsi almeno la semifinale.
La Repubblica titola: "Lazio-Stoccarda 3-1, Kozak lancia i biancocelesti ai quarti. I romani, forti dello 0-2 ottenuto in Germania, non sbagliano nel deserto dell'Olimpico a porte chiuse e accedono tra le prime otto di una competizione europea dopo 10 anni. Grande protagonista l'attaccante ceco, autore di una tripletta. Di Hajnal la rete della squadra tedesca".
L'articolo così prosegue: Vi aspettavate di vedere nella Lazio l'indolenza del Bayern e nello Stoccarda la fiera reazione dell'Arsenal? Pensavate che nel surreale deserto dell'Olimpico si potesse vivere una remontada? Avete sbagliato film. E il regista Petkovic ha messo le cose in chiaro da subito, scegliendo Libor Kozak attore protagonista abilissimo nello sgombrare il campo da qualsiasi equivoco. Dopo dieci anni, quindi, la Lazio torna nei quarti di una competizione europea. E oggi saprà chi le contenderà la qualificazione alle semifinali. Ma dicevamo di Kozak. Il ceko ci ha messo pochi minuti a lucidare il mirino e a sfruttare al meglio due assist al bacio ricevuti dall'ispiratissimo Radu dopo 6' (cross dal fondo, teso e sponda facile facile in gol) e da un arcobaleno di Hernanes, lungo lungo, in contropiede (stop in corsa e tiro dal basso verso l'alto che si è infilato con precisione balistica accarezzando la traversa). Kozak ha infine spento, nel finale di gara, gli ultimi fuochi tedeschi, firmando il tris di testa su cross di Candreva e dormita del capitano ospite, Tasci. Due a zero all'ottavo per scacciare i malpensanti ed eventuali colpi di teatro tedeschi. Labbadia ha rivisto subito il film horror del Daimler stadion. Due fiammate in meno di dieci minuti buone anche per poter giocare il resto del tempo in assoluto controllo del match, dando più la sensazione di poter sfondare ancora (vedi un bolide su punizione di Candreva non tenuto da Ulreich) che di dover rintuzzare improvvisi ritorni dei modesti avversari, appena sopra la linea di galleggiamento in Bundesliga. Il solo brivido, in senso opposto, l'ha dato Onazi, svagato dopo l'eroismo in terra tedesca, che ha messo di fatto ko Marchetti, uscito coraggiosamente sui piedi del ruvido centravanti bosniaco Ibisevic, invitato a cercare il pallone su corto passaggio indietro del playmaker africano. Marchetti, ferito alla testa e visibilmente groggy, è stato quindi sostituito per precauzione.
La ripresa è cominciata, come prima del riposo, nell'assoluto controllo del match da parte romana. Ma lo Stoccarda ha provato a salvare l'onore, alzando il livello del suo pressing, invitata a farlo dal calo di concentrazione del centrocampo capitolino. Così Bizzarri è stato impegnato severamente almeno in un paio di occasioni, prima che Hajnal sfruttasse un calo di zuccheri del centrocampo laziale e a rimorchio infilasse il gol bandiera. Lo Stoccarda ha provato quindi a trovare almeno il pareggio esterno, ma Bizzarri prima ha deviato con la punta delle dita un colpo di testa diagonale, pericolosissimo, di Gentner e poi viene graziato da Niedermeier che sfila di pochissimo sul fondo a portiere battuto. Il brivido finale, all'85', scuote i romani che nel giro di un minuto trovano ancora Terminator Kozak prima fermato da un miracoloso intervento di Ulreich ma poi pronto a sfruttare l'assist di Candreva per il tris personale e di squadra. Il ceko si conferma top scorer di Europa League. Oggi il sorteggio dei quarti. La Lazio è attesa in questa fase ancora una volta a una gara interna senza tifosi.
Il sito web Uefa.com commenta così la gara:
La S.S. Lazio completa l'opera contro il VfB Stuttgart e diventa la prima squadra italiana a conquistare i quarti di finale di UEFA Europa League. Dopo il 2-0 conquistato in Germania, i Biancocelesti si impongono 3-1 in un Olimpico a porte chiuse: a decidere il ritorno degli ottavi è la tripletta di Libor Kozák, neo-capocannoniere del torneo con 8 reti, mentre il gol dei tedeschi porta la firma dell'ungherese Tamás Hajnal. La squadra di Vladimir Petkovic, in difficoltà in campionato, si conferma mortifera in Europa, dove la sua imbattibilità arriva a dodici partite. Un risultato meritato e frutto di due prestazioni convincenti, che hanno consentito alla Lazio di eliminare un'altra protagonista della Bundesliga dopo il Borussia Mönchengladbach nel turno precedente. I Biancocelesti possono così festeggiare il ritorno tra le "magnifiche otto" di una manifestazione europea, dieci anni dopo aver raggiunto la semifinale di Coppa UEFA nel 2002/03 contro il FC Porto. Senza lo squalificato Lorik Cana e l'infortunato André Dias, Petkovic rivoluziona la formazione sconfitta 2-0 domenica sera dall'ACF Fiorentina: ben sei i volti nuovi, gli unici confermati – insieme al portiere Federico Marchetti – sono Bruno Pereirinha, ?tefan Radu, Hernanes e Senad Lulic.
Turnover anche per Bruno Labbadia, che cambia per cinque undicesimi la squadra battuta in casa dall'Hamburger SV. In difesa, sugli esterni, Gotoku Sakai e Cristian Molinaro rimpiazzano Antonio Rüdiger e Arthur Boka, mentre William Kvist, Ibrahima Traorè e Martin Harnik lasciano il posto a Federico Macheda, Shinji Okazaki e Hajnal. I tedeschi partono forte e in apertura Marchetti è costretto a deviare in corner il bolide dalla distanza di Raphael Holzhauser. Ma è un fuoco di paglia, perché al 6' i Biancocelesti sono già in vantaggio: sul cross dalla sinistra di Radu, la difesa dello Stoccarda si addormenta e Kozák sotto misura non ha difficoltà a insaccare. La qualificazione per i Biancocelesti è ormai in cassaforte, ma tre minuti dopo la squadra di Petkovic chiude definitivamente ogni discorso. Hernanes mette in movimento Kozák, che brucia Georg Niedermeier e supera ancora Sven Ulreich con un destro secco, che batte sulla traversa e si insacca.
I padroni di casa giocano ormai sul velluto, due punizioni di Hernanes e Antonio Candreva testano i riflessi del portiere dello Stoccarda che riesce a limitare i danni. Si va all'intervallo sul 2-0, dopo l'ingresso in campo del portiere di riserva Albano Bizzarri al posto dell'infortunato Marchetti, ko dopo uno scontro con Vedad Ibiševic. Il numero 1 argentino è bravo a inizio ripresa prima su Sakai e poi su Holzhauser; ma al 62' è costretto a capitolare sulla conclusione di Hajnal, che manda il pallone all'angolino dopo una respinta corta di Kozák sul cross di Sakai. Bizzarri si riscatta con uno splendido riflesso sul tiro di Christian Gentner, poi inizia la girandola delle sostituzioni. Niedermeier sfiora il 2-2, ma all'86' è Kozák – che prima aveva fallito una clamorosa occasione – a realizzare il 3-1 con un colpo di testa in tuffo sul cross di Candreva. L'attaccante ceco realizza così l'ottavo gol in UEFA Europa League e diventa capocannoniere del torneo a pari merito con Édinson Cavani. La Lazio, invece, conquista l'ottava vittoria su dodici partite europee e vola ai quarti.
Tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:
A Vladimir Petkovic la Lazio è piaciuta, determinata e vincente contro lo Stoccarda dopo i passi falsi in campionato. "Quest'anno abbiamo avuto tante risposte in tante partite, ogni tanto qualche scivolone capita, ma sui tre fronti abbiamo sempre fatto bene, stasera siamo entrati in campo determinati", ha detto il tecnico di Sarajevo, che poi a chi gli ventilava un sorteggio contro il Basilea: "E' una squadra molto tosta che gioca da tanto in Europa, ma tutte le otto arrivate nei quarti valgono tanto. Se dovessi scegliere non vorrei andare in Russia perché c'è poco tempo visto che si giocherà tra il derby e la Juve". Petkovic dunque pensa anche al campionato. "Adesso è importante riposarsi e concentrarsi sul campionato. Quando arriverà di nuovo l'Europa League ci penseremo. Adesso dobbiamo fare punti a Torino e poi le due settimane che arriveranno ci daranno tranquillità e possibilità di riposare, anche se molti giocatori andranno in nazionale. Sicuramente tutti i giocatori che hanno giocato fino ad ora hanno dato una bella risposta. Ora spero di ritrovare quei giocatori che sono da tanto tempo fuori e che sono importanti per noi. Klose? Spero che dopo la pausa della nazionale possa tornare ad allenarsi con la squadra". E sull'infortunio di questa sera di Marchetti ha poi aggiunto: "Ha preso una bella botta ma era già in piedi. Vedremo domani come sta". Infine una divagazione sul sorteggio di Champions League di domani: "Barcellona, Real Madrid e Bayern possono arrivare lontano, ma anche la Juventus non è lontana da queste e non deve temere nessuno".
Protagonista della serata, Libor Kozak: "Mi spiace che non c'era la gente sugli spalti, però sono molto contento per me e per la squadra perché siamo un po' in difficoltà. Sono contento e mi godo questa serata". Nessuna rivalsa verso i critici: "Per me è difficile, ma lo è un po' per tutti perché siamo la Lazio. Quando c'è l'opportunità cerco di dare il massimo, in campionato o in Europa League è lo stesso". E sul fatto che la Lazio vada meglio in Europa piuttosto che in Italia, Kozak ha risposto: "Non so, noi cerchiamo sempre di dare il massimo. Anche contro la Fiorentina ci abbiamo provato. Ci proviamo sempre. Lo dimostriamo in campionato, lo abbiamo dimostrato in Coppa Italia dove siamo in finale e anche in Europa League dove siamo arrivati ai quarti". E sul fatto di giocare da solo o con qualcuno accanto in attacco, ha concluso: "Se ho qualcuno di fianco, è meglio".
Dal Corriere dello Sport:
L'allenatore della Lazio Vladimir Petkovic ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Lazio-Stoccarda. Il rischio di questa partita era di entrare in campo come se fosse un'amichevole. Sono bastati 8' e la squadra ha risposto molto bene. Un'altra risposta soprattutto in Europa. "Sì, quest'anno abbiamo avuto tante risposte in così tante partite, abbiamo giocato più partite di tutte le squadre in Italia, abbiamo avuto anche qualche scivolone. Capita, ma penso che sui tre fronti abbiamo fatto bene. Stasera siamo entrati determinati e penso che abbiamo obbligato anche questo avversario ad arrendersi".
Il Basilea. "E' una squadra molto tosta, che ha soprattutto l'abitudine di giocare in Europa, ma tutte e 8 le squadre valgono tanto perché tutti quelli che sono arrivati fino a questo punto sono forti. Forse non vorrei andare in Russia per via del tempo, dei viaggi. I quarti di finale arrivano anche tra il derby e la Juventus. Vediamo cosa capita, noi dobbiamo credere in noi stessi e cercare di vincere contro ogni avversario".
Con questi risultati può essere la Lazio la squadra da battere? "Sicuramente anche gli altri devono preoccuparsi della Lazio, ma l'importante adesso è riposare bene, concentrarsi sul campionato. Dopo, quando arriva, pensiamo anche all'Europa. Dobbiamo tenere ancora duro, recuperare bene, fare punti a Torino, queste due settimane che arriveranno sicuramente ci danno una tranquillità, possiamo riposare. Peccato che tanti giocatori vanno nelle Nazionali, ma fa parte del nostro processo. Sicuramente tutti i giocatori che hanno giocato fino ad ora hanno dato una bella risposta. Come ho detto fin dall'inizio, spero di allargare sempre di più la rosa. Spero, in queste due settimane di pausa, di ritrovare anche quei giocatori che sono fuori da tanto tempo. Sono importanti per la nostra squadra come tutti quelli che hanno giocato stasera".
Klose e Marchetti. "Klose non sta ancora bene, ha cominciato a correre un po', spero che potrà tornare ad allenarsi con la squadra dopo la pausa della nazionale. Marchetti ha preso una bella botta, non stava tanto bene, ma adesso dopo la partita già stava in piedi".
C'è una squadra che secondo lei sarebbe meglio che la Juventus evitasse in Champions? "Ci sono un paio di squadre o di più che sicuramente hanno giocato bene, come si è visto con il Barcellona, il Real Madrid o il Bayern Monaco. Sono tutte squadre che hanno esperienza per arrivare in fondo, ma secondo me anche la Juventus non deve temere nessuno".